Incertezza dei sentimenti, scatti d' ira verso la compagna, desiderio di chiudere la relazione
Buonasera,
ho 30 anni e da 6 sono fidanzato con una ragazza di 28. Siamo due persone con caratteri e retaggi esperienziali molto diversi: lei molto bisognosa di affetto e vicinanza, sempre insicura e in cerca di consiglio e rassicurazione (a volte anche per le cose più banali), desiderosa di condividere tutto, gelosa, ragazza diligente, brava studentessa con una vita abbastanza regolare ( a parte episodi di bulimia nell' adolescenza e problematiche comuni a molte famiglie); io estremamente scostante nei miei sentimenti (come un po' in tutto d' altronde), bisognoso di spazi di solitudine (considero la capacità di vivere bene la propria solitudine come un valore importante), tendente al distacco, esente da gelosia, adolescente ribelle con problemi di dipendenza da droga, alcool e gioco d' azzardo ( oggi quasi completamente risolti ma che comunque considero come principale causa della mia personalità frammentata e confusionaria), figlio di genitori divorziati quando avevo tre anni, madre con diagnosi di soggetto border line a sua volta figlia di un padre altamente nevrotico.
La relazione con la mia compagna è sempre stata caratterizzata, da parte mia, da periodi in cui mi sento molto innamorato, in cui la apprezzo come persona e come donna alternati a periodi in cui non provo nulla, la disprezzo, la svilisco e la tratto male con urla e scatti d' ira incontrollati. Già diverse volte avevo preso la decisione di lasciarla (la prima volta solo dopo un paio di mesi che ci frequentavamo) ma lei è sempre rivenuta a cercarmi e io ogni volta sono tornato sui miei passi. Lei ha sempre scelto di accettare questo mio modo di essere perchè mi ama, mi considera una persona particolare, differente ma io sento di non riuscire a darle ciò di cui lei sembra avere bisogno: totale condivisione, affetto costante, sicurezza.
A volte ho come l' impressione che lei conti su di me per sentirsi bene, per essere appagata e questo forse mi spaventa, mi fa provare il peso di una responsabilità che proprio non mi sento in grado di sobbarcarmi. Ancora non ho capito come stare bene io e cosa fare della mia vita!
Lei mi rimprovera di essere brusco soltanto con lei mentre con gli altri sono sempre solare, disponibile, comprensivo e mi vergogno nel riconsocere che ciò corrisponde al vero...è come se non accettassi le sue debolezze, il suo voler sempre essere sostenuta...addirittura mi sono sentito rinfacciare la mia disponibilità e partecipazione nei confronti di utenti disabili con i quali sono in relazione in questo periodo della mia vita, e questo è uno di quei casi in cui svalvolo e divento un concentrato di rabbia...non posso concepire di dover mettere sullo stesso piano lei e una signora con ritardo mentale o una vecchietta con l' Alzheimer, lo trovo assurdo.
Ne avrei da scrivere ma i caratteri stanno per terminare quindi cos' altro aggiungere?
Non so cosa fare. E vi ringrazio per qualunque parola vorrete spendere per rispondermi.
Alessandro
ho 30 anni e da 6 sono fidanzato con una ragazza di 28. Siamo due persone con caratteri e retaggi esperienziali molto diversi: lei molto bisognosa di affetto e vicinanza, sempre insicura e in cerca di consiglio e rassicurazione (a volte anche per le cose più banali), desiderosa di condividere tutto, gelosa, ragazza diligente, brava studentessa con una vita abbastanza regolare ( a parte episodi di bulimia nell' adolescenza e problematiche comuni a molte famiglie); io estremamente scostante nei miei sentimenti (come un po' in tutto d' altronde), bisognoso di spazi di solitudine (considero la capacità di vivere bene la propria solitudine come un valore importante), tendente al distacco, esente da gelosia, adolescente ribelle con problemi di dipendenza da droga, alcool e gioco d' azzardo ( oggi quasi completamente risolti ma che comunque considero come principale causa della mia personalità frammentata e confusionaria), figlio di genitori divorziati quando avevo tre anni, madre con diagnosi di soggetto border line a sua volta figlia di un padre altamente nevrotico.
