Angoscia
salve, vorrei un vostro parere su un problema che ho da un po' di tempo. quando stavo a lavoro dalla mattina alla sera tornavo a casa e mi angosciavo perchè avrei voluto stare più tempo a casa e invece dovevo andare a lavoro. Da lunedì sto a casa e pensavo che sarei stata felicissima di stare a casa un mese e invece la mia angoscia è peggiorata e senza nessun motivo, non ho motivo per essere angosciata e invece lo sono e sto così in ansia che è una settimana che ho una forte nausea, inizialmente pensavo che fosse un problema fisico così ho cominciato a prendere antiacidi ma questa sera nonostante i farmaci la nausea non andava via e infatti non volevo nemmeno uscire poi però mi sono convinta e sono uscita e mi è passato tutto: ansia, angoscia, depressione e soprattutto la nausea ma appena sono tornata a casa mi sento di nuovo come prima. inoltre spesso non mi sento bene e ho preso l'abitudine di misurarmi la pressione, contare i battiti e infine misurare la glicemia (uso lo strumento che hanno dato a mia nonna per misurare la glicemia dato che è diabetica) comunque dopo queste verifiche che faccio trovo sempre tutto nella norma e cerco di convincermi che sto bene ma non sempre passa. non lo so ma comincio a pensare che ho un problema ma non capisco la causa. secondo voi che mi sta succedendo? mi scuso per il disturbo, cordiali saluti.
[#1]
Gentile Utente,
quando il corpo si esprime con la sintomatologia questa andrebbe ascoltata. Decodificata e solo dopo tacitata.
Una diagnosi medica, che possa escludere cause organiche andrebbe effettuata, unitamente ad una diagnosi psicologica delle cause " alte " correlate al suo disagio, che evidentemente non ha sede ne a casa, ne a lavoro, ma dentro di lei ....
quando il corpo si esprime con la sintomatologia questa andrebbe ascoltata. Decodificata e solo dopo tacitata.
Una diagnosi medica, che possa escludere cause organiche andrebbe effettuata, unitamente ad una diagnosi psicologica delle cause " alte " correlate al suo disagio, che evidentemente non ha sede ne a casa, ne a lavoro, ma dentro di lei ....
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Psicologo
Gentile Utente,
sicuramente quella che Lei chiama angoscia è una cosa che va approfondita, per comprenderne le cause e poterle superare.
Comunque il fatto che, se ho ben capito, Lei assume farmaci _senza prescrizione medica_ può contribuire a peggiorare le cose, perché non c'è un controllo medico sui farmaci assunti che invece è necessario per evitare intossicazioni indesiderate.
Cercare a tutti costi un problema dove non c'è, come ad esempio misurarsi la glicemia, non è di nessun aiuto.
Deve invece cercare di comprendere _perché_ si sente angosciata: forse ha paura a stare da sola, o cose del genere.
Per queste cose è fondamentale consultare uno/a psicologo/a.
sicuramente quella che Lei chiama angoscia è una cosa che va approfondita, per comprenderne le cause e poterle superare.
Comunque il fatto che, se ho ben capito, Lei assume farmaci _senza prescrizione medica_ può contribuire a peggiorare le cose, perché non c'è un controllo medico sui farmaci assunti che invece è necessario per evitare intossicazioni indesiderate.
Cercare a tutti costi un problema dove non c'è, come ad esempio misurarsi la glicemia, non è di nessun aiuto.
Deve invece cercare di comprendere _perché_ si sente angosciata: forse ha paura a stare da sola, o cose del genere.
Per queste cose è fondamentale consultare uno/a psicologo/a.
[#3]
Gentile Utente,
il Suo potrebbe essere un problema d'ansia, ma chiaramente la diagnosi deve essere effettuata dallo psicologo di persona che imposterà poi, se necessario, un trattamento adeguato.
Il monitoraggio costante sul corpo non solo non aiuta, ma amplifica la problematica ansiosa, perchè l'ansioso è incapace di fare una lettura corretta dell'attivazione somatica. E' anche vero che in psicoterapia cognitivo-comportamentale è necessario aumentare la capacità di saper leggere questa attivazione e collegarla ai pensieri, comportamento e alle emozioni che la generano.
