Sensi di colpa, senso di impotenza e depressione
Buongiorno,
scrivo quì per due motivi: il primo è che non ho un amico o qualcuno con cui parlare e il secondo, quello più importante, perchè ho bisogno di un punto di vista da parte di persone esperte. In breve, io sono una persona molto sensibile, tendente ai sensi di colpa e limitata; per limitata intendo che a differenza di molti ragazzi vivo pieno di paure (paura dell'aereo, di viaggiare, delle malattie, del vomito). Per via di un'esperienza lavorativa sono stato costretto a far fronte a queste difficoltà e quindi dovendo andare all'estero ho dovuto viaggiare (completamente solo),mai con l'aereo, sono stato malato (da solo) e naturalmente ci sono periodi in cui queste paure sono forti ed altre in cui sono facilmente superabili. Questa presentazione, che non è la più completa, serve a inquadrare la situazione. Da tre anni ho un rapporto con una ragazza stupenda. Dopo tanti mesi di frequentazione abbiamo deciso di fidanzarci ma dopo circa un anno, per via dei miei limiti, delle mie ansie, e qualche volta del fatto che mi sono comportato male con lei, ci siamo lasciati ed adesso sono due anni che viviamo come fidanzati ma senza che lo siamo. Questa ragazza come me ha lasciato l'uni per sue debolezze ed in questo momento è un po' sola dal punto di vista familiare. Morale: lavorerà in un call center e lei crede che questo sia il suo destino. Io non riesco ad aiutarla. Adesso devo ritornare per un altro anno lì, ma vi giuro che la penso in ogni istante, e quindi la lascierò sola. Mi è difficile continuare...lei dice che io gli vado stretto, che lei ama viaggiare e che io evito di farlo sempre. Diciamo che lei mi chiede dieci ed io mi sforzo per darle 7-8 quando in modo naturale le darei 2-3. Per arrivare a 10 dovrei impiegare energie mentali che mi servono per affrontare quest'altro anno lì. Credetemi, mi impegno ogni giorno per fare andare le cose un po' meglio di come già vanno, ma non vedo risultati. Le ho offerto dei denari per farle fare dei piccoli studi ma lei non vuole accettarli, non so come fare. Le do dei consigli ma lei li rifiuta. Per lei il massimo sarebbe che io ritornassi quì e riprendessi l'uni, ma non posso lasciare questo lavoro (che finirà l'anno prossimo). Non faccio il 100% di ciò che le farebbe stare bene, è questo che mi fa stare male; sono egoista. Questa situazione e la sua situazione mi stanno lacerando letteralmente il cuore. Lei sta vivendo una situazione di abbandono, ma non è così. Credetemi, forse non mi tolgo completamente il sangue dalle vene mie per lei ma questa ragazza è il mio primo e ultimo pensiero durante la giornata. E' un discorso da vigliacco, lo so! Vorrei morire, ogni giorno è una sofferenza e non si vedono soluzioni. Credo di essere depresso e lei è l'unica mia fonte di vita che piano piano mi sta lasciando e nello stesso modo sto morendo. Lei, amante dei viaggi, dello studio, della vita è già morta dentro e la mia più grande preoccupazione è che sia stata il nostro rapporto a ridurla così. Grazie
scrivo quì per due motivi: il primo è che non ho un amico o qualcuno con cui parlare e il secondo, quello più importante, perchè ho bisogno di un punto di vista da parte di persone esperte. In breve, io sono una persona molto sensibile, tendente ai sensi di colpa e limitata; per limitata intendo che a differenza di molti ragazzi vivo pieno di paure (paura dell'aereo, di viaggiare, delle malattie, del vomito). Per via di un'esperienza lavorativa sono stato costretto a far fronte a queste difficoltà e quindi dovendo andare all'estero ho dovuto viaggiare (completamente solo),mai con l'aereo, sono stato malato (da solo) e naturalmente ci sono periodi in cui queste paure sono forti ed altre in cui sono facilmente superabili. Questa presentazione, che non è la più completa, serve