Situazione delicata disturbi alimentari
Buongiorno a tutti,
Premetto che non è da me rivolgermi a qualcuno sulla mia vita privata però adesso nella situazione in cui mi trovo sento di cedere.
Sono insieme ad una ragazza da 4 anni io ho 27 anni lei 25. Da subito ho sentito che in lei c'era qualcosa di diverso, qualcosa di speciale. Infatti lei soffre di disturbi alimentari, è passata dalla fase anoressica a quella bulimica; ho imparato bene in questi anni a conoscere questa "malattia", le sono stato sempre accanto, abbiamo dovuto affrontare un sacco di situazioni spiacevoli, ma il mio amore per lei mi ha sempre dato la forza di affrontare tutto e tutti. Inizialmente vivevamo in un altra città che non dava la possibilità di iniziare un percorso terapeutico certo (lei era già andata in terapia presso L'ABA di Milano, poi per cause maggiori è dovuta andar via). Quando dopo 2 anni siamo riusciti a trasferirci le cose non sono andate come me le ero immaginate nella mia testa. Ha si, cominciato a riprendere terapia, ma dopo poche settimana per altre cause maggiori si è ritrovata a dover nuovamente interromperla. Non entrando nei dettagli, mi sono dovuto nuovamente rimboccare le maniche, lei è tornata nella sua città mentre io, dopo aver trovato un posto di lavoro che mi consentisse di pagare affitto più le varie spese più terapia. Saremmo stati solamente io e lei, nessun altro avrebbe più messo i bastoni tra le ruote ( per altri intendo i parenti, che anzichè dare più amore verso di lei, la facevano sentire continuamente un peso).
Avevo riacquistato una forte fiducia, ero lì a casa nuova che pitturavo e mettevo tutto in ordine , sapendo che non appena finivo di sistemare lei sarebbe tornata e la storia sarebbe cambiata. Purtroppo nei 3 mesi in cui si è ritrovata sola, ha iniziato ad uscire con una amica che l'ha portata su una strada ancora più dissestata....quella della droga. E' andata a casa è le ha portato della metanfetamina. Lei non voleva assolutamente prenderla, ma si sa, c'è la storia delle dipendenze incrociate, stava male, alla fine ne ha fatto uso. Non mi aveva detto nulla, forse per paura, forse per vergogna ma sta di fatto che a me conoscendola, è suonato subito un campanello di allarme. L'ho messa alle strette e le ho fatto sputare il rospo. L'ho messa di fronte ad una scelta : o sali e mi permetti ancora di amarti ed aiutarti oppure ci lasciamo. Una settimana più tardi è salita, ma per colpa di quella maledetta sostanza ( l'ha presa all'incirca una decina di volte andando a ballare) lei adesso dice che vuole vivere come vuole lei, che sono anni che non si diverti costretta a stare in casa a stare male. Le ho provato a parlare in tutti i modi per farla riflettere, ma non ce n'è. Dice che non è il momento adesso, che vuole lavorare e all'occorenza se dovesse capitare, anche nel weekend fare uso di md. Adesso io sono in seria difficoltà, tutta la pazienza avuta in questi anni, tutti i sacrifici,non hanno portato a ciò che speravo.
Ringrazio per l'ascolto e a chi risponderà.
Premetto che non è da me rivolgermi a qualcuno sulla mia vita privata però adesso nella situazione in cui mi trovo sento di cedere.
Sono insieme ad una ragazza da 4 anni io ho 27 anni lei 25. Da subito ho sentito che in lei c'era qualcosa di diverso, qualcosa di speciale. Infatti lei soffre di disturbi alimentari, è passata dalla fase anoressica a quella bulimica; ho imparato bene in questi anni a conoscere questa "malattia", le sono stato sempre accanto, abbiamo dovuto affrontare un sacco di situazioni spiacevoli, ma il mio amore per lei mi ha sempre dato la forza di affrontare tutto e tutti. Inizialmente vivevamo in un altra città che non dava la possibilità di iniziare un percorso terapeutico certo (lei era già andata in terapia presso L'ABA di Milano, poi per cause maggiori è dovuta andar via). Quando dopo 2 anni siamo riusciti a trasferirci le cose non sono andate come me le ero immaginate nella mia testa. Ha si, cominciato a riprendere terapia, ma dopo poche settimana per altre cause maggiori si è ritrovata a dover nuovamente interromperla. Non entrando nei dettagli, mi sono dovuto nuovamente rimboccare le maniche, lei è tornata nella sua città mentre io, dopo aver trovato un posto di lavoro che mi consentisse di pagare affitto più le varie spese più terapia. Saremmo stati solamente io e lei, nessun altro avrebbe più messo i bastoni tra le ruote ( per altri intendo i parenti, che anzichè dare più amore verso di lei, la facevano sentire continuamente un peso).
