Comportamento bambino

Buonasera, sono la mamma di un bimbo bellissimo, solare e socievole di 20 mesi. Dal suo nono mese frequenta il nido con gioia e senza crear problemi alla educatrici la questione e' che crea disagio quando e' in compagnia del cuginetto di tre anni. Premetto che mio figlio e' innamorato del cuginetto(che a sua volta pero' e' geloso di non avere piu' tutte le attenzioni per lui quindi alcune volte lo scaccia e gli toglie i giochini di mano e lo lascia proprio in disparte se a giocare non sono solo loro due), al mattino e' la seconda persona che cerca dopo di me, lo bacia lo abbraccia ma, in alcuni momenti, mio figlio picchia il cuginetto senza apparenti motivi (e non mi riferisco al rifiuto di condividere un gioco) alcune volte esprime male la sua gioia, e lo fa anche con la nonna...mentre ridono a crepapelle...parte un ceffone! gli eventi si limitano alle persone che lui piu' ama cioè la nonna, il cuginetto , io e mio marito. con gli altri bimbi e' tranquillo, si difende se viene attaccato ma non alza mai le mani inspiegabilmente. Nonostante i richiami, le pacche sul sederino, i "non si fa" non ne veniamo a capo. E' una fase o non ha ben chiaro che un bacio non e' uguale ad un ceffone? oppure , il fatto di non riuscire ad esprimersi del tutto (si fa capire pero') lo porta a questi eccessi?
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>..non ha ben chiaro che un bacio non e' uguale ad un ceffone?<<
di solito questo è ben chiaro ai bambini.

>>il fatto di non riuscire ad esprimersi del tutto (si fa capire pero') lo porta a questi eccessi?<<
il bambino ha 20 mesi, quindi è molto piccolo. A questa età i bambini non riescono a regolare bene le proprie reazione emotive anche perché la comprensione di uno stato affettivo complesso come la "gelosia" è di difficile consapevolezza. Di conseguenza nutrirà affetti ambivalenti sia verso alcune figure di riferimento, sia verso il cuginetto stesso.





Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile signora,

da quanto tempo il bimbo mette in atto questo comportamento?
In quali circostanze, nello specifico?
Tenga presente che talvolta può trattarsi anche di comportamenti imitativi (anche visti dai genitori..le pacche di cui parla o da altri bimbi) e che a 20 mesi magari non ha ancora imparato che "non si fa".

E' importante anche stare attenti a non rafforzare in maniera confusa tali comportamenti.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Dott.ssa Angela Pileci
ho notato che mio figlio ha iniziato ad avere questo comportamento due mesi fa dopo averle "ricevute" da una bimba gelosa dei suoi giochi ma che giocava con quelli di mio figlio.
Difronte a queste sue manifestazioni lo rimprovero cercando di non sembrargli aggressiva , quando invece alza le manine per difesa prendo lui e l'altro bimbo e cerco di far capire loro che con lo stesso gioco (il motivo della "lite" e' solo quello poi) si puo' giocare soli, in due o tre come a mio figlio e' stato insegnato al nido.
Cosa intende lei per "rafforzare in maniera confusa tali comportamenti" ?
Sono veramente atterrita da questa situazione.
Per me lui e' perfetto ma mi rendo conto che in effetti ha delle "pecche" ma mi consolo pensando .... " e' piccolino .... ha 20 mesi ..... " ma crescendo ho paura che non cambi e che diventi " antipatico" a grandi e piccini come un bimbo del nostro vicinato che (per situazioni familiari) e' impertinente, sboccacciato ecc...
Si figuri che questo bimbo ( 3 anni e vive con la nonna di 80 ) va' da mio nipote e gli dice di non giocare col cuginetto , di allontanarlo , di digli le brutte parole ... mio figlio capendo cio' che gli si dice , si offende e li prende a ceffoni o gli tira la maglia perche' a parole ancora non sa difendersi.. ho provato a mediare, essere democratica ma quel pestifero mette zizzania e mio figlio e' "quello che mena" , mio nipote e' "quello che si fa menare" e io che devo fare? Le mie cognate parlano di punizioni... metterlo all'angolo ... ma ha 20 mesi!!!! Non hanno funzionato con mio nipote quando aveva quasi tre anni.... AIUTO
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Utente
Utente
Dr. Giuseppe Del Signore
forse non mi sono ben spiegata.
Non e' mio figlio ad essere geloso, e' mio nipote ad esserlo (sara' perche' e' sempre stato super coccolato in quanto "primo" nipotino).
Il mio bambino cerca il cuginetto di continuo, se non lo vede per qualche giorno, quando lo rincontra gli butta le braccia al collo, lo bacia e gli si illuminano gli occhi come se avesse visto una mega fetta di "utto cotto" (prosciutto cotto che lui adora), dall'altra parte pero' non c'e' la stessa gioia se non per i primi 5 minuti, finiti i primi momenti, mio nipote si allontana da lui, chiede a noi grandi di giocare con lui perche' per il cuginetto e' pericoloso o perche' e' troppo piccolo e non sa fare... mio figlio dal canto suo si indispettisce e lo strattona. ma se vedeste quanto sono belli quando insieme fanno merenda o quando guardano la tv sul divano o quando mio nipote va a fare la pipi' e mio figlio lo accompagna in bagno ... non capisco... e' una fase .... e' carattere, si sente messo da parte e ne soffre.... perche' di punto in bianco tira sberle alla nonna se poco prima ci giocava felice... non capisco.... Penso ad una cosa...nel periodo estivo le classi (al nido intendo) vengono unificate per carenza personale (causa ferie) potrebbe aver appreso in quel frangente questo malsano modo di fare?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile signora,

