Paura, disgusto o imbarazzo nel fare sesso

Buongiorno,
Ho 27 anni. Ho due storie sessuali. Ho avuto il primo ragazzo a 18 e il primo rapporto a 21 anni.
Se ripenso al primo atto sessualo direi che e' stato doloroso (anche se lui era bravissimo, molto paziente), imbarazzante, mi sentivo molto a disagio, goffa e non sapevo cosa fare (non che oggi sia cambiato molto), ho pianto tanto ma non perche' mi aveva fatto male ma perche' pensavo che fosse sbagliato. Per arrivare fino al rapporto sessuale ne e' passato non solo di tempo ma di tentativi andati mali, perche' mi mettevo a piangere e tremavo, era paura nel farmi male ma non solo, anche molto imbarazzo in quanto non conoscevo neanche il mio di corpo, figuriamoci conoscere il suo. Dopo la prima volta le altre sono state senza tremori, ma senza voglia di farlo. magari avevo voglia solo di baci e coccole ma nient'altro, una volta che magari lui voleva andare oltre mi frenavo e non volevo piu' proseguire in modo molto categorico. In quel momento pensavo:"Ma che faccio qua? Cosa sto facendo?" e mi bloccavo.
Dire che in un anno averlo fatto 5 volte forse e' tanto. Non avevo voglia e anche se mi dispiaceva per lui, non riuscivo a farlo senza pensieri, ma sempre la testa che mi martellava di cose che non dovevo fare, e che lui non sarebbe mai stato soddisfato di me.
La prima storia e' finita, non per via del sesso (o magari anche). Il secondo e' arrivato dopo anni che ero da sola, ma non e' che fosse cambiata molto la sfera sessuale.
Diciamo che lo stadio preliminare mi piace molto, e posso proseguire fino a quando non si fa un passo in piu' per fare "sul serio", li' mi irrigidisco e con un"NO" deciso mando tutto all'aria.
Non e' che non senta nulla per il ragazzo che mi sta davanti, sento e magari e' anche amore, ma in quel momento ho un blocco. Voglio precisare che fare cose strane o magari anche posizioni un po' diverse dalla posizione standard e' fuori questione, mi vergogno in modo terribile. Parlare poi di sesso orale e anale, mi viene la nausea, e per il primo sentendo parlare o qualcuno che mi spiega ho vomitato spesso. A dir la verita' se penso anche all'orgasmo forse ho avuto un orgasmo una sola volta. Nel momento che sto facendo l'amore sento anche la testa che dice:"O dio fallo finire non ce la faccio piu'", questo magari prima, adesso prendo forza e anche in pieno momento lo respingo e dico "No". ci sono state volte che mi sono messa a piangere ma non capisco il perche'.
Ci metto tutto l'impegno possibile ma non posso proseguire.
Non ho mai avuto curiosita' nell'educazione sessuale, le cose magari le studiavo perche' dovevo non come le mie compagne che erano curiose di vedere, fare, guardare film, io invece indifferente, mi giravo dall'altra parte.
Non ho mai avuto strane esperienze, magari strana sono diventata con il passare del tempo, non mi incuriosisce quest'argomento.
Cosa puo' essere? Come posso fare per far passare questo stato?
Vi ringrazio!
[#1]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Cara Utente,

le allego una lettura in cui, probabilmente, potrà riconoscere alcuni suoi tratti:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1887-quando-non-piace-fare-l-amore-il-disturbo-da-avversione-sessuale-das.html

Si tratta di un ulteriore spunto di riflessione ma, di fatto, credo che il suo disagio vada affrontato nella sede opportuna, e di persona, con l'aiuto di uno psicologo psicoterapeuta.
Questo perché ogni persona è un essere unico ed irripetibile e ogni storia di vita è differente da qualsiasi altra; quindi, al di là di ogni possibile generalizzazione, è necessario inquadrare il suo specifico vissuto in termini emotivi e relazionali.

Ha avuto una educazione particolarmente rigida? Una famiglia molto religiosa?

