Stress, ansia e sessualità
Gentili dottori,
sto attraversando un periodo in cui mi sento stressato e stanco a causa del lavoro d’ufficio e continuamente teso e preoccupato per la mia salute (sono un po ipocondriaco), probabilmente a causa di un disturbo d’ansia che, seppur ben curato, ogni tanto ritorna a farsi sentire ormai da alcuni anni.
Attualmente sono in terapia con delorazepam 0,5 mg la sera e alprazolam 0,5 mg a metà mattina, oltre a levosulpiride 25 mg prima di colazione e cena.
Appena sveglio vengo subito preso da una forma di agitazione che tende a scomparire dopo colazione ma lascia molto spesso il posto a un misto di fiacca, demoralizzazione (non so come definirlo meglio) noia, stanchezza, il tutto mischiato ai sintomi dell'ansia!
Due anni fa ho avuto problemi di defaillances sessuali per cui mi sono rivolto a due andrologi; il primo mi ha liquidato con una prescrizione di Cialis (che non ho mai usato) mentre il secondo, dopo avermi fatto fare esami del testosterone e prolattina ed ecografia addome completo (risultato tutto nella norma e ripetuto - di mia iniziativa - ad inzio anno con i medesimi risultati) mi ha invitato a provare a ad avere un approccio più sereno con il sesso, senza farmi venire troppa ansia da prestazione, senza utilizzare farmaci e, in poco tempo il problema si è risolto.
In questi due anni un paio di episodi di defaillance si sono però ancora verificati.
L’ultimo è successo ieri, anche se questa volta la penetrazione c’è stata ho però perso l’erezione durante; poi mi sono un po agitato e quando è ritornata l’erezione, dopo un po di stimoli, è subito seguita l’eiaculazione.
Devo però dire che ieri, prima del rapporto, la mia partner non era molto partecipe perché riteneva che non fosse tanto quello il momento; poi si è fatta trascinare dagli eventi ma, nel frattempo io mi ero raffreddato e ho vissuto il momento come un dovere con la conseguenza negativa che vi ho descritto.
Ovviamente il fatto mi angoscia sempre molto (forse anche dato il momento di ansia) e, anche se so che può essere “normale” che si verifichi ogni tanto so già che la prossima volta sarò colto dall’ansia da prestazione (che per la verità non è mai scomparsa del tutto) con effetti che non so dove mi porteranno.
Vorrei fare alcune domande:
-E' davvero normale che in un’uomo di mezza età si verifichino queste situazioni?
-L’ansia, la stanchezza e i farmaci possono influire?
-Al di la della terapia farmacologica, che cosa posso fare per superare, in generale, il momento un pò difficile?
Grazie.
sto attraversando un periodo in cui mi sento stressato e stanco a causa del lavoro d’ufficio e continuamente teso e preoccupato per la mia salute (sono un po ipocondriaco), probabilmente a causa di un disturbo d’ansia che, seppur ben curato, ogni tanto ritorna a farsi sentire ormai da alcuni anni.
Attualmente sono in terapia con delorazepam 0,5 mg la sera e alprazolam 0,5 mg a metà mattina, oltre a levosulpiride 25 mg prima di colazione e cena.
Appena sveglio vengo subito preso da una forma di agitazione che tende a scomparire dopo colazione ma lascia molto spesso il posto a un misto di fiacca, demoralizzazione (non so come definirlo meglio) noia, stanchezza, il tutto mischiato ai sintomi dell'ansia!
Due anni fa ho avuto problemi di defaillances sessuali per cui mi sono rivolto a due andrologi; il primo mi ha liquidato con una prescrizione di Cialis (che non ho mai usato) mentre il secondo, dopo avermi fatto fare esami del testosterone e prolattina ed ecografia addome completo (risultato tutto nella norma e ripetuto - di mia iniziativa - ad inzio anno con i medesimi risultati) mi ha invitato a provare a ad avere un approccio più sereno con il sesso, senza farmi venire troppa ansia da prestazione, senza utilizzare farmaci e, in poco tempo il problema si è risolto.
In questi due anni un paio di episodi di defaillance si sono però ancora verificati.
