Doversi lavare ogni giorno
Buongiorno,
vi scrivo perché vorrei porvi alcune domande riguardo un mio modo di comportarmi che ho da quando ero piccolo e non capisco bene di cosa si tratti, a cosa sia dovuto e se sia poi effettivamente risolvibile.
Attualmente ho 25 anni e inizio col dire che ogni sera, prima di andare a letto, devo fare la doccia (uso il verbo dovere perché sento proprio il bisogno di farla, come una legge interiore anche se non ne ho magari desiderio concreto). Se capita che faccio la doccia ore prima di andare a dormire uso abiti puliti per il resto della giornata e che non siano entrati "a contatto", secondo la mia concezione, con l'esterno. Quel che mi spaventa non è tanto lo sporco in se, quanto l'idea di andare a dormire sporco, entrare a contatto con il letto da sporco ecc... (sporco di cosa poi non lo so neppure io!).
Infatti quando rientro in casa non mi lavo subito, in casa posso girare con vestiti usati anche durante la giornata lavorativa, ma nel momento in cui vado nella camera nei paraggi del letto vorrei essere pulito. Questo non capita solo a casa mia e con il mio letto ma anche se vado in vacanza devo mantenere questo grado di pulizia nel momento in cui vado a dormire.
Capita certe volte, ad esempio in vacanza, magari perché con altre persone o per motivi pratici non riesco a fare la doccia, ebbene in quel caso non la faccio e pur non sentendomi a mio agio rendendomi conto dell'impossibilità "cedo"; in pratica se posso la faccio e faccio di tutto per farla, ma se non riesco pazienza.
Ultimamente ho iniziato a "forzarmi" a non voler fare la doccia ogni giorno, così alcune volte esco e non mi lavo ma faccio veramente una fatica pazzesca, non mi sento a mio agio nel letto e devo farmi molta forza interiore.
Ciò a cui auspicherei sarebbe il poter fare la doccia quando più mi pare senza costringermi ad aspettare la sera così da poter essere pulito per dormire.
Ora faccio un piccolo excursus sul come sia nata questa mia usanza, sembrerà strano ma tutto è partito da qui, non so dire se in realtà sia questa paura ad avermi portato a far la doccia ogni volta o se sia stato solo il palesarsi di qualche altro problema che ha trovato in questa idea la concretizzazione: da piccolo temevo la morte, la sola idea mi dava i brividi e mi spaventava moltissimo, da questo con gli anni son passato a odiare i posti in cui ci fossero cadaveri (cimiteri) o luoghi in cui si fosse manifestato il decesso di qualche essere umano ad esempio posti dove fosse avvenuto qualche incidente stradale, ospedali ecc. E ogni volta che passavo in una di queste zone poi in effetti mi lavavo, ma non subito e in modo compulsivo, solo prima di andare a dormire, perché il dormire mi da l'idea di incontrollabilità, non ho sotto controllo me stesso e non mi accorgo di cosa accade attorno o a me... poi con l'età ho ampliato lo spettro di "motivi per cui lavarmi" ad esempio se vengo a contatto con qualcosa che mi disturba: individui sporchi perché han lavorato o oggetti sporchi. La mia definizione di "sporco" non è da prendere in modo letterale, è piuttosto "ciò che viene da fuori casa", concezione strana e me ne rendo conto, però non riesco a renderlo a parole migliori.
Penso di aver riassunto bene tutto ciò che dovevo dire; spero si riesca a inquadrare minimamente il problema che sebbene mi renda conto essere stupido, infatti mi vergogno un po', è proprio così.
Grazie
vi scrivo perché vorrei porvi alcune domande riguardo un mio modo di comportarmi che ho da quando ero piccolo e non capisco bene di cosa si tratti, a cosa sia dovuto e se sia poi effettivamente risolvibile.
Attualmente ho 25 anni e inizio col dire che ogni sera, prima di andare a letto, devo fare la doccia (uso il verbo dovere perché sento proprio il bisogno di farla, come una legge interiore anche se non ne ho magari desiderio concreto). Se capita che faccio la doccia ore prima di andare a dormire uso abiti puliti per il resto della giornata e che non siano entrati "a contatto", secondo la mia concezione, con l'esterno. Quel che mi spaventa non è tanto lo sporco in se, quanto l'idea di andare a dormire sporco, entrare a contatto con il letto da sporco ecc... (sporco di cosa poi non lo so neppure io!).
Infatti quando rientro in casa non mi lavo subito, in casa posso girare con vestiti usati anche durante la giornata lavorativa, ma nel momento in cui vado nella camera nei paraggi del letto vorrei essere pulito. Questo non capita solo a casa mia e con il mio letto ma anche se vado in vacanza devo mantenere questo grado di pulizia nel momento in cui vado a dormire.
Capita certe volte, ad esempio in vacanza, magari perché con altre persone o per motivi pratici non riesco a fare la doccia, ebbene in quel caso non la faccio e pur non sentendomi a mio agio rendendomi conto dell'impossibilità "cedo"; in pratica se posso la faccio e faccio di tutto per farla, ma se non riesco pazienza.
