La mia depressione
Salve sono una ragazza e da ormai 3 anni, dopo essere stata male di stomaco con diarrea e dolori dovuti a un'intolleranza alimentare, mi sono ritrovata ad aver paura di stare male quando esco di casa. So benissimo che il problema è l'intolleranza ma la paura non è più andata via dalla mia mente, ci sono stati periodi in cui l'ho gestita bene, ho sempre cercato di non farmi condizionare la vita; anche se il pensiero in me non spariva mai. Più passava il tempo, piu evitavo determinate situazioni, fino ad arrivare agli ultimi mesi in cui ho iniziato a chiudermi in casa. Prima era solo una fissa ma negli ultimi mesi quando sapevo di dover uscire iniziavo ad avere mal di stomaco e diarrea. Esco solo se è neccessario e dopo aver preso imodium. Questa situazione più altri problemi dell'ultimo periodo mi hanno portato a sentirmi sempre giù di morale, anche quello che mi piaceva fare non mi da piu il minimo piacere, ho crisi di pianto e mi sento uno schifo. Ho chiamato il mio medico e lui mi ha detto che devo farmela passare che sono giovane e che non può fare niente, io sono scoppiata a piangere e alla fine mi ha prescritto un anti despressivo. Ora non so se assumere questo farmaco o trovare un'altra soluzione. Credo che la mia depressione e ansia scaturisca dal fatto che ho paura di stare male e che con quel farmaco curerò un sintomo ma non la causa. Secondo lei quale sarebbd la strada migliore per risolvere il mio problema? La ringrazio in anticipo
[#1]
Germile Utente,
Oggi in clinica si parla di approccio combinato, proprio per quella inscindibilità tra psiche e soma.
La farmaco terapia andrebbe associata ad una terapia psicologica per curare infatti causa ed effetti, sintomi e disagi .
Le suggerisco di seguire le indicazioni del medico che l' ha visitata, un antidepressivo non è poi così grave, si procederà con lo svezzamento farmacologico a situazione clinica stabilizzata ed a sedute dallo psicologo inoltrate
Oggi in clinica si parla di approccio combinato, proprio per quella inscindibilità tra psiche e soma.
La farmaco terapia andrebbe associata ad una terapia psicologica per curare infatti causa ed effetti, sintomi e disagi .
Le suggerisco di seguire le indicazioni del medico che l' ha visitata, un antidepressivo non è poi così grave, si procederà con lo svezzamento farmacologico a situazione clinica stabilizzata ed a sedute dallo psicologo inoltrate
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Psicologo
Gentile Utente,
i farmaci hanno la loro utilità per placare certi sintomi, ma di questi è necessario anche comprenderne il significato, e ciò è possibile solo tramite una valutazione accurata degli eventi che ne sono alla base.
Certamente ciò che Le è accaduto alimenta il senso di insicurezza e il conseguente evitamento di certe situazioni, quindi c'è una componente psicologica da tenere in considerazione.
Dovrà innanzitutto riuscire a stabilire dove finisce l'intolleranza alimentare e dove comincia la scarsa autostima, e intervenire sui due fronti separatamente ma parallelamente.
In questo, la consultazione con uno/a psicologo/a potrà essere determinante; ve ne sono anche nel Servizio Pubblico.
i farmaci hanno la loro utilità per placare certi sintomi, ma di questi è necessario anche comprenderne il significato, e ciò è possibile solo tramite una valutazione accurata degli eventi che ne sono alla base.
Certamente ciò che Le è accaduto alimenta il senso di insicurezza e il conseguente evitamento di certe situazioni, quindi c'è una componente psicologica da tenere in considerazione.
Dovrà innanzitutto riuscire a stabilire dove finisce l'intolleranza alimentare e dove comincia la scarsa autostima, e intervenire sui due fronti separatamente ma parallelamente.
In questo, la consultazione con uno/a psicologo/a potrà essere determinante; ve ne sono anche nel Servizio Pubblico.
[#3]
Gentile utente,
penso che sia utile per lei una valutazione diagnostica del suo stato psichico e quello lo può fare uno psichiatra, uno psicoterapeuta o uno psicologo.
A mio avviso non dovrebbe prendere farmaci prescritti da un medico generico. Prima si faccia visitare da uno dei professionisti che le ho riportato sopra.
Però non attenda ulteriormente, dato che la sua compromissione nella sfera sociale si sta facendo importante.
Ci aggiorni.
penso che sia utile per lei una valutazione diagnostica del suo stato psichico e quello lo può fare uno psichiatra, uno psicoterapeuta o uno psicologo.
A mio avviso non dovrebbe prendere farmaci prescritti da un medico generico. Prima si faccia visitare da uno dei professionisti che le ho riportato sopra.
Però non attenda ulteriormente, dato che la sua compromissione nella sfera sociale si sta facendo importante.
Ci aggiorni.
Dr. Massimiliano Iacucci - Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale
https://www.ordinepsicologilazio.it/albo/massimilianoiacucci/
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.4k visite dal 03/09/2014.
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