Dialogo inesistente con mia madre
Salve, sono un ragazzo 19 enne. Vivo un periodo delicato della mia vita, sono un ragazzo socievole, anche un pò logorroico, amo fare casino e stare in compagnia. Ma questo lato del mio carattere non si rispecchia nel rapporto con la mia famiglia. Ho sempre imputato la colpa alla situazione in cui vivo, i miei che non si parlano da anni, ma non divorziano (per una serie di motivi assurdi per il mio modo di pensare), il rapporto inesistente con mio padre che se ne frega di tutti noi, e la condizione in cui ho vissuto la mia vita, ovvero in un ambiente chiuso mentalmente, che non mi rispecchia minimamente e che mi ha tolto la possibilità di essere me stesso, provocando mi una gastrite che mi sta provocando non pochi problemi. La mia solarità nel rapporto con gli amici come detto si contrappone a un mio atteggiamento chiuso, scontroso, rispondo male e non ho voglia di parlare ( tratto che contraddistingue il mio carattere). Quello che più mi rammarica e mi deprime è il rapporto con mia mamma, la persona più importante della mia vita, che amo, con cui ho un rapporto simbiotico, e che soffre di questo mio atteggiamento. Io non so più cosa fare, la gastrite che mi opprime fisicamente, tutte le mie insicurezze che mi attanagliano, il mio trasferimento in Australia tra pochi giorni, la sua mancanza e questa situazione mi fanno stare male e mi fa chiedere, cosa c'è che non va? Perché?
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta
E ancora ti chiedi cosa non va? I tuoi non parlano da anni e tu compensi con l'essere logorroico, dici di vivere in un ambiente famigliare " chiuso mentalmente " e tu compensi essendo " aperto " e estroverso con i tuoi compagni. Inoltre il fatto che tuo padre se ne " frega ", il non aver voglia di parlare, il tuo atteggiamento " chiuso ", scontroso, e il " deprimerti " nell' immedesimarti a tua madre ti rende " impotente " nel risolvere le problematiche famigliari mettendo in atto meccanismi di fuga ( ti trasferisci in Australia ). Ovviamente tutte queste situazioni non sono facili da " digerire "e la tua " gastrite ne sa qualcosa. Pertanto ti consiglio di consultare uno Psicoterapeuta al fine di elaborare gli eventi frustranti subiti. Ciao.
[#2]
Gentile Utente,
Come già detto dal Collega, la situazione della sua famiglia è abbastanza complessa e dalla difficile lettura.
Un matrimonio finito, dove non si è ne tristi ne felici, dove la sua presenza non trova uno spazio di accoglienza e serenità, dove lei è costretto a parlare, parlare.....per essere ascoltato ed adesso la sua lontananza geografica, sicuramente sono ambiti spinosi e dolorosi della sua psiche, che dovrebbe analizzare e metabolizzare con un aiuto di tipo psicologico.
Come già detto dal Collega, la situazione della sua famiglia è abbastanza complessa e dalla difficile lettura.
Un matrimonio finito, dove non si è ne tristi ne felici, dove la sua presenza non trova uno spazio di accoglienza e serenità, dove lei è costretto a parlare, parlare.....per essere ascoltato ed adesso la sua lontananza geografica, sicuramente sono ambiti spinosi e dolorosi della sua psiche, che dovrebbe analizzare e metabolizzare con un aiuto di tipo psicologico.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Ex utente
Grazie tante ad entrambi i dottori, quando sarò li o quando tornerò ascoltero' il vostro consiglio. Purtroppo è vero ho sempre detto la mia, ma nessuno mi ha mai ascoltato, capito. Vengo solo criticato per le mie idee che non rispecchiano il loro credo, e vengo dipinto come un ragazzo chiuso quando non penso sia così, tutto questo mi provoca domande sulla mia persona, su chi sono..creandomi una voragine interiore che mi sta logorando. Grazie tante ancora.
[#4]
Caro ragazzo,
"tutto questo mi provoca domande sulla mia persona, su chi sono..creandomi una voragine interiore che mi sta logorando"
Quando una famiglia perde la sua caratteristica identitaria(e voi, sembra, non vi sentiate più famiglia) allora tutti i membri della stessa soffrono a loro volta, ognuno a proprio modo, una crisi per via della perdita di una loro parte constituente. Lei non si sente riconosciuto e probabilmente ha ragione perchè, forse, i suoi genitori stanno attuando un ripiegamento su sè stessi per via della loro crisi matrimoniale e, probabilmente,anche per via del suo comprensibile risentimento verso di loro.
La distanza, anzi l'equidistanza, dai suoi genitori, prima che logistica, deve essere "emotiva"; cioè, con l'aiuto di un collega deve acquisire i mezzi per non farsi risucchiare nel vortice di triangolazioni strumentalizzanti che sembra essersi consolidato nella sua famiglia.
Le faccio tanti auguri.
"tutto questo mi provoca domande sulla mia persona, su chi sono..creandomi una voragine interiore che mi sta logorando"
Quando una famiglia perde la sua caratteristica identitaria(e voi, sembra, non vi sentiate più famiglia) allora tutti i membri della stessa soffrono a loro volta, ognuno a proprio modo, una crisi per via della perdita di una loro parte constituente. Lei non si sente riconosciuto e probabilmente ha ragione perchè, forse, i suoi genitori stanno attuando un ripiegamento su sè stessi per via della loro crisi matrimoniale e, probabilmente,anche per via del suo comprensibile risentimento verso di loro.
La distanza, anzi l'equidistanza, dai suoi genitori, prima che logistica, deve essere "emotiva"; cioè, con l'aiuto di un collega deve acquisire i mezzi per non farsi risucchiare nel vortice di triangolazioni strumentalizzanti che sembra essersi consolidato nella sua famiglia.
Le faccio tanti auguri.
Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino
[#5]
Psicologo, Psicoterapeuta
Nell'attesa che tu possa consultare un collega prova a suggerire ai tuoi famigliari e soprattutto a tua madre di contattare un collega. Ciò faciliterebbe la ricostruzione " identificativa " e ridurrebbe la tua " impotenza nel relazionarti con i tuoi famigliari " anche perché ciò ( per analogia ) può compromettere eventuali relazioni con le ragazze. Ciao. rimango a tua disposizione.
[#7]
Psicologo, Psicoterapeuta
Il rapporto con le ragazze può essere compromesso sia per " l'impotenza relazionale con i tuoi famigliari " che potresti estendere alla ragazza sia come relazione che come impotenza fisica. Inoltre il rammarico che ti " deprime "nel relazionata con tua madre che " soffre di questo tuo atteggiamento", essendo Donna tua madre per analogia e inconsciamente lo potresti proiettare verso una tua ragazza significativa. Ciao. D. Febo Artabano. www.feboartabano.eu www.feboatabano.it
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 3.5k visite dal 16/08/2014.
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