Un anno dall'intervento, altrimenti il problema si sarebbe ripresentato,
salve, poco più di un anno fa ho subito un intervento di rimozione di miomi all'utero, in seguito a pareri concordanti di diversi ginecologi sul fatto che altrimenti non sarei stata in grado di rimanere incinta, e che anche operandomi avrei dovuto provarci dopo circa un anno dall'intervento, altrimenti il problema si sarebbe ripresentato, e ho fatto un'ecografia che purtroppo lo conferma. Ho un compagno da quasi due anni, che fin dalla nostra conoscenza è stato messo al corrente della situazione e a parole si è sempre mostrato consapevole e bendisposto: entrambi avremmo voluto aspettare un po' di più ma dato che la situazione è questa siamo sempre stati d'accordo che ci saremmo comportati di conseguenza, per non rischiare di non poter avere figli. Adesso, su indicazione dei ginecologi, dovrei iniziare a provare a rimanere incinta, ma alla mia richiesta di accordo di smettere di prendere la pillola il mio compagno non mi risponde, se io affronto l'argomento non risponde mai in modo chiaro, e lui di sua iniziativa non ne parla mai, nonostante sappia che non solo aspetto una risposta, ma anche che aspettare significa rischiare di non poter più rimanere incinta o avere aborti spontanei. Di fronte a questo suo temporeggiare su una cosa così importante, al suo "prendere tempo" in modo così immaturo ignorando le mie aspettative e paure, e i miei possibili problemi di salute, sento che sto perdendo tutta la stima e fiducia nei suoi confronti e che questo mi porterebbe inevitabilmente alla fine della relazione. Come mi consigliate di muovermi? grazie
[#1]
Gentile Utente,
la strada da poter percorrere è una consulenza di coppia, luogo simbolico, entro il quale poter dipanare le tensioni, le incomprensioni e le aspettative, spesso disilluse.
Il percorso gravidico, talvolta evoca nell' uomo ansia da prestazione, paura del domani, delle responsabilità e così via....
Forse era pronto- in teoria- quando lei non poteva ed ora che lei è clinicamente consona ad un concepimento, questa sua disponibilità crea condotte di evitamento
Un figlio va programmato, desiderato e concepito in due, lo inviti ad una consulenza specialistica
la strada da poter percorrere è una consulenza di coppia, luogo simbolico, entro il quale poter dipanare le tensioni, le incomprensioni e le aspettative, spesso disilluse.
Il percorso gravidico, talvolta evoca nell' uomo ansia da prestazione, paura del domani, delle responsabilità e così via....
Forse era pronto- in teoria- quando lei non poteva ed ora che lei è clinicamente consona ad un concepimento, questa sua disponibilità crea condotte di evitamento
Un figlio va programmato, desiderato e concepito in due, lo inviti ad una consulenza specialistica
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Ex utente
buongiorno dottoressa, la ringrazio della risposta tempestiva; certamente anch'io sono convinta che un figlio vada soprattutto desiderato in due.. per questo rifiuto ogni strategia o pressione; però il suo comportamento secondo me non è altrettanto corretto, in questo modo è come se mi avesse ingannato, non mi ha dato la libertà di scegliere di non approfondire o proseguire una relazione con un uomo che non era interessato ad avere figli; In effetti ho pensato proprio di andare insieme al consultorio ginecologico e di supporto psicologico della nostra città, ma poi ho lasciato perdere perché non vedo in lui nessuna volontà di superare le paure e le ansie, ma solo tentativi maldestri e puerili di far "scadere il tempo", e che una consulenza, per quanto utile da un punto di vista pratico, non potesse instillargli emozioni e desideri che non prova.. cosa ne pensa? grazie ancora
[#3]
<<lui di sua iniziativa non ne parla mai, nonostante sappia che non solo aspetto una risposta, ma anche che aspettare significa rischiare di non poter più rimanere incinta o avere aborti spontanei>>
Gentile Utente,
una consulenza non potrebbe avere il potere (...e meno male!) di "instillargli emozioni e desideri che non prova", però potrebbe aiutare entrambi a capire con maggior chiarezza quale sia la vostra posizione reciproca e nei confronti di questa ipotetica gravidanza.
Poi da lì si può ripartire a ragionare sul da farsi e valutare i pro e i contro delle varie opzioni.
Il rapporto ha già subito alcuni colpi che sarebbe, a mio avviso, bene non sottovalutare fino a che ci sono ancora margini di recupero.
In fondo, se lui non accettasse a prescindere -senza motivazioni consistenti- la sua proposta di recarvi insieme al Consultorio, le invierebbe già un chiaro messaggio.
Cordialità.
Gentile Utente,
una consulenza non potrebbe avere il potere (...e meno male!) di "instillargli emozioni e desideri che non prova", però potrebbe aiutare entrambi a capire con maggior chiarezza quale sia la vostra posizione reciproca e nei confronti di questa ipotetica gravidanza.
Poi da lì si può ripartire a ragionare sul da farsi e valutare i pro e i contro delle varie opzioni.
Il rapporto ha già subito alcuni colpi che sarebbe, a mio avviso, bene non sottovalutare fino a che ci sono ancora margini di recupero.
In fondo, se lui non accettasse a prescindere -senza motivazioni consistenti- la sua proposta di recarvi insieme al Consultorio, le invierebbe già un chiaro messaggio.
Cordialità.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.1k visite dal 22/08/2014.
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