L’ultimo è successo ieri, anche se questa volta la penetrazione c’è stata ho però perso l’erezione durante; poi mi sono un po agitato e quando è ritornata l’erezione, dopo un po di stimoli, è subito seguita l’eiaculazione.
Devo però dire che ieri, prima del rapporto, la mia partner non era molto partecipe perché riteneva che non fosse tanto quello il momento; poi si è fatta trascinare dagli eventi ma, nel frattempo io mi ero raffreddato e ho vissuto il momento come un dovere con la conseguenza negativa che vi ho descritto.
Ovviamente il fatto mi angoscia sempre molto (forse anche dato il momento di ansia) e, anche se so che può essere “normale” che si verifichi ogni tanto so già che la prossima volta sarò colto dall’ansia da prestazione (che per la verità non è mai scomparsa del tutto) con effetti che non so dove mi porteranno.
Vorrei fare alcune domande:
-E' davvero normale che in un’uomo di mezza età si verifichino queste situazioni?
-L’ansia, la stanchezza e i farmaci possono influire?
-Al di la della terapia farmacologica, che cosa posso fare per superare, in generale, il momento un pò difficile?
Grazie.
[#1]
Gentile Utente,
<<probabilmente a causa di un disturbo d’ansia che, seppur ben curato, ogni tanto ritorna a farsi sentire ormai da alcuni anni. >>
l'unica cura che ha fatto è quella di tipo farmacologico? Tenga presente che non sempre la cura farmacologica risulta risolutiva, il malessere potrà ripresentarsi in seguito. I farmaci aiutano a diminuire la sintomatologia (e sono molto utili in questo) ma non la pongono in posizione attiva. Detto in altre parole, non la portano a fare concretamente qualcosa per l'ansia, a trovare strategie migliori per gestirla e a viverla in maniera più critica. Per questo motivo una psicoterapia è più adatta nei casi in cui i sintomi continuano a persistere.
<<In questi due anni un paio di episodi di defaillance si sono però ancora verificati. >>
Perché ritiene questo dato degno di nota? Due episodi di defaillance sessuale negli ultimi due anni sono ampiamente nella media, e non indicano nessun tipo di patologia sessuale o altro. Difatti lei scrive:
<<prima del rapporto, la mia partner non era molto partecipe perché riteneva che non fosse tanto quello il momento; poi si è fatta trascinare dagli eventi ma, nel frattempo io mi ero raffreddato e ho vissuto il momento come un dovere con la conseguenza negativa che vi ho descritto.>>
La sua defaillance è stata quindi causata da una momentanea perdita della sintonia con la sua compagna. Tutto qua, può succedere. Il punto è come lei vive questi episodi. Perché non riesce a riderci sopra, magari insieme alla sua compagna? Perché non riesce a sdrammatizzare?
<<L’ansia, la stanchezza e i farmaci possono influire?>>
L'ansia da prestazione è certamente uno dei fattori che possono portare a non vivere con scioltezza il rapporto sessuale. La stanchezza certamente può portare al calo del desiderio, per cui se nei momenti in cui si sente stanco lei sente anche il dovere di avere un rapporto, questo potrà portare a quei momenti di defaillance che descrive.
<<Al di la della terapia farmacologica, che cosa posso fare per superare, in generale, il momento un pò difficile?>>
Il consiglio, come le ho scritto sopra, è quello di consultare uno psicoterapeuta. Dal tipo di disagio che descrive, sembrerebbe indicata una terapia cognitivo-comportamentale, la quale la aiuterà a focalizzare quei pensieri e quelle emozioni che in determinati momenti la bloccano o la portano a preoccuparsi eccessivamente di avere un disturbo organico. Per le conseguenze dei farmaci, dovrebbe chiedere allo psichiatra che glie li ha prescritti. Noi psicologi non entriamo nel merito delle cure farmacologiche.
