Non riuscire a parlare con gli altri, insicurezza

Buonasera,
Chiedo gentilmente un aiuto da parte vostra.
Sono una ragazza di 19 anni, in quest'estate appena passata ho avuto modo di accorgermi di quanto i miei comportamenti mi sembrino strani, rispetto ai comportamenti assunti dagli altri miei coetanei. Sono una ragazza tranquilla, riservata e sono sempre stata timida, ma di questo non mi preoccupo.. Anche perchè con le persone che invece conosco la timidezza pian piano scompare. Più che altro negli ultimi tempi mi sono resa conto che quando sono in compagnia, con amici per esempio, non parlo. Proprio non partecipo alle conversazioni, per niente. Credo sempre che un mio intervento venga considerato inappropriato, stupido, poco interessante.. Insomma, che non vanga accettato. Non so perchè mi capita questo.
Tempo fa pensavo che fosse dovuto al semplice fatto che io sono sempre stata una persona più capace di ascoltare gli altri piuttosto che parlare di sè: non mi piace essere al centro dell'attenzione, preferisco mettere gli altri al primo posto ed ascoltarli per dar loro una mano, o semplicemente per non dover dire io qualcosa..
Per esempio sono molto legata a due miei amici con cui singolarmente tempo fa riuscivo, oltre che ad ascoltare loro, anche a confidarmi. Poi in quest'ultimo mese ho notato che uscendo con loro due (quindi solo noi tre) io ascolto semplicemente la loro conversazione, senza partecipare minimamente a quest'ultima (uno dei due non è particolarmente chiaccherone, per cui ci troviamo un pò nella stessa situazione e questo in parte mi consola).
Purtroppo questo accade anche quando mi trovo in mezzo a un gruppo (tipo 5-6 persone, per non parlare di quando invece sono di più..). Ascolto. Semplicemente ascolto. E a volte mi viene da pensare "se me ne andassi, o sparissi in questo istante nessuno se ne accorgerebbe, dato che non partecipo minimamente alla conversazione".
E questi sono pensieri brutti, che mi fanno sentire sola.
Non riuscendo inoltre a capire il motivo di questo mio involontario/inconscio comportamento non posso nemmeno risolverlo. Come posso fare? Come posso lavorare su me stessa per risoltere questa insicurezza, per alzare forse l'autostima?
L'unica volta che sono riuscita a comportarmi "normalmente" e a parlare del più e del meno con i miei amici (in particolare un mio amico) è stata una sera dopo qualche bicchiere di troppo, e vi giuro che è brutto dirlo. È brutto ammettere che solo in quel modo sono riuscita ad essere me stessa e a sconfiggere il muro dell'insicurezza.

Scusate il papiro, ma sto veramente attraversando un piccola crisi con me stessa. Ho paura che tutto ciò, rafforzato dalla mia momentanea fissa riguardo questo problema, sia una delle cause per cui io non ho mai avuto una "compagnia" o un gruppo di amici con cui uscire quotidianamente. Infatti i miei veri amici si contano sulle dita di una mano e penso proprio che sono io a sbagliare, che sono io sbagliata.

Grazie mille, davvero.
Saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazza,
Non tutti siamo uguali, direi per fortuna, C' è chi parla tanto, Chi poco, chi è timido e riservato, chi logorroico ed estroverso e così via.
Il sapere ascoltare è un pregio non un difetto e l' essere riservate può rappresentare una nota di piacevole diversità rispetto alla massa.
Se però per lei, questo rappresenta una vera e propria difficoltà di relazione, lamenta pochi amici e compagnie, un nostro collega de visu potrebbe lavorare con lei e per lei, al fine di comprendere e modificare questa sua insicurezza e timidezza.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
Utente
Utente
Grazie dottoressa per la risposta. Ha ragione: fortunatamente il mondo è vario. Anche io ho sempre visto la riservatezza e il saper ascoltare come caratteristiche belle in una persona. Solo che secondo me non si tratta solo di timidezza, ma di insicurezza e poca fiducia in me stessa. Tanto da farmi ammutolire in presenza di più persone..
Diciamo che ora ho semplicemente paura che questo mio "problema", se così si può chiamare, mi limiti in qualche modo nei rapporti e nelle relazioni..