Ansia e paura di una relazione
Gentili dottori, vi scrissi un po' di tempo fa a proposito di un problema sessuale. Ho fatto qualche seduta presso uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale, ma non mi è stato di grande aiuto poichè mi ritrovo sempre con gli stessi interrogativi, anzi, con un ben altro timore. Temo che, nonostante io desideri una relazione stabile e sentita, per me sia impossibile averne una, in quanto, ogni volta che la mia relazione con il partner sta per diventare più seria io comincio ad avvertire una sensazione di ansia che mi porta a rendere invivibile la storia. Non riesco proprio a capire da cosa quest'ansia derivi. Con il mio ex partner andava tutto bene fino a quando la relazione navigava sulla stessa lunghezza d'onda, anche se io ero desiderosa di avere maggior attenzioni e dedizione da parte sua. Quando questo è avvenuto per me era un'irrequietudine continua. Si tratta davvero di non aver trovato davvero il ragazzo giusto? Questa situazione mi butta giù perchè mi fa pensare che non starò mai bene con un uomo, in quanto, tutte le relazioni, a un certo punto, diventano più serie, io stessa vorrei che lo fossero ma poi non riesco ad affrontarle. Perchè non riesco a stare tranquillamente con un uomo?
[#1]
gentile utente quanto tempo è stato in terapia? questi dubbi sono stati riportati al suo terapeuta?
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Cara utente,
le vorrei citare, per farla riflettere, una definizione di ansia in ottica cognitivista:
“L’apprensione innescata da una minaccia a qualche valore o scopo che l’individuo ritiene essenziale alla sua esistenza. La minaccia può essere alla vita fisica (per es. la minaccia di morte o di malattia) o all’esistenza psicologica (perdita di libertà o di sicurezza) oppure la minaccia può essere diretta a qualche altro valore che il soggetto identifica come prioritario nella propria esistenza (il patriottismo, il successo, l’amore per un’altra persona, ecc..)…”
In questa ottica potrebbe cercare di individuare, insieme ad un terapeuta, quale valore o scopo sente minacciato quando la relazione si fa seria.
Cordiali saluti,
le vorrei citare, per farla riflettere, una definizione di ansia in ottica cognitivista:
“L’apprensione innescata da una minaccia a qualche valore o scopo che l’individuo ritiene essenziale alla sua esistenza. La minaccia può essere alla vita fisica (per es. la minaccia di morte o di malattia) o all’esistenza psicologica (perdita di libertà o di sicurezza) oppure la minaccia può essere diretta a qualche altro valore che il soggetto identifica come prioritario nella propria esistenza (il patriottismo, il successo, l’amore per un’altra persona, ecc..)…”
In questa ottica potrebbe cercare di individuare, insieme ad un terapeuta, quale valore o scopo sente minacciato quando la relazione si fa seria.
Cordiali saluti,
Dr. Massimiliano Iacucci - Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale
https://www.ordinepsicologilazio.it/albo/massimilianoiacucci/
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.9k visite dal 01/09/2014.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.