innanzitutto è opportuno non lasciarsi prendere dallo sconforto, anche perchè stiamo parlando di un problema del tutto risolvibile e gestibile.
Faccia solo attenzione a non trasmettere questa Sua apprensione eccessiva al bimbo, altrimenti potrebbe generare un gioco di potere con il bimbo (ecco cosa intendevo per rinforzo: se Lei darà troppo peso a questa situazione, trasmetterà al piccolo un messaggio sbagliato, rischiando di rafforzare proprio il comportamento indesiderato...).

Direi anche di non cercare significati reconditi dietro ad un comportamento del genere, perchè come Le dicevo è probabile che lo abbia appreso dalla bimba che ha visto. Non si preoccupi di tutto ciò, perchè Suo figlio ha tutta la vita per poter cambiare e ampliare il proprio repertorio comportamentale.

Cordiali saluti,
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Dr.ssa Nunzia Spiezio Psicologo 531 20
Cara signora,
d'accordo con i colleghi le direi di non farsi prendere dal terrore in quanto son cose che capitano a milioni di mamme e milioni di bimbi.
Se il bimbo, come lei ipotizza, ha appeso il comportamento di abbracci- schiaffi fuori l'ambito familiare e di classe, in occasione dell'accorpamento delle stesse, nel momento in cui non lo vedrà più riprodurre e voi non rinforzerete più tale comportamento lui non dovrebbe attuarlo. Ma rinforzare significa per lui anche, per esempio, accorgersi che usarlo attira l'attenzione eccessiva dei grandi. Un semplice e calmo no può bastare. D'accordo con la Pileci direi di tranquillizzarsi e vedrà che suo figlio pian pianino modificherà il suo comportamento.

Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino

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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2014 al 2023
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Signora,

sono d'accordo con i miei colleghi, che hanno fatto tutti osservazioni giustissime. Quello che vorrei aggiungere, sulla loro stessa linea, sono alcuni suggerimenti di tipo pratico.

Come diceva il Dr. Del Signore, la difficoltà di regolazione affettiva e, insieme, quella di capire stati emotivi complessi, rendono per il suo bimbo difficile capire quello che sta provando e riuscire a controllarlo.
Per questi motivi potrebbe essergli di aiuto iniziare innanzitutto lei ad osservare con molta attenzione in quali momenti giunge a cambiare comportamento, quindi a trasformare un approccio "baci e abbracci" al cuginetto, ad esempio, in quello "schiaffone".
Provi cioè a capire, di volta in volta, di situazione in situazione, da cosa potrebbe scatenarsi questo apparentemente improvviso cambiamento. Si allontana il cuginetto mentre lui stava iniziando a giocare con lui, quindi si sente frustrato? Qualcuno ha attirato l'attenzione del cugino e di lui no, quindi si sente escluso?
Una volta che pensa di aver individuato il suo stato d'animo, provi a verbalizzarglielo, a dire cioè che il ceffone non si dà, e subito, insieme al "no, non si fa" (e senza altri rimproveri, verbali e non verbali), aggiungere a parole la sua ipotesi di quello che sta provando il suo bimbo, sempre con un punto di domanda alla fine e senza dargli soluzioni.
Si tratta cioè di aiutarlo a tradurre in parole (sempre semplici, ovviamente) quello che sta -forse- provando. In questo modo farebbe un lavoro su più piani: dargli la possibilità di riconoscere le emozioni che vive, dargli uno strumento diverso da quello dell'aggressività e, non ultimo, farlo sentire compreso.
Capisco che questo potrebbe risultarle difficile, ma ci provi, con pazienza e capacità di ascolto.

Se però il metodo suggerito dai colleghi, della semplice "estinzione senza rinforzo" (non rafforzare il comportamento, senza dargli eccessivo peso e aspettare che si estingua da solo), e questo mio aggiuntivo non dovessero bastarle nel veder risolvere - col tempo! - il problema, potrebbe rivolgersi ad un terapeuta con approccio centrato sulla persona, perchè la aiuterebbe ad approfondire un metodo e uno stile genitoriale che possono essere molto efficaci con i figli, sia che essi abbiano difficoltà particolari, sia che si voglia farli crescere semplicemnte sereni e sicuri di sé.
I terapeuti con questo tipo di approccio si ispirano infatti al metodo ideato da Thomas Gordon, di cui può avere un'idea e altri consigli in questo libro: "Genitori efficaci" (edizione La Meridiana, 2007).

Se decidesse di farsi aiutare in questo tipo di percorso, può rivolgersi ad una delle sedi dell'Istituto dell'Approccio alla Persona (IACP) per avere il nominativo di un terapeuta formatosi presso di loro e vicino a lei.
Questo l'indirizzo web: http://www.social.iacp.it/dove-siamo-sedi-iacp-italia-roma-milano-firenze-messina/

Le invio i migliori auguri.