Piccole fastidiose ansie
Buongiorno, voglio cercare di essere il piu' breve possibile..mi chiamo Anna ho 37 anni e sono single..dopo molto tempo ho ripreso a studiare (scienze del servizio sociale) ma sono stata impossibilitata a lavorare in quanto ho i genitori anziani che non sono stati benissimo..vengo da un anno pesantissimo durante il quale è successo di tutto..ho un fratello e un nipotino malati di cancro, che tuttora sono sotto cura e io mi sto facendo in quattro per aiutarli (specialmente mio fratello), accompagnandoli alle varie visite mediche e cercando di star loro vicina come posso..
Il problema non è tanto questo, ma credo di aver dei problemi, dei disagi internamente..e questo va avanti da molto tempo..specialmente da quando non lavoro ed ho la mente sgombra..fuori sono una persona solare, ottimista, sempre sorridente, ma dentro a volte sono confusissima..il mio problema è che penso troppo e penalizzo le cose che mi piace fare..è come se le bloccassi..i miei pensieri ricorrenti sono: sto lottando molto per ottenere una certa cosa, ma poi? quando l'avro' ottenuta? che cosa importa? per esempio la laurea, la dieta che mi fa perdere qualche chilo, l'amore per un ragazzo per cui sto lottando da tempo..è come se immaginassi il risultato finale e quindi perdessi il gusto della conquista delle cose..anche se so che magari questa cosa la voglio con tutta me stessa, il mio cervello mi convince che è inutile e quindi spesso, mi ritrovo ad abbandonare le cose a metà.
Ho anche paura della noia quando le cose vanno bene, se le malattie spariscono ( anche se li' mi struggo e la guarigione è l'unica cosa che conta) e questo mi fa sentire orribile.
Paura di non temere la gente e che quindi non avreu piu' freni e timori con nessuno..
insomma una serie di piccole paranoie e paure che mi incasinano la vira e mi fanno stare li' a pensarci appena sveglia e per gran parte del giorno. Vorrei vuotare la testa e renderla libera di apprezzare cio' che piu' voglio e mi piace senza pensare ai se e ai ma.
Mi sono guardata bene dentro ed ho capito che forse voglio autopunirmi privandomi delle cose che piu' amo fare..come studiare, fare la dieta, uscire con gli amici.
O forse ho paura di non aver piu' niente da desiderare appena l'ho ottenute..
c'è da dire che certe volte mi sforzo di fare le cose anche con questi pensieracci di inutilita' e poi sto benissimo,una volta che le vinco, e riesco ad apprezzare al mille per mille!
Perche' perdo la motivazione? che problema ho? e soprattutto come uscirne??
grazie mille!
Anna
Il problema non è tanto questo, ma credo di aver dei problemi, dei disagi internamente..e questo va avanti da molto tempo..specialmente da quando non lavoro ed ho la mente sgombra..fuori sono una persona solare, ottimista, sempre sorridente, ma dentro a volte sono confusissima..il mio problema è che penso troppo e penalizzo le cose che mi piace fare..è come se le bloccassi..i miei pensieri ricorrenti sono: sto lottando molto per ottenere una certa cosa, ma poi? quando l'avro' ottenuta? che cosa importa? per esempio la laurea, la dieta che mi fa perdere qualche chilo, l'amore per un ragazzo per cui sto lottando da tempo..è come se immaginassi il risultato finale e quindi perdessi il gusto della conquista delle cose..anche se so che magari questa cosa la voglio con tutta me stessa, il mio cervello mi convince che è inutile e quindi spesso, mi ritrovo ad abbandonare le cose a metà.
Ho anche paura della noia quando le cose vanno bene, se le malattie spariscono ( anche se li' mi struggo e la guarigione è l'unica cosa che conta) e questo mi fa sentire orribile.
Paura di non temere la gente e che quindi non avreu piu' freni e timori con nessuno..
insomma una serie di piccole paranoie e paure che mi incasinano la vira e mi fanno stare li' a pensarci appena sveglia e per gran parte del giorno. Vorrei vuotare la testa e renderla libera di apprezzare cio' che piu' voglio e mi piace senza pensare ai se e ai ma.
