''ti amo, ma non sono più innamorato'' e lascia per la seconda volta.
Salve, ho 19 anni e mezzo e il mio neo-ex quasi 21. Ci siam messi insieme nell'ottobre 2011, prima storia per lui e prima VERA storia per me...innamorati entrambi quasi da subito. Siamo abituati dall'inizio ad una storia a distanza, pur essendoci conosciuti a scuola. Nel giugno 2013 mi ha lasciata per la prima volta perchè dopo che lui è andato all'università a l'Aquila (a 100 km da me) io mi sono riavvicinata ad un tizio con cui ero, in un certo senso, già stata prima (25 anni più grande di me...eh sì!). Questo qui aveva continuato a contattarmi anche quando mi ero fidanzata e anche se gli chiedevo di smetterla lui ricominciava: non sono mai riuscita a staccarmici. Non sapevo se si trattava di amore o altro: sono scappati dei baci, e il mio allora ex ha sopportato tutto per 5 mesi, pur dandomi degli ultimatum. Quando mi ha lasciata ho capito che con l'adulto era tutta dipendenza affettiva per mancanze familiari. Sono stata malissimo: non mangiavo, non dormivo, non volevo uscire...Lui stava un sacco male, diceva di non amarmi eppure dava segnali contraddittori: il tutto per autodifesa. Voleva anche convincersi che gli piacesse un'altra per non pensarmi ma la cosa è durata una settimana. Ovviamente la storia è finita anche per immaturità un po' da entrambe le parti. Nel frattempo avevo letto alcuni ebook di riconquista dell'ex: detesto chi li considera cavolate a priori, senza prima dargli un'occhiata. Alla fine si tratta di ottimi consigli in formato digitale e non vocale, tutto qui! Dopo una lettera e un no-contact, il mio ragazzo, rivedendomi, ha pianto e ha confessato tutto. Ci siam rimessi insieme il 16 agosto dell'anno scorso, e la storia è andata benissimo. Abbiamo deciso, prima dell'inizio dell'estate, di passare quest'ultima quasi sempre insieme perchè lui tra un mese parte per Bruxelles: Erasmus di sei mesi. Eravamo d'accordo entrambi, l'amore e il rispetto ormai erano consolidati. Eppure è successo qualcosa...un fulmine a ciel sereno. Dopo aver atteso quasi per un mese la fine dei suoi esami estivi, ci siam visti e abbiamo iniziato a discutere in modo pesante per cose futili: non ci capivamo su come volevamo spendere insieme il nostro tempo e non sapevamo come introdurre le nostre amicizie. Abbiamo fatto pace più volte con le lacrime agli occhi, promettendo di impegnarci. Il 19 luglio è partito per Venezia: una settimana di workshop artistici. Quando è tornato, abbiamo litigato di nuovo per un problemino. Quando è venuto da me il 28, mi ha detto che a Venezia aveva iniziato a riflettere: si sentiva meno preso da me e non sapeva perchè. Decidiamo di trascorrere insieme dei giorni in montagna da sua madre, posto tranquillo. In 3 giorni CAMBIA COMPLETAMENTE atteggiamento, e arriva a lasciarmi dicendomi ''con te mi sento meno libero, limitato, non puoi darmi più nulla, vorrei capire cosa fare nella vita, credevo che la storia fosse perfetta prima delle liti...Non sono più innamorato''. Come può considerare le liti ''incompatibilità''?
[#1]
Cara Utente,
mi sembra di capire che nel tempo ci sono stati una serie di problemi e di divergenze mai risolte e che nessuna generica "tecnica di riconquista dell'ex" può permettervi di superare.
Forse in occasione dei vari litigi il suo ragazzo ha scoperto che la vostra visione di una serie di aspetti della vita è differente, cosa che lo porta a sentire lei lontana e diversa da come pensava che fosse, e questo può aver influenzato i suoi sentimenti anche alla luce del fatto che avrà riflettuto sul distacco che sta per avvenire e su come entrambi lo affronterete.
Immagino infatti che nella mente del suo ragazzo possa essere riaffiorato il ricordo della relazione che lei ha avuto con quell'uomo molto più grande nel momento in cui lui è partito per l'università e il conseguente dubbio che lei potrà non essergli fedele o che quella persona possa ricomparire.
Perchè non prova a parlargli esplicitamente chiedendogli se ha dei timori riguardo al periodo in cui sarete separati?
mi sembra di capire che nel tempo ci sono stati una serie di problemi e di divergenze mai risolte e che nessuna generica "tecnica di riconquista dell'ex" può permettervi di superare.