Restiamo in ascolto

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

[#2]
Utente
Utente
I mie genitori non sono particolarmente religiosi e non mi hanno mai detto o proibito niente. Sono stata una bambina e adolescente molto calma, non avevo curiosità sul sesso. Ho avuto una crescita sessuale nella norma diciamo verso i 14 anni, anche se le mie amiche erano un paio di anni prima di me. Non ho mai sentito parlare di sbaglio da parte dei miei genitori. Mia mamma essendo un'insegnante di biologia mi ha insegnato a tempo debito quel che bisognava sapere. Ho sempre pensato che anche il parlare fosse sbagliato e sempre arrossivo (lo faccio anche adesso) e cambiavo argomento.
[#3]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazza,
Legge di la sua storia, stavo per allegarle la lettura che le ha già allegato il Collega.
Le tematiche inerenti la sessualità, vanno affrontate di cura e con professionalità

L' educazione troppo rigida e talvolta sessuofobica, puó portare ad un blocco e/o evitamento della sessualità.

"La sessualità è un essere, non un fare" forse dovrebbe approfondire la conoscenza del suo teatro privato e la conoscenza di se stessa,mediante aiuti specialistici.

Le allego anche delle letture sulla risposta orgasmica femminile, che potrebbero servirle.

Consideri che un rapporto doloroso ( in sessuologia detto dispaurenia), non lascia una memoria corporea piacevole e non invita alla ricerca successiva del piacere, ma al suo evitamento.

Immagino che la sua risposta orgasmica sia compromessa.



https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/109-anorgasmia.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3437-orgasmo-femminile-e-veramente-indispensabile.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2348-l-orgasmo-femminile-si-puo-imparare.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/150-orgasmo-femminile-vaginale-o-clitorideo.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1813-calo-del-desiderio-sessuale-il-difficile-passaggio-dal-piacere-solitario-al-piacere-condiviso.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1620-orgasmo-femminile-i-10-ambiti-da-conoscere.html-

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/2025-disturbi-dell-orgasmo-femminile-e-dolore-sessuale-nella-donna-diagnosi-e-terapia.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/861-sessualita-femminile-disfunzioni-cause-e-terapie.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

Lei ci scrive, raccontandoci questa situazione, ma mi sfugge un dettaglio importante: per Lei adesso è un problema? E se sì, è un problema per se stessa o per il Suo ragazzo?

Bisogna dire che non per tutti il sesso riveste la stessa importanza e talvolta nella coppia può capitare di non capirsi. E' anche vero che dalla prima volta Lei può aver memorizzato l'evento come poco o per nulla gradevole e quindi questo può aver amplificato il disagio.

Mi pare tuttavia che il disagio abbia radici più antiche: la vergogna (del corpo? di essere vulnerabile? di altro?) e il disgusto (per che cosa?) sono emozioni che si attivano in determinati contesti e che generano o sono generati da convinzioni e pensieri che in questo caso possono essere messe in discussione grazie all'aiuto di uno psicologo psicoterapeuta, se tutto ciò è un problema per Lei.

