Un mese mio cognato sta soffrendo
Egregi Dottori, da qualche mese mio cognato , uomo di 52 anni persona sana e seria, si e' trovato ad affrontare da solo la malattia della madre : demenza vascolare ed Halzaimer come ultimo doloroso rimedio l'alloggiamento presso una casa di riposo-
Da circa un mese mio cognato sta soffrendo di insonnia, stanchezza fisica e negli ultimi giorni ci riferisce di non sentirsi fisicamente bene e di voler essere aiutato, ha paura di non riuscire piu' a guidare, a fare le cose che normalmente faceva, riferisce di avere poca concentrazione, non riesce ad applicarsi a fare nulla in quanto sostiene di avere solo brutti pensieri che gli passano per la mente senza riuscire a pensare ad altro.Nonostante il medico di base gli ha prescritto un ansiolitico e delle gocce per favorire il sonno, comunque non riesce a dormire e stamane esprimeva pensieri di morte.Sicuramente si tratta di un crollo psicologico dovuto a cio' che ha affrontato per la madre, ma noi familiari siamo veramente in pensiero per lui dato che non riesce neanche a recarsi al lavoro.Parla al passato dicendo che aveva una bella famiglia, un bel lavoro ed una bella casa e lamenta che non potra' piu' prendersi cura della sua famiglia.Come possiamo procedere? a chi rivolgerci? grazie fin d'ora
Da circa un mese mio cognato sta soffrendo di insonnia, stanchezza fisica e negli ultimi giorni ci riferisce di non sentirsi fisicamente bene e di voler essere aiutato, ha paura di non riuscire piu' a guidare, a fare le cose che normalmente faceva, riferisce di avere poca concentrazione, non riesce ad applicarsi a fare nulla in quanto sostiene di avere solo brutti pensieri che gli passano per la mente senza riuscire a pensare ad altro.Nonostante il medico di base gli ha prescritto un ansiolitico e delle gocce per favorire il sonno, comunque non riesce a dormire e stamane esprimeva pensieri di morte.Sicuramente si tratta di un crollo psicologico dovuto a cio' che ha affrontato per la madre, ma noi familiari siamo veramente in pensiero per lui dato che non riesce neanche a recarsi al lavoro.Parla al passato dicendo che aveva una bella famiglia, un bel lavoro ed una bella casa e lamenta che non potra' piu' prendersi cura della sua famiglia.Come possiamo procedere? a chi rivolgerci? grazie fin d'ora
[#1]
Gentile Utente,
una malattia così invalidante mette a dura prova i familiari della persona colpita, in particolare suo cognato si è trovato da solo a gestire un pesanre e doloroso carico fisico e soprattutto psichico.
Suggerisca a suo cognato di contattare direttamente un nostro collega per essere accompagnato a far fronte ai disagi in atto e senza nulla togliere al medico di base, direi dal mio punto di vista anche un consulto presso uno specialista Psichiatra per un'eventuale rivalutazione del trattamento farmacologico .
Potrebbe anche metterlo al corrente di questo servizio in modo che ci possa eventualmente scrivere in prima persona.
Cordialità
una malattia così invalidante mette a dura prova i familiari della persona colpita, in particolare suo cognato si è trovato da solo a gestire un pesanre e doloroso carico fisico e soprattutto psichico.
Suggerisca a suo cognato di contattare direttamente un nostro collega per essere accompagnato a far fronte ai disagi in atto e senza nulla togliere al medico di base, direi dal mio punto di vista anche un consulto presso uno specialista Psichiatra per un'eventuale rivalutazione del trattamento farmacologico .
Potrebbe anche metterlo al corrente di questo servizio in modo che ci possa eventualmente scrivere in prima persona.
Cordialità
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Dai sintomi che ci riferisce, suo cognato potrebbe avere un episodio depressivo in atto.
Sarebbe raccomandabile una valutazione diagnostica da parte di uno psicologo o psicoterapeuta ed un eventuale possibile trattamento.
Ci tenga aggiornati,
Saluti
Sarebbe raccomandabile una valutazione diagnostica da parte di uno psicologo o psicoterapeuta ed un eventuale possibile trattamento.
Ci tenga aggiornati,
Saluti
Dr. Massimiliano Iacucci - Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale
https://www.ordinepsicologilazio.it/albo/massimilianoiacucci/
[#4]
Cara signora,
mi associo ai colleghi nella risposta in quanto, molto probabilmente, suo cognato sta vivendo un effetto riverbero di tutta la fatica fisica e psicologica dell'avere accudito la madre, tra l'altro, in una sua età particolare.
Probabilmente l'essersi trovato di fronte alla caducità umana deve averlo provato molto a livello psicologico e deve averlo fatto sentire più vecchio di quello che è e, probabilmente, vicino all'eventualità che possa succedere anche a lui ina cosa simile. Non è inusuale che tra i care givers che accada una dinamica del genere a diverse soggettivissime intensità. Stategli vicino e agevolate una sua presa in carico da uno psicoterapeuta con in quale, successivamente, decidere eventuale invio da un collega psichiatra. Ma, in primis, riterrei la terapia verbale più opportuna.
Saluti.
mi associo ai colleghi nella risposta in quanto, molto probabilmente, suo cognato sta vivendo un effetto riverbero di tutta la fatica fisica e psicologica dell'avere accudito la madre, tra l'altro, in una sua età particolare.
Probabilmente l'essersi trovato di fronte alla caducità umana deve averlo provato molto a livello psicologico e deve averlo fatto sentire più vecchio di quello che è e, probabilmente, vicino all'eventualità che possa succedere anche a lui ina cosa simile. Non è inusuale che tra i care givers che accada una dinamica del genere a diverse soggettivissime intensità. Stategli vicino e agevolate una sua presa in carico da uno psicoterapeuta con in quale, successivamente, decidere eventuale invio da un collega psichiatra. Ma, in primis, riterrei la terapia verbale più opportuna.
Saluti.
Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino
[#5]
Utente
il neurologo ha confermato che mio cognato non e' malato come la madre ma di essere soggetto a depressione per cui gli ha prescritto farmaci, calmanti e vitamine dicendo che i benefici arriveranno nel giro di una decina di giorni; attualmente al quarto giorno di terapia mio cognato non prova alcun sollievo fisico e morale, a parte il sonno che dorme di piu'; continua a manifestare ansia e paura il tutto con piena coscienza; appena ci incontra si lamenta di soffrire chiedendoci di continuo cosa fare ..... comunque siamo alla ricerca di un psicologo in zona per iniziare una terapia verbale.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.4k visite dal 28/08/2014.
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