Mi sono guardata bene dentro ed ho capito che forse voglio autopunirmi privandomi delle cose che piu' amo fare..come studiare, fare la dieta, uscire con gli amici.
O forse ho paura di non aver piu' niente da desiderare appena l'ho ottenute..
c'è da dire che certe volte mi sforzo di fare le cose anche con questi pensieracci di inutilita' e poi sto benissimo,una volta che le vinco, e riesco ad apprezzare al mille per mille!
Perche' perdo la motivazione? che problema ho? e soprattutto come uscirne??
grazie mille!
Anna
[#1]
Gentile Anna,
la sua mente sembra avvitarsi in continue rimuginazioni ansiose.
Ha citato molti fattori che concorrerebbero a sostenere e ad alimentare un probabile stato ansioso che comunque a quanto riferisce non è di recente comparsa e richiederebbe attenzione specialistica.
In un precedente consulto ci riferiva di essersi incontrata con una psicologa, ha poi continuato?
Il miglior modo per affrontare in modo efficace i suoi disagi è quello di rivolgersi a uno psicologo psicoterapeuta per una valutazione diretta e un eventuale trattamento psicoterapico.
Dall'ansia patologica, se di questo si trattasse, si può uscire anche in tempi non necessariamente lunghi con i trattamenti appropriati.
Restiamo in ascolto
la sua mente sembra avvitarsi in continue rimuginazioni ansiose.
Ha citato molti fattori che concorrerebbero a sostenere e ad alimentare un probabile stato ansioso che comunque a quanto riferisce non è di recente comparsa e richiederebbe attenzione specialistica.
In un precedente consulto ci riferiva di essersi incontrata con una psicologa, ha poi continuato?
Il miglior modo per affrontare in modo efficace i suoi disagi è quello di rivolgersi a uno psicologo psicoterapeuta per una valutazione diretta e un eventuale trattamento psicoterapico.
Dall'ansia patologica, se di questo si trattasse, si può uscire anche in tempi non necessariamente lunghi con i trattamenti appropriati.
Restiamo in ascolto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Utente
Grazie dottoressa Rinella per la tempestiva risposta..
Ho cercato di descrivere al meglio cio' che mi passa per la mente durante quei miei momenti di "malessere" interiore..
anche se non è facile per me, perche' non amo parlarne e di solito mi tengo tutto dentro..
Avevo iniziato a vedere una psicologa qualche mese fa, ma dopo la prima seduta, ho interrotto. A casa ho molti problemi.. in quel periodo si ammalo' mio nipote, per cui ho lasciato andare le cose cosi'..
Io mi porto dietro questi stati ansiosi da moltissimo tempo..addirettura dall'adolescenza,poi la vita ha fatto il suo corso, ho lavorato, ho frequentato molta gente,mi sono innamorata.. e in quei periodi ero meno ansiosa..avevo altri problemi..
Dal 2010, dopo una brutta malattia di mio padre, sono ferma con il lavoro..meno problemi, noia, tranquillità.. e questi pensieri hanno preso il sopravvento, sempre piu' insistentemente..e non so davvero come uscirne fuori..
Ho cercato di descrivere al meglio cio' che mi passa per la mente durante quei miei momenti di "malessere" interiore..
anche se non è facile per me, perche' non amo parlarne e di solito mi tengo tutto dentro..
Avevo iniziato a vedere una psicologa qualche mese fa, ma dopo la prima seduta, ho interrotto. A casa ho molti problemi.. in quel periodo si ammalo' mio nipote, per cui ho lasciato andare le cose cosi'..
Io mi porto dietro questi stati ansiosi da moltissimo tempo..addirettura dall'adolescenza,poi la vita ha fatto il suo corso, ho lavorato, ho frequentato molta gente,mi sono innamorata.. e in quei periodi ero meno ansiosa..avevo altri problemi..
Dal 2010, dopo una brutta malattia di mio padre, sono ferma con il lavoro..meno problemi, noia, tranquillità.. e questi pensieri hanno preso il sopravvento, sempre piu' insistentemente..e non so davvero come uscirne fuori..
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.4k visite dal 30/07/2014.
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