Rabbia, tristezza, solitudine
Buonasera dottori, sono una ragazza di 23 anni, attualmente un po' in difficoltà. Premetto che non ho mai seguito una terapia, a parte qualche seduta effettuata una decina di anni fa a seguito di un grave lutto in famiglia, e che da diverso tempo penso che forse mi farebbe bene intraprenderne una, sia per qualche dinamica nel rapporto con me stessa, sia con gli altri. Ad ogni modo, da tre mesi circa ho un ragazzo... Si tratta del mio primo vero fidanzamento, ad ora ho avuto solo storielle, e una parte di me è felicissima e incredula. Lo amo molto, e ho lottato duramente per conquistarlo. Dall'altra, proprio per quanto è stata dura questa conquista ( per mesi me ne ha fatte passare un bel po', essendo lui confuso riguardo ai suoi sentimenti), non faccio altro che aspettare che dica o faccia qualcosa di sbagliato, anche la cosa più stupida, per potergli urlare contro. I miei amici in questi mesi si sono allontanati, chi per invidia, chi perchè probabilmente mi vorrebbe tutta per se', chi perchè evidentemente non troppo interessato a me... Ormai non li vedo quasi più, e per cause di forza maggiore ( la mia automobile è guasta da un mese a questa parte) mi trovo segregata in casa con mia madre, con cui non ho nessun rapporto, una donna infantile che gode quando percepisce di avermi fatta innervosire e che non fa altro che vomitarmi addosso i suoi piagnistei. Al termine della giornata, quasi costringo il mio ragazzo a venire da me, che per amor di pace mi accontenta nonostante sia stanchissimo dopo le sue 10/11 ore di lavoro, e allora mi rendo conto di aspettare quasi speranzosa qualsiasi sua maldestra manovra per litigare... Sento che comincia a montarmi in petto la tachicardia, la mente mi si offusca e comincio a dire cose che farebbero risultare colpevole anche un angelo. Spesso succede che lui mi chiede scusa e io comincio a piangere, anche per ore... Non voglio perderlo, mi rendo conto che, per quanta ragione io possa avere in certe occasioni, sono pesante e stressante. Ma non posso fare a meno di prendermela a morte per le sue leggerezze, e sento che la rabbia e la solitudine insieme mi stanno distruggendo. Cosa posso fare?
[#1]
Gentile Ragazza,
Il suo malessere di oggi, potrebbe partire da lontano.
La sua ambivalenza nei confronti di questo amore, così importante, così fortemente voluto, il rapporto non/ rapporto con sua madre, sembrano spine irritative nel fianco....che se non adeguatamente elaborate la porteranno ad " agiti" , che in psicologia significa passaggi all' azione, di rabbia e sentimenti destruenti, senza la loro indispensabile elaborazione
Consulenti un nostro collega, anche in convenzione,vedrà che migliorerà il rapporto con se stessa ed anche con il suo ragazzo.
Il suo malessere di oggi, potrebbe partire da lontano.
La sua ambivalenza nei confronti di questo amore, così importante, così fortemente voluto, il rapporto non/ rapporto con sua madre, sembrano spine irritative nel fianco....che se non adeguatamente elaborate la porteranno ad " agiti" , che in psicologia significa passaggi all' azione, di rabbia e sentimenti destruenti, senza la loro indispensabile elaborazione
Consulenti un nostro collega, anche in convenzione,vedrà che migliorerà il rapporto con se stessa ed anche con il suo ragazzo.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Cara ragazza,
al di là della terapia che insieme alla collega le suggerisco la inviterei anche a dare una scossa alla sua vita.
Non riesce a vedere in qualcuno degli amici che si sono allontanati anche qualcosa di buono? tutti noi, compresa lei e con questa lettera lo ha messo sinceramente in evidenza, abbiamo cose cattive ma anche cose buone. Non riesce a vedere queste ultime, non dico in tutti, ma in qualcuno dei suoi ex amici?
Qualsiasi persona senza rete sociale, senza la possibilità di potersi spostare e con una madre 24/24 e con la quale per giunta non le piace stare si sentirebbe come si sente lei.
Riversare poi tutta la sua insoddisfazione sul partner è ciò che chiude il cerchio autodistruttivo del'esistenza che si è creata.
Si faccia aiutare da un collega della sua città a trovare la forza per riprendere il suo giusto posto nella sua rete sociale e al quale, come tutti i giovani della sua età ha diritto.
La saluto.
al di là della terapia che insieme alla collega le suggerisco la inviterei anche a dare una scossa alla sua vita.
Non riesce a vedere in qualcuno degli amici che si sono allontanati anche qualcosa di buono? tutti noi, compresa lei e con questa lettera lo ha messo sinceramente in evidenza, abbiamo cose cattive ma anche cose buone. Non riesce a vedere queste ultime, non dico in tutti, ma in qualcuno dei suoi ex amici?
