Depressione (?)
Gentili dottori,
sono una ragazza di 25 anni; 25 anni in parte in parte sprecati e passati nella solitudine dei miei pensieri. "Studio" all'università e sono fuoricorso non vi dico da quanti anni (me ne vergogno); ho una media abbastanza alta, ma, da qualche anno a questa parte, non trovo più interesse né passione in quello che faccio. Durante l'adolescenza (ed anche nei primi anni dell'età adulta) ho sofferto di attacchi di panico e di disturbi alimentari (anoressia e BED) che, fortunatamente, sono riuscita almeno in parte ad estirpare; a questi problemi, nel corso degli anni passati, si sono aggiunti innumerevoli disturbi fisici che hanno rallentato il mio percorso universitario e, soprattutto, alimentato le mie paure - perché sì, in tutti questi anni la mia vita è stata dominata dalla paura - e diminuito la mia voglia di fare e di vivere.
Per venire al punto, non sono più soddisfatta della mia vita. Aprire i libri universitari mi provoca il voltastomaco, e tutto quello che desidero (ma lo desidero veramente?) è una cavolo di laurea ed un lavoro tale da non farmi sentire in colpa per non fare niente tutto il giorno. Mi sento una fallita, e non faccio altro che rimandare, rimandare e rimandare, mentendo al mio fidanzato, agli amici, alla famiglia ed a me stessa. Non ho più stimoli, in realtà... il susseguirsi dei problemi che ho avuto (fisici e psicologici... per anni - tanti anni - ho avuto disturbi di stomaco talmente invalidanti da farmi perdere chili e chili e da non farmi dormire la notte, dovuti principalmente ad intolleranze alimentari scoperte soltanto un anno fa) mi ha impedito di portare avanti i miei studi ed ha influito sul mio umore al punto di portarmi a non desiderare altro che poter "guarire", in un certo senso. Ora sto meglio, diciamo (i dolori allo stomaco sono diminuiti), però la svogliatezza, l'insicurezza, e la mancanza di volontà sembrano non volermi abbandonare. Ho una paura assurda di contattare i professori universitari (mi mancano 2 esami, ma i corsi ad essi attinenti li ho seguiti tanti anni fa... parlare con loro mi imbarazza troppo, dal momento che mi considererebbero solo una fallita) e, di conseguenza, me ne sto qui senza studiare né fare niente. L'ultimo esame dato si è concluso con un 22 - che mi ha nettamente abbassato la media - e tanta, tanta rabbia contro me stessa... sento di non avere più memoria; del resto, dormo poco e male (faccio molta fatica ad addormentarmi e la mattina mi sveglio esageratamente tardi) e mi ammalo spesso. Come fare per superare questo blocco? Ho una famiglia che non mi ha mai fatto pesare niente, ma questo è troppo... vorrei lavorare per non costringerli a mantenermi. Col mio fidanzato mi trovo benissimo, ma ho sempre la paura terribile che prima o poi mi lasci perché non riesco a fare niente... sono seguita da una psicologa che mi ha aiutata molto, ma questo senso di fallimento sembra un macigno onnipresente. Che fare? Come poter ritrovare un po' di fiducia in me stessa?
Grazie...
sono una ragazza di 25 anni; 25 anni in parte in parte sprecati e passati nella solitudine dei miei pensieri. "Studio" all'università e sono fuoricorso non vi dico da quanti anni (me ne vergogno); ho una media abbastanza alta, ma, da qualche anno a questa parte, non trovo più interesse né passione in quello che faccio. Durante l'adolescenza (ed anche nei primi anni dell'età adulta) ho sofferto di attacchi di panico e di disturbi alimentari (anoressia e BED) che, fortunatamente, sono riuscita almeno in parte ad estirpare; a questi problemi, nel corso degli anni passati, si sono aggiunti innumerevoli disturbi fisici che hanno rallentato il mio percorso universitario e, soprattutto, alimentato le mie paure - perché sì, in tutti questi anni la mia vita è stata dominata dalla paura - e diminuito la mia voglia di fare e di vivere.