Cordiali saluti,
il Suo potrebbe essere un problema d'ansia, ma chiaramente la diagnosi deve essere effettuata dallo psicologo di persona che imposterà poi, se necessario, un trattamento adeguato.
Il monitoraggio costante sul corpo non solo non aiuta, ma amplifica la problematica ansiosa, perchè l'ansioso è incapace di fare una lettura corretta dell'attivazione somatica. E' anche vero che in psicoterapia cognitivo-comportamentale è necessario aumentare la capacità di saper leggere questa attivazione e collegarla ai pensieri, comportamento e alle emozioni che la generano.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
cara ragazza,
in primis: ne ha parlato con il suo medico di base? Ha fatto tutte le analisi di routine?
fare da se in questi casi può solo procurarle insicurezza maggiore oltre che essere del tutto inutile.
Fa caldo e non sappiamo altri dettagli circa il suo stato psicofisico, se mangia, se beve, se fuma, eccetera, che devono essere valutati da un medico, prima e solo successivamente, qualora questo fastidioso sintomo ansioso dovesse persistere potrà chiedere aiuto eventualmente a uno psicoterapeuta.
Dunque il mio invito è prima di psicologizzare ogni piccola manifestazione d'ansia, ascolti il medico di base e non si auto-esamini pressione e glicemia, lasci che lo faccia la nonna anziana.
Tornando a lei, invece, come vanno le sue questioni personali? E' spostata? fidanzata? soddisfatta? studia? lavora? Cosa la fa star bene in questo periodo e cosa no?
Cari saluti
in primis: ne ha parlato con il suo medico di base? Ha fatto tutte le analisi di routine?
fare da se in questi casi può solo procurarle insicurezza maggiore oltre che essere del tutto inutile.
Fa caldo e non sappiamo altri dettagli circa il suo stato psicofisico, se mangia, se beve, se fuma, eccetera, che devono essere valutati da un medico, prima e solo successivamente, qualora questo fastidioso sintomo ansioso dovesse persistere potrà chiedere aiuto eventualmente a uno psicoterapeuta.
Dunque il mio invito è prima di psicologizzare ogni piccola manifestazione d'ansia, ascolti il medico di base e non si auto-esamini pressione e glicemia, lasci che lo faccia la nonna anziana.
Tornando a lei, invece, come vanno le sue questioni personali? E' spostata? fidanzata? soddisfatta? studia? lavora? Cosa la fa star bene in questo periodo e cosa no?
Cari saluti
Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it
[#5]
Ex utente
vi ringrazio molto per le vostre risposte, io ora sto lavorano in un laboratorio e a novembre mi laureo per la seconda volta quindi per quanto riguarda lavoro/studio/famiglia/amici credo che va tutto bene non ho nessun problema. l'unica cosa che potrebbe essere la causa di questa angoscia è un problema che ho da qualche anno e cioè non mi sento bene. ho spesso la tachicardia e da 1 anno assumo un betabloccante; a volte mi sembra che quello che sto vivendo non sia reale come se fossi in un sogno anche se so bene che non è così e quindi a volte riesco a mantenere la calma ma altre volte non ci riesco e comincio ad agitarmi; poi spesso non mi sento bene, sento la testa leggera e mi sento quasi mancare proprio per questo comincio a misurare pressione, glicemia, frequenza ecc per cercare un motivo e trovando tutto nella norma mi preoccupo ancora di più perchè almeno se avessi un'ipoglicemia o la pressione bassa saprei che il malessere è dovuto a questo ma non trovando nulla non capisco da cosa dipende. E ultima cosa, per me la più importante, è che ho messo 10 kg pur non mangiando e stando sempre a dieta ed essendo una persona molto fissata con l'aspetto fisico e le diete ci soffro molto per questo fatto, mi sento a disagio farmi vedere anche se cerco di non farlo notare e esco normalmente. per tutti questi motivi sono due anni che faccio accertamenti sono andata ovunque e sono stata anche ricoverata e da tutti questi accertamenti risulta solo: tachicardia e cortisolo alto, per la tachicardia non capiscono il motivo ma hanno risolto prescrivendomi il betabloccante mentre per il cortisolo alto dicono che è dovuto al sovrappeso e che devo perdere peso ma io sto facendo di tutto ma non perdo nulla che altro posso fare, sono andata anche da medici dietologi e loro mi hanno risposto che se non risolvevo con il cortisolo non sarei dimagrita. ora non so se è questo a farmi stare angosciata però sicuramente quando mi dicono che devo perdere peso e io non riesco oppure quando le mie amiche si mettono a dire che mangiano tantissimo, che si abbuffano e sono magrissime certo ci sto male. forse per stare meglio dovrei rassegnarmi a vivere così ma come faccio? come faccio a pensare di vivere per tutta la vita così? per non parlare del fatto che a novembre c'è la laurea e volevo dimagrire ma come fare? e se quel giorno non mi sento bene come la maggior parte dei giorni? vi ringrazio ancora, cordiali saluti.