Qualsiasi persona senza rete sociale, senza la possibilità di potersi spostare e con una madre 24/24 e con la quale per giunta non le piace stare si sentirebbe come si sente lei.
Riversare poi tutta la sua insoddisfazione sul partner è ciò che chiude il cerchio autodistruttivo del'esistenza che si è creata.
Si faccia aiutare da un collega della sua città a trovare la forza per riprendere il suo giusto posto nella sua rete sociale e al quale, come tutti i giovani della sua età ha diritto.
La saluto.
Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino
[#3]
Utente
Gentili dottoresse, so bene che una terapia mi aiuterebbe, ma non avrebbe falcun riscontro positivoo nel rapporto con mia madre, in quanto lei stessa avrebbe bisogno di una terapia visto il suo comportamento da quando, più di dieci anni fa, mio padre è venuto a mancare repentinamente. I miei amici hanno di certo molto più che qualcosa di buono, ma penso che se mi volessero davvero bene sarebbero più presenti, e dovrebbero intuire come sto.... Quello che più mi preoccupa é che a causa dei miei pensieri io stessa possa farmi del male, perché ad ogni futilità, me ne rendo conto, mi scoppia il cuore...
[#4]
Gentile ragazza,
mi permetta di correggerLa quando dice che la psicoterapia non avrebbe alcun riscontro con Sua mamma, perchè Lei non dovrebbe iniziare una psicoterapia per cambiare la mamma, perchè questo è impossibile. Lei fa bene ad iniziare una psicoterapia perchè attraverso la psicoterapia può modificare quelle parti problematiche di se stessa e correggere quegli aspetti disfunzionali nella RELAZIONE CON LA MAMMA, non della mamma.
Inoltre il focus di una psicoterapia è su di Lei, non sulla mamma, che è una comparsa sulla scena. E poichè è Lei sta soffrendo molto, allora è il caso che sia Lei a prendersi cura di se stessa.
Tenga presente anche che i Suoi amici non hanno la sfera di cristallo e non possono intuire come sta: perchè non lo dice loro e non chiede aiuto se ha bisogno?
Cordiali saluti,
mi permetta di correggerLa quando dice che la psicoterapia non avrebbe alcun riscontro con Sua mamma, perchè Lei non dovrebbe iniziare una psicoterapia per cambiare la mamma, perchè questo è impossibile. Lei fa bene ad iniziare una psicoterapia perchè attraverso la psicoterapia può modificare quelle parti problematiche di se stessa e correggere quegli aspetti disfunzionali nella RELAZIONE CON LA MAMMA, non della mamma.
Inoltre il focus di una psicoterapia è su di Lei, non sulla mamma, che è una comparsa sulla scena. E poichè è Lei sta soffrendo molto, allora è il caso che sia Lei a prendersi cura di se stessa.
Tenga presente anche che i Suoi amici non hanno la sfera di cristallo e non possono intuire come sta: perchè non lo dice loro e non chiede aiuto se ha bisogno?
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#5]
Gentile utente,
il partner agisce sempre un pò da amplificatore di emozioni e problematiche che sono, tuttavia, nostre, solo nostre, e mi sembra che abbia intuito come il problema non sia lui, nè tanto meno può essere la soluzione.
Con chi è veramente in lotta? Con il suo papà, perchè se ne è andato, o con sua madre, che mostra le sue fragilità?
La saluto calorosamente e la invito a contattare un collega nella sua città di residenza
il partner agisce sempre un pò da amplificatore di emozioni e problematiche che sono, tuttavia, nostre, solo nostre, e mi sembra che abbia intuito come il problema non sia lui, nè tanto meno può essere la soluzione.
Con chi è veramente in lotta? Con il suo papà, perchè se ne è andato, o con sua madre, che mostra le sue fragilità?
La saluto calorosamente e la invito a contattare un collega nella sua città di residenza
Dr.ssa Valentina Nappo - Terapia individuale, di coppia e familiare a Napoli
[#6]
Cara ragazza,
insieme alla dott.ssa Pileci con la quale sono d'accordissimo non ho da ribadirle il già detto e la necessità che si rivolga con fiducia ad un collega. La psicoterapia non cambia il mondo ma il nostro modo di guardarlo e di rapportarci ad esso. Mamma, amici, compagno.
Le faccio tanti auguri e spero riesca a trarre frutto dai nostri consigli. Ci farebbe oltremodo piacere.
insieme alla dott.ssa Pileci con la quale sono d'accordissimo non ho da ribadirle il già detto e la necessità che si rivolga con fiducia ad un collega. La psicoterapia non cambia il mondo ma il nostro modo di guardarlo e di rapportarci ad esso. Mamma, amici, compagno.
Le faccio tanti auguri e spero riesca a trarre frutto dai nostri consigli. Ci farebbe oltremodo piacere.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3.3k visite dal 31/07/2014.
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