Quando mi prende le crisi di panico se nn mi taglio o mi provoco del dolore molte volte nn so come

salve sono un ragazzo di 18 anni ed è da quando avevo 13 anni che cado in depressione e per dimenticare tutti i problemi e le mie paure mi provoco delle ferite da solo nei bracci o con oggetti roventi nelle varie parti del corpo adesso il fenomeno è diminuito ma persiste ugualmente. o provato ad andare dallo psicologo ma nn a fatto niente assolutamernte niente... quando mi prende le crisi di panico se nn mi taglio o mi provoco del dolore molte volte nn so come uscirne... vi chiedo un aiuto per smettere che o vergogna di mostrare le cicatrici e mi sento malissimo e deluso di me stesso....
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazzo
Tu parli di depressione e panico, ma da qui non è possibile sapere se effettivamente tu soffra di uno di questi due disturbi. Potrebbe essere utile, prima di suggerirti qualunque cosa, che tu offrissi qualche dettaglio in più, ad esempio sulla tua esperienza con lo psicologo al quale ti sei rivolto, e se i tuoi genitori sono al corrente del tuo disagio.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
l'esperienza che o avuto dallo psicologo nn a portato risultati perchè la maggior parte delle cose nn riesco a dirle xke mi vergogno talmente di me stesso che nn ne parlo con nessuno di queste cose la mia famiglia nn è al corrente di tutto questo che sicuramente mi giudicherebbero pazzo o malato mentale.... forse lo sono chissa in poche parola alla piccola difficolta quando mi succede qualcosa mi abbatto subito mi metto in un angolino al buoi solo a piangere e rempiro sempre più forte e mi viene l esenzazioni di vuoto fino a che nn mi taglio o mi provoco del dolore e piano piano mi calmo.... scusa se nn sono molto dettagliato nello scrivere ma anche mentre scrivo me ne vergogno a morte certi giorni stò tuttto il giorno nel mio letto a piangere e a disperarmi..... grazie della risposta
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazzo
Non conosco nei dettagli la tua situazione, e immagino che dev'essere proprio difficile parlarne. Una persona che ti conosce poco, se sapesse che ti provochi da solo dolori e lesioni, forse penserebbe davvero che sei uno squilibrato. E quindi, più stai male e più ti è difficile parlarne ma più ti è difficle parlarne e più stai male.

È un circolo vizioso dal quale non è facile uscire.

Eppure vorrei che ti rendessi conto che nessuno sarà in grado di aiutarti fino a che non sarai tu a permetterlo, aprendoti. Non qui, perché da qui non è possibile fornire un consulto vero e proprio, ma con le persone che ci sono apposta per aiutarti. Come ad esempio lo psicologo e, suppongo, anche i tuoi genitori. Anche se non so in che rapporti tu sia con i tuoi genitori. A volte si hanno dei buoni rapporti con i propri genitori e a volte no.

Ma se hai avuto la fortuna di poterti recare da uno psicologo, credo che non dovresti lasciarti scappare quest'opportunità ed usufruire dell'aiuto di una persona che tratta di queste cose per mestiere e che, soprattutto, non è li per giudicarti o per farti sentire in colpa, ma solo per aiutarti.

Non sei il solo ad avere questo problema, lo hanno anche tanti altri ragazzi. E potrà esserti utile sapere che si può guarire, ma solo se siamo noi a permetterlo.

Se riuscirai a prendere la decisione di aprirti e di parlarne sarà impossibile definirti "squilibrato". Perché ricordati che le persone forti sono solo quelle in grado di chiedere aiuto, quando ne hanno bisogno.

Cordiali saluti
[#4]
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
la ringrazio molto della sua risposta... mi è di aiuto proverò a seguire il suo consiglio " speriamo bene"

grazie e arivederci

p.s. se qualcunaltro a da aggiungere un commento faccia pure.....
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Dr.ssa Antonella Morganti Psicologo 48 1

Ho da poco finito di leggere un romanzo il cui protagonista era un ragazzo....

Questo ragazzo aveva dentro di se un grande dolore, un dolore cosi forte, cosi insopportabile da inpedirgli di vivere la sua vita.
Per non stare male, paradossalmente, si tagliava le mani, tanto da averle ormai coperte di cicatrici.

Il dolore dei tagli, delle bruciature, era per il protagonista piu sopportabile di quello che gli veniva da dentro, dai suoi pensieri.

Leggendo le tue parole me lo hai ricordato...

Hai chiesto un altro commento, beh io sono daccordo con il Dott.Santonocito, non sprecare le opportunità che hai,se sei seguito da un terapeuta affiati a lui.
Tutti adottano strategie per sentire meno il dolore, la tua è solo più evidente delle altre, vedrai che il tuo terapeuta non ti troverà cosi "strano" come pensi.

Dr.ssa Antonella Morganti
morgantiantonella@hotmail.it


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