[#6]
Psicologo
Gentile Utente,
i livelli alti di cortisolo possono essere correlati ai sintomi che descrive e che definisce "angoscia".
Se non è stato riscontrato niente a livello corporeo allora bisogna approfondire la questione sul piano psicologico.
Forse c'è qualcosa che La preoccupa talmente da innescare l'angoscia: che sia il fatto di dover assumere dei farmaci o il fatto di aumentare di peso, con i relativi svantaggi secondari, ad esempio la paura di non essere più attraente, o che ci sia dell'altro, sono tutte ipotesi che vanno verificate.
i livelli alti di cortisolo possono essere correlati ai sintomi che descrive e che definisce "angoscia".
Se non è stato riscontrato niente a livello corporeo allora bisogna approfondire la questione sul piano psicologico.
Forse c'è qualcosa che La preoccupa talmente da innescare l'angoscia: che sia il fatto di dover assumere dei farmaci o il fatto di aumentare di peso, con i relativi svantaggi secondari, ad esempio la paura di non essere più attraente, o che ci sia dell'altro, sono tutte ipotesi che vanno verificate.
[#7]
certo, la invito a riflettere su quanto scritto dal collega Replici.
Lei sorvola sulle sulla qualità della sua vita attuale e sembra concentrata solo sui sintomi (che deve approfondire anche dal punto di vista medico, vedi appunto la questione del cortisolo..), ma ha omesso di dirci, seppur invitata, com'è la sua vita sentimentale...
Come mai inoltre ha deciso di prendere una seconda laurea? Cosa l'ha spinta in tal senso?
Cordiali saluti.
Lei sorvola sulle sulla qualità della sua vita attuale e sembra concentrata solo sui sintomi (che deve approfondire anche dal punto di vista medico, vedi appunto la questione del cortisolo..), ma ha omesso di dirci, seppur invitata, com'è la sua vita sentimentale...
Come mai inoltre ha deciso di prendere una seconda laurea? Cosa l'ha spinta in tal senso?
Cordiali saluti.
[#8]
Ex utente
Per quanto riguarda la vita sentimentale non so perchè ma rifiuto tutti i ragazzi che mi fanno la corte, non mi attrae nessuno di loro ma poi almeno fino ai 30 anni voglio stare sola e divertirmi con gli amici. invece per quanto riguarda la seconda laurea mi piace studiare anche perchè mi basta poco per ricordare le cose e se dopo la laurea non dovessi trovare lavoro credo di continuare con gli studi. Per il problema dell'aumento del peso quello che più mi dà fastidio non è tanto l'aspetto fisico ma non mi piace essere giudicata, cioè vado dall'endocrinologo e mi dice che devo perdere peso, rispondo che ho provato in tutti i modi e mi risponde di non mangiare, ma già mangio pochissimo inoltre io ho provato anche a non mangiare ma non sono dimagrita anzi sono stata male sono anche svenuta e mi hanno anche presa per pazza quando mi hanno chiesto perchè non mangiavo; oppure vado dal cardiologo per la tachicardia e mi risponde che devo perdere peso perchè forse è il peso a farmi venire la tachicardia (quando poi mia madre ha 30 kg in più e non ha nessuno di questi problemi). Quindi io vorrei proprio perdere peso perchè una volta dimagrita se vado dal cardiologo oppure l'endocrinologa non possono dirmi che è colpa del peso e forse cercherebbero di risolvere il problema, ma non riuscendo a perdere peso mi sento impotente, inoltre mi sale l'ansia quando devo mangiare. Per il fatto dei farmaci li ho sempre presi, quando ero piccola ero anoressica e mi costringevano a prendere vitamine e ferro, poi ho cominciato ad assumere l'eutirox per la tiroidite e ora ho aggiunto il betabloccante, quindi assumere farmaci non mi crea nessun fastidio. comunque non so se è questo a farmi stare angosciata perchè alla fine sto così anche quando non ci penso, mi sento come se mi dovesse succedere qualcosa di brutto da un momento all'altro è davvero una brutta sensazione e non riesco nemmeno a dormire e quando finalmente ci riesco mi sveglio spesso e ora che sto in vacanza non è tanto un problema perchè il giorno dopo non faccio nulla ma fino alla settimana scorsa che mi dovevo alzare presto e dovevo lavorare per me era un problema. Secondo voi è il cortisolo alto a farmi stare angosciata e in ansia o il contrario? cosa potrei fare? vi ringrazio molto e mi scuso per il disturbo. cordiali saluti.