Ultimamente ho iniziato a "forzarmi" a non voler fare la doccia ogni giorno, così alcune volte esco e non mi lavo ma faccio veramente una fatica pazzesca, non mi sento a mio agio nel letto e devo farmi molta forza interiore.
Ciò a cui auspicherei sarebbe il poter fare la doccia quando più mi pare senza costringermi ad aspettare la sera così da poter essere pulito per dormire.
Ora faccio un piccolo excursus sul come sia nata questa mia usanza, sembrerà strano ma tutto è partito da qui, non so dire se in realtà sia questa paura ad avermi portato a far la doccia ogni volta o se sia stato solo il palesarsi di qualche altro problema che ha trovato in questa idea la concretizzazione: da piccolo temevo la morte, la sola idea mi dava i brividi e mi spaventava moltissimo, da questo con gli anni son passato a odiare i posti in cui ci fossero cadaveri (cimiteri) o luoghi in cui si fosse manifestato il decesso di qualche essere umano ad esempio posti dove fosse avvenuto qualche incidente stradale, ospedali ecc. E ogni volta che passavo in una di queste zone poi in effetti mi lavavo, ma non subito e in modo compulsivo, solo prima di andare a dormire, perché il dormire mi da l'idea di incontrollabilità, non ho sotto controllo me stesso e non mi accorgo di cosa accade attorno o a me... poi con l'età ho ampliato lo spettro di "motivi per cui lavarmi" ad esempio se vengo a contatto con qualcosa che mi disturba: individui sporchi perché han lavorato o oggetti sporchi. La mia definizione di "sporco" non è da prendere in modo letterale, è piuttosto "ciò che viene da fuori casa", concezione strana e me ne rendo conto, però non riesco a renderlo a parole migliori.
Penso di aver riassunto bene tutto ciò che dovevo dire; spero si riesca a inquadrare minimamente il problema che sebbene mi renda conto essere stupido, infatti mi vergogno un po', è proprio così.
Grazie
[#1]
Gentile Utente,
dal modo in cui ne parla mi sembra che questo suo aspetto sia bene o male gestibile, nel senso che non le crea problemi sociali o lavorativi. Come scrive lei, se si trova in una situazione nella quale è impossibilitato a lavarsi, riesce a "cedere" pur con un po' di disagio. Occorrerebbe capire come vive questo disagio. Le crea qualche tipo di ostacolo relazionale? Le cambia l'umore in maniera importante? Oppure è un disagio che non le impedisce di viversi la sua vacanza (restando in quest'esempio).
Ad ogni modo, provi autonomamente a interrompere (come sta facendo) i suoi impulsi a lavarsi necessariamente. Però magari lo faccia in maniera graduale, a piccoli passi.
Cordiali saluti,
dal modo in cui ne parla mi sembra che questo suo aspetto sia bene o male gestibile, nel senso che non le crea problemi sociali o lavorativi. Come scrive lei, se si trova in una situazione nella quale è impossibilitato a lavarsi, riesce a "cedere" pur con un po' di disagio. Occorrerebbe capire come vive questo disagio. Le crea qualche tipo di ostacolo relazionale? Le cambia l'umore in maniera importante? Oppure è un disagio che non le impedisce di viversi la sua vacanza (restando in quest'esempio).
Ad ogni modo, provi autonomamente a interrompere (come sta facendo) i suoi impulsi a lavarsi necessariamente. Però magari lo faccia in maniera graduale, a piccoli passi.
Cordiali saluti,
Dr. Andrea Epifani - Bologna
http://BolognaPsicologo.net
[#2]
Ex utente
No non mi crea disagio relazionale alcuno, nel senso non "esco di matto", non assumo comportamenti strani e nessuno ci ha in effetti nemmeno mai fatto caso.
Il problema è più interiore nel senso che mi sento come non avessi lavato i denti dopo un pasto consumato fuori casa per rendere l'idea, cioè sentirsi un po' sporchi con l'idea che ci si dovrebbe lavare ma non lo si fa perché impossibilitati.
Il più è che mi piacerebbe appunto smettere tutta questa trafila, cioè il lavarsi ogni sera se ne ho la possibilità di farlo, ovvero cercare di lavarmi quando più mi pare e piace, perché alla fine dei conti attualmente mi lavo più per un'idea di sporco perché venuto a contatto con qualcosa di esterno (che forse sapventa non lo so ipotizzo) che perché sporco realmente.
La ringrazio molto per la risposta.
Il problema è più interiore nel senso che mi sento come non avessi lavato i denti dopo un pasto consumato fuori casa per rendere l'idea, cioè sentirsi un po' sporchi con l'idea che ci si dovrebbe lavare ma non lo si fa perché impossibilitati.
Il più è che mi piacerebbe appunto smettere tutta questa trafila, cioè il lavarsi ogni sera se ne ho la possibilità di farlo, ovvero cercare di lavarmi quando più mi pare e piace, perché alla fine dei conti attualmente mi lavo più per un'idea di sporco perché venuto a contatto con qualcosa di esterno (che forse sapventa non lo so ipotizzo) che perché sporco realmente.
La ringrazio molto per la risposta.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 10.6k visite dal 01/09/2014.
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