a inquadrare la situazione. Da tre anni ho un rapporto con una ragazza stupenda. Dopo tanti mesi di frequentazione abbiamo deciso di fidanzarci ma dopo circa un anno, per via dei miei limiti, delle mie ansie, e qualche volta del fatto che mi sono comportato male con lei, ci siamo lasciati ed adesso sono due anni che viviamo come fidanzati ma senza che lo siamo. Questa ragazza come me ha lasciato l'uni per sue debolezze ed in questo momento è un po' sola dal punto di vista familiare. Morale: lavorerà in un call center e lei crede che questo sia il suo destino. Io non riesco ad aiutarla. Adesso devo ritornare per un altro anno lì, ma vi giuro che la penso in ogni istante, e quindi la lascierò sola. Mi è difficile continuare...lei dice che io gli vado stretto, che lei ama viaggiare e che io evito di farlo sempre. Diciamo che lei mi chiede dieci ed io mi sforzo per darle 7-8 quando in modo naturale le darei 2-3. Per arrivare a 10 dovrei impiegare energie mentali che mi servono per affrontare quest'altro anno lì. Credetemi, mi impegno ogni giorno per fare andare le cose un po' meglio di come già vanno, ma non vedo risultati. Le ho offerto dei denari per farle fare dei piccoli studi ma lei non vuole accettarli, non so come fare. Le do dei consigli ma lei li rifiuta. Per lei il massimo sarebbe che io ritornassi quì e riprendessi l'uni, ma non posso lasciare questo lavoro (che finirà l'anno prossimo). Non faccio il 100% di ciò che le farebbe stare bene, è questo che mi fa stare male; sono egoista. Questa situazione e la sua situazione mi stanno lacerando letteralmente il cuore. Lei sta vivendo una situazione di abbandono, ma non è così. Credetemi, forse non mi tolgo completamente il sangue dalle vene mie per lei ma questa ragazza è il mio primo e ultimo pensiero durante la giornata. E' un discorso da vigliacco, lo so! Vorrei morire, ogni giorno è una sofferenza e non si vedono soluzioni. Credo di essere depresso e lei è l'unica mia fonte di vita che piano piano mi sta lasciando e nello stesso modo sto morendo. Lei, amante dei viaggi, dello studio, della vita è già morta dentro e la mia più grande preoccupazione è che sia stata il nostro rapporto a ridurla così. Grazie
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Gentile Utente,
dove vive ora?
E' ancora all'estero o sta per tornarci come mi sembra di capire?
Paure, preoccupazioni, sensi di colpa che inficiano la sua vita in più ambiti, il suo modo di intendere, stare nel suo rapporto di coppia e le responsabilità che si attribuisce in merito, necessitano di essere affrontate attraverso un aiuto specialistico
come già detto in un precedente cnsulto; purtroppo on line può ricevere solo indicazioni ma non un intervento atto ad accompagnarla a restituirle un migliore benessere e qualità di vita personale e relazionale.
Sia che viva in Italia o all'estero sarebbe opportuno si attivasse nel cercare un supporto specialistico, perché continuare in questo modo? Ha provato ad informarsi?
dove vive ora?
E' ancora all'estero o sta per tornarci come mi sembra di capire?
Paure, preoccupazioni, sensi di colpa che inficiano la sua vita in più ambiti, il suo modo di intendere, stare nel suo rapporto di coppia e le responsabilità che si attribuisce in merito, necessitano di essere affrontate attraverso un aiuto specialistico
come già detto in un precedente cnsulto; purtroppo on line può ricevere solo indicazioni ma non un intervento atto ad accompagnarla a restituirle un migliore benessere e qualità di vita personale e relazionale.
Sia che viva in Italia o all'estero sarebbe opportuno si attivasse nel cercare un supporto specialistico, perché continuare in questo modo? Ha provato ad informarsi?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.8k visite dal 28/08/2014.
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