[#11]
Perdonate la intrusione in un'area di non mia competenza.
Mi sembra di comprendere come chi sta scrivendo a questo Blog sia angosciata per il proprio aumento di peso (+10 kg) e vive un disagio psichico: usuale, condivisibile, in particolare per chi, come ci scrive, ha uno spiccato senso estetico.
"...sono stata da diversi endocrinologi e per loro il cortisolo alto dipende dal peso..." ma rovesciando la domanda il peso aumentato da cosa dipende?
Avrà fatto test di funzionalità tiroidea ritengo (FT3, FT4 e TSH più anticorpi).
Ha fatto anche una curva insulinemica? Forse una resistenza all'insulina?
Quanta attività fisica fa in una settimana?
In aereobiosi o in anaerobiosi?
Quale il tipo di alimentazione? Prevalentemente ipocalorica/iperproteica o un po' di tutto.
La domanda della Dr.ssa Angela Pileci "...ha chiesto anche il parere di un endocrinologo?..." credo si riferisse a questo ovverosia alla situazone globalmente considerata.
Pertanto: cosa dice/dicono gli endocrinologi?
Qualche tipo di terapia o un "...non mangi..." aspecifico?
Cordialmente.
Mi sembra di comprendere come chi sta scrivendo a questo Blog sia angosciata per il proprio aumento di peso (+10 kg) e vive un disagio psichico: usuale, condivisibile, in particolare per chi, come ci scrive, ha uno spiccato senso estetico.
"...sono stata da diversi endocrinologi e per loro il cortisolo alto dipende dal peso..." ma rovesciando la domanda il peso aumentato da cosa dipende?
Avrà fatto test di funzionalità tiroidea ritengo (FT3, FT4 e TSH più anticorpi).
Ha fatto anche una curva insulinemica? Forse una resistenza all'insulina?
Quanta attività fisica fa in una settimana?
In aereobiosi o in anaerobiosi?
Quale il tipo di alimentazione? Prevalentemente ipocalorica/iperproteica o un po' di tutto.
La domanda della Dr.ssa Angela Pileci "...ha chiesto anche il parere di un endocrinologo?..." credo si riferisse a questo ovverosia alla situazone globalmente considerata.
Pertanto: cosa dice/dicono gli endocrinologi?
Qualche tipo di terapia o un "...non mangi..." aspecifico?
Cordialmente.
Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com
[#12]
" Gentile Dottoressa, ovviamente si, sono stata da diversi endocrinologi e per loro il cortisolo alto dipende dal peso. In 2 anni ho fatto il dosaggio del cortisolo diverse volte e risulta sempre alto nonostante prima pesavo meno di adesso. "
Tutti, di conoscerto, le abbiamo suggerito una diagnosi medica, che lei ha già effettuato presso due endocrinologi, a questo punto non le rimane che analizzare le cause psichiche, spesso "causa ed effetto" del malessere e dell' aumento di peso .
