Confusione e calo di concentrazione
Da come avrete capito, da molto tempo sono spesso vittima di particolari cali di concentrazione. Sono sempre stata una persona molto calma, che ragiona molto sulle cose che accadono, che studia i comportamenti delle persone e che molte volte rimango immobile a pensare a tutto quello che ho fatto, che ho detto, o che dirò in futuro in situazioni che potranno accadere ecc.
Insomma sono fatto così....e molte volte è come se mi confondessi nelle cose più semplici, e a volte dimentico situazioni,oggetti che avevo capito o preso da poco...
è come se la memoria si restringesse, e la capacità di pensiero si indebolisse...
Inoltre ho anche dei problemi riguardanti la vista, in poche parole i miei occhi si stancano molto in fretta....ma questo non so se coincide con il mio problema principale.
Di cosa si tratta? e se potrei fare qualcosa per migliorare, cosa farei?.
Insomma sono fatto così....e molte volte è come se mi confondessi nelle cose più semplici, e a volte dimentico situazioni,oggetti che avevo capito o preso da poco...
è come se la memoria si restringesse, e la capacità di pensiero si indebolisse...
Inoltre ho anche dei problemi riguardanti la vista, in poche parole i miei occhi si stancano molto in fretta....ma questo non so se coincide con il mio problema principale.
Di cosa si tratta? e se potrei fare qualcosa per migliorare, cosa farei?.
[#1]
Gentile utente,
di sè ci scrive: "Sono sempre stata una persona molto calma, che ragiona molto sulle cose che accadono, che studia i comportamenti delle persone e che molte volte rimango immobile a pensare..."
Ma, si tratta di pensiero o di rimuginìo? I due processi mentali sono profondamente diversi, e il secondo porta alla fine a girare a vuoto attorno a una ipotesi o problema e a non saper agire.
Per chiarire meglio a cosa mi riferisco, Le consiglio di leggere
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3715-la-rimuginazione-ossessiva-come-risolverla.html
Nella Sua vita di cosa si occupa? Studia? Lavora? Come trascorre le giornate? Ha amici?
di sè ci scrive: "Sono sempre stata una persona molto calma, che ragiona molto sulle cose che accadono, che studia i comportamenti delle persone e che molte volte rimango immobile a pensare..."
Ma, si tratta di pensiero o di rimuginìo? I due processi mentali sono profondamente diversi, e il secondo porta alla fine a girare a vuoto attorno a una ipotesi o problema e a non saper agire.
Per chiarire meglio a cosa mi riferisco, Le consiglio di leggere
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3715-la-rimuginazione-ossessiva-come-risolverla.html
Nella Sua vita di cosa si occupa? Studia? Lavora? Come trascorre le giornate? Ha amici?
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Gentile ragazzo,
concordo con quello che scrive la mia collega, dr.ssa Brunialti.
Quello che lei ci descrive sembra avere le caratteristiche della rimuginazione, anche se solo una valutazione di persona potrà sciogliere questo nodo.
In ogni caso, ciò che descrive come calo di concentrazione, restringimento della memoria, potrebbe essere spiegato proprio dalla presenza dei pensieri di cui parla. Infatti, più vive internamente, tra pensieri e fantasie, più si perde elementi esterni della "realtà" è del presente.
Restiamo in ascolto
concordo con quello che scrive la mia collega, dr.ssa Brunialti.
Quello che lei ci descrive sembra avere le caratteristiche della rimuginazione, anche se solo una valutazione di persona potrà sciogliere questo nodo.
In ogni caso, ciò che descrive come calo di concentrazione, restringimento della memoria, potrebbe essere spiegato proprio dalla presenza dei pensieri di cui parla. Infatti, più vive internamente, tra pensieri e fantasie, più si perde elementi esterni della "realtà" è del presente.
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#3]
Ex utente
Il link da lei proposto, dottoressa Brunialti, è molto interessante, è rispecchia in gran parte questo problema che mi turba..
Attualmente sono uno studente alberghiero, sono al 5 anno e quest'anno dovrei diplomarmi.
Non lavoro, e non ho neanche tanti amici, non perché non riesco, ma perché non voglio farmi trascinare ed influenzare da loro...
Inoltre ammetto che negli ultimi anni non sono stata una persona molto socievole, non perché non voglio esserlo, ma semplicemente perché non riesco ad esserlo..
In famiglia le cose non vanno bene, anzi, non vanno per niente bene, siccome i miei sono divorziati da 8 anni...
