parafilie, attacchi di panico, DOC

Sono un ragazzo di 22 anni. Ho già chiesto altri consulti qui circa il mio problema, il tutto ancor prima di frequentare una terapia seria.
Sono (o ero, ancora non riesco a capirlo) un pedofilo bisessuale pentito. Non ho mai fatto del male, né toccato nessuno in tutta la mia vita. L'unica cosa che mi bastava era masturbarmi in privato, con foto e video deviati sul web (mai scambiati con nessuno). Essendo un problema che mi porto avanti da quando ero piccolo, ciò ha scatenato in me forti deficit a livello emozionale, affettivo e sessuale; il tutto aggravato dal fatto che non avevo mai avuto il coraggio di esplicitare il mio problema. Non ho mai amato nessuno in tutta la mia vita (eccetto qualche innamoramento platonico etero, preso alle medie verso delle compagne della mia età), sono sempre stato solo e ho sempre sfogato le mie pulsioni malate in privato. Devo dire che ciò mi bastava, nemmeno mi sognavo di avvicinarmi ad un ragazzino.
A Febbraio di quest'anno prendo coscienza del problema, della sua gravità e delle cattive ripercussioni che avrebbe avuto sul mio futuro; il risultato: attacchi di panico, insonnia notturna, ipersonnia diurna, pensieri suicidari perpetui ecc. Ho sentito la necessità di parlarne con mia madre che, malgrado non abbia con lei un gran rapporto, ha deciso di aiutarmi pagandomi le sedute. Da quando frequento la terapia e prendo psicofarmaci assieme, fino ad oggi, il cambiamento si è visto abbastanza: non ho più fatto alcuna fantasia sessuale sui bambini (eccetto agli inizi della terapia), ho smesso di guardare quelle foto e l'umore è stato altalenante, bipolare, ho pensato meno al suicidio. Col mio dottore faccio una terapia particolare: io gli parlo delle emozioni, dei blocchi, delle fantasie che ho e lui, in base a questo, prende varie sedie vuote e cerca di farmi interagire con i miei alter ego da me stesso immaginati e tirati fuori (talvolta li impersonifico io stesso). Col passare del tempo, siamo giunti alla conclusione che, non avendo subito alcun tipo di abuso da piccolo (almeno per quel che ricordo), l'origine della mia parafilia sia dovuta ad una situazione familiare travagliata, senza punti di riferimento solidi. Eppure sono convinto che tutto ciò non basti ad aver scatenato tutto ciò in me.
Pensavo di essere guarito definitivamente, ma il DOC (sono ancora un pedofilo o no?) ha iniziato a tormentarmi di nuovo e le prove inconfutabili del mio passato non aiutano. Mi capita ancora spesso di guardare i bambini per strada e di pentirmi per averlo fatto. Ancora non riesco ad immaginarmi di amare/desiderare una donna e continuo a perseverare nel mio stato di apatia in cui vivo completamente alla giornata e cerco di attirare l'attenzione di mia madre a tutti i costi. I pensieri suicidari riaffiorano e si fanno opprimenti, poi passano e vogliono vivere, poi voglio di nuovo morire ma ho paura di farlo. La situazione è degenerata ieri, in cui ho tentato di strangolarmi con una cinta. Non so più cosa fare, soffro troppo
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317

Gentile Utente,
Se è già in terapia, dovrebbe rivolgersi ai medici che si stanno occupando di lei,noi online non possiamo fare molto e la situazione, da quanto dice, è decisamente degenerata

Le allego delle letture sulla complessità delle parafilie

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3828-bondage-dominanza-e-sottomissione-un-po-di-teoria.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1613-sessualita-estrema-sado-masochismo-bdsm.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1869-perversioni-sessuali-o-giochi-erotici-terapia-si-terapia-no.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1486-sessualita-malata-le-parafilie-o-perversioni-sessuali.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
Attivo dal 2014 al 2015
Ex utente
Dott.ssa Randone.
So già che voi medici online non possiate fare molto ed ero consapevole di ciò anche quando avevo iniziato a scrivere il testo del consulto. Il fatto è che agisco in base al malessere e all'ansia senza riuscire a smettere. Questo sito sta diventando una dipendenza e cerco sempre di andarmi a leggere i consulti scritti da persone che soffrono per qualcosa che, agli occhi degli altri, potrebbe apparire "ambigua", "anticonvenzionale".
Il mio non è un problema qualunque, non si tratta di soffrire di una storia d'amore andata male o del dover accettare la propria omosessualità. Riguarda una tematica delicata di cui pochi si prendono veramente cura oggi, dati gli enormi pregiudizi sulla faccenda. Mi sento da solo con un mostro che è più grande di me e probabilmente di tutti, capisce?
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