Lei scrive inoltre :
Per il problema dell'aumento del peso quello che più mi dà fastidio non è tanto l'aspetto fisico ma non mi piace essere giudicata, cioè vado dall'endocrinologo e mi dice che devo perdere peso, rispondo che ho provato in tutti i modi e mi risponde di non mangiare, ma già mangio pochissimo inoltre io ho provato anche a non mangiare ma non sono dimagrita anzi sono stata male sono anche svenuta e mi hanno anche presa per pazza quando mi hanno chiesto perchè non mangiavo....
Spesso le diete, specie se protratte, vanno affiancate ad un supporto psicologico, non si dimagrisce non mangiando.....ma cercando di capire le cause del perché si mangia in modo disordinato o male o troppo....unitamente ad un regime equilibrato dato dal medico di riferimento.
Ci dia notizie in seguito, se crede e cari auguri per tutto.
Tutti, di conoscerto, le abbiamo suggerito una diagnosi medica, che lei ha già effettuato presso due endocrinologi, a questo punto non le rimane che analizzare le cause psichiche, spesso "causa ed effetto" del malessere e dell' aumento di peso .
Lei scrive inoltre :
Per il problema dell'aumento del peso quello che più mi dà fastidio non è tanto l'aspetto fisico ma non mi piace essere giudicata, cioè vado dall'endocrinologo e mi dice che devo perdere peso, rispondo che ho provato in tutti i modi e mi risponde di non mangiare, ma già mangio pochissimo inoltre io ho provato anche a non mangiare ma non sono dimagrita anzi sono stata male sono anche svenuta e mi hanno anche presa per pazza quando mi hanno chiesto perchè non mangiavo....
Spesso le diete, specie se protratte, vanno affiancate ad un supporto psicologico, non si dimagrisce non mangiando.....ma cercando di capire le cause del perché si mangia in modo disordinato o male o troppo....unitamente ad un regime equilibrato dato dal medico di riferimento.
Ci dia notizie in seguito, se crede e cari auguri per tutto.
[#13]
Ex utente
vi ringrazio molto per le risposte. Gentile Dott.Poli è proprio questo il punto io non capisco perchè ho messo peso. Quando cominciai a mettere 2 o 3 kg in più, dato che avevo la tiroidite di hashimoto ma ancora non prendevo l'eutirox, andai da un endocrinologo e chiesi se l'aumento di peso potesse dipendere dalla tiroidite, lui mi disse che, anche se avevo gli anticorpi alti, gli ormoni ft3 ft4 e tsh erano nella norma quindi potevo continuare a non prendere l'eutirox e che 2 o 3 kg in più erano normali e che ero normopeso. dopo qualche mese mi sono sentita male e al pronto soccorso mi dissero che potevo avere uno squilibrio ormonale e mi dissero le analisi da fare, feci queste analisi e solo il cortisolo risultò alto così cominciai ad andare da diversi endocrinologi, credo di essere stata da più di 10 endocrinologi e nel frattempo continuavo a mettere peso, alla fine tutti mi hanno detto che è dovuto all'aumento del peso ma cosa ha determinato l'aumento del peso??? loro mi rispondono che io mangio, ma chi mi conosce sa che non è così, solo questi giorni di agosto o meglio il fine settimana, mi sto lasciando un po' andare perchè esco di più e mangio fuori ma comunque sto molto attenta cioè per fare un esempio i miei amici prendono 1 bottiglia di birra e una pizza io invece prendo qualche pezzo dalla pizza di mia sorella e da bere prendo l'acqua oppure se proprio ho voglia di birra prendo il bicchiere piccolo, lo so che non dovrei mangiare la pizza che sono carboidrati ma non la mangiavo dall'estate scorsa. per quanto riguarda la resistenza all'insulina ho fatto una curva da carico di glucosio ed è nella norma, attività fisica purtroppo non posso farla perchè ho la tachicardia e per questo prendo i betabloccanti ma soffro anche di ipotensione ortostatica o qualcosa di simile cioè se mi abbasso e poi mi rialzo mi si offusca la vista e mi sento svenire e con i betabloccanti è peggio quindi non riuscirei mai a fare sport, prima andavo a camminare anche se mi veniva subito l'affanno però riuscivo a farlo invece ora non ce la faccio, anche se dai controlli che ho fatto al cuore risulta che ho solo questa tachicardia io non mi sento bene, al