Qualche giorno un senso di colpa che non riesco ad elaborare e mi impedisce di riposare
Salve,
Ho 23 anni e da qualche giorno un senso di colpa che non riesco ad elaborare e mi impedisce di riposare. Sono una studentessa di lettere e affascinata dalla letteratura, campo in cui investo e in cui vorrei realizzarmi. Inoltre c'è da premettere che sono una persona molto insicura, insomma l' idea di sbagliare mi terrorizza o meglio è l'idea di deludere e aspettative e rivelarmi inadatta e mediocre a spaventarmi, così quando so che potrei fallire in qualcosa mi astengo dal farlo. L'unica sicurezza che ho sempre avuto e' sempre stata quella di ritenermi estremamente onesta e forse sbagliavo. Sono figlia di genitori separati quando ero adolescente, ho preso per mano mia mamma e mia sorella minore e per anni le ho dato tutta la mia forza senza versare neanche una lacrima, mentre con mio padre ho pochissimi rapporti visto che ci ha lasciate per un'altra famiglia.Sono4anni che sono single e non ho rapporti per il semplice fatto che dopo un'amara delusione non ho più avuto voglia di abbandonarmi qualcuno e nonostante quasi tutti i ragazzi che conosco mi propongano di uscire io prima o poi rifiuto o lascio che le cose scemino. Ad allontanare le persone non sono mai stata brava. Mi sento in debito con loro per il solo fatto che si interessino e non riesco ad essere brusca. 6 mesi fa faccio un corso privato in una redazione, per prendere il tesserino da pubblicista, pago molti soldi e inizio a collaborare con il dirigente anche professore di letteratura nella mia facoltà. Un uomo molto affascinante, giovanissimo e sposato. Da quel momento lui fa di tutto per conquistarmi, sembra ossessionato da me...io sono all'inizio indignata e lusingata da queste attenzioni, prima fredda e poi sempre più rabbonita perché eravamo entrati in confidenza, tra regali e messaggi, lo trovavo ovunque, fuori dalla palestra, fuori dal bar dove lavoro solo per un saluto. Io mi agito, mi ammutolisco, quell'uomo mi mette in soggezione. Mi scrive 50 poesie raccolte in un libro ch un grande editore accetta di pubblicare. Nel frattempo sono passati solo 30 giorni, e io mi faccio trasferire in un' altra redazione, lui si dice d'accordo. Da quel momento non lo vedrò più, mi chiede sempre di incontrarci, evito gli orari in cui so di trovarlo in facoltà e non risponde se mi telefona...eppure lui tutte le notti mi scrive lunghissimi messaggi e io a periodo alternati rispondo a volte sempre a volte mai... ma quando rispondo flirtiamo, io gli dico che non può succedere nulla tra noi e non solo perché sposato ma lui sembra non ascoltarmi. Mi compra un biglietto aereo per passare 3 giorni insieme, "una pausa da tutto" dice, io mi arrabbio perché non voglio essere comprata e rifiuto. Ma continua a cercarmi e io a rispondere, ora fredda ora languida. E la cosa mi pesa ma ho paura di ferirlo se sparissi. Da un giorno all'altro sparisce e la moglie mi manda messaggi minacciosi.ha ragione. Mi sono resa complice di un tradimento seppur platonico. Non l'ho fermato.
Ho 23 anni e da qualche giorno un senso di colpa che non riesco ad elaborare e mi impedisce di riposare. Sono una studentessa di lettere e affascinata dalla letteratura, campo in cui investo e in cui vorrei realizzarmi. Inoltre c'è da premettere che sono una persona molto insicura, insomma l' idea di sbagliare mi terrorizza o meglio è l'idea di deludere e aspettative e rivelarmi inadatta e mediocre a spaventarmi, così quando so che potrei fallire in qualcosa mi astengo dal farlo. L'unica sicurezza che ho sempre avuto e' sempre stata quella di ritenermi estremamente onesta e forse sbagliavo. Sono figlia di genitori separati quando ero adolescente, ho preso per mano mia mamma e mia sorella minore e per anni le ho dato tutta la mia forza senza versare neanche una lacrima, mentre con mio padre ho pochissimi rapporti visto che ci ha lasciate per un'altra famiglia.Sono4anni che sono single e non ho rapporti per il semplice fatto che dopo un'amara delusione non ho più avuto voglia di abbandonarmi qualcuno e nonostante quasi tutti i ragazzi che conosco mi propongano di uscire io prima o poi rifiuto o lascio che le cose scemino. Ad allontanare le persone non sono mai stata brava. Mi sento in debito con loro per il solo fatto che si interessino e non riesco ad essere brusca. 6 mesi fa faccio un corso privato in una redazione, per prendere il tesserino da pubblicista, pago molti soldi e inizio a collaborare con il dirigente anche professore di letteratura nella mia facoltà. Un uomo molto affascinante, giovanissimo e sposato. Da quel momento lui fa di tutto per conquistarmi, sembra ossessionato da me...io sono all'inizio indignata e lusingata da queste attenzioni, prima fredda e poi sempre più rabbonita perché eravamo entrati in confidenza, tra regali e messaggi, lo trovavo ovunque, fuori dalla palestra, fuori dal bar dove lavoro solo per un saluto. Io mi agito, mi ammutolisco, quell'uomo mi mette in soggezione. Mi scrive 50 poesie raccolte in un libro ch un grande editore accetta di pubblicare. Nel frattempo sono passati solo 30 giorni, e io mi faccio trasferire in un' altra redazione, lui si dice d'accordo. Da quel momento non lo vedrò più, mi chiede sempre di incontrarci, evito gli orari in cui so di trovarlo in facoltà e non risponde se mi telefona...eppure lui tutte le notti mi scrive lunghissimi messaggi e io a periodo alternati rispondo a volte sempre a volte mai... ma quando rispondo flirtiamo, io gli dico che non può succedere nulla tra noi e non solo perché sposato ma lui sembra non ascoltarmi. Mi compra un biglietto aereo per passare 3 giorni insieme, "una pausa da tutto" dice, io mi arrabbio perché non voglio essere comprata e rifiuto. Ma continua a cercarmi e io a rispondere, ora fredda ora languida. E la cosa mi pesa ma ho paura di ferirlo se sparissi. Da un giorno all'altro sparisce e la moglie mi manda messaggi minacciosi.ha ragione. Mi sono resa complice di un tradimento seppur platonico. Non l'ho fermato.
