Cosa fare quando ci si vorrebbe suicidare
Salve, sto attraversando un periodo di forte depressione e sto notando che alle volte tendo a mettermi in pericolo.
L'altro giorno correvo come un pazzo con la macchina gridando sulla superstrada, avrei potuto fare un incidente. Mentre un altra volta ho masticato dei pezzettini di sapone. Sento di avere tendenze suicide, tuttavia è tutto molto strano, ci sono dei giorni dove sono più tranquillo forse perché non faccio nulla di particolare e la mia giornata in generale mi soddisfa. Ma alle volte, specialmente in questo periodo d'estate, sto davvero male.
Da poco ho ripreso con delle sedute psicologiche da un nuovo psicologo, solo due sedute poi è andato in vacanza, non so che fare perché non so se riesco ad andare avanti. Dovrei studiare per gli esami all'università ma non ho aperto libro, come al solito del resto.
Intanto tra poco dovrò anche tornare al lavoro, forse la monotonia del lavoro mi aiuterebbe, ma c'è da dire che ho bisogno di studiare perché ho fatto una promessa di finire di laurearmi al mio datore di lavoro.
Sono vergine non ho mai avuto alcuna esperienza con le donne e senza molti amici, spesso le crisi mi arrivano proprio quando vedo la felicità degli altri.
Cosa potrei fare in questi momenti difficili? Magari per uscire dalla depressione ci vorrà tempo, ma sento che ci sono momenti in cui esagero veramente tanto, ma non riesco a controllarmi anche perché di me e della mia vita comincia ad importarmene veramente poco.
L'altro giorno correvo come un pazzo con la macchina gridando sulla superstrada, avrei potuto fare un incidente. Mentre un altra volta ho masticato dei pezzettini di sapone. Sento di avere tendenze suicide, tuttavia è tutto molto strano, ci sono dei giorni dove sono più tranquillo forse perché non faccio nulla di particolare e la mia giornata in generale mi soddisfa. Ma alle volte, specialmente in questo periodo d'estate, sto davvero male.
Da poco ho ripreso con delle sedute psicologiche da un nuovo psicologo, solo due sedute poi è andato in vacanza, non so che fare perché non so se riesco ad andare avanti. Dovrei studiare per gli esami all'università ma non ho aperto libro, come al solito del resto.
Intanto tra poco dovrò anche tornare al lavoro, forse la monotonia del lavoro mi aiuterebbe, ma c'è da dire che ho bisogno di studiare perché ho fatto una promessa di finire di laurearmi al mio datore di lavoro.
Sono vergine non ho mai avuto alcuna esperienza con le donne e senza molti amici, spesso le crisi mi arrivano proprio quando vedo la felicità degli altri.
Cosa potrei fare in questi momenti difficili? Magari per uscire dalla depressione ci vorrà tempo, ma sento che ci sono momenti in cui esagero veramente tanto, ma non riesco a controllarmi anche perché di me e della mia vita comincia ad importarmene veramente poco.
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già il fatto che abbia chiesto aiuto è segno che, in realtà, della sua vita si interessa. La tendenza a mettere a repentaglio la propria vita può anche essere espressione di una ricerca di emozioni forti allo scopo di vincere lo stato depressivo. Tuttavia sono solo tentate soluzioni che rischiano di degenerare e di essere addirittura fraintese da lei stesso che le compie vivendole, così, come tentati suicidi aumentando ancor di più vissuti di colpa e depressione. Ne deve parlare con il suo terapeuta. Se le ferie sono lunghe allora ne cerchi uno che non va in ferie o le ha già finite allo scopo di orientare questa ricerca di emozioni in qualcosa di più funzionale e meno pericoloso e per interrompere il circolo vizioso (depressione-ricerca di emozioni forti-depressione) nel quale si è ficcato.
saluti
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Buongiorno,
lei riferisce che le crisi, spesso, le arrivano quando vede la felicità degli altri.
La sua depressione sembra derivare da un confronto tra se stesso e gli altri e probabilmente tra se stesso ed il suo io ideale, cioè la persona che desidererebbe assere.
Probabilmente lei pensa che gli altri siano tutti o quasi tutti felici e che lei sia invece inadeguato o sbagliato e di conseguenza tende a criticarsi.
Bè se fosse esatta la mia ipotesi le vorrei dire che le cose non stanno affatto così.
Molte persone soffrono in silenzio ma danno all'esterno una immagine positiva. Le statistiche invece sono impressionanti: il 30% dell popolazione adulta soffre di un disturbo psicologico riconosciuto. Secondo le stime dell'OSM (Organizzazione Mondiale della Sanità) la depressione è la quarta malattia al mondo in termini di frequenza ed entro il 2020 diventerà la seconda.Una persona su 10 nel corso della sua vita tenterà il suicidio.