Per venire al punto, non sono più soddisfatta della mia vita. Aprire i libri universitari mi provoca il voltastomaco, e tutto quello che desidero (ma lo desidero veramente?) è una cavolo di laurea ed un lavoro tale da non farmi sentire in colpa per non fare niente tutto il giorno. Mi sento una fallita, e non faccio altro che rimandare, rimandare e rimandare, mentendo al mio fidanzato, agli amici, alla famiglia ed a me stessa. Non ho più stimoli, in realtà... il susseguirsi dei problemi che ho avuto (fisici e psicologici... per anni - tanti anni - ho avuto disturbi di stomaco talmente invalidanti da farmi perdere chili e chili e da non farmi dormire la notte, dovuti principalmente ad intolleranze alimentari scoperte soltanto un anno fa) mi ha impedito di portare avanti i miei studi ed ha influito sul mio umore al punto di portarmi a non desiderare altro che poter "guarire", in un certo senso. Ora sto meglio, diciamo (i dolori allo stomaco sono diminuiti), però la svogliatezza, l'insicurezza, e la mancanza di volontà sembrano non volermi abbandonare. Ho una paura assurda di contattare i professori universitari (mi mancano 2 esami, ma i corsi ad essi attinenti li ho seguiti tanti anni fa... parlare con loro mi imbarazza troppo, dal momento che mi considererebbero solo una fallita) e, di conseguenza, me ne sto qui senza studiare né fare niente. L'ultimo esame dato si è concluso con un 22 - che mi ha nettamente abbassato la media - e tanta, tanta rabbia contro me stessa... sento di non avere più memoria; del resto, dormo poco e male (faccio molta fatica ad addormentarmi e la mattina mi sveglio esageratamente tardi) e mi ammalo spesso. Come fare per superare questo blocco? Ho una famiglia che non mi ha mai fatto pesare niente, ma questo è troppo... vorrei lavorare per non costringerli a mantenermi. Col mio fidanzato mi trovo benissimo, ma ho sempre la paura terribile che prima o poi mi lasci perché non riesco a fare niente... sono seguita da una psicologa che mi ha aiutata molto, ma questo senso di fallimento sembra un macigno onnipresente. Che fare? Come poter ritrovare un po' di fiducia in me stessa?
Grazie...
[#1]
Gentile Utente,
Come è riuscita ad " estirpare ' le problematiche pregresse ?
É certa che non siano i dolorosi ed importanti strascichi dei disturbi del comportamento oro alimentare?
Anche la coppia, la sua stabilità e maturità, ne risente, se non ha ben curato la sua psiche ed il suo ambivalente rapporto con il cibo
Come è riuscita ad " estirpare ' le problematiche pregresse ?
É certa che non siano i dolorosi ed importanti strascichi dei disturbi del comportamento oro alimentare?
Anche la coppia, la sua stabilità e maturità, ne risente, se non ha ben curato la sua psiche ed il suo ambivalente rapporto con il cibo
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Salve,
i problemi che lei racconta sono talvolta sintomi di depressione (umore flesso, mancanza di energia e volontà, perdita di interesse e concentrazione, insonnia, sintomi di malessere fisico, idee di autosvalutazione, bassa autostima e ansia di prestazione). A questo mi pare di poter aggiungere la perdita di speranza nel futuro e forti sentimenti di colpa.
In considerazione di questo, è possibile che lei soffra di un episodio depressivo che non andrebbe trascurato e per il quale la sola psicoterapia può non essere sufficiente, anche considerando i suoi trascorsi psicopatologici.
Le consiglio pertanto una visita specialistica psichiatrica per inquadrare la situazione e valutare la necessità di altre strategie terapeutiche, spesso molto efficaci per i disturbi dell'umore.
i problemi che lei racconta sono talvolta sintomi di depressione (umore flesso, mancanza di energia e volontà, perdita di interesse e concentrazione, insonnia, sintomi di malessere fisico, idee di autosvalutazione, bassa autostima e ansia di prestazione). A questo mi pare di poter aggiungere la perdita di speranza nel futuro e forti sentimenti di colpa.