minimo sforzo sento come un peso a livello del cuore e avverto tantissimo le extrasistoli che prima non avevo. per quanto riguarda invece l'alimentazione prima facevo colazione, a pranzo 60 gr di pasta e per secondo carne e verdura oppure pesce e verdura, a merenda un frutto e a cena solo il secondo. poi quando ho cominciato a mettere peso in base a quello che mi dicevano ho cominciato a togliere ad esempio togliere la frutta perchè erano zuccheri, poi mi hanno detto di ridurre ancora allora ho tolto il secondo e mangiavo solo i 60 gr di pasta, poi mi hanno detto di togliere i carboidrati perchè aumentano l'indice glicemico così ho dovuto eliminare la colazione e il primo, alla fine ora mangio solo a pranzo e cena e mangio sempre e solo carne e verdura o pesce e verdura ma non è cambiato nulla. poi un'altra cosa che mi angoscia molto è il fatto che spesso parlando con qualcuno (medici, biologi o cardiologi) di questo mio problema mi consigliano di fare la risonanza all'ipofisi per l'adenoma ipofisario ma l'endocrinologo l'ha escluso facendomi un test quindi non so se è il caso di farla poi l'anno scorso stessa cosa mi convinsero a fare la risonanza ai surreni e non risultò nulla, non posso fare risonanze a caso! però poi se ho davvero qualcosa potrei morire...quindi forse è normale che mi senta angosciata, però dovrei trovare un modo per non pensarci ma non so come. mi scuso per il disturbo e vi ringrazio molto. cordiali saluti.
[#14]
Gentile utente,
inizialmente lei ha scritto di non avere alcun motivo per cui sentirsi angosciata, poi ha scritto anche <<comincio a pensare che ho un problema ma non capisco la causa.>>.
Pian piano, a seguito delle nostre domande, sono venuti fuori una serie di sintomi organici: sovrappeso, cortisolo alto, ipotensione ortostatica, tiroidite di hashimoto.
Io credo che lei avrà difficoltà a "non pensarci" come lei chiede, poichè si deve occupare del suo stato di salute psicofisico, che alla sua età va salvaguardato, e dati i sintomi che lei riferisce, va seguito da vicino.
Uno psicoterapeuta le potrebbe essere in ogni caso di giovamento e utile ad affrontare questo periodo, ma mi sembra difficile poter immaginare di risolvere il problema dell'ansia o delle extrasistoli con la sola psicoterapia nel suo caso, essendovi una compromissione fisica quasi sicuramente non secondaria all'ansia o a qualunque altro stato psicologico. Dovrà con il terapeuta, dunque, ragionare su obiettivi per la psicoterapia più adeguati a lei: già questo, capire con il terapeuta "dove andare" e che obiettivi darsi, da solo, può richiedere anche più di un incontro.
Deve anche trovare un medico di cui si può fidare e seguire lui, non cambiare medico ad ogni consulto.
Cordiali saluti
inizialmente lei ha scritto di non avere alcun motivo per cui sentirsi angosciata, poi ha scritto anche <<comincio a pensare che ho un problema ma non capisco la causa.>>.
Pian piano, a seguito delle nostre domande, sono venuti fuori una serie di sintomi organici: sovrappeso, cortisolo alto, ipotensione ortostatica, tiroidite di hashimoto.
Io credo che lei avrà difficoltà a "non pensarci" come lei chiede, poichè si deve occupare del suo stato di salute psicofisico, che alla sua età va salvaguardato, e dati i sintomi che lei riferisce, va seguito da vicino.
Uno psicoterapeuta le potrebbe essere in ogni caso di giovamento e utile ad affrontare questo periodo, ma mi sembra difficile poter immaginare di risolvere il problema dell'ansia o delle extrasistoli con la sola psicoterapia nel suo caso, essendovi una compromissione fisica quasi sicuramente non secondaria all'ansia o a qualunque altro stato psicologico. Dovrà con il terapeuta, dunque, ragionare su obiettivi per la psicoterapia più adeguati a lei: già questo, capire con il terapeuta "dove andare" e che obiettivi darsi, da solo, può richiedere anche più di un incontro.
Deve anche trovare un medico di cui si può fidare e seguire lui, non cambiare medico ad ogni consulto.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 4.9k visite dal 02/08/2014.
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