Apatia e comportamenti sbagliati
Cercherò di fare un breve riassunto sulla mia esperienza per poi arrivare alla mia situazione attuale.
Buon studente universitario di ingegneria, ho viaggiato molto, quasi sempre autosufficiente anche economicamente. Da sempre mi ha turbato l'aspetto di trovare una strada nella vita, ma nonostante ciò ho cercato di crearmela. Ad un certo punto però, ad una settimana da un colloquio blocco emotivo, le mie certezze vengono meno, l'insicurezza mi sovrasta e fallisco l'obbiettivo.
Questo è successo ancora tre anni fa. Poi mi barcameno tra psicoterapia e psicofarmaci (Entact) e in qualche modo vado avanti, soprattutto perché provavo dolore e disagio e a questi malesseri volevo trovare una soluzione, con tutte le mie forze.
Il peggio però sei mesi fa, smetto di provare dolore, inizio ad isolarmi, mi interessa sempre meno avere relazioni con gli altri e smetto di coltivare interessi. Finisco gli esami universitari in qualche modo e mi rimane solo la stesura della tesi. Apatia totale, nei confronti di ogni cosa, anche degli affetti più vicini. Mi masturbo molto frequentemente e quando bevo troppo magari finisco con qualche prostituta. Il senso di ribrezzo il giorno seguente è significativamente presente, ma poi scompare anche quello e il senso di apatia mi sovrasta di nuovo e accompagna le mie brevi giornate.
Non trovo alcun tipo di stimolo, ho perso completamente la sicurezza in me stesso tanto è che mi sento davvero poco intelligente, incapace di poter dare un qualsiasi contributo a qualcuno. Fatico a parlare con le persone e mi mantengo sempre su discorsi retorici.
Ho ripreso da poco la cura con Entact, 1 pastiglia e mezza al giorno da circa un mese e mezzo ma ancora nessun miglioramento.
Ho totale noncuranza per qualsiasi aspetto della vita e mi trascino, a fine giornata nascondendomi da tutti e da tutto. Non faccio nemmeno il minimo indispensabile, sono giovane e non ritengo che questa sia vita, ma purtroppo non trovo motivazioni o cure valide, avendo già provato sia la psicoterapia che la farmacoterapia.
Buon studente universitario di ingegneria, ho viaggiato molto, quasi sempre autosufficiente anche economicamente. Da sempre mi ha turbato l'aspetto di trovare una strada nella vita, ma nonostante ciò ho cercato di crearmela. Ad un certo punto però, ad una settimana da un colloquio blocco emotivo, le mie certezze vengono meno, l'insicurezza mi sovrasta e fallisco l'obbiettivo.
Questo è successo ancora tre anni fa. Poi mi barcameno tra psicoterapia e psicofarmaci (Entact) e in qualche modo vado avanti, soprattutto perché provavo dolore e disagio e a questi malesseri volevo trovare una soluzione, con tutte le mie forze.
Il peggio però sei mesi fa, smetto di provare dolore, inizio ad isolarmi, mi interessa sempre meno avere relazioni con gli altri e smetto di coltivare interessi. Finisco gli esami universitari in qualche modo e mi rimane solo la stesura della tesi. Apatia totale, nei confronti di ogni cosa, anche degli affetti più vicini. Mi masturbo molto frequentemente e quando bevo troppo magari finisco con qualche prostituta. Il senso di ribrezzo il giorno seguente è significativamente presente, ma poi scompare anche quello e il senso di apatia mi sovrasta di nuovo e accompagna le mie brevi giornate.
Non trovo alcun tipo di stimolo, ho perso completamente la sicurezza in me stesso tanto è che mi sento davvero poco intelligente, incapace di poter dare un qualsiasi contributo a qualcuno. Fatico a parlare con le persone e mi mantengo sempre su discorsi retorici.
Ho ripreso da poco la cura con Entact, 1 pastiglia e mezza al giorno da circa un mese e mezzo ma ancora nessun miglioramento.
Ho totale noncuranza per qualsiasi aspetto della vita e mi trascino, a fine giornata nascondendomi da tutti e da tutto. Non faccio nemmeno il minimo indispensabile, sono giovane e non ritengo che questa sia vita, ma purtroppo non trovo motivazioni o cure valide, avendo già provato sia la psicoterapia che la farmacoterapia.
[#1]
Gentile Utente,
ora è seguito da qualche specialista?
Ha ripreso la terapia farmacologica di sua iniziativa o in seguito a una rivalutazione specialistica?
Mi sembra di capire che abbia interrotto la psicoterapia, quanto tempo è stato in cura, da quanto avrebbe interrotto e quali eventuali benefici ha ottenuto finora?
Che diagnosi ha ricevuto?
ora è seguito da qualche specialista?
Ha ripreso la terapia farmacologica di sua iniziativa o in seguito a una rivalutazione specialistica?
Mi sembra di capire che abbia interrotto la psicoterapia, quanto tempo è stato in cura, da quanto avrebbe interrotto e quali eventuali benefici ha ottenuto finora?
