Improvviso cambiamento di carattere a seguito di problema di salute
Gentili Dottori,
Vi scrivo perché sto vivendo un disagio interiore.
Tutto ha avuto inizio circa un anno fa (agosto 2013) quando,a causa di un problema congenito,senza alcun trauma e all'improvviso,mi si è rotta l'articolazione lombare l4-l5.
Da qui,è iniziato il mio calvario fatto di indagini diagnostiche (il problema non si evidenziava con RMN ed rx normali) e circa 10 specialisti tra fisiatri, neurochirurghi ed ortopedici fino a giungere a conclusione a gennaio con un intervento di stabilizzazione lombare (grazie a delle RX dinamiche che hanno confermato il problema) che ancora oggi mi sta dando qualche fastidio ma che comunque ha risolto il problema consentendomi di tornare gradatamente ad una vita normale.
Ora,tutta questa esperienza mi ha lasciata in uno stato di shock interiore soprattutto per come è stata gestita da quei medici che io definirei..vabbe.Ho fatto quasi tutto da sola!
Mi sono rivolta a circa 10 specialisti prima di trovare quello che mi ha davvero ascoltata e ha capito che bisognava continuare a cercare perché il problema esisteva davvero e non nella mia testa.
A parte il fatto che mi sono costati un sacco di soldi ma la cosa che più mi ha indignata,ferita ed umiliata è stato il fatto che tutti finivano con lo scaricarmi alla prima visita pensando che fossi matta,che avessi un esaurimento in corso,volevano "appiopparmi" psicofarmaci o addirittura qualcuno più fantasioso mi dava dell'anoressica o bulimica e diceva che non mi reggevo in piedi per questo(non ho MAI avuto problemi alimentari e trovo disgustoso il fatto che un dottore possa usare con tanta leggerezza il termine "anoressica" senza alcun rispetto per chi non ne soffre e soprattutto per chi,purtroppo,invece ne soffre...come fosse un aggettivo dispregiativo comune e non una delicata patologia.)
Considerate che poco prima dell'intervento non camminavo praticamente più e mi muovevo in sedia a rotelle:della serie:"non cammini perché sei matta!" ASSURDO!
Cercavo di spiegare che era un problema meccanico e che ne ero certa pur non sapendo quale problema fosse (ma diamine! Non sono io il medico specializzato con 20 anni di esperienza!) ma tutti mi guardavano come se parlassi arabo e mi inventassi non so quale patologia!
Ma non gliel'ho fatta passare liscia:come mi sono sentita meglio,infatti,li ho ricontattati uno per uno e,come dire,mi sono fermata con le parole un gradino sotto la minaccia e l'ingiuria giusto per non avere guai.
A tutt'oggi, però, non mi sento affatto bene..come se tutti i lati peggiori del mio carattere stessero emergendo.
Sono iraconda,non ascolto quando mi parlano perché tanto faccio di testa mia e nessuno deve,"osare contraddirmi";da fuori non si vede poi molto perché tento di restare equilibrata ma la verità è che,seppur felicissima e grata per aver risolto il problema,ho come il bisogno di vendicarmi.Osservo il circostante con occhi diversi ed è come se non mi fidassi più di nessuno...
cosa posso fare? Spero sia uno stato transitorio...
Grazie.
Vi scrivo perché sto vivendo un disagio interiore.
Tutto ha avuto inizio circa un anno fa (agosto 2013) quando,a causa di un problema congenito,senza alcun trauma e all'improvviso,mi si è rotta l'articolazione lombare l4-l5.
Da qui,è iniziato il mio calvario fatto di indagini diagnostiche (il problema non si evidenziava con RMN ed rx normali) e circa 10 specialisti tra fisiatri, neurochirurghi ed ortopedici fino a giungere a conclusione a gennaio con un intervento di stabilizzazione lombare (grazie a delle RX dinamiche che hanno confermato il problema) che ancora oggi mi sta dando qualche fastidio ma che comunque ha risolto il problema consentendomi di tornare gradatamente ad una vita normale.
Ora,tutta questa esperienza mi ha lasciata in uno stato di shock interiore soprattutto per come è stata gestita da quei medici che io definirei..vabbe.Ho fatto quasi tutto da sola!
Mi sono rivolta a circa 10 specialisti prima di trovare quello che mi ha davvero ascoltata e ha capito che bisognava continuare a cercare perché il problema esisteva davvero e non nella mia testa.
