Cambio terapeuta per trasferimento

Buonasera, sono da 4 anni in terapia però dovrei cambiare città, mi sobo trovata benissimo con la mia terapeuta e sono migliorata moltissimo, infatti mi dispiace da morire lasciarla, però il fatto è che non so se riesco ad andare con la stessa frequenza (una volta a settimana) o comunque non so se cnviene in relazione agli spostamenti.
Se mi fossi trovata male il problema non si sarebbe posto, avrei cambiato subito, ma mi sono trovata bene invece e non so un cambiamebto cosa comporta:rallentamebti nella terapia, ricominciare da capo, peggioramenti?
inoltre dovrei scegliere una o un terapeuta dello stesso indirizzo oppure cambiare e affidarmi solo alla bravura indipendentemente dall'approccio?
saluti
[#1]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Sono domande che andrebbero poste alla Collega che la sta seguendo.

Per quale motivo ha iniziato la psicoterapia?
Che diagnosi è stata fatta?

>>mi sono trovata benissimo con la mia terapeuta<<
come mai sente il bisogno di consultare altri professionisti, intendo nel consulto on-line?








Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#2]
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
motivo: dipendenza affettiva (e anche altre cosucce), la diagnosi non mi è stata comunicata direttamente, perché ho anche problemi di ossessioni, ma me l'ha fatta capire chiaramente. non mi ha mai detto "tu hai questo", ma me l'ha fatta capire.
non ancora incontro la dottoressa dopo le vacanze, e glielo vorrei dire a voce non per telefono, e poi non ho chiesto direttamente perché ritengo che la terapeuta possa darmi un parere di parte
[#3]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>la terapeuta possa darmi un parere di parte..<<
cosa intende dire?
Le opinioni della Collega non sono "di parte", ma legate alla relazione terapeutica che avete creato, ed è proprio per questo che è importante.

Quattro anni di terapia sono molti e la "dipendenza affettiva" non è neanche una psicopatologia. Sarebbe il caso di affrontare il tema della separazione, perché probabilmente sussiste una dipendenza nei confronti del trattamento stesso e nello specifico della Collega.






[#4]
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
il fatto è che se io mi proietto nel futuro, mi sono già messa a cercare colleghi in loco che possano sostituirla o eventualmente offrirmi un approccio anche più efficace. e la cosa non mi dispiace, perché la vedo anzi cone opportunità di vedere i problemi anche da un'altra ottica.
sbaglio?
[#5]
Dr. Francesco Pietrini Psichiatra, Psicoterapeuta 59 4
La prenda come un'opportunità e porti con sè nella nuova città il buono che ha tratto dal percorso con la precedente psicoterapeuta.

Dr. Francesco Pietrini - medico psichiatra

[#6]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Se sente la necessità di affrontare le sue difficoltà anche da un punto di vista diverso, significa che ha dei dubbi sull'efficacia dell'approccio utilizzato dalla Collega?








[#7]
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
su di me ha avuto effetto e grandi risultati, solo ke non esiste solo lei e potrebbero anke anzi esserci approcci più veloci ed efficaci quindi migliori, per me, senza nulla togliere alla collega
non so se poi è il caso di iniziare a cavarmela un pò da sola dopo 4 anni sinceramente
[#8]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>non so se poi è il caso di iniziare a cavarmela un pò da sola dopo 4 anni sinceramente..<<
è proprio questo il punto, affrontare la separazione.

Per lei è difficile staccarsi delle relazioni affettive e sentimentali, questo chiaramente si manifesta anche nella relazione terapeuta-paziente.