Il disgusto per il sesso (perchè visto come qualcosa di sporco o immorale, ecc...) può essere appreso, ma è importante per una buona vita sessuale e di coppia, spezzare questo circolo vizioso che mette in piedi un disagio.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#5]
Utente
Utente
Dott.ssa Pileci la ringrazio del suo intervento. Al momento non ho un ragazzo, da piu' di 2 anni in realta. Ma se mi metto a pensare alla risposta da dare alla sua domanda se e' un problema per me o per il mio ragazzo (in passato) non so risponderle correttamente perche' una risposta giusta o sbagliata non la so in questo contesto. So dirle che quello che mi ha spinto a scrivervi e' il fatto che sono una persona che pensa molto, e sopratutto per qualsiasi inizio e fine di un percorso di vita che sia di relazione o lavorativo o anche un semplice cambiamento mi metto a pensare se il cambiamento o la fine e' successa per colpa di chi o cosa. Analizzo molto, e sopratutto analizzo dove ho sbagliato. Trovo sempre molti sbagli miei e rifletto tanto. In questo caso analizzando anche la sfera sessuale mi son posta il problema, del perche' il processo non avviene normalmente ma con tanti problemi. Analizzo anche il fatto che diversamente da quello che leggo o che mi raccontano non ho mai avuto il pensiero o il bisogno o il desiderio di fare sesso con il mio compagno o con qualsiasi persona. (magari quando sono li per li che ci stiamo coccolando si, ma se sono da sola a casa, non mi passa neanche per la testa di fare sesso. Magari mi sembra bello come processo per due innamorati, ma pensare di farlo io non mi sfiora come pensiero). Quando dico imbarazzo intendo, che mi metto in imbarazzo guardare il mio corpo, e sopratutto pensare che lui guardi il mio mi mette in un imbarazzo che non ho per nient'altro al mondo. Sento imbarazzo della nudita' reciproca in copia e ovviamento dal atto in se. Mi sembra di fare la cosa sbagliata perche' comunque parlare di sesso, farlo, guardarsi nudi e' una cosa un po' TABU'. Prima avevo anche l'imbarazzo nel parlare, ma adesso mi metto una maschera e riesco a farcela facendo finta di non importarmene molto (mi sembra di fare l'attrice). Ho l'imbarazzo perche' non sono all'altezza di fare molto bene quello che devo, o di non soddisfare a pieno il compango. MI sento strana non sapendo cosa fare. Vorrei precisare che sono abbastanza arrivata dal punto di vista della carriera, e indipendente, vivo da sola etc., e posso fare piu' o meno bene tutte le cose che mi metto d'impegno, invece questa cosa mi sfugge e non so dove sbaglio. Le volte che ho fatto sesso, era non perche' ero convinta che lo volevo ma perche' sapevo che era giusto per il mio compagno, che poverino aveva anche lui le sue necessita'. Disgusto non ho per tutto cio' che riguarda il passo prima dell'atto in se', baci, coccole, ma ho il disgusto del sesso anale, orale o anche posizioni diversi da queli tradizionali.
Parlando in generale con altre persone molto vicine a me (il parlare e' venuto solo dopo tanti anni che ad esempio la mia amica mi parlava di sesso, ed io niente, dopo tanti sforzi son riuscita a parlarne senza avere l'ansia ogni volta), capisco che non hanno questo problema, e che sono aperte anche a fare nuove esperienze, o di lasciarsi andare, e magari e' anche un piacere il tutto, vuol dire che sono io quella"diversa" e che non ho un blocco. Ho pensato anche che fosse un problema ginecologico, ma la mia ginecologa ha detto che sono apposto almeno fisiologicamente parlando.
Voi credete che ho bisogno di parlare (anche se poi parlare con uno sconosciuto, psicologo, mi resulterebbe molto difficile) di sesso, o magari farmi spiegare molte cose?
Vi ringrazio!
[#6]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

Lei scrive: " Ho l'imbarazzo perche' non sono all'altezza di fare molto bene quello che devo, o di non soddisfare a pieno il compango. "

Tutta la Sua richiesta sembra ruotare attorno a due problemi principali: l'ansia e la bassa autostima.
L'ansia La spinge a rimuginare su tutto e la bassa autostima ad avere tutti i problemi di inadeguatezza.
Più rimanda il problema, però, più tempo impiegherà ad uscirne perchè -come Lei sta sperimentando- la problematica si sta cronicizzando...

Io credo che parlarne con uno psicologo psicoterapeuta potrà farLe solo bene perchè potrà modificare e comprendere che cosa succede. Comprendo anche il Suo disagio e imbarazzo, ma sta a Lei scegliere se lasciarsi condizionare dall'imbarazzo, oppure affrontare la questione.

Non si faccia tanti problemi, perchè siamo abituati e allenati a parlare della vita affettiva e sessuale dei nostri pazienti con loro.

Cordiali saluti,
[#7]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Cara Utente,

concordo con la collega sul fatto che una quota d'ansia sia presente nei suoi vissuti.

Difficile dire se questa sia causa o effetto del disagio che racconta ma credo che non sia importante comprenderne le origini.

Ciò che invece è, a mio parere importante, è indagare quali siano le radici più profonde che attivano in lei le emozioni di vergogna, imbarazzo e disgusto legate alla sfera sessuale.

Lei dice di avere avuto un'educazione sessuale "da manuale" e, addirittura, una madre insegnante di biologia.
Questo potrebbe anche aver favorito l'interiorizzazione di un'immagine della sessualità "da manuale", "biologica", legata solo al corpo, all'organico.
Di fatto, però, la sessualità è fatta di corpo ma anche di anima, si intreccia con le emozioni e con i sentimenti; quelle emozioni e quei sentimenti che lei non riesce a modulare correttamente.

Non si tratta, quindi, di un bisogno di parlare di sesso o di farsi spiegare delle cose; si tratta di attivare delle nuove emozioni che possano annientare quelle emozioni negative che ora associa alla sfera sessuale.

E' per questo che il contatto con un collega, di persona, potrebbe aiutarla; e, come detto anche dalla collega, non si faccia molti problemi, siamo tutti abituati a parlare senza pudore e in totale assenza di giudizio con i pazienti di sessualità e di molto altro.

Un caro saluto
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