Chiaramente la felicità duratura non è normale. Lei è dentro la trappola della felicità.
Per non dilungarmi la invito a leggere un libro di Russ Harris "La trappola della felicità" che sono convinto possa aiutarla a tollerare meglio questo periodo che lei vive senza supporto psicologico.
Un caro saluto
lei riferisce che le crisi, spesso, le arrivano quando vede la felicità degli altri.
La sua depressione sembra derivare da un confronto tra se stesso e gli altri e probabilmente tra se stesso ed il suo io ideale, cioè la persona che desidererebbe assere.
Probabilmente lei pensa che gli altri siano tutti o quasi tutti felici e che lei sia invece inadeguato o sbagliato e di conseguenza tende a criticarsi.
Bè se fosse esatta la mia ipotesi le vorrei dire che le cose non stanno affatto così.
Molte persone soffrono in silenzio ma danno all'esterno una immagine positiva. Le statistiche invece sono impressionanti: il 30% dell popolazione adulta soffre di un disturbo psicologico riconosciuto. Secondo le stime dell'OSM (Organizzazione Mondiale della Sanità) la depressione è la quarta malattia al mondo in termini di frequenza ed entro il 2020 diventerà la seconda.Una persona su 10 nel corso della sua vita tenterà il suicidio.
Chiaramente la felicità duratura non è normale. Lei è dentro la trappola della felicità.
Per non dilungarmi la invito a leggere un libro di Russ Harris "La trappola della felicità" che sono convinto possa aiutarla a tollerare meglio questo periodo che lei vive senza supporto psicologico.
Un caro saluto
Dr. Massimiliano Iacucci - Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale
https://www.ordinepsicologilazio.it/albo/massimilianoiacucci/
[#3]
Utente
Grazie per le gentili risposte.
@ Dr De Vicentiis: Secondo lei quindi i miei non sono tentativi di suicidio ma ricerca di emozioni forti? In effetti sono anche alla ricerca di qualcosa che mi scuota, come un viaggio all'estero completamente da solo, ma vengo spesso bloccato dal fatto che penso di avere delle priorità molto importanti che comunque non riesco mai a soddisfare. Sempre sul fatto che sono alla ricerca di emozioni forti debbo dire che io sono sempre stato un fifone con paura delle giostre pericolose e soffrivo di vertigini, mentre ultimamente non noto più tali fobie. Tuttavia penso spesso alla morte, cioè in momenti difficili la sua idea mi consola, del tipo "male che va c'è sempre la possibilità di morire, quindi di che mi preoccupo".
Dr. Iacucci: Io penso di soffrire di un disturbo narcisistico, non ero così prima ma negli ultimi anni ho cambiato e di molto le mie opinioni morali ed esistenziali. Sicuramente gli altri non sono tutti felici ed io non sarò tutto da buttare, ma non posso negarle che purtroppo la mia vita è stata afflitta da una serie di eventi molto distruttivi sia mentalmente che materialmente. Io non ho mai avuto una vita facile in famiglia principalmente a causa di mio padre, col quale non nutro ormai un buon rapporto, che specie negli ultimi anni ha voluto comportarsi in maniera molto vendicativa con me, mia madre e tutto il mondo se vogliamo. Non ho nemmeno una vita sociale come la maggior parte delle persone della mia età, non ho mai baciato una ragazzo, mai viaggiato in aereo, mai imparato la bicicletta. Coltivo solo poche passioni ma sempre nel mio privato e mai con altri: come il tennis del quale prendo abitualmente lezioni fin da ragazzino, la lettura ogni tanto e fino ad qualche anno fa la mia principale passione era lo studio. Tuttavia ormai non riesco più ad aprire un libro universitario ed il vedere miei ex colleghi (non solo quindi la felicità degli sconosciuti per strada) fare carriera, mentre io che ero molto bravo all'università sono fermo dove sono, mi crea tristezza mista a rabbia.
Apprezzo il consiglio del libro, probabilmente lo leggerò, adoro leggere i saggi perché mi piace imparare, la narrativa invece mi annoia. Vista la mia depressione ho già letto diverse cose di psicologia, come "Intelligenza Emotiva" di Daniel Goleman.
@ Dr De Vicentiis: Secondo lei quindi i miei non sono tentativi di suicidio ma ricerca di emozioni forti? In effetti sono anche alla ricerca di qualcosa che mi scuota, come un viaggio all'estero completamente da solo, ma vengo spesso bloccato dal fatto che penso di avere delle priorità molto importanti che comunque non riesco mai a soddisfare. Sempre sul fatto che sono alla ricerca di emozioni forti debbo dire che io sono sempre stato un fifone con paura delle giostre pericolose e soffrivo di vertigini, mentre ultimamente non noto più tali fobie. Tuttavia penso spesso alla morte, cioè in momenti difficili la sua idea mi consola, del tipo "male che va c'è sempre la possibilità di morire, quindi di che mi preoccupo".