Forse in occasione dei vari litigi il suo ragazzo ha scoperto che la vostra visione di una serie di aspetti della vita è differente, cosa che lo porta a sentire lei lontana e diversa da come pensava che fosse, e questo può aver influenzato i suoi sentimenti anche alla luce del fatto che avrà riflettuto sul distacco che sta per avvenire e su come entrambi lo affronterete.
Immagino infatti che nella mente del suo ragazzo possa essere riaffiorato il ricordo della relazione che lei ha avuto con quell'uomo molto più grande nel momento in cui lui è partito per l'università e il conseguente dubbio che lei potrà non essergli fedele o che quella persona possa ricomparire.
Perchè non prova a parlargli esplicitamente chiedendogli se ha dei timori riguardo al periodo in cui sarete separati?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Cara dottoressa Massaro,
purtroppo i caratteri limitati non mi hanno consentito di aggiungere parole del mio ex e altri dettagli.
La questione del modo diverso di vedere la vita è vera, perlomeno lui mi ha parlato di incompatibilità alla luce di quelle liti. Gli ho detto ''Bhè, ma avevamo promesso di impegnarci perchè queste cose sono risolvibili e dobbiamo affrontarle come coppia'' e lui, tutto convinto ''Nono, io ti conosco, quando tu inizi a discutere vuoi avere ragione e a me stufa, alla fine non ci capiamo mai...E anche se fosse, per ora non ho la spinta a volerle risolverle, voglio stare da solo e capire cosa fare nella vita''. Il bello è quando ci siamo riappacificati l'ultima volta, aveva ammesso di essere anch'egli un tipo che quando discute vuole aver ragione sempre, anzi mi ha incitato a farglielo notare ogni volta che lo fa.
Sapendo a quanto ci siamo amati e ai progetti seri fatti insieme, ritengo che lui abbia comunque ingigantito un problema che alla fine può essere abbastanza comune nelle coppie. Per quanto riguarda l'Erasmus, non nego che all'inizio io abbia reagito in modo negativo alla notizia ma dopo pochissimo tempo e dopo aver riflettuto ''Perchè fargli pesare una bellissima esperienza che se potessi, farei anch'io?'' ho superato il ''problema'' e lui lo sapeva. Ci eravamo messi anche d'accordo su come e quando incontrarci: lui sarebbe tornato in abruzzo a ottobre, e io sarei andata in Belgio a dicembre.
Comunque, quando mi ha lasciata gli ho chiesto ''Ma non è che hai paura di come andrà l'Erasmus, di come lo affronteremo ecc'' e lui ''No, non c'entra nulla''. E infatti il problema non mi sembra questo.
Il fatto che lui in pochi giorni si sia reso conto di non essere più innamorato, sapendo quanto fosse serio in parole, opere e progetti, mi ha fatta rimanere di sasso.
Dimenticavo di spiegare il titolo della domanda: sì, mi ha detto ''Ti amo tanto, perchè il sentimento in fondo resta, ma non sono più innamorato, non sento quella spinta che mi convince a restare e risolvere problemi anche risolvibili''. Ha pianto più di me quando mi ha lasciato, a continuato a dire ''Mi dispiace'' (tipo 100 volte) e ''Io ci credevo, credevo avessimo raggiunto un equilibrio perfetto''...
Non capisco. I miei amici dicono che lui è un ragazzo molto indeciso, che in questo momento è confuso su TUTTO e in questo tutto ha incluso anche me.
Ci siamo congedati in modo quasi teatrale: ci siamo abbracciati; battutine, ampi sorrisi, occhiate tristi. La promessa di farsi sentire e di rivedersi, se lo si vorrà. Lui che, allontanandosi, si rigira sorridendo. Da quella volta non ci siamo più sentiti, se deve stare da solo per me va benissimo. Io non l'ho presa malissimo come l'anno scorso: sia perchè ci sono già passata e sia perchè so di non aver commesso un errore pesante come quello precedente. Eppure sono innamorata, sto male, non capisco...
Alla fine, il suo ''L'unica cosa di cui sono certo in questo momento è che non posso stare con te'' l'ho intrepretato come un ''In questo momento non sono in grado di portare avanti una relazione''. Ma ancora mi chiedo che cosa gli sia successo...
purtroppo i caratteri limitati non mi hanno consentito di aggiungere parole del mio ex e altri dettagli.
