Disturbo ossessivo?
Salve,
sono un ragazzo di 30 anni; sto attraversando un periodo davvero complesso che mi genera un profondo stato di ansia. La mia storia inizia 7 anni fa quando in occasione di un malore ho iniziato a sviluppare una serie di paure legate al mio stato di salute. La paura di avere una malattia neurodegenarativa mi ha tolto quasi integralmente la capacità di guardare la futuro con positività anzi di non guardarlo proprio. Non sto qui ad elencare le numerose visite sostenute come ricerca di una prova che certificasse la mia buona salute. Ogni 4 mesi circa vado da un bravo e paziente neurologo per monitorare la mia emicrania (malore di cui sopra). In ogni caso pensavo 24 su 24 alla malattia che avrei potuto avere e non trovare una prova certa delle mia convinzioni mi destabilizzava ancora di più.
Negli ultimi mesi le cose sono cambiate, non che stia meglio ma ho iniziato ad avere ansie diverse, ancora più invasive se vogliamo.
Premetto che non mi sono mai concentrato sulla ricerca di una partner per una serie di ragioni: non vedevo un futuro, timidezza profondissima, paura di poter generare un legame e di far soffrire l'altra persona. Ora però ho la sensazione di aver trovato la persona giusta, sento di amarla con tutte le mie forze, mi fa vivere tutto quello che ho sempre sognato e che pure mi ero precluso. Sono circa 20 giorni però che non sto vivendo più. Ho il terrore di poter essere o diventare omosessuale. Non so per quale motivo è spuntata questa fobia visto che l'unica cosa che non ho messo mai in dubbio nella mia vita è proprio la sessualità. In realtà ho iniziato con questa ragazza ad avere paura di avere un rapporto sessuale per la paura di poter fallire, poi superato questo ostacolo ho iniziato con questa nuova paura. Quando sto con lei tutto si annulla ma quando sono solo mi vengono mille dubbi. Passa un ragazzo e mi chiedo continuamente se mi piace...Non provo attrazione verso le persone del mio stesso sesso e non ho mai avuto problemi di nessun genere (pregiudizi vari) verso l'omosessualità ma ora al solo pensiero mi viene un ansia indescrivibile. In certi momenti acuti penso alla mia ragazza e mi viene da piangere al solo pensiero di poter vedere crollare tutto per una cosa del genere. Il mio neurologo nonchè psicoterapeuta mi ha fatto iniziare una terapia con FEVARIN 50 che in dosi crescenti dovrebbe arrivare a 1cp da 100 al giorno. Lo devo richiamare fra qualche giorno per fargli sapere e per regolarci sul da farsi. Lui ha identificato il problema con la dicitura "disturbo ossessivo-fobico". Vorrei qualche suggerimento se possibile ovviamente.
Mi scuso in anticipo per le tante parole ma ho usato, spero in maniera non impropria, questa possibilità anche come fonte di sfogo.
Grazie
sono un ragazzo di 30 anni; sto attraversando un periodo davvero complesso che mi genera un profondo stato di ansia. La mia storia inizia 7 anni fa quando in occasione di un malore ho iniziato a sviluppare una serie di paure legate al mio stato di salute. La paura di avere una malattia neurodegenarativa mi ha tolto quasi integralmente la capacità di guardare la futuro con positività anzi di non guardarlo proprio. Non sto qui ad elencare le numerose visite sostenute come ricerca di una prova che certificasse la mia buona salute. Ogni 4 mesi circa vado da un bravo e paziente neurologo per monitorare la mia emicrania (malore di cui sopra). In ogni caso pensavo 24 su 24 alla malattia che avrei potuto avere e non trovare una prova certa delle mia convinzioni mi destabilizzava ancora di più.
Negli ultimi mesi le cose sono cambiate, non che stia meglio ma ho iniziato ad avere ansie diverse, ancora più invasive se vogliamo.
Premetto che non mi sono mai concentrato sulla ricerca di una partner per una serie di ragioni: non vedevo un futuro, timidezza profondissima, paura di poter generare un legame e di far soffrire l'altra persona. Ora però ho la sensazione di aver trovato la persona giusta, sento di amarla con tutte le mie forze, mi fa vivere tutto quello che ho sempre sognato e che pure mi ero precluso. Sono circa 20 giorni però che non sto vivendo più. Ho il terrore di poter essere o diventare omosessuale. Non so per quale motivo è spuntata questa fobia visto che l'unica cosa che non ho messo mai in dubbio nella mia vita è proprio la sessualità. In realtà ho iniziato con questa ragazza ad avere paura di avere un rapporto sessuale per la paura di poter fallire, poi superato questo ostacolo ho iniziato con questa nuova paura. Quando sto con lei tutto si annulla ma quando sono solo mi vengono mille dubbi. Passa un ragazzo e mi chiedo continuamente se mi piace...Non provo attrazione verso le persone del mio stesso sesso e non ho mai avuto problemi di nessun genere (pregiudizi vari) verso l'omosessualità ma ora al solo pensiero mi viene un ansia indescrivibile. In certi momenti acuti penso alla mia ragazza e mi viene da piangere al solo pensiero di poter vedere crollare tutto per una cosa del genere. Il mio neurologo nonchè psicoterapeuta mi ha fatto iniziare una terapia con FEVARIN 50 che in dosi crescenti dovrebbe arrivare a 1cp da 100 al giorno. Lo devo richiamare fra qualche giorno per fargli sapere e per regolarci sul da farsi. Lui ha identificato il problema con la dicitura "disturbo ossessivo-fobico". Vorrei qualche suggerimento se possibile ovviamente.