In considerazione di questo, è possibile che lei soffra di un episodio depressivo che non andrebbe trascurato e per il quale la sola psicoterapia può non essere sufficiente, anche considerando i suoi trascorsi psicopatologici.
Le consiglio pertanto una visita specialistica psichiatrica per inquadrare la situazione e valutare la necessità di altre strategie terapeutiche, spesso molto efficaci per i disturbi dell'umore.
Dr. Francesco Pietrini - medico psichiatra
[#3]
Utente
Gentili dottori,
grazie per le risposte. La mia replica giunge un po' in ritardo, ma purtroppo non ho avuto modo di connettermi molto, in questi ultimi giorni.
I cosiddetti strascichi dei miei disturbi alimentari sono stati estirpati nel giro di non pochi anni, in realtà, ma credo che i problemi col cibo che ho avuto possano definirsi superati non solo perché da più di un anno sono normopeso, ma anche - e soprattutto - perché mangio correttamente ai tre pasti principali, perché mi concedo tutti gli sfizi che voglio (e quando voglio) e perché cose come il peso, i ristoranti, le cene ed i pranzi in compagnia, le calorie etc. non mi spaventano più. Quando mi siedo a tavola non ho più le ansie e le paure di anni fa, insomma... del resto (non ho specificato nel post precedente per mancanza di spazio), i disturbi alimentari passati sono stati la conseguenza di un problema di fondo per me ancora più grave, ossia l'emetofobia, che sono riuscita a curare proprio grazie all'aiuto del percorso breve strategico che sto ancora seguendo. Il cibo è per me un piacere, adesso, ed anche la paura di vomitare non è più invalidante come un tempo (di questo sono molto contenta); inoltre, i dolori allo stomaco di cui soffrivo (causati sia dalle intolleranze alimentari precedentemente accennate, sia da un'alimentazione che per anni è stata decisamente scorretta) sono nettamente diminuiti. Infine, anche disturbi fisici come l'amenorrea, l'osteoporosi, i calcoli biliari etc. - di cui, ovviamente, soffrivo - sono ormai soltanto un brutto ricordo. Attualmente i problemi sono altri, insomma (anche se non nego certo che il mio passato possa in qualche modo influenzare il mio umore di oggi)... la mia psicologa parla molto di paure, ma non di depressione vera e propria, in realtà (nel senso che, secondo lei, l'essermi bloccata con lo studio dipende dalla mia paura di rimettermi in gioco), ed a volte mi assegna esercizi che però non sempre riesco ad eseguire (studiare in un certo modo, scrivere lettere per sfogarmi, fare liste di cose che potrebbero potenzialmente interessarmi e provare a fare la più semplice etc.); resta anche da dire che in passato (3 anni fa) una psichiatra mi ordinò una cura a base di Cipralex e di Xanax che però non ebbe alcun risultato, su di me - il che significa che sono stata seguita anche da un punto di vista psichiatrico, senza però sufficienti risultati soddisfacenti -... ho una storia piuttosto complessa, insomma, alle spalle. Forse dovrei semplicemente farmi coraggio ed affrontare una volta per tutte le mie paure...
grazie per le risposte. La mia replica giunge un po' in ritardo, ma purtroppo non ho avuto modo di connettermi molto, in questi ultimi giorni.