La questione del modo diverso di vedere la vita è vera, perlomeno lui mi ha parlato di incompatibilità alla luce di quelle liti. Gli ho detto ''Bhè, ma avevamo promesso di impegnarci perchè queste cose sono risolvibili e dobbiamo affrontarle come coppia'' e lui, tutto convinto ''Nono, io ti conosco, quando tu inizi a discutere vuoi avere ragione e a me stufa, alla fine non ci capiamo mai...E anche se fosse, per ora non ho la spinta a volerle risolverle, voglio stare da solo e capire cosa fare nella vita''. Il bello è quando ci siamo riappacificati l'ultima volta, aveva ammesso di essere anch'egli un tipo che quando discute vuole aver ragione sempre, anzi mi ha incitato a farglielo notare ogni volta che lo fa.
Sapendo a quanto ci siamo amati e ai progetti seri fatti insieme, ritengo che lui abbia comunque ingigantito un problema che alla fine può essere abbastanza comune nelle coppie. Per quanto riguarda l'Erasmus, non nego che all'inizio io abbia reagito in modo negativo alla notizia ma dopo pochissimo tempo e dopo aver riflettuto ''Perchè fargli pesare una bellissima esperienza che se potessi, farei anch'io?'' ho superato il ''problema'' e lui lo sapeva. Ci eravamo messi anche d'accordo su come e quando incontrarci: lui sarebbe tornato in abruzzo a ottobre, e io sarei andata in Belgio a dicembre.
Comunque, quando mi ha lasciata gli ho chiesto ''Ma non è che hai paura di come andrà l'Erasmus, di come lo affronteremo ecc'' e lui ''No, non c'entra nulla''. E infatti il problema non mi sembra questo.
Il fatto che lui in pochi giorni si sia reso conto di non essere più innamorato, sapendo quanto fosse serio in parole, opere e progetti, mi ha fatta rimanere di sasso.
Dimenticavo di spiegare il titolo della domanda: sì, mi ha detto ''Ti amo tanto, perchè il sentimento in fondo resta, ma non sono più innamorato, non sento quella spinta che mi convince a restare e risolvere problemi anche risolvibili''. Ha pianto più di me quando mi ha lasciato, a continuato a dire ''Mi dispiace'' (tipo 100 volte) e ''Io ci credevo, credevo avessimo raggiunto un equilibrio perfetto''...
Non capisco. I miei amici dicono che lui è un ragazzo molto indeciso, che in questo momento è confuso su TUTTO e in questo tutto ha incluso anche me.
Ci siamo congedati in modo quasi teatrale: ci siamo abbracciati; battutine, ampi sorrisi, occhiate tristi. La promessa di farsi sentire e di rivedersi, se lo si vorrà. Lui che, allontanandosi, si rigira sorridendo. Da quella volta non ci siamo più sentiti, se deve stare da solo per me va benissimo. Io non l'ho presa malissimo come l'anno scorso: sia perchè ci sono già passata e sia perchè so di non aver commesso un errore pesante come quello precedente. Eppure sono innamorata, sto male, non capisco...
Alla fine, il suo ''L'unica cosa di cui sono certo in questo momento è che non posso stare con te'' l'ho intrepretato come un ''In questo momento non sono in grado di portare avanti una relazione''. Ma ancora mi chiedo che cosa gli sia successo...
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"I miei amici dicono che lui è un ragazzo molto indeciso, che in questo momento è confuso su TUTTO e in questo tutto ha incluso anche me"
Questa può essere una spiegazione plausibile, anche se non è detto che i suoi sentimenti non siano davvero cambiati.
Certo è che difficilmente certi sentimenti cambiano da un giorno all'altro.
Penso che se si renderà conto di aver fatto un errore tornerà sui propri passi e che debba dargli la possibilità di arrivare a questa eventuale conclusione da solo, senza insistere o forzarlo in alcun modo, per evitare che torni da lei senza la necessaria convinzione e motivazione.
Questa può essere una spiegazione plausibile, anche se non è detto che i suoi sentimenti non siano davvero cambiati.
Certo è che difficilmente certi sentimenti cambiano da un giorno all'altro.
Penso che se si renderà conto di aver fatto un errore tornerà sui propri passi e che debba dargli la possibilità di arrivare a questa eventuale conclusione da solo, senza insistere o forzarlo in alcun modo, per evitare che torni da lei senza la necessaria convinzione e motivazione.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 5k visite dal 06/08/2014.
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