Mi scuso in anticipo per le tante parole ma ho usato, spero in maniera non impropria, questa possibilità anche come fonte di sfogo.
Grazie
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" Il mio neurologo nonchè psicoterapeuta mi ha fatto iniziare una terapia con FEVARIN 50 che in dosi crescenti dovrebbe arrivare a 1cp da 100 al giorno. "
Gentile Utente,
Con il suo neurologo sta effettuando anche una psicoterapia ?
La segue soltanto per l' emicrania e per la farmaco terapia ?
Sarebbe indicata una terapia combinata che affronti il suo quadro clinico in maniera poliedrica, senza tralasciare l' aspetto spichico
Gentile Utente,
Con il suo neurologo sta effettuando anche una psicoterapia ?
La segue soltanto per l' emicrania e per la farmaco terapia ?
Sarebbe indicata una terapia combinata che affronti il suo quadro clinico in maniera poliedrica, senza tralasciare l' aspetto spichico
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile Utente,
da quello che riporta sembra effettivamente che la dinamica di fondo che muove un po' tutta la sua sintomatologia sia di tipo ossessivo. L'intolleranza del dubbio è una delle sue caratteristiche tipiche.
Quello che non ho ben capito è se ha mai seguito una forma di psicoterapia, oltre alla terapia farmacologica prescrittale dal neurologo, sulla quale non esprimerò opinioni. Il suo neurologo è anche psicoterapeuta? Se si, di che orientamento?
Lei si porta dietro questo malessere da 7 anni, e in qualche modo intralcia la sua vita sociale e relazionale. Le consiglierei caldamente di iniziare un percorso psicoterapeutico con un professionista, qualora non l'abbia ancora fatto. Può cercarlo anche su questo sito, verificando il tipo di formazione effettuata. Inizialmente potrebbe essere opportuno affiancare entrambe le forme di terapia (psicoterapautica e farmacologica). È ormai ampiamente dimostrato che per molti disturbi (come ansia e depressione) la psicoterapia ha il vantaggio di ridurre la percentuale di ricadute.
Le consiglio la lettura di questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/790-e-se-fossi-omosessuale.html
Cordialmente,
da quello che riporta sembra effettivamente che la dinamica di fondo che muove un po' tutta la sua sintomatologia sia di tipo ossessivo. L'intolleranza del dubbio è una delle sue caratteristiche tipiche.
Quello che non ho ben capito è se ha mai seguito una forma di psicoterapia, oltre alla terapia farmacologica prescrittale dal neurologo, sulla quale non esprimerò opinioni. Il suo neurologo è anche psicoterapeuta? Se si, di che orientamento?
Lei si porta dietro questo malessere da 7 anni, e in qualche modo intralcia la sua vita sociale e relazionale. Le consiglierei caldamente di iniziare un percorso psicoterapeutico con un professionista, qualora non l'abbia ancora fatto. Può cercarlo anche su questo sito, verificando il tipo di formazione effettuata. Inizialmente potrebbe essere opportuno affiancare entrambe le forme di terapia (psicoterapautica e farmacologica). È ormai ampiamente dimostrato che per molti disturbi (come ansia e depressione) la psicoterapia ha il vantaggio di ridurre la percentuale di ricadute.
Le consiglio la lettura di questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/790-e-se-fossi-omosessuale.html
Cordialmente,
Dr. Andrea Epifani - Bologna
http://BolognaPsicologo.net
[#3]
Utente
Prima di tutto, grazie mille per la risposta dr Randone!
Il mio neurologo è anche psicoterapeuta e mi ha prescritto questa cura farmacologica come inizio credo ma devo chiamarlo fra qualche giorno per organizzarci sulla psicoterapia immagino. Dal mio racconto lei può, nei limiti del possibile, darmi una sua opinione.
Grazie ancora
Il mio neurologo è anche psicoterapeuta e mi ha prescritto questa cura farmacologica come inizio credo ma devo chiamarlo fra qualche giorno per organizzarci sulla psicoterapia immagino. Dal mio racconto lei può, nei limiti del possibile, darmi una sua opinione.
Grazie ancora
[#5]
Sarebbe utile, come le dicevo, intraprendere anche una psicoterapia.
Se il suo neurologo è anche psicoterapeuta potrà effettuare con lui entrambi i percorsi.
Da questa postazione non è possibile effettuare diagnosi, vietate dal buon senso e dagli ordini di appartenenza
Se ha già ricevuto una diagnosi, il protocollo terapeutico verrà stabilito in funzione di quella
Se il suo neurologo è anche psicoterapeuta potrà effettuare con lui entrambi i percorsi.
Da questa postazione non è possibile effettuare diagnosi, vietate dal buon senso e dagli ordini di appartenenza
Se ha già ricevuto una diagnosi, il protocollo terapeutico verrà stabilito in funzione di quella
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 1.7k visite dal 26/08/2014.
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