Le faccio i migliori auguri,
<<probabilmente a causa di un disturbo d’ansia che, seppur ben curato, ogni tanto ritorna a farsi sentire ormai da alcuni anni. >>
l'unica cura che ha fatto è quella di tipo farmacologico? Tenga presente che non sempre la cura farmacologica risulta risolutiva, il malessere potrà ripresentarsi in seguito. I farmaci aiutano a diminuire la sintomatologia (e sono molto utili in questo) ma non la pongono in posizione attiva. Detto in altre parole, non la portano a fare concretamente qualcosa per l'ansia, a trovare strategie migliori per gestirla e a viverla in maniera più critica. Per questo motivo una psicoterapia è più adatta nei casi in cui i sintomi continuano a persistere.
<<In questi due anni un paio di episodi di defaillance si sono però ancora verificati. >>
Perché ritiene questo dato degno di nota? Due episodi di defaillance sessuale negli ultimi due anni sono ampiamente nella media, e non indicano nessun tipo di patologia sessuale o altro. Difatti lei scrive:
<<prima del rapporto, la mia partner non era molto partecipe perché riteneva che non fosse tanto quello il momento; poi si è fatta trascinare dagli eventi ma, nel frattempo io mi ero raffreddato e ho vissuto il momento come un dovere con la conseguenza negativa che vi ho descritto.>>
La sua defaillance è stata quindi causata da una momentanea perdita della sintonia con la sua compagna. Tutto qua, può succedere. Il punto è come lei vive questi episodi. Perché non riesce a riderci sopra, magari insieme alla sua compagna? Perché non riesce a sdrammatizzare?
<<L’ansia, la stanchezza e i farmaci possono influire?>>
L'ansia da prestazione è certamente uno dei fattori che possono portare a non vivere con scioltezza il rapporto sessuale. La stanchezza certamente può portare al calo del desiderio, per cui se nei momenti in cui si sente stanco lei sente anche il dovere di avere un rapporto, questo potrà portare a quei momenti di defaillance che descrive.
<<Al di la della terapia farmacologica, che cosa posso fare per superare, in generale, il momento un pò difficile?>>
Il consiglio, come le ho scritto sopra, è quello di consultare uno psicoterapeuta. Dal tipo di disagio che descrive, sembrerebbe indicata una terapia cognitivo-comportamentale, la quale la aiuterà a focalizzare quei pensieri e quelle emozioni che in determinati momenti la bloccano o la portano a preoccuparsi eccessivamente di avere un disturbo organico. Per le conseguenze dei farmaci, dovrebbe chiedere allo psichiatra che glie li ha prescritti. Noi psicologi non entriamo nel merito delle cure farmacologiche.
Le faccio i migliori auguri,
Dr. Andrea Epifani - Bologna
http://BolognaPsicologo.net
[#2]
Caro Signore,
"so già che la prossima volta sarò colto dall’ansia da prestazione (che per la verità non è mai scomparsa del tutto) con effetti che non so dove mi porteranno"
Diciamo che buona parte del suo disagio è racchiuso in questa frase.
Si chiama profezia che si autoavvera. Lei ha talmente timore che un fatto accada che, paradossalmente, con tutti i suoi sensi fa in modo che accada davvero. La sua ansia anticipatoria ne è la prova.
Mi associo al dott. Epifani e le consiglio di recarsi da uno psicoterapeuta magari accompagnato. Molte volte, escluse le cause organiche, l'ansia nell'alcova è sintomo di problemi tra la coppia.
La saluto e le faccio tanti auguri.
"so già che la prossima volta sarò colto dall’ansia da prestazione (che per la verità non è mai scomparsa del tutto) con effetti che non so dove mi porteranno"
Diciamo che buona parte del suo disagio è racchiuso in questa frase.
Si chiama profezia che si autoavvera. Lei ha talmente timore che un fatto accada che, paradossalmente, con tutti i suoi sensi fa in modo che accada davvero. La sua ansia anticipatoria ne è la prova.
Mi associo al dott. Epifani e le consiglio di recarsi da uno psicoterapeuta magari accompagnato. Molte volte, escluse le cause organiche, l'ansia nell'alcova è sintomo di problemi tra la coppia.
La saluto e le faccio tanti auguri.
Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino
[#3]
Gent.mo utente, ciò che emerge in maniera più evidente , al di là delle sue parole scritte, è un livello di ansia che certamente influenza negativamente
la qualità della sua vita privata e professionale e sentimentale e erotica e che
sembra essere gestita con difficoltà. Appare opportuno, come le hanno suggerito i colleghi, che lei possa contattare uno psicoterapeuta con formazione in sessuologia clinica per il trattamento di un'ansia da performance. Per quanto riguarda il trattamento farmacologico resta come suo riferimento lo psichiatra.
Ci riscriva. Saluti .
dssa patrizia pezzella psicoterapeuta sessuologa, roma
la qualità della sua vita privata e professionale e sentimentale e erotica e che
sembra essere gestita con difficoltà. Appare opportuno, come le hanno suggerito i colleghi, che lei possa contattare uno psicoterapeuta con formazione in sessuologia clinica per il trattamento di un'ansia da performance. Per quanto riguarda il trattamento farmacologico resta come suo riferimento lo psichiatra.
Ci riscriva. Saluti .
dssa patrizia pezzella psicoterapeuta sessuologa, roma
Dr.ssa Patrizia Pezzella
psicologa, psicoterapeuta
perfezionata in sessuologia clinica
[#4]
Utente
Gentilissimi dottori,
innanzitutto grazie per le vostre sollecite risposte.
Le trovo tutte utili e, soprattutto, traggo conforto da quanto mi dite...in particolare dalle rassicurazioni del Dr. Epifani.
Di psicoterapeuti ne ho incontrato più di uno e, fino a prima delle vacanze estive, ho fatto delle sedute con una brava sessuologa della mia zona con la quale sono riuscito a supere una serie di timori affrontando aspetti legati sia alla sfera sessuale sia alla mia ansia in generale; devo dire che sono emerse cose interessanti che mi hanno fatto capire alcuni miei comportamenti e disturbi.
Purtroppo però i timori a volte ritornano! I pensieri negativi si fanno spazio facilmente ed è molto difficile mandarli via e quindi è difficile sdrammatizzare anche situazioni di fatto "normali" o comunque non preoccupanti.
Per quanto riguarda l'aspetto dell'ansia da prestazione, un vosto collega che ho consultato direttamente, mi aveva suggerito, dopo una defaillance, di non pensare ad vere subito un rapporto completo ma di concentrarmi su rapporti che, pur potendo dare piacere, non debbano necessariamente finire con la penetrazione.
Addirittura mi aveva suggerito di seguire questa modalità per alcune settimane e, devo dire, avendoci provato, che aveva avuto un discreto effetto.
Cosa ne pensate?
Ritenete la cosa condivisibile?
Ad ogni buon conto, nei prossimi giorni, ricontatterò la sessuologa.
Grazie ancora.
innanzitutto grazie per le vostre sollecite risposte.
Le trovo tutte utili e, soprattutto, traggo conforto da quanto mi dite...in particolare dalle rassicurazioni del Dr. Epifani.
Di psicoterapeuti ne ho incontrato più di uno e, fino a prima delle vacanze estive, ho fatto delle sedute con una brava sessuologa della mia zona con la quale sono riuscito a supere una serie di timori affrontando aspetti legati sia alla sfera sessuale sia alla mia ansia in generale; devo dire che sono emerse cose interessanti che mi hanno fatto capire alcuni miei comportamenti e disturbi.
Purtroppo però i timori a volte ritornano! I pensieri negativi si fanno spazio facilmente ed è molto difficile mandarli via e quindi è difficile sdrammatizzare anche situazioni di fatto "normali" o comunque non preoccupanti.
Per quanto riguarda l'aspetto dell'ansia da prestazione, un vosto collega che ho consultato direttamente, mi aveva suggerito, dopo una defaillance, di non pensare ad vere subito un rapporto completo ma di concentrarmi su rapporti che, pur potendo dare piacere, non debbano necessariamente finire con la penetrazione.
Addirittura mi aveva suggerito di seguire questa modalità per alcune settimane e, devo dire, avendoci provato, che aveva avuto un discreto effetto.
Cosa ne pensate?
Ritenete la cosa condivisibile?
Ad ogni buon conto, nei prossimi giorni, ricontatterò la sessuologa.
Grazie ancora.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.9k visite dal 27/08/2014.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.