Che diagnosi ha ricevuto?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Ex utente
Gentile Dr. Laura Rinella,
grazie per la pronta risposta.
Si sono seguito da due specialisti, uno psicologo e uno psichiatra, anche se attualmente li sento "al bisogno". Ho ripreso la terapia farmacologica in seguito ad una valutazione dello psichiatra, che ha confermato il quadro clinico depressivo.
Sono stato in cura dalla psicologo per circa 8 mesi, poi ho interrotto e poi ho ripreso in modo saltuario ma in realtà non ho proprio nulla di cui parlare adesso, nessun peso sullo stomaco, sono semplicemente apatico e senza vitalità.
Benefici ottenuti? In un paio di momenti nell'arco dei tre anni sembrava mi fossi rimesso in moto, ma si è trattato di un benessere passeggero e di breve durata.
grazie per la pronta risposta.
Si sono seguito da due specialisti, uno psicologo e uno psichiatra, anche se attualmente li sento "al bisogno". Ho ripreso la terapia farmacologica in seguito ad una valutazione dello psichiatra, che ha confermato il quadro clinico depressivo.
Sono stato in cura dalla psicologo per circa 8 mesi, poi ho interrotto e poi ho ripreso in modo saltuario ma in realtà non ho proprio nulla di cui parlare adesso, nessun peso sullo stomaco, sono semplicemente apatico e senza vitalità.
Benefici ottenuti? In un paio di momenti nell'arco dei tre anni sembrava mi fossi rimesso in moto, ma si è trattato di un benessere passeggero e di breve durata.
[#3]
Bene per la valutazione psichiatrica e il trattamento farmacologico, ma per quanto riguarda il percorso psicologico?
Un trattamento a singhiozzo o sentire lo psicologo al bisogno non aiuta a conseguire migliori benefici.
Che ne pensa il suo curante, quale percorso le aveva prospettato? Come mai ha interrotto dopo otto mesi? Si trattava di una psicoterapia e di quale orientamento?
E' seguito in ambito privato o pubblico?
Un trattamento a singhiozzo o sentire lo psicologo al bisogno non aiuta a conseguire migliori benefici.
Che ne pensa il suo curante, quale percorso le aveva prospettato? Come mai ha interrotto dopo otto mesi? Si trattava di una psicoterapia e di quale orientamento?
E' seguito in ambito privato o pubblico?
[#4]
Gentile Utente,
la psicoterapia al bisogno non ha molto senso; soprattutto se si è trovato bene con quel terapeuta, vale la pena ricontattarlo e continuare il lavoro terapeutico interrotto.
Nei casi di depressione i progressi possono essere lenti, ma occorre non scoraggiarsi.
Legga qui: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1583-depressione-patologia-o-poca-forza-di-volonta.html
Cordiali saluti,
la psicoterapia al bisogno non ha molto senso; soprattutto se si è trovato bene con quel terapeuta, vale la pena ricontattarlo e continuare il lavoro terapeutico interrotto.
Nei casi di depressione i progressi possono essere lenti, ma occorre non scoraggiarsi.
Legga qui: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1583-depressione-patologia-o-poca-forza-di-volonta.html
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#5]
Ex utente
Sono seguito in ambito privato. Avevo deciso io l'interruzione della psicoteria, seguiva un percorso "junghiano".
Ho forse maturato della sfiducia nei confronti della psicoterapia, non vedendo grossi miglioramenti, quindi non sono molto convinto nel proseguirla.
Altro problema la mattina proprio non riesco ad alzarmi dal letto, e cioò condiziona l'intera giornata.
Mi manca la forza di volontà e dipende da me, me ne rendo conto, ma non ho un motivo per farlo, per rialzarmi.
Ho forse maturato della sfiducia nei confronti della psicoterapia, non vedendo grossi miglioramenti, quindi non sono molto convinto nel proseguirla.
Altro problema la mattina proprio non riesco ad alzarmi dal letto, e cioò condiziona l'intera giornata.
Mi manca la forza di volontà e dipende da me, me ne rendo conto, ma non ho un motivo per farlo, per rialzarmi.
[#6]
Sarebbe opportuno che abbinasse alla farmacoterapia anche un percorso terapeutico continuativo, dovrebbe parlare con la sua terapeuta delle sue perplessità, confrontarsi con lei per prendere una decisione sul da farsi, se continuare con questo percorso o iniziarne un altro.
Anch'io le dico che i benefici avvengono con il tempo, certamente curarsi nel modo corretto e con fiducia nei suoi curanti la può condurre a riconquistare migliore benessere e qualità di vita anche perché lei stesso dice<sono giovane e non ritengo che questa sia vita>.
Un caro saluto
Anch'io le dico che i benefici avvengono con il tempo, certamente curarsi nel modo corretto e con fiducia nei suoi curanti la può condurre a riconquistare migliore benessere e qualità di vita anche perché lei stesso dice<sono giovane e non ritengo che questa sia vita>.
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.8k visite dal 09/09/2014.
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