[#9]
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
la mia preoccupazione è quella di avere un crollo psicologico e di vanificare tutto quello ke è stato fatto, e nello stesso tempo continuare a stare male per le questioni ancora irrisolte
a me piacerebbe moltissimo distaccarmi soprattutto per una questione econonica: la terapia mi ha insegnato a cercare di fare il meglio per me e proprio per questo vorrei ibvestire di più in palestre piscine benessere cura di me stessa corsi di ballo di lingue di cucina, insomma tante cose ke con le spese della terapia non mi posso permettere ma che sono una buona parte della mia insoddisfazione cronica: ovvero un abnorme senso del dovere che mi fa solo lavorare senza concedermi svaghi particolari o hobbies o interessi
[#10]
Dr.ssa Nunzia Spiezio Psicologo 531 20
"so se poi è il caso di iniziare a cavarmela un pò da sola dopo 4 anni sinceramente"
Cara ragazza,
sembrerebbe che con il trasferimento stia contemplando anche l'idea di affrancarsi dalla terapia. Ne parli con la collega sinceramente e se poi, una volta arrivata nella nuova città, sentirà il bisogno di sostegno se vuole potrà anche cambiare approccio. Nessuno glielo vieta. Legga questi.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1056-la-relazione-psicoterapeutica.html

Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino

[#11]
Dr. Massimiliano Iacucci Psicologo, Psicoterapeuta 146 4
Buonasera,
lei si preoccupa di crollare psicologicamente dopo aver fatto 4 anni di terapia. Potrebbe vivere questa separazione come indice del suo effettivo miglioramento. Potrebbe scoprire che riesce a stare in piedi da sola.
Saluti

Dr. Massimiliano Iacucci - Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale
https://www.ordinepsicologilazio.it/albo/massimilianoiacucci/

[#12]
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
uhmm mi sbagliavo in realtà non sono 4 anni ma 3 e qualche mese. cambia qualcosa?
[#13]
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
a parte la dipendenza affettiva, sono un pò varie le dinamiche che ci sono debtro di me, diciamo che non mi sono fatta mancare niente: tratti borderline, narcisistici, ossessivi.
Provengo da una famiglia maschilista, con una madre maschilista, e all'antica.

Molte problematiche le ho risolte... Ma penso che dopo tre anni uno deve anche imparare un pò ad accettarsi per quello che è o no? Non penso si possa raggiungere la perfezione credo io... ho preso coscienza delle dinamiche, però comunque ha sempre funzionato che io stessa cercavo la solyzione con l'aiuto suo e lei che mi incoraggiava...

Credo possa mancarmi proprio auesto:l'incoraggiamento
[#14]
Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 14
Gentile utente,
i suoi 3 anni e qualche mese o fossero anche 4 anni, non dicono molto sul fatto che la terapia sia stata poco o molto lunga. Ognuno di noi ha i suoi tempi e non tutto si "risolve" sempre in pochi incontri, anche se a volte anche questo è possibile.

Situazioni più complesse, come quella da lei descritta

<<a parte la dipendenza affettiva, sono un pò varie le dinamiche che ci sono debtro di me, diciamo che non mi sono fatta mancare niente: tratti borderline, narcisistici, ossessivi.
Provengo da una famiglia maschilista, con una madre maschilista>>

fanno pensare, oltre alle classiche sindromi e/o ai sintomi da manuale, anche a una serie di difficoltà aspecifiche che hanno potuto richiedere tempo per attenuarsi. Ciò vale per qualunque orientamento in psicoterapia, fatta forse eccezione forse per le psicoterapie brevi, dove dato un certo numero di incontri, se "il problema" non si risolve, si interrompe il ciclo. Queste psicoterapie però sono di norma utilizzate in casi ben circostanziati per sintomi definiti e solo allora riescono a mostrare tutta la loro validità.

Francamente, nel suo caso mi sembra più che congruo il percorso effettuato e i risultati lo confermano.

Il fatto che lei abbia difficoltà a staccarsi dal terapeuta è del tutto naturale e la terapia dovrebbe poterla aiutare anche a superare questo momento conclusivo.

Stia bene.

Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it

[#15]
Dr.ssa Nunzia Spiezio Psicologo 531 20
Cara ragazza,
le reitero la mia #10 replica. Se ne sente il bisogno, un affrancamento dalla terapia dovrebbe essere perlomeno tentato.
D'accordo con l'ultima del dottor Raggi, in questa sua normalissima difficoltà a lasciare la terapia, deve essere aiutata dalla collega che l'ha accompagnata per i suoi quasi 4 anni.
Le faccio tanti auguri.
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