Rabbia senza controllo
Buongiorno,
vi scrivo per sottoporvi un problema che mi attanaglia. Da ben 6 mesi non riesco a controllare la mia rabbia. Ogni cosa che mi succede, a lavoro o nella mia scarna vita privata, suscita in me un desiderio incontrollato di alzare le mani contro il soggetto che mi provoca. Il tutto posso riportarlo alla fine della mia relazione, momento in cui ho picchiato il mio ex. Non mi vanto di quello che ho fatto, e come praticante di arti marziali ho dovuto, e devo scontare tutt'ora la mia "colpa" ogni volta che salgo su un tatami, ricordando a tutti che ho usato la forza non per difesa ma per attacco. Il continuo riportare alla mente quel gesto è come se non mi facesse andare avanti, ma rimanere ferma. Ugualmente mi succede per strada o in luoghi molto affollati, se qualcuno mi tocca mi giro pronta ad attaccare, allontanando così ogni tipo di contatto umano. Mi sento attaccata da tutto, ma so che ogni mio scatto di rabbia mi riporta alla rottura della mia relazione. Sono una donna che lavora, per otto ore al giorno devo mantenere il totale distacco e controllo delle mie emozioni, osservare e valutare gli altri, poi chiuse le porte dell'ufficio, è come se mantenessi lo stesso distacco emotivo da tutto, e quello che provo è solo rabbia... troppa rabbia, è come se mi sentissi dentro una spinta distruttiva, e intanto la mia mente rimana legata alla mancanza di un passato che non tornerà più. Mi sento una rabbiosa sospesa tra l'ira ed il più totale distacco emotivo, quello che riesco a provare è solo rabbia.
vi scrivo per sottoporvi un problema che mi attanaglia. Da ben 6 mesi non riesco a controllare la mia rabbia. Ogni cosa che mi succede, a lavoro o nella mia scarna vita privata, suscita in me un desiderio incontrollato di alzare le mani contro il soggetto che mi provoca. Il tutto posso riportarlo alla fine della mia relazione, momento in cui ho picchiato il mio ex. Non mi vanto di quello che ho fatto, e come praticante di arti marziali ho dovuto, e devo scontare tutt'ora la mia "colpa" ogni volta che salgo su un tatami, ricordando a tutti che ho usato la forza non per difesa ma per attacco. Il continuo riportare alla mente quel gesto è come se non mi facesse andare avanti, ma rimanere ferma. Ugualmente mi succede per strada o in luoghi molto affollati, se qualcuno mi tocca mi giro pronta ad attaccare, allontanando così ogni tipo di contatto umano. Mi sento attaccata da tutto, ma so che ogni mio scatto di rabbia mi riporta alla rottura della mia relazione. Sono una donna che lavora, per otto ore al giorno devo mantenere il totale distacco e controllo delle mie emozioni, osservare e valutare gli altri, poi chiuse le porte dell'ufficio, è come se mantenessi lo stesso distacco emotivo da tutto, e quello che provo è solo rabbia... troppa rabbia, è come se mi sentissi dentro una spinta distruttiva, e intanto la mia mente rimana legata alla mancanza di un passato che non tornerà più. Mi sento una rabbiosa sospesa tra l'ira ed il più totale distacco emotivo, quello che riesco a provare è solo rabbia.
[#1]
gentile ragazza, come dice lei la sua rabbia è un tentativo di scaricare emozioni che ancora intasano la sua mente. è tempo, forse, di parlare con un terapeuta.
saluti
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Cara utente,
intanto facciamo chiarezza tra rabbia e aggressività (che può sfociare nella violenza).
La rabbia assolve un ruolo molto importante nella vita del singolo individuo poiché segnala la violazione dei propri diritti o la presenza di un ostacolo al raggiungimento di obiettivi personali.
Va intesa pertanto come un campanello di allarme che avvisa chi la sperimenta, che qualcosa o qualcuno potrebbe arrecargli un danno, bloccare un obiettivo o esporlo ad una ingiustizia. La rabbia inoltre assolve anche la funzione di preparare all’azione, attivando una serie di modificazioni fisiologiche che dispongono l’individuo ad organizzare una serie di comportamenti mirati alla rimozione dell’ingiustizia e/o del danno.
Alcune persone possono presentare tuttavia una disregolazione emotiva, cioè la difficoltà a modulare i propri stati emotivi (in questo caso particolare la rabbia), e organizzare risposte comportamentali adeguate allo specifico contesto . Ne possono derivare pertanto, comportami e reazioni di rabbia disfunzionali e poco adattivi quali ad esempio, la violenza e l’aggressività da una parte, oppure l’inibizione e l’evitamento di situazioni conflittuali dall’altra.
Queste reazioni disfunzionali e la disregolazione emotiva possono indicare la presenza di alcuni ostacoli all’interno delle diverse fasi del processo che genera la rabbia.
Per questi motivi, imparare a riconoscerne le finalità, il valore adattivo e il processo di attivazione delle emozioni, favorisce lo sviluppo delle capacità di regolazione della rabbia.
Inoltre, ci sono diversi interventi psicologici, sia di gruppo che individuali, che possono essere considerati un valido aiuto per favorire e potenziare la gestione della rabbia.
Saluti,
intanto facciamo chiarezza tra rabbia e aggressività (che può sfociare nella violenza).
La rabbia assolve un ruolo molto importante nella vita del singolo individuo poiché segnala la violazione dei propri diritti o la presenza di un ostacolo al raggiungimento di obiettivi personali.
Va intesa pertanto come un campanello di allarme che avvisa chi la sperimenta, che qualcosa o qualcuno potrebbe arrecargli un danno, bloccare un obiettivo o esporlo ad una ingiustizia. La rabbia inoltre assolve anche la funzione di preparare all’azione, attivando una serie di modificazioni fisiologiche che dispongono l’individuo ad organizzare una serie di comportamenti mirati alla rimozione dell’ingiustizia e/o del danno.
Alcune persone possono presentare tuttavia una disregolazione emotiva, cioè la difficoltà a modulare i propri stati emotivi (in questo caso particolare la rabbia), e organizzare risposte comportamentali adeguate allo specifico contesto . Ne possono derivare pertanto, comportami e reazioni di rabbia disfunzionali e poco adattivi quali ad esempio, la violenza e l’aggressività da una parte, oppure l’inibizione e l’evitamento di situazioni conflittuali dall’altra.
Queste reazioni disfunzionali e la disregolazione emotiva possono indicare la presenza di alcuni ostacoli all’interno delle diverse fasi del processo che genera la rabbia.
Per questi motivi, imparare a riconoscerne le finalità, il valore adattivo e il processo di attivazione delle emozioni, favorisce lo sviluppo delle capacità di regolazione della rabbia.
Inoltre, ci sono diversi interventi psicologici, sia di gruppo che individuali, che possono essere considerati un valido aiuto per favorire e potenziare la gestione della rabbia.
Saluti,
Dr. Massimiliano Iacucci - Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale
https://www.ordinepsicologilazio.it/albo/massimilianoiacucci/
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.5k visite dal 01/09/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.