Solitudine, difficoltà relazionali, scarsa autostima
Salve,
vi scrivo per cercare di sbloccare le emozioni. Non riesco a relazionarmi con gli altri in maniera produttiva e questo mi porta ad aver dubbi sulle mie capacità e a continui rimorsi per il mio percorso di studio e di vita. Un problema è proprio questo, continuo a pensare di non riuscire ad applicare e a trasmettere agli altri quello che ho vissuto o studiato, insomma pur avendo un'esperienza e una conoscenza che mi permetterebbero di star bene nel presente, sono a qui a rimuginare sul passato e a sperare che il futuro sia meno tetro di quello che consapevolmente, ma involontariamente, mi sto costruendo ora.
Non sono mai stato particolarmente estroverso, già da ragazzino non è che avessi molti amici tuttavia in compagnia mi sentivo bene e parte del gruppo, senza pensare troppo al fatto che a casa non ci fosse tutta questa comunicazione e si vivesse come tanti figli unici in una famiglia numerosa.
Col passare degli anni, più ricercavo i miei interessi meno amici avevo intorno, e questo visto adesso a undici anni dalla fine del liceo è un nodo che non riesco proprio a scioglere. Ci ho provato e ci sto provando, ma non me ne capacito. Non è la prima volta che mi succede, Un paio di anni fa mi sono trovato in questa situazione di blocco totale, abbandonando un corso che ero andato a seguire all'estero. Il mio abbandono era dovuto proprio al fatto di non essere riuscito a stringere relazioni profonde. Una volta tornato a casa ho anche provato a rivolgermi a uno psicologo, ma non è andata bene e dopo cinque sedute ho interrotto. Lo stare in casa per me è sempre stato uno sprono a uscire fuori e a spostarmi e ho deciso di riprovarci. Il primo anno nella nuova città mi è sembrato andasse bene, buoni risultati accademici ma anche qui ho un giro di conoscenze che non riesco a trasformare in amicizie a causa dei miei limiti. Ora mi trovo a una settimana da una nuova partenza per un posto di scambio vinto con l'università, cerco di concentrarmi su quello che andrò a fare e a non pensare ai miei limiti e alla mia incapacità sociale e in un circolo vizioso questo sforzo non sta facendo altro che ampliare i miei problemi e aumentare la paranoia. Ogni volta che mi sposto fingo di star bene, lasciando i miei problemi non alle spalle, ma dentro a covare. Vorrei riuscire a tirarli fuori ma ho paura di essere noioso, pesante o comunque di non riuscire a far mio l'aiuto o la vicinanza delle poche persone con cui ho provato ad aprirmi.
Scusate se è stato più uno sfogo che una domanda vera e propria, spero comunque di aver dato un'idea di quello che mi passa per la testa e per cui vi chiedo un consulto. vi ringrazio
vi scrivo per cercare di sbloccare le emozioni. Non riesco a relazionarmi con gli altri in maniera produttiva e questo mi porta ad aver dubbi sulle mie capacità e a continui rimorsi per il mio percorso di studio e di vita. Un problema è proprio questo, continuo a pensare di non riuscire ad applicare e a trasmettere agli altri quello che ho vissuto o studiato, insomma pur avendo un'esperienza e una conoscenza che mi permetterebbero di star bene nel presente, sono a qui a rimuginare sul passato e a sperare che il futuro sia meno tetro di quello che consapevolmente, ma involontariamente, mi sto costruendo ora.
Non sono mai stato particolarmente estroverso, già da ragazzino non è che avessi molti amici tuttavia in compagnia mi sentivo bene e parte del gruppo, senza pensare troppo al fatto che a casa non ci fosse tutta questa comunicazione e si vivesse come tanti figli unici in una famiglia numerosa.
Col passare degli anni, più ricercavo i miei interessi meno amici avevo intorno, e questo visto adesso a undici anni dalla fine del liceo è un nodo che non riesco proprio a scioglere. Ci ho provato e ci sto provando, ma non me ne capacito. Non è la prima volta che mi succede, Un paio di anni fa mi sono trovato in questa situazione di blocco totale, abbandonando un corso che ero andato a seguire all'estero. Il mio abbandono era dovuto proprio al fatto di non essere riuscito a stringere relazioni profonde. Una volta tornato a casa ho anche provato a rivolgermi a uno psicologo, ma non è andata bene e dopo cinque sedute ho interrotto. Lo stare in casa per me è sempre stato uno sprono a uscire fuori e a spostarmi e ho deciso di riprovarci. Il primo anno nella nuova città mi è sembrato andasse bene, buoni risultati accademici ma anche qui ho un giro di conoscenze che non riesco a trasformare in amicizie a causa dei miei limiti. Ora mi trovo a una settimana da una nuova partenza per un posto di scambio vinto con l'università, cerco di concentrarmi su quello che andrò a fare e a non pensare ai miei limiti e alla mia incapacità sociale e in un circolo vizioso questo sforzo non sta facendo altro che ampliare i miei problemi e aumentare la paranoia. Ogni volta che mi sposto fingo di star bene, lasciando i miei problemi non alle spalle, ma dentro a covare. Vorrei riuscire a tirarli fuori ma ho paura di essere noioso, pesante o comunque di non riuscire a far mio l'aiuto o la vicinanza delle poche persone con cui ho provato ad aprirmi.