La sua ultima frase dr.Mori "più vive internamente,tra pensieri e fantasie, , più si perde in elementi esterni della "realtà"e del presente" ha inciso molto su quello che io intendevo....
Desidererei saperne di più.
Vi ringrazio in anticipo per il disturbo...
Attualmente sono uno studente alberghiero, sono al 5 anno e quest'anno dovrei diplomarmi.
Non lavoro, e non ho neanche tanti amici, non perché non riesco, ma perché non voglio farmi trascinare ed influenzare da loro...
Inoltre ammetto che negli ultimi anni non sono stata una persona molto socievole, non perché non voglio esserlo, ma semplicemente perché non riesco ad esserlo..
In famiglia le cose non vanno bene, anzi, non vanno per niente bene, siccome i miei sono divorziati da 8 anni...
La sua ultima frase dr.Mori "più vive internamente,tra pensieri e fantasie, , più si perde in elementi esterni della "realtà"e del presente" ha inciso molto su quello che io intendevo....
Desidererei saperne di più.
Vi ringrazio in anticipo per il disturbo...
[#4]
"Non lavoro, e non ho neanche tanti amici, non perché non riesco, ma perché non voglio farmi trascinare ed influenzare da loro..."
Beh, i rapporti sociali - è vero - prevedono un reciproco influenzamento, che ci permette però anche di crescere attraverso nuovi stimoli e qualche difficoltà nel cambiamento.
"Inoltre ammetto che negli ultimi anni non sono stata una persona molto socievole, non perché non voglio esserlo, ma semplicemente perché non riesco ad esserlo.."
Se nella prima frase sembra s tratti di una scelta, in questa seconda viene dichiarata una difficoltà.
La difficoltà sociale la porta di conseguenza a rinchiudersi nel Suo mondo interiore, già occupato da contenuti ingombranti e non ancora elaborati, mi riferisco a "In famiglia le cose non vanno per niente bene, siccome i miei sono divorziati da 8 anni...".
Sono aspetti sui quali occorre iniziare a lavorare.
Beh, i rapporti sociali - è vero - prevedono un reciproco influenzamento, che ci permette però anche di crescere attraverso nuovi stimoli e qualche difficoltà nel cambiamento.
"Inoltre ammetto che negli ultimi anni non sono stata una persona molto socievole, non perché non voglio esserlo, ma semplicemente perché non riesco ad esserlo.."
Se nella prima frase sembra s tratti di una scelta, in questa seconda viene dichiarata una difficoltà.
La difficoltà sociale la porta di conseguenza a rinchiudersi nel Suo mondo interiore, già occupato da contenuti ingombranti e non ancora elaborati, mi riferisco a "In famiglia le cose non vanno per niente bene, siccome i miei sono divorziati da 8 anni...".
Sono aspetti sui quali occorre iniziare a lavorare.
[#8]
Lei aveva 10 anni, quando è avvenuta la "disgrazia dei suoi genitori". Un'età troppo piccola per riuscire a parlarne, a districarsi nei complessi sentimenti che la separazione dei genitori comporta, senza la possibilità quindi di farsene una ragione. Sopraffatto dal dolore, il bambino chiude la porta ai sentimenti per difendersi, adotta inconsapevolmente una sorta di "anestesia" affettiva.
Ma la parta chiusa lascia fuori il sentimenti difficili, ma anche quelli belli.
E intanto si giunge ad una età più adulta, l'oggi, nella quale questa strategia (che all'epoca è sembrata l'unica possibile) mostra i suoi limiti.
E' il momento di constatare che ha fatto il suo tempo e che occorre "metterci mano" per avviarsi verso una nuova dimensione che, oggi, produca esiti migliori per la Sua vita.
Ma la parta chiusa lascia fuori il sentimenti difficili, ma anche quelli belli.
E intanto si giunge ad una età più adulta, l'oggi, nella quale questa strategia (che all'epoca è sembrata l'unica possibile) mostra i suoi limiti.
E' il momento di constatare che ha fatto il suo tempo e che occorre "metterci mano" per avviarsi verso una nuova dimensione che, oggi, produca esiti migliori per la Sua vita.
[#10]
Metterci mano significa districare i fili là dove si sono ingarbugliati, per riappropriarsi pian piano dei suoi sentimenti.
Credo occorra l'aiuto di un collega Psicologo, ma nei Consultori di tutta Italia si può accedervi gratuitamente, anche nello specifico"Spazio giovani".
Credo occorra l'aiuto di un collega Psicologo, ma nei Consultori di tutta Italia si può accedervi gratuitamente, anche nello specifico"Spazio giovani".
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 3k visite dal 27/07/2014.
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