I cosiddetti strascichi dei miei disturbi alimentari sono stati estirpati nel giro di non pochi anni, in realtà, ma credo che i problemi col cibo che ho avuto possano definirsi superati non solo perché da più di un anno sono normopeso, ma anche - e soprattutto - perché mangio correttamente ai tre pasti principali, perché mi concedo tutti gli sfizi che voglio (e quando voglio) e perché cose come il peso, i ristoranti, le cene ed i pranzi in compagnia, le calorie etc. non mi spaventano più. Quando mi siedo a tavola non ho più le ansie e le paure di anni fa, insomma... del resto (non ho specificato nel post precedente per mancanza di spazio), i disturbi alimentari passati sono stati la conseguenza di un problema di fondo per me ancora più grave, ossia l'emetofobia, che sono riuscita a curare proprio grazie all'aiuto del percorso breve strategico che sto ancora seguendo. Il cibo è per me un piacere, adesso, ed anche la paura di vomitare non è più invalidante come un tempo (di questo sono molto contenta); inoltre, i dolori allo stomaco di cui soffrivo (causati sia dalle intolleranze alimentari precedentemente accennate, sia da un'alimentazione che per anni è stata decisamente scorretta) sono nettamente diminuiti. Infine, anche disturbi fisici come l'amenorrea, l'osteoporosi, i calcoli biliari etc. - di cui, ovviamente, soffrivo - sono ormai soltanto un brutto ricordo. Attualmente i problemi sono altri, insomma (anche se non nego certo che il mio passato possa in qualche modo influenzare il mio umore di oggi)... la mia psicologa parla molto di paure, ma non di depressione vera e propria, in realtà (nel senso che, secondo lei, l'essermi bloccata con lo studio dipende dalla mia paura di rimettermi in gioco), ed a volte mi assegna esercizi che però non sempre riesco ad eseguire (studiare in un certo modo, scrivere lettere per sfogarmi, fare liste di cose che potrebbero potenzialmente interessarmi e provare a fare la più semplice etc.); resta anche da dire che in passato (3 anni fa) una psichiatra mi ordinò una cura a base di Cipralex e di Xanax che però non ebbe alcun risultato, su di me - il che significa che sono stata seguita anche da un punto di vista psichiatrico, senza però sufficienti risultati soddisfacenti -... ho una storia piuttosto complessa, insomma, alle spalle. Forse dovrei semplicemente farmi coraggio ed affrontare una volta per tutte le mie paure...
[#4]
Cara utente,
le mancano 2 esami al traguardo da lei ambito.
Ha fatto tanti sacrifici in questi anni e ha avuto dei problemi psichici complicati che ha superato brillantemente. Ha spesso dovuto lottare.
Ora se la vuole concedere una soddisfazione?
Io penso che se lo meriti.
Tutti abbiamo paura, lei ha avuto tanto coraggio in passato e sono convinto che
ancora ne possiede.
Sembra stanca delle lotte che ha fatto. Allora si riorganizzi. Si crei relazioni, esca di casa, si crei nuove amicizie, provi a "giocare" un pò di più e a giudicarsi un pò di meno.
Il resto glielo hanno detto i colleghi ... e glielo dice anche la sua psicologa.
Saluti e ci aggiorni.
le mancano 2 esami al traguardo da lei ambito.
Ha fatto tanti sacrifici in questi anni e ha avuto dei problemi psichici complicati che ha superato brillantemente. Ha spesso dovuto lottare.
Ora se la vuole concedere una soddisfazione?
Io penso che se lo meriti.
Tutti abbiamo paura, lei ha avuto tanto coraggio in passato e sono convinto che
ancora ne possiede.
Sembra stanca delle lotte che ha fatto. Allora si riorganizzi. Si crei relazioni, esca di casa, si crei nuove amicizie, provi a "giocare" un pò di più e a giudicarsi un pò di meno.
Il resto glielo hanno detto i colleghi ... e glielo dice anche la sua psicologa.
Saluti e ci aggiorni.
Dr. Massimiliano Iacucci - Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale
https://www.ordinepsicologilazio.it/albo/massimilianoiacucci/
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.8k visite dal 29/08/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su DCA: Disturbi del Comportamento Alimentare
I disturbi alimentari (DCA), come anoressia, bulimia e binge eating, sono patologie legate a un comportamento disfunzionale verso il cibo. Sintomi, cause, cura.