Avevo riacquistato una forte fiducia, ero lì a casa nuova che pitturavo e mettevo tutto in ordine , sapendo che non appena finivo di sistemare lei sarebbe tornata e la storia sarebbe cambiata. Purtroppo nei 3 mesi in cui si è ritrovata sola, ha iniziato ad uscire con una amica che l'ha portata su una strada ancora più dissestata....quella della droga. E' andata a casa è le ha portato della metanfetamina. Lei non voleva assolutamente prenderla, ma si sa, c'è la storia delle dipendenze incrociate, stava male, alla fine ne ha fatto uso. Non mi aveva detto nulla, forse per paura, forse per vergogna ma sta di fatto che a me conoscendola, è suonato subito un campanello di allarme. L'ho messa alle strette e le ho fatto sputare il rospo. L'ho messa di fronte ad una scelta : o sali e mi permetti ancora di amarti ed aiutarti oppure ci lasciamo. Una settimana più tardi è salita, ma per colpa di quella maledetta sostanza ( l'ha presa all'incirca una decina di volte andando a ballare) lei adesso dice che vuole vivere come vuole lei, che sono anni che non si diverti costretta a stare in casa a stare male. Le ho provato a parlare in tutti i modi per farla riflettere, ma non ce n'è. Dice che non è il momento adesso, che vuole lavorare e all'occorenza se dovesse capitare, anche nel weekend fare uso di md. Adesso io sono in seria difficoltà, tutta la pazienza avuta in questi anni, tutti i sacrifici,non hanno portato a ciò che speravo.
Ringrazio per l'ascolto e a chi risponderà.
[#1]
Germile Utente,
È difficile dirle cosa fare o come gestire questa dolorosa situazione.
La sua ragazza ha spostato la dipendenza: dal cibo, alle sostanze ...
Il nucleo di fondo è sempre la dipendenza.
Forse non si era curata abbastanza o forse ha avuto una ricaduta, le sostanze rappresentano per lei, quello che rappresentava il cibo: una consolazione, una compensazione..
Un nostro collega potrà aiutarla nella disamina di quello che le sta accadendo
È difficile dirle cosa fare o come gestire questa dolorosa situazione.
La sua ragazza ha spostato la dipendenza: dal cibo, alle sostanze ...
Il nucleo di fondo è sempre la dipendenza.
Forse non si era curata abbastanza o forse ha avuto una ricaduta, le sostanze rappresentano per lei, quello che rappresentava il cibo: una consolazione, una compensazione..
Un nostro collega potrà aiutarla nella disamina di quello che le sta accadendo
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
>>Adesso io sono in seria difficoltà, tutta la pazienza avuta in questi anni, tutti i sacrifici,non hanno portato a ciò che speravo.<<
purtroppo non si possono "salvare" le persone soprattutto se continuano ad interrompere psicoterapie e trattamenti quanto mai necessari in questi casi.
Forse non si tratta solo di un disturbo alimentare, ma di un quadro personologico che merita un approfondimento e una cura adeguata e quindi manca di assertività e di conseguenza risulta difficile comprendere cosa vuole veramente. Forse è una ragazza che tende a dipendere troppo dagli altri, forse non riesce a fare delle scelte veramente autonome.
>>Una settimana più tardi è salita, ma per colpa di quella maledetta sostanza ( l'ha presa all'incirca una decina di volte andando a ballare) lei adesso dice che vuole vivere come vuole lei, che sono anni che non si diverti costretta a stare in casa a stare male. <<
non credo che sia colpa della sostanza, probabilmente è solo un modo per cambiare qualcosa, un modo per esprimere un bisogno di indipendenza, certo disfunzionale perché legato all'assunzione di sostanze.
purtroppo non si possono "salvare" le persone soprattutto se continuano ad interrompere psicoterapie e trattamenti quanto mai necessari in questi casi.
Forse non si tratta solo di un disturbo alimentare, ma di un quadro personologico che merita un approfondimento e una cura adeguata e quindi manca di assertività e di conseguenza risulta difficile comprendere cosa vuole veramente. Forse è una ragazza che tende a dipendere troppo dagli altri, forse non riesce a fare delle scelte veramente autonome.
>>Una settimana più tardi è salita, ma per colpa di quella maledetta sostanza ( l'ha presa all'incirca una decina di volte andando a ballare) lei adesso dice che vuole vivere come vuole lei, che sono anni che non si diverti costretta a stare in casa a stare male. <<
non credo che sia colpa della sostanza, probabilmente è solo un modo per cambiare qualcosa, un modo per esprimere un bisogno di indipendenza, certo disfunzionale perché legato all'assunzione di sostanze.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.4k visite dal 30/07/2014.
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