Il dolore addominale fosse
Buongiorno a tutti,
scrivo per chiedere un parere su una situazione che non interessa me, ma il mio ragazzo. Utimamente sta attraversando un periodo di forte stress, ma credo che abbia delle problematiche che si porta dietro fin dall'infanzia e ravisabili nel cattivo rapporto che ha con i genitori. Purtroppo infatti fin da quando era un bambino ha sempre sofferto per una mancanza di attenzioni da parte della madre e del padre (imputabili sia a problemi lavorativi di questi ultimi, sia, credo, all'eccessivo divario di età che li separa...sia il padre che la madre si sono sposati adulti e hanno avuto questo figlio in tarda età). Fin da bambino, per sua stessa ammissione, cercava attenzioni comportandosi in maniera discola e per questo venne subito etichettato come il "cattivo soggetto" della famiglia. Il rapporto con i genitori non è migliorato crescendo, anzi è ulteriormente peggiorato, tanto da spingerlo ad andare ad abitare per conto suo. Il problema principale però è che si trova a dover lavorare con il padre (solamente loro due, senza subordinati o soci), e a dover affrontare giornalmente discussioni che sfociano in tensioni profonde. A questo va aggiunto un'episodio spiacevole con una ex ragazza che lo ha segnato profondamente, tanto da farlo rimanere senza forze mentali e fisiche per un periodo abbastanza lungo. Poi ha conosciuto me e sembrava che stesse meglio. Ultimamente si sono presentati dei problemi di stomaco che lo hanno costretto a letto per svariati giorni ma nonostante i dovuti controlli non è emerso nulla di patologico. Ho perciò iniziato a sospettare che il dolore addominale fosse in realtà la spia di un qualcosa di più profondo legato a queste innumerevoli questioni irrisolte. La mia domanda è? Cosa posso fare per aiutarlo a venirne a capo? Sarebbe necessario un consulto psicologico? Si trattano di sintomi depressivi? Nonostante lui sappia che gli sono vicino, spesso percepisco un muro di fronte e per evitare di peggiorare ulteriormente la situazione già delicata, spesso mi ritiro e aspetto che stia un pò meglio. Ho paura di perderlo, tante volte dice che ha voglia di scappare via da tutto e tutti.
Grazie della disponibilità.
F.
scrivo per chiedere un parere su una situazione che non interessa me, ma il mio ragazzo. Utimamente sta attraversando un periodo di forte stress, ma credo che abbia delle problematiche che si porta dietro fin dall'infanzia e ravisabili nel cattivo rapporto che ha con i genitori. Purtroppo infatti fin da quando era un bambino ha sempre sofferto per una mancanza di attenzioni da parte della madre e del padre (imputabili sia a problemi lavorativi di questi ultimi, sia, credo, all'eccessivo divario di età che li separa...sia il padre che la madre si sono sposati adulti e hanno avuto questo figlio in tarda età). Fin da bambino, per sua stessa ammissione, cercava attenzioni comportandosi in maniera discola e per questo venne subito etichettato come il "cattivo soggetto" della famiglia. Il rapporto con i genitori non è migliorato crescendo, anzi è ulteriormente peggiorato, tanto da spingerlo ad andare ad abitare per conto suo. Il problema principale però è che si trova a dover lavorare con il padre (solamente loro due, senza subordinati o soci), e a dover affrontare giornalmente discussioni che sfociano in tensioni profonde. A questo va aggiunto un'episodio spiacevole con una ex ragazza che lo ha segnato profondamente, tanto da farlo rimanere senza forze mentali e fisiche per un periodo abbastanza lungo. Poi ha conosciuto me e sembrava che stesse meglio. Ultimamente si sono presentati dei problemi di stomaco che lo hanno costretto a letto per svariati giorni ma nonostante i dovuti controlli non è emerso nulla di patologico. Ho perciò iniziato a sospettare che il dolore addominale fosse in realtà la spia di un qualcosa di più profondo legato a queste innumerevoli questioni irrisolte. La mia domanda è? Cosa posso fare per aiutarlo a venirne a capo? Sarebbe necessario un consulto psicologico? Si trattano di sintomi depressivi? Nonostante lui sappia che gli sono vicino, spesso percepisco un muro di fronte e per evitare di peggiorare ulteriormente la situazione già delicata, spesso mi ritiro e aspetto che stia un pò meglio. Ho paura di perderlo, tante volte dice che ha voglia di scappare via da tutto e tutti.
