Figura materna non equilibrata

Buongiorno,
vi spiego la mia situazione. Nella mia percezione mia madre è stata sempre una figura portatrice di ombre e amarezza. Per quanto mi amasse e talvolta fosse di buon umore, non ha mai fatto in modo di proteggermi dalle sue mille ansie e preoccupazioni, riguardo i soldi, il futuro mio e della mia famiglia, la paura che potesse succedere qualcosa di brutto da un momento all'altro. Queste ansie le vivo anch'io tutt'ora e ho sviluppato molte turbe psicologiche. La sua delusione e distanza da mio padre ha fatto in modo che io mi dovessi un po' prendere cura della situazione e mi sento di essere stato io il genitore dei miei genitori. La mia comunque non è stata un'infanzia totalmente dolorosa, non ho dovuto sovraccaricarmi di responsabilità pratiche ed ho avuto tutto, ma mi rifugiavo costantemente nella fantasia e lo faccio ancora oggi. Emotivamente ero però molto fragile e le prime volte in cui mi immaginavo di scappare di casa o nascondermi sono state all'età di otto anni.
Loro mi obbligavano a buttarmi nella mischia, perchè mi vedevano troppo insicuro e timido, se mi rifiutavo si arrabbiavano e mia madre la prendeva sul personale.
Da quel momento non ho alcuna fiducia in lei. Ci sono state molte discussioni in passato, anche se non centravano veramente il punto perchè io non me ne ero reso conto. La maggior parte delle volte, dato il fatto che a me piace vivere sereno e non mi piacciono i confitti, finiva che io facevo di tutto per tranquillizzarla perchè lei sragionava, mentre io ingoiavo il rospo. Il suo meccanismo era farmi sentire in colpa e fare il muso. Quando io faccio lo stesso lei si arrabbia con me e mi dice che non è piacevole per una madre vedere un figlio depresso e che non le parla.
Attualmente lei fa di tutto per rendermi la vita più semplice dal punto di vista pratico ma allo stesso momento fa di tutto per obbligarmi a scegliere una strada di vita che è quella che la rende più sicura, ma alla mia età ci si può anche sbagliare e ricominciare da capo se si fa qualche errore.
Piano piano sto cercando di allontarmi da lei e prendere in mano le redini della mia vita, cerco di non sentirmi più vittima quale sono.
Arriverà il momento della "resa dei conti" e io non ho proprio la voglia di mettermi lì e cercare di farle capire che quello che faccio non lo faccio per farla stare male.
Invece la mia impressione è che molto banalmente se faccio qualcosa di sbagliato e che possa nuocere a me o a qualcun'altro, lei non mi vorrà più bene.
La sua scusa sono sempre e solo i soldi anche se lei mi continua a dire non preoccuparmi e di spenderli se voglio, ma il suo è solo un ricatto e mi impedisce pure di usare i soldi che ho guadagnato io.Che atteggiamento dovrei assumere? io vorrei comportarmi duramente nei suoi confronti, perchè mi sono stancato di reprimermi, ma ho sempre la paura che le conseguenze sulla sua persona potrebbero essere devastanti. Se mi lasciasse libero vivrei tranquillo, non voglio vendicarmi.
Basta però!
Grazie!
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Genrile Utente,
É impossibile dirle cosa fare e soprattutto come gestire questa situazione.


Le tensioni ed incomprensioni sembrano partire da lontano.

Il suo sentirsi genitore dei suoi genitori, quindi una inversione dei ruoli, i ricatti emotivi, il suo pregresso consulto....immagino abbiano bisogno di un ascolto più attento e soprattutto de visu.

Vada lei in consultazione, vedrà che un nostro collega potrà aiutarla nella disamina di questa complessa situazione familiare, al fine di restituirle benessere e Qualità di vita

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it