Dr. Iacucci: Io penso di soffrire di un disturbo narcisistico, non ero così prima ma negli ultimi anni ho cambiato e di molto le mie opinioni morali ed esistenziali. Sicuramente gli altri non sono tutti felici ed io non sarò tutto da buttare, ma non posso negarle che purtroppo la mia vita è stata afflitta da una serie di eventi molto distruttivi sia mentalmente che materialmente. Io non ho mai avuto una vita facile in famiglia principalmente a causa di mio padre, col quale non nutro ormai un buon rapporto, che specie negli ultimi anni ha voluto comportarsi in maniera molto vendicativa con me, mia madre e tutto il mondo se vogliamo. Non ho nemmeno una vita sociale come la maggior parte delle persone della mia età, non ho mai baciato una ragazzo, mai viaggiato in aereo, mai imparato la bicicletta. Coltivo solo poche passioni ma sempre nel mio privato e mai con altri: come il tennis del quale prendo abitualmente lezioni fin da ragazzino, la lettura ogni tanto e fino ad qualche anno fa la mia principale passione era lo studio. Tuttavia ormai non riesco più ad aprire un libro universitario ed il vedere miei ex colleghi (non solo quindi la felicità degli sconosciuti per strada) fare carriera, mentre io che ero molto bravo all'università sono fermo dove sono, mi crea tristezza mista a rabbia.
Apprezzo il consiglio del libro, probabilmente lo leggerò, adoro leggere i saggi perché mi piace imparare, la narrativa invece mi annoia. Vista la mia depressione ho già letto diverse cose di psicologia, come "Intelligenza Emotiva" di Daniel Goleman.
[#5]
Gentile Utente,
Mi associo alle riflessioni dei Colleghi nella risposta
La felicità altrui sembra essere la molla che fa scattare questi attacchi acuti alla sua incolumità, con una ricerca importante e costante di emozioni forti, che immagino si stiano sostituendo alla sessualità ed alla vita sociale.
La felicità propria è invece il punto da cui partire.
Le letture aiutano, ma non curano, cerchi un nostro collega che non sia in ferie, potrà aiutarla nella disamina di questo circolo vizioso prima che si oossa far male davvero
Mi associo alle riflessioni dei Colleghi nella risposta
La felicità altrui sembra essere la molla che fa scattare questi attacchi acuti alla sua incolumità, con una ricerca importante e costante di emozioni forti, che immagino si stiano sostituendo alla sessualità ed alla vita sociale.
La felicità propria è invece il punto da cui partire.
Le letture aiutano, ma non curano, cerchi un nostro collega che non sia in ferie, potrà aiutarla nella disamina di questo circolo vizioso prima che si oossa far male davvero
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#6]
Caro ragazzo,
materiale per iniziare una terapia ce n'è abbastanza. Lei pensa di soffrire di disturbo narcisistico, però la invito a non auto diagnosticarsi e ad affidarsi a chi la segue per avere una valutazione diagnostica ben ponderata. Mi scrive che ha vissuto diversi eventi "distruttivi", un rapporto complicato con suo padre, una vita sociale e sentimentale limitata. Però riconosce di avere anche delle risorse (sa giocare a tennis, aveva la passione dello studio e rendeva molto bene all'università).
Come vede il tema del confronto (con i suoi colleghi universitari) le è ricorrente e le genera emozioni negative come tristezza, rabbia.
Le è utile continuare a confrontarsi con gli altri? Nota che tende a focalizzarsi sui suoi "difetti" e mette da parte le sue qualità?
Vedrà che in terapia apprenderà a volersi più bene.
materiale per iniziare una terapia ce n'è abbastanza. Lei pensa di soffrire di disturbo narcisistico, però la invito a non auto diagnosticarsi e ad affidarsi a chi la segue per avere una valutazione diagnostica ben ponderata. Mi scrive che ha vissuto diversi eventi "distruttivi", un rapporto complicato con suo padre, una vita sociale e sentimentale limitata. Però riconosce di avere anche delle risorse (sa giocare a tennis, aveva la passione dello studio e rendeva molto bene all'università).
Come vede il tema del confronto (con i suoi colleghi universitari) le è ricorrente e le genera emozioni negative come tristezza, rabbia.
Le è utile continuare a confrontarsi con gli altri? Nota che tende a focalizzarsi sui suoi "difetti" e mette da parte le sue qualità?
Vedrà che in terapia apprenderà a volersi più bene.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 3.1k visite dal 18/08/2014.
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