La relazione con la mia compagna è sempre stata caratterizzata, da parte mia, da periodi in cui mi sento molto innamorato, in cui la apprezzo come persona e come donna alternati a periodi in cui non provo nulla, la disprezzo, la svilisco e la tratto male con urla e scatti d' ira incontrollati. Già diverse volte avevo preso la decisione di lasciarla (la prima volta solo dopo un paio di mesi che ci frequentavamo) ma lei è sempre rivenuta a cercarmi e io ogni volta sono tornato sui miei passi. Lei ha sempre scelto di accettare questo mio modo di essere perchè mi ama, mi considera una persona particolare, differente ma io sento di non riuscire a darle ciò di cui lei sembra avere bisogno: totale condivisione, affetto costante, sicurezza.
A volte ho come l' impressione che lei conti su di me per sentirsi bene, per essere appagata e questo forse mi spaventa, mi fa provare il peso di una responsabilità che proprio non mi sento in grado di sobbarcarmi. Ancora non ho capito come stare bene io e cosa fare della mia vita!
Lei mi rimprovera di essere brusco soltanto con lei mentre con gli altri sono sempre solare, disponibile, comprensivo e mi vergogno nel riconsocere che ciò corrisponde al vero...è come se non accettassi le sue debolezze, il suo voler sempre essere sostenuta...addirittura mi sono sentito rinfacciare la mia disponibilità e partecipazione nei confronti di utenti disabili con i quali sono in relazione in questo periodo della mia vita, e questo è uno di quei casi in cui svalvolo e divento un concentrato di rabbia...non posso concepire di dover mettere sullo stesso piano lei e una signora con ritardo mentale o una vecchietta con l' Alzheimer, lo trovo assurdo.
Ne avrei da scrivere ma i caratteri stanno per terminare quindi cos' altro aggiungere?
Non so cosa fare. E vi ringrazio per qualunque parola vorrete spendere per rispondermi.
Alessandro
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Gentile utente, non è strano che lei sia così disponibile verso utenti disabili, per un verso fa un'opera buona e meritevole, ma anche in cambio si sente utile, buono.
La sua fidanzata forse non ha torto nel dire che questi scatti d'ira esistono solo con lei, questa lei dolce, bisognosa , innamorata.. fin troppo..
Le consiglio di cercare l 'aiuto di uno psicoterapeuta per chiarirsi, superare il peso del suo difficile passato, ed anche rileggere il suo rapporto con la fidanzata oltre che il suo sguardo sul mondo.
Non permetta che il peso del dolore che c'è stato nella sua vita e di cui ha già pagato un prezzo alto, renda meno sereno il suo futuro e la sua vita di coppia..
Cosa ne pensa..? restiamo in ascolto..
La sua fidanzata forse non ha torto nel dire che questi scatti d'ira esistono solo con lei, questa lei dolce, bisognosa , innamorata.. fin troppo..
Le consiglio di cercare l 'aiuto di uno psicoterapeuta per chiarirsi, superare il peso del suo difficile passato, ed anche rileggere il suo rapporto con la fidanzata oltre che il suo sguardo sul mondo.
Non permetta che il peso del dolore che c'è stato nella sua vita e di cui ha già pagato un prezzo alto, renda meno sereno il suo futuro e la sua vita di coppia..
Cosa ne pensa..? restiamo in ascolto..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#2]
Utente
Buonasera Dr. Muscarà,
intanto grazie per la sua risposta.
Il pensiero di ricorrere all' aiuto di uno specialista è stato ricorrente negli anni ma ho sempre desistito un po' per sfiducia dovuta alle esperienze di mia madre, che le ha provate tutte ma ancora naviga in alto mare, un po' per la paura di entrare in psicoterapia e non uscirne più e un po' perchè superbamente mi sono sempre detto che posso farcela da solo a superare i miei problemi, i quali visti sotto la prospettiva della vita che ho fatto, ritengo essere anche piuttosto esigui.
Quello che più mi affligge è la mia incapacità di impegnarmi costantemente in qualche cosa, che sia l' approfondimento di un argomento, il tentativo di fare più attività fisica puntualmente disatteso, la capacità di godere dei frutti del proprio lavoro senza scadere nella noia e nel desiderio di cambiare.