A parte il fatto che mi sono costati un sacco di soldi ma la cosa che più mi ha indignata,ferita ed umiliata è stato il fatto che tutti finivano con lo scaricarmi alla prima visita pensando che fossi matta,che avessi un esaurimento in corso,volevano "appiopparmi" psicofarmaci o addirittura qualcuno più fantasioso mi dava dell'anoressica o bulimica e diceva che non mi reggevo in piedi per questo(non ho MAI avuto problemi alimentari e trovo disgustoso il fatto che un dottore possa usare con tanta leggerezza il termine "anoressica" senza alcun rispetto per chi non ne soffre e soprattutto per chi,purtroppo,invece ne soffre...come fosse un aggettivo dispregiativo comune e non una delicata patologia.)
Considerate che poco prima dell'intervento non camminavo praticamente più e mi muovevo in sedia a rotelle:della serie:"non cammini perché sei matta!" ASSURDO!
Cercavo di spiegare che era un problema meccanico e che ne ero certa pur non sapendo quale problema fosse (ma diamine! Non sono io il medico specializzato con 20 anni di esperienza!) ma tutti mi guardavano come se parlassi arabo e mi inventassi non so quale patologia!
Ma non gliel'ho fatta passare liscia:come mi sono sentita meglio,infatti,li ho ricontattati uno per uno e,come dire,mi sono fermata con le parole un gradino sotto la minaccia e l'ingiuria giusto per non avere guai.
A tutt'oggi, però, non mi sento affatto bene..come se tutti i lati peggiori del mio carattere stessero emergendo.
Sono iraconda,non ascolto quando mi parlano perché tanto faccio di testa mia e nessuno deve,"osare contraddirmi";da fuori non si vede poi molto perché tento di restare equilibrata ma la verità è che,seppur felicissima e grata per aver risolto il problema,ho come il bisogno di vendicarmi.Osservo il circostante con occhi diversi ed è come se non mi fidassi più di nessuno...
cosa posso fare? Spero sia uno stato transitorio...
Grazie.
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente, dal suo racconto ricavo l'ipotesi che lei possa pensare di essere "in credito" col mondo.
E' possibile che lei abbia interpretato le sue vicissitudini di salute come una serie di torti ed ingiustizie, e che abbia cominciato a coltivare delle "ruminazioni", una forma di pensiero rimuginativo a contenuto rabbioso e di sfiducia, magari relativamente alla condotta degli specialisti cui si era rivolta.
Questa mia ipotesi trova conferma nella sua esperienza?
Come reagiscono gli altri al suo nuovo comportamento? Cosa fanno?
E' possibile che lei abbia interpretato le sue vicissitudini di salute come una serie di torti ed ingiustizie, e che abbia cominciato a coltivare delle "ruminazioni", una forma di pensiero rimuginativo a contenuto rabbioso e di sfiducia, magari relativamente alla condotta degli specialisti cui si era rivolta.
Questa mia ipotesi trova conferma nella sua esperienza?
Come reagiscono gli altri al suo nuovo comportamento? Cosa fanno?
[#2]
Ex utente
Gent.le
Dott.Calì,
innanzi tutto grazie per la Sua cortese risposta.
In effetti sì...credo di aver subìto molteplici ingiustizie: la prima, ovviamente, è stata l'accaduto in sé. Non mi va affatto giù il fatto che debba trovarmi con due barre di titanio nella colonna con tutto ciò che comporta (non so ancora se alcune sensazioni saranno permanenti; è presto per avere il quadro completo e anche qui, a quanto pare, non posso far altro che vedere nel corso del tempo perché nessuno mi sa spiegare niente); le ho"vinte" così all'improvviso e alla mia età...un età in cui non ti sta affatto bene l'ipotesi di dover prendere un bastone in mano se ti stanchi troppo.Logicamente, non posso certo prendermela con qualcuno per questo, sarei ingiusta e, quindi,non lo sto facendo.
Potrà immaginarsi lo spavento che mi sono presa e quanta paura io abbia avuto per 5 lunghi mesi durante i quali ho ipotizzato qualsiasi dramma. E potrà immaginarsi quanta fatica io abbia fatto per cercare di arrivare ad una diagnosi "inciampando"continuamente in personaggi veramente poco deontologici. Avrei preferito un sincero ed onesto:"non so cosa dirle, non capisco cosa le sta accadendo, continuiamo ad indagare" piuttosto che tutto ciò che ho scritto sopra! Frasi che hanno mortificato me e la mia famiglia, gratuite e volte solo a colmare la propria ignoranza! Non si gioca a fare lo psichiatra solo perché non si è in grado di fare l'ortopedico/neurochirurgo/fisiatra e quant'altro e non ci vuole certo uno psichiatra per capire che più passa il tempo senza riuscire a sapere, più una persona è atterrita e, quindi, no...non si comporta certo con serenità!
Ma l'averli ricontattati per spiegare loro quanto si fossero sbagliati sul mio conto già mi ha tolto parte di frustrazione. E con loro sono a posto così.