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"Da un giorno all'altro sparisce e la moglie mi manda messaggi minacciosi.ha ragione. Mi sono resa complice di un tradimento seppur platonico. Non l'ho fermato."
Si sente in colpa per non aver fermato il suddetto. Complice sian il Suo carattere: "Ad allontanare le persone non sono mai stata brava", sia il sentirsi lusingata dalle attenzioni sicuramente oltre l'ordinario.
Forse però anche la lunga "astinenza affettiva" inizia a mandare messaggi.
"Dopo un'amara delusione non ho più avuto voglia di abbandonarmi qualcuno". Ma sono passati 4 anni!
Non lasci che questo evento si incisti dentro di Lei, cominci a rifletterci e a lavorarci un po'. Quanto accaduto può essere il segnale che è giunto il tempo di riprendere a camminare (affettivamente), a rimettersi in gioco con i Suoi coetanei.
Si sente in colpa per non aver fermato il suddetto. Complice sian il Suo carattere: "Ad allontanare le persone non sono mai stata brava", sia il sentirsi lusingata dalle attenzioni sicuramente oltre l'ordinario.
Forse però anche la lunga "astinenza affettiva" inizia a mandare messaggi.
"Dopo un'amara delusione non ho più avuto voglia di abbandonarmi qualcuno". Ma sono passati 4 anni!
Non lasci che questo evento si incisti dentro di Lei, cominci a rifletterci e a lavorarci un po'. Quanto accaduto può essere il segnale che è giunto il tempo di riprendere a camminare (affettivamente), a rimettersi in gioco con i Suoi coetanei.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Gentile Utente,
a mio avviso il problema sta qui: "...l' idea di sbagliare mi terrorizza o meglio è l'idea di deludere e aspettative e rivelarmi inadatta e mediocre a spaventarmi, così quando so che potrei fallire in qualcosa mi astengo dal farlo..."
Probabilmente è per questa ragione che non riesce a guardare oltre e ad andare avanti, semplicemente facendo tesoro di questa esperienza e se la moglie di quest'uomo sostiene che Lei sia la responsabile del tradimento, forse non considera che anche lei ha la sua parte di responsabilità...
Quello che emerge è come Lei sia sensibile e quasi permeabile al giudizio altrui: la moglie di quest'uomo Le dice che la colpa è tutta Sua e Lei ci crede, fidandosi di avere tutta la responsabilità, quando in realtà è in ottima compagnia in questo trio.
Se fa fatica a vedere lucidamente le Sue responsabilità, potrebbe avere un problema di autostima e potrebbe essere utile una consulenza psicologica di persona.
Cordiali saluti,
a mio avviso il problema sta qui: "...l' idea di sbagliare mi terrorizza o meglio è l'idea di deludere e aspettative e rivelarmi inadatta e mediocre a spaventarmi, così quando so che potrei fallire in qualcosa mi astengo dal farlo..."
Probabilmente è per questa ragione che non riesce a guardare oltre e ad andare avanti, semplicemente facendo tesoro di questa esperienza e se la moglie di quest'uomo sostiene che Lei sia la responsabile del tradimento, forse non considera che anche lei ha la sua parte di responsabilità...
Quello che emerge è come Lei sia sensibile e quasi permeabile al giudizio altrui: la moglie di quest'uomo Le dice che la colpa è tutta Sua e Lei ci crede, fidandosi di avere tutta la responsabilità, quando in realtà è in ottima compagnia in questo trio.
Se fa fatica a vedere lucidamente le Sue responsabilità, potrebbe avere un problema di autostima e potrebbe essere utile una consulenza psicologica di persona.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Utente
Gentili dottoresse,
Vi ringrazio per la vostra pronta risposta, sento molto l'urgenza di buttare fuori questa storia e con le amiche tendo a nasconderla perché come si deduce me ne vergogno.
Vorrei solo non sentire più il peso della colpa. Ma la mia morale è lì a bacchettarmi forte.
Grazie ancora. Riflettero' sui passaggi che mi avete segnalato.
Vi ringrazio per la vostra pronta risposta, sento molto l'urgenza di buttare fuori questa storia e con le amiche tendo a nasconderla perché come si deduce me ne vergogno.
Vorrei solo non sentire più il peso della colpa. Ma la mia morale è lì a bacchettarmi forte.
Grazie ancora. Riflettero' sui passaggi che mi avete segnalato.
[#4]
Il senso di colpa è un'emozione che viene influenzata dalla cultura di riferimento.
Prendere le distanze permette di vedere l'evento per il quale si sta sentendo in colpa per quello che è in maniera più lucida e anche gli aspetti positivi di ciò che è accaduto e non accaduto. Lei sembra focalizzata solo su aspetti negativi...
Cordiali saluti,
Prendere le distanze permette di vedere l'evento per il quale si sta sentendo in colpa per quello che è in maniera più lucida e anche gli aspetti positivi di ciò che è accaduto e non accaduto. Lei sembra focalizzata solo su aspetti negativi...
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.2k visite dal 28/07/2014.
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