Sono stata dal mio medico curante x via della mia ansia e attacchi di panico che ne soffro da 4

salve a tutti,come vedrete ho fatto piu' di un consulto con voi e vi ringrazio delle risposte che ho ricevuto sempre molto specifiche..ma sto qui a scrivervi di nuovo.sono stata dal mio medico curante x via della mia ansia e attacchi di panico che ne soffro da 4 anni e che accresce sempre piu' fobie in me.mi ha indirizzato un neuropsichiatrico x via asl dato la mia situazione economica.ma x mia sfortuna stanno in ferie e devo aspettare settembre.ma la cosa che volevo chiervi è un consiglio,dato la mia confusione mentale.non so da dove iniziare,ho sentito miei coetanee che ne soffrono e mi hanno detto che il neurologo è buono xke questa è una patologia che si deve curare con farmaci,altri mi hanno detto ke i farmaci ti tengono solo a bada i sintomi,ma la vera causa si deve scoprire con una psicoterapia.cosa mi consigliate?non vorrei iniziare con farmaci,xke ho sentito dire ke ti buttano giu',ti fanno sempre dormire,ti stonano e io non voglio questo,voglio vivere.vi ringrazio a tutti
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2012 al 2014
Psicologo, Psicoterapeuta
Se permetti ti esprimo il mio parere personale che è anche condiviso da molti miei colleghi. Premesso che non esiste la " Malattia mentale " dato che non esiste alcun microbo che lo generi bensì esistono i Disturbi del Pensiero dovuti ad eventi frustranti accumulati nel corso della nostra vita ( In parte rimossi, cioè spostati ma pur sempre presenti ) che a causa dei " significanti emotivi " associati a essi ( Rabbia trattenuta, Sensi di Colpa, Dispiaceri, Timori e Paure ) " Dissociano " e " Scindono " il pensiero che diviene " incongruente " e genera dei Comportamenti Disfunzionali. Gli psicofarmaci riducono la percezione dei " significanti " ( che si manifestano come risultante nel " sintomo )ma non li consumano e quantomeno possono agire sulle cause frustranti accumulati nel corso del nostro vissuto. La Psicoterapia, specie se si utilizzano strumenti regressivi quali l'Ipnosi riesce a " resettare " il pensiero consumando i significanti, consentendo la rielaborazione degli eventi e quindi l' associazione del pensiero. In altre parole, è come se tu tornando a casa dovessi trovare nella cucina tanto vapore e le pareti bagnate perché hai lasciato una pentola piena d'acqua che bolle sopra il fornello. Tu che faresti? Apriresti le finestre per eliminare il vapore, metteresti il coperchio ( lo Psicofarmaco ) sulla pentola per " comprimere la pressione " del vapore e non renderlo manifesto. Poi quando tutto il vapore nella stanza sarà tutto uscito fuori dalla finestra e le pareti si saranno asciugati ti illuderai di aver risolto. Ma dopo un po' la pressione dell'acqua che bolle dentro la pentola farà vacillare il coperchio ( lo psicofarmaco ) e tu lo sostituirai con un coperchio più pesante ( uno Psicofarmaco più potente ). Questa storia può durare all'infinito; ogni volta cambi coperchio. E c'è sempre il rischio che la pentola " esploda ". Solo se tu vai a spegnere la " fiamma " che si nasconde " sotto " la pentola ( cioè vai a spegnere la causa profonda tramite una Psicoterapia ) potrai dire di aver " definitivamente "risolto il problema. Nel corso di una Psicoterapia si può, per un breve periodo, utilizzare anche uno Psicofarmaco ( è un po' come " La Novalgina che abbassa la febbre ) ma non può certo sostituire la Psicoterapia ( l'antibiotico che cura ). Purtroppo la nostra società è sempre più orientata a risolvere gli " effetti " e non le " cause " che sono più impegnative da risolvere. Vi sono poi delle vere Malattie Mediche su base metabolica, anatomica ( es. lesioni da trauma cranico, Tumori, ecc), microbica ( Meningiti ecc ) la cui cura deve essere affidata solo e soltanto al Medico e non certo allo Psicologo Psicoterapeuta a cui però andrebbero di diritto affidati i Disturbi del Pensiero. Spero di aver fatto chiarezza, una volta per tutte, su questo ricorrente argomento, che purtroppo spesso si presta a scelte confusionali da parte degli Utenti che " soffrono di dispiaceri " confondendo il " malessere psicologico " per il " dolore fisico di una malattia " e ciò prolunga all'infinito la risoluzione dei Disturbi Psicologici. Ciao, resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
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Dr.ssa Nunzia Spiezio Psicologo 531 20
Cara ragazza,
non è infatti la prima volta che ci incontriamo. L'ultima volta le avevo fornito degli indirizzi di centri alcologici annessi al Sert della sua zona che è anche un pò la mia. Se ne è servita? la vedo troppo attendista e con sempre gli stessi quesiti in testa e che ci propone in salse diverse in un circolo vizioso che non fa che perpetuare il suo stato ansioso.
Le direi di darsi una scrollata e di ricorrere ad uno psicoterapeuta prima di tutto il quale, dopo una prima analisi, sarà in grado di valutare o meno se una terapia farmacologica è necessaria in affiancamento. Il servizio lo può trovare anche in convenzione a fronte di un piccolo impegno economico ma, se la situazione col bere è rimasta quella di un mese fa, allora le consiglio immediatamente il Sert. Da lì la indirizzeranno, oltre che ai gruppi di autoaiuto condotti da colleghi psicoterapeuti anche eventualmente ad altre figure professionali atte ad accertare patologie alcool correlate.
La saluto.

Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino

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Dr. Massimiliano Iacucci Psicologo, Psicoterapeuta 146 4
Salve,
io credo che sia meglio per lei rivolgersi ad uno psichiatra che stabilirà l'eventuale trattamento farmacologico, in quanto questa figura, insieme allo psicologo, è l'unica che è in grado di farle una valutazione psicodiagnostica.
La psichiatria si occupa della prevenzione, della cura e della riabilitazione dei disturbi mentali. Lo psichiatra può utilizzare un trattamento farmacologico o psicoterapeutico o entrambi.
Il neurologo si occupa dell’anatomia, della fisiologia (il normale funzionamento) e della patologia del sistema nervoso centrale (cervello, cervelletto, tronco encefalico e midollo spinale) e periferico da un punto di vista organico. Oggetto delle cure sono, ad esempio, la sclerosi multipla, i tumori, le ernie, l'ictus celebrale, l'epilessia ed altro.
Quindi non mi sembra adatto per la cura di un disturbo d'ansia come il suo.
Il trattamento psicoterapeutico con maggiori prove di efficacia nei disturbi d'ansia sembra essere quello cognitivo comportamentale.
Per quanto riguarda l'uso dei farmaci nella cura del disturbo di panico, sono utilizzati con buoni risultati gli antidepressivi SSRI e SNRI.
Per esperienza i farmaci sono una buona soluzione tampone, ma se vuole avere degli strumenti per imparare a gestire le sue crisi d'ansia le consiglio la psicoterapia cognitivo comportamentale.
Buona fortuna,

Dr. Massimiliano Iacucci - Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale
https://www.ordinepsicologilazio.it/albo/massimilianoiacucci/

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