Dolore relazione finita

Salve gentilissimi esperti,
vi scrivo per un motivo per il quale non avrei mai voluto scrivervi. Sono un giovane di 25 anni che da circa 1 anno e mezzo ha vissuto una bella storia d'amore con una ragazza di 20. L'unico "inconveniente" è stato relativo alla difficoltà di raggiungere una perfetta sintonia ed intesa sessuale che ci permettesse di vivere pienamente i nostri rapporti intimi. Per il resto i nostri rapporti fluivano serenamente ma al momento della penetrazione si registrava qualche difficoltà dovuta ai tempi e ai diversi ritmi di coppia. Questo ha portato la mia ragazza a soffrire sempre più, perché riteneva di sentirsi incompleta sotto questo punto di vista e di volere di più. A volte credo abbia utilizzato un atteggiamento esasperante al contrario del mio che cercava di tranquillizzarla e di farle capire che i ritmi di una coppia possono essere normalmente discordi e possono portare a vivere queste esperienze iniziali che non devono essere viste nell'ottica del fallimento.
Inoltre, le facevo notare che riprovare a vivere un rapporto sessuale con questa sua impostazione mentale negativa ci avrebbe portato sicuramente a nuovi fallimenti. Da allora sono state frequenti le scene in cui le piangeva, diceva di non sentirsi desiderata a pieno e di essere stata profondamente ferita da me, anche se alla luce dei fatti l'amore viene vissuto da entrambi e quindi questo era un suo atteggiamento troppo ansioso.
La mia ragazza ha continuato a vivere malissimo quest'aspetto e iniziato a pensare che non saremmo mai riusciti a vivere il rapporto, finché per motivi universitari ha dovuto affrontare un lungo viaggio in terra straniera.
Lei ha sfruttato questo viaggio per liberarsi mentalmente da questo problema che la feriva e forse avendo respirato l'aria di libertà e vivendo in quest'impostazione si è lasciata un po' trascinare dalle sensazioni nuove. Durante questo periodo, ho voluto mettere in chiaro le cose, lei mi ha detto di essersi sentita libera e rinnovata e in preda allo scoramento ho deciso di porre istintivamente fine alla relazione. Poi è ritornata in Italia, abbiamo ripreso a vederci da amici, dopo un lungo periodo di riflessione suo dal quale ha tratto la conclusione di non voler più riprovarci, e ogni volta esplodeva la passione e la complicità con abbracci, baci e ogni sorta di tenerezza che ci si può scambiare tra due amanti. Ho pertanto notato una stridente contraddizione tra le parole, ossia la scelta di non voler riprovare a vivere una relazione nonostante si sia accorta di alcuni miei chiari cambiamenti e gli atteggiamenti assunti quando stiamo insieme. Adesso crede che sia stato un errore rivedersi e abbandonarsi al momento, che non ha più voglia nei miei confronti, nonostante io creda che adesso saremmo potuti arrivare a grandi vette del piacere, che prova solo un tenero affetto. Pensate che quest'atteggiamento sia dettato dalla paura di ricadere e che lasciandola respirare possa tornare? Io la amo ancora e sto soffrendo.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
Dl suo racconto non è chiara la difficoltà sessuologica, cosa intende per tempi?
Lei soffre di e.p.?
C' è dell' altro?
Quando una coppia e scarsamente empatica sotto le lenzuola , solitamente lo è anche nelle altre stanze della vita .

È difficile dirle cosa prova e soprattutto cosa desidera la sua ragazza, senza conoscerla e senza una consultazione de visu

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Con tempi mi riferisco a occasioni in cui si manifesta una mia eiaculazione precoce dettata dall'ansia o magari una sua scarsa lubrificazione al momento della penetrazione che le produceva pertanto dolore. Non esistono però problemi fisici in nessuno di noi due ma solo un diverso approccio psicologico alla relazione sessuale che si sarebbe potuto tranquillamente risolvere con un atteggiamento rilassato e non catastrofico dopo ogni occasione. Credo che la dimensione del sesso debba essere vissuta nella serenità, nella reciproca complicità e nella comprensione. Attualmente per il desiderio che nutro verso di lei e il trasporto sono sicuro che mi abbandonerei totalmente e riuscirei in una dimensione della tranquillità, che forse nelle occasioni precedenti avevamo svalutato affidandoci alla fretta e alla passione del momento, ad amarla appieno, a possederla totalmente. Ma adesso lei sente forte il peso della paura psicologica, non vuole più correre il rischio di ricadere in qualcosa che l'ha fatta soffrire, anche se non solo per causa mia ma per una dinamica di coppia forse troppo messa sotto la lente d'ingrandimento. Forse l'unica cosa è aspettare che, laddove accada, si riaccenda in lei la passione e il desiderio di tornare a bussare alla mia porta, anche perché gli altri aspetti del rapporto come per esempio quello orale erano molto soddisfacenti anche per lei.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
>>"inconveniente" è stato relativo alla difficoltà di raggiungere una perfetta sintonia ed intesa sessuale <<

Mi sembra di capire che la fretta fosse da parte Sua:
forse ha anticipato quelli che erano i tempi della Sua ragazza?
La Lei ha vissuto il dolore e la pressione di fare una cosa per cui non era ancora "pronta (= lubrificata, eccitata, ecc.)?
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Utente
Utente
No al contrario dott.ssa, era a volte il suo atteggiamento frettoloso forse di bruciare velocemente le tappe o per ricevere da parte sua quella che credeva una prova d'amore... Proponeva ripetutamente di approfittare di tutte le situazioni utili e disponibili per provarci, nonostante io le dicessi che quest'atteggiamento di continua prova avrebbe snaturato l'atto. Adesso la mia paura è che lasciandola completamente stare per la sua strada, senza mantenere il legame mentale della "pseudoamicizia" possa completamente distaccarsi e in preda al momento cadere nelle braccia di qualcun'altro. La amo veramente molto e solo quest'idea mi fa star male. Che consigli vi sentite di darmi al proposito? Sento adesso che tutto è cambiato, che l'atteggiamento è diverso e che il forte trasporto e la forte passione nei suoi confronti ci porterebbe a raggiungere vette del piacere di coppia e dello stare insieme che nella fase finale della precedente storia, forse, la monotonia aveva prevalentemente compromesso. Lei dice di volermi bene tantissimo ma di non sentirsi psicologicamente pronta a mettersi in gioco con me, però quando ci troviamo insieme anche come semplici "amici" si creano delle situazioni e delle complicità che mi fanno pensare che questo sua atteggiamento sia più un rifiuto mentale, una barriera eretta per paura di ricadere in certi errori del passato che non le permette di abbandonarsi completamente alle sensazioni del momento e al forte sentimento che nutro nei suoi confronti, ogni giorno di più e forse più di prima. Attualmente il suo atteggiamento nei miei confronti è tipico di una ragazza che ama farsi corteggiare, rimane lusingata dei gesti d'interesse che riceve da parte mia ma non desidera cedere e lasciarsi guidare dal momento. Ma dall'espressioni facciali si vede che ad ogni attenzione rimane profondamente colpita e quasi narcisisticamente soddisfatta di come io le stia dietro, nonostante dice di voler chiudere con me. E' una situazione veramente debilitante!