Come dicevo, tento di non far vedere agli altri che non sto affatto bene. Già hanno sofferto abbastanza insieme a me e non è giusto che paghino i miei umori. Il più delle volte preferisco dire che non sto bene fisicamente in modo da restare sola a sfogare le mie "paturnie rabbiose".
Certo un po'si vede che non sono come prima..sono sempre tesa, ad esempio..ma devo dire che mi stanno dando tutti una mano sia in famiglia che gli amici; hanno compreso la mia situazione e fanno di tutto per distrarmi e venirmi incontro ma sono io che sono cambiata. Di fatto, se qualcuno mi contraddice o mi infastidisce, anche se fuori resto calma, dentro "ribollo" dal nervoso e prima non era affatto così; ero aperta al dialogo, mi mettevo in discussione e comunicavo. Ora sto alzando un muro di ipocrisia cordiale. Sono gentile ed affabile fuori ma dentro sono come di ghiaccio; pur riconoscendo loro dei meriti non riesco più a sentirmi a mio agio.
La verità è che vorrei tornare ad essere come prima in tutto e per tutto, dentro e fuori..per quanto riguarda il "fuori" ci sto lavorando ma ho davvero bisogno di ritrovare un equilibrio dentro che mi consenta di reagire al meglio su tutti i fronti.
Grazie ancora.
Cordialmente.
Dott.Calì,
innanzi tutto grazie per la Sua cortese risposta.
In effetti sì...credo di aver subìto molteplici ingiustizie: la prima, ovviamente, è stata l'accaduto in sé. Non mi va affatto giù il fatto che debba trovarmi con due barre di titanio nella colonna con tutto ciò che comporta (non so ancora se alcune sensazioni saranno permanenti; è presto per avere il quadro completo e anche qui, a quanto pare, non posso far altro che vedere nel corso del tempo perché nessuno mi sa spiegare niente); le ho"vinte" così all'improvviso e alla mia età...un età in cui non ti sta affatto bene l'ipotesi di dover prendere un bastone in mano se ti stanchi troppo.Logicamente, non posso certo prendermela con qualcuno per questo, sarei ingiusta e, quindi,non lo sto facendo.
Potrà immaginarsi lo spavento che mi sono presa e quanta paura io abbia avuto per 5 lunghi mesi durante i quali ho ipotizzato qualsiasi dramma. E potrà immaginarsi quanta fatica io abbia fatto per cercare di arrivare ad una diagnosi "inciampando"continuamente in personaggi veramente poco deontologici. Avrei preferito un sincero ed onesto:"non so cosa dirle, non capisco cosa le sta accadendo, continuiamo ad indagare" piuttosto che tutto ciò che ho scritto sopra! Frasi che hanno mortificato me e la mia famiglia, gratuite e volte solo a colmare la propria ignoranza! Non si gioca a fare lo psichiatra solo perché non si è in grado di fare l'ortopedico/neurochirurgo/fisiatra e quant'altro e non ci vuole certo uno psichiatra per capire che più passa il tempo senza riuscire a sapere, più una persona è atterrita e, quindi, no...non si comporta certo con serenità!
Ma l'averli ricontattati per spiegare loro quanto si fossero sbagliati sul mio conto già mi ha tolto parte di frustrazione. E con loro sono a posto così.
Come dicevo, tento di non far vedere agli altri che non sto affatto bene. Già hanno sofferto abbastanza insieme a me e non è giusto che paghino i miei umori. Il più delle volte preferisco dire che non sto bene fisicamente in modo da restare sola a sfogare le mie "paturnie rabbiose".
Certo un po'si vede che non sono come prima..sono sempre tesa, ad esempio..ma devo dire che mi stanno dando tutti una mano sia in famiglia che gli amici; hanno compreso la mia situazione e fanno di tutto per distrarmi e venirmi incontro ma sono io che sono cambiata. Di fatto, se qualcuno mi contraddice o mi infastidisce, anche se fuori resto calma, dentro "ribollo" dal nervoso e prima non era affatto così; ero aperta al dialogo, mi mettevo in discussione e comunicavo. Ora sto alzando un muro di ipocrisia cordiale. Sono gentile ed affabile fuori ma dentro sono come di ghiaccio; pur riconoscendo loro dei meriti non riesco più a sentirmi a mio agio.
La verità è che vorrei tornare ad essere come prima in tutto e per tutto, dentro e fuori..per quanto riguarda il "fuori" ci sto lavorando ma ho davvero bisogno di ritrovare un equilibrio dentro che mi consenta di reagire al meglio su tutti i fronti.
Grazie ancora.
Cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.9k visite dal 13/08/2014.
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