Scusate se è stato più uno sfogo che una domanda vera e propria, spero comunque di aver dato un'idea di quello che mi passa per la testa e per cui vi chiedo un consulto. vi ringrazio
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<non pensare ai miei limiti e alla mia incapacità sociale e in un circolo vizioso questo sforzo non sta facendo altro che ampliare i miei problemi e aumentare la paranoia.>
Gentile Utente,
in effetti non è la strategia migliore per risolvere le sue difficoltà relazionali, poi se allontanarsi dalla sua famiglia e dalle relazioni insoddisfacenti in cui è immerso può esserle d'aiuto e farle da sprone non è che cambiando luogo abbandoni i problemi non risolti che abitano in lei.
Certamente un nostro collega la potrebbe accompagnare ad affrontare quiei limiti che sente e che inficiano la sua vita di relazione. Non si fermi davanti a un'esperienza insoddisfacente, ma valuti l'opportunità di rivolgersi a uno psicologo psicoterapeuta che la possa accompagnare a conquistare una migliore qualità di vita personale e relazionale.
Legga qui per informazioni sui vari approcci
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
Restiamo in ascolto
Gentile Utente,
in effetti non è la strategia migliore per risolvere le sue difficoltà relazionali, poi se allontanarsi dalla sua famiglia e dalle relazioni insoddisfacenti in cui è immerso può esserle d'aiuto e farle da sprone non è che cambiando luogo abbandoni i problemi non risolti che abitano in lei.
Certamente un nostro collega la potrebbe accompagnare ad affrontare quiei limiti che sente e che inficiano la sua vita di relazione. Non si fermi davanti a un'esperienza insoddisfacente, ma valuti l'opportunità di rivolgersi a uno psicologo psicoterapeuta che la possa accompagnare a conquistare una migliore qualità di vita personale e relazionale.
Legga qui per informazioni sui vari approcci
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
Restiamo in ascolto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Ex utente
La ringrazio per la risposta.
So bene che non è spostandomi che riuscirò a trovare una soluzione, ma lo spostamento è qualcosa che mi fa stare bene anche se spesso ho la sensazione di star scappando dai problemi.
Più tempo passo vicino a qualcuno, meno mi sembra di conoscerlo. Non riesco a sentire in profondità e questo si ripercuote sulla mia vita, non ho interessi, non so divertirmi, credo di essere un problema per le persone che vivono con me, sia familiari che coinquilini, e per questo me ne resto i disparte. Come posso fare per dimostrare alle persone che mi sono intorno che tengo alla loro vicinanza? Vorrei poter parlare ma non riesco a trovare nessun argomento di conversazione tanto sono chiuso nei mie pensieri..
So bene che non è spostandomi che riuscirò a trovare una soluzione, ma lo spostamento è qualcosa che mi fa stare bene anche se spesso ho la sensazione di star scappando dai problemi.
Più tempo passo vicino a qualcuno, meno mi sembra di conoscerlo. Non riesco a sentire in profondità e questo si ripercuote sulla mia vita, non ho interessi, non so divertirmi, credo di essere un problema per le persone che vivono con me, sia familiari che coinquilini, e per questo me ne resto i disparte. Come posso fare per dimostrare alle persone che mi sono intorno che tengo alla loro vicinanza? Vorrei poter parlare ma non riesco a trovare nessun argomento di conversazione tanto sono chiuso nei mie pensieri..
[#3]
Gentile Utente,
purtroppo non è sufficiente un consulto on line per far fronte in modo efficace alle problematiche che espone.
Ci dispiace, ma da qui possiamo solo fornirle alcuni spunti di riflessione e orientarla verso una possibile soluzione, non fare interventi diretti, come del resto da linee guida del sito.
Solo un nostro collega di persona potrebbe valutare in modo adeguato la sua condizione e accompagnarla in un percorso utile e opportuno, cosa la frenerebbe dal fare questo importante passo?
purtroppo non è sufficiente un consulto on line per far fronte in modo efficace alle problematiche che espone.
Ci dispiace, ma da qui possiamo solo fornirle alcuni spunti di riflessione e orientarla verso una possibile soluzione, non fare interventi diretti, come del resto da linee guida del sito.
Solo un nostro collega di persona potrebbe valutare in modo adeguato la sua condizione e accompagnarla in un percorso utile e opportuno, cosa la frenerebbe dal fare questo importante passo?
[#4]
Ex utente
Sapere che non sono stato capace di trovare una soluzione con l'aiuto di chi mi sta vicino, rivolgermi a uno specialista non mi solleverebbe dal fatto di non essere stato capace di aprirmi, chiedere e accogliere l'aiuto quando era il momento. In un certo senso lo vedo come una sconfitta e la prova che proprio non sono capace di stabilire un rapporto umano vero...
la ringrazio comunque per il suo tempo e per avermi fatto capire che la mia situazione è più seria di quello che potevo pensare.
la ringrazio comunque per il suo tempo e per avermi fatto capire che la mia situazione è più seria di quello che potevo pensare.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.1k visite dal 31/08/2014.
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