Grazie della disponibilità.
F.
[#1]
Gentile utente,
"Cosa posso fare per aiutarlo a venirne a capo?"
Quello che sta facendo è di offrirgli una vicinanza silenziosa e discreta. Ma l'esperienza Le dice che non sortisce grande effetto! E allora?
"Sarebbe necessario un consulto psicologico?"
Ebbene sì; i sospesi che il ragazzo si porta dentro hanno bisogno di essere guardati da vicino, aiutato da un esperto che lo aiuti a capire e a gestire. Rivolgersi a uno pèsicologo è la decisione più saggia.
"Cosa posso fare per aiutarlo a venirne a capo?"
Quello che sta facendo è di offrirgli una vicinanza silenziosa e discreta. Ma l'esperienza Le dice che non sortisce grande effetto! E allora?
"Sarebbe necessario un consulto psicologico?"
Ebbene sì; i sospesi che il ragazzo si porta dentro hanno bisogno di essere guardati da vicino, aiutato da un esperto che lo aiuti a capire e a gestire. Rivolgersi a uno pèsicologo è la decisione più saggia.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Psicologo
Gentile Utente,
la situazione che descrive merita senz'altro di essere approfondita; se avete già avuto modo di discuterne tra voi e siete della stessa idea, allora il passo successivo è chiedere una consultazione.
Questa va richiesta dal diretto interessato, che deve essere già lui assolutamente convinto di richiederla, altrimenti è inutile.
Altro fattore importante è cercare di allontanarsi dalle fonti principali di tensione, come il padre e la ex-ragazza, ad esempio trovando un altro posto di lavoro ed evitando di incontrare la ex.
Comunque, per venirne a capo è bene che sia lui stesso a decidere di intraprendere un percorso, impegnativo sotto molti aspetti, che gli permetta di avviare un cambiamento.
la situazione che descrive merita senz'altro di essere approfondita; se avete già avuto modo di discuterne tra voi e siete della stessa idea, allora il passo successivo è chiedere una consultazione.
Questa va richiesta dal diretto interessato, che deve essere già lui assolutamente convinto di richiederla, altrimenti è inutile.
Altro fattore importante è cercare di allontanarsi dalle fonti principali di tensione, come il padre e la ex-ragazza, ad esempio trovando un altro posto di lavoro ed evitando di incontrare la ex.
Comunque, per venirne a capo è bene che sia lui stesso a decidere di intraprendere un percorso, impegnativo sotto molti aspetti, che gli permetta di avviare un cambiamento.
[#3]
Utente
Carissimi dottori, vi ringrazio per la celere risposta. Inizierò a parlare con il mio ragazzo con il dovuto tatto e proporrò un incontro con uno psicologo per testare la sua reazione in merito. Spesso quello di cui si ha solo bisogno è una spinta verso la giusta direzione, da parte di qualcun'altro che ci vuol bene. Purtroppo però alla parola "aiuto psicologico" tante persone si ritraggono sentendosi "malati". Spero di riuscire ad aiutarlo.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
[#5]
Psicologo
Gentile Utente,
il sostegno psicologico è uno strumento che aiuta a fare chiarezza sulle proprie idee, specialmente quando ci sono di mezzo le emozioni, che impediscono di ragionare serenamente come pare che avvenga nel caso che ci ha descritto.
Il fatto di richiedere un supporto psicologico dimostra la volontà che ha la persona di chiarirsi le idee e quindi di stare meglio; significa volersi bene, non essere malati.
Lo faccia presente all'interessato.
il sostegno psicologico è uno strumento che aiuta a fare chiarezza sulle proprie idee, specialmente quando ci sono di mezzo le emozioni, che impediscono di ragionare serenamente come pare che avvenga nel caso che ci ha descritto.
Il fatto di richiedere un supporto psicologico dimostra la volontà che ha la persona di chiarirsi le idee e quindi di stare meglio; significa volersi bene, non essere malati.
Lo faccia presente all'interessato.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.7k visite dal 12/08/2014.
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