La mia vita affettiva è uguale, come ho già detto, improvvisamente tutto cambia, vivo il gelo e il vuoto e quasi non sopporto la presenza dell' altro, evito contatto e dialogo, lei dice che "caccio gli aculei"! Che io ricordi mi è sempre successo, fin da quando ho avuto i primi rapporti intorno ai 14 anni. Sembrava sempre il grande amore ma poi, nell' arco di una notte, tutto cambiava e non provavo più nulla.
E così succede ancora oggi.
intanto grazie per la sua risposta.
Il pensiero di ricorrere all' aiuto di uno specialista è stato ricorrente negli anni ma ho sempre desistito un po' per sfiducia dovuta alle esperienze di mia madre, che le ha provate tutte ma ancora naviga in alto mare, un po' per la paura di entrare in psicoterapia e non uscirne più e un po' perchè superbamente mi sono sempre detto che posso farcela da solo a superare i miei problemi, i quali visti sotto la prospettiva della vita che ho fatto, ritengo essere anche piuttosto esigui.
Quello che più mi affligge è la mia incapacità di impegnarmi costantemente in qualche cosa, che sia l' approfondimento di un argomento, il tentativo di fare più attività fisica puntualmente disatteso, la capacità di godere dei frutti del proprio lavoro senza scadere nella noia e nel desiderio di cambiare.
La mia vita affettiva è uguale, come ho già detto, improvvisamente tutto cambia, vivo il gelo e il vuoto e quasi non sopporto la presenza dell' altro, evito contatto e dialogo, lei dice che "caccio gli aculei"! Che io ricordi mi è sempre successo, fin da quando ho avuto i primi rapporti intorno ai 14 anni. Sembrava sempre il grande amore ma poi, nell' arco di una notte, tutto cambiava e non provavo più nulla.
E così succede ancora oggi.
[#3]
Caro utente, scusi se insisto nel mio punto di vista.. secondo me lei deve essere aiutato a gestire.. la distanza.. cioe' il rapporto con le persone importanti della sua vita, sentirsi accolto, ma non sentirsi invaso, sentirsi amato , ma non in cambio del dolore dell'altro ..amare ed aiutare gli altri senza essere garantito dalla loro riconoscenza, perchè sono in quel momento perdenti..
Cioè sarebbe bene che lei imparasse a.. fidarsi.. di sè stesso tanto per cominciare..
ma la sua dolce fidanzata la lascia sempre fare .. come reagisce '..? mi sembra troppo sicuro di non perderla..
Cosa ne pensa ? restiamo in ascolto..
Cioè sarebbe bene che lei imparasse a.. fidarsi.. di sè stesso tanto per cominciare..
ma la sua dolce fidanzata la lascia sempre fare .. come reagisce '..? mi sembra troppo sicuro di non perderla..
Cosa ne pensa ? restiamo in ascolto..
[#4]
Gentile Utente,
Alle riflessioni della dott Muscarà , che condivido appieno, aggiungo qualche nota e qualche lettura sull' amore, le sue alchimie e le sue paure...
L' amore è un lusso affettivo che non tutti possono permettersi, spesso si preferisce essere legati all' albero di una nave, come Ulisse, per resistere al canto delle sirene...
L' amore obbliga a tre coniugazioni : amarsi, lasciarsi amare ed amare ......tutte indispensabili
Si faccia aiutare, una vita senza Amore, è una brutta copia della Vita.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2175-quando-finisce-un-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2959-amore-bugiardo.html
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/3075-non-c-e-sesso-senza-amore-le-donne-al-sesso-occasionale-preferiscono-l-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4219-sappiamo-ancora-amare-la-nuova-grammatica-del-cuore.html
Alle riflessioni della dott Muscarà , che condivido appieno, aggiungo qualche nota e qualche lettura sull' amore, le sue alchimie e le sue paure...
L' amore è un lusso affettivo che non tutti possono permettersi, spesso si preferisce essere legati all' albero di una nave, come Ulisse, per resistere al canto delle sirene...
L' amore obbliga a tre coniugazioni : amarsi, lasciarsi amare ed amare ......tutte indispensabili
Si faccia aiutare, una vita senza Amore, è una brutta copia della Vita.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2175-quando-finisce-un-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2959-amore-bugiardo.html
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/3075-non-c-e-sesso-senza-amore-le-donne-al-sesso-occasionale-preferiscono-l-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4219-sappiamo-ancora-amare-la-nuova-grammatica-del-cuore.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4k visite dal 31/07/2014.
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