Pausa di riflessione e il suo attaccamento al lavoro

Salve , sto insieme al mio ragazzo da 3 anni , ma da qualche mese abbiamo dei seri problemi che l'hanno portato a prendersi una pausa di riflessione mettendo in discussione i suoi sentimenti. La nostra storia per 2 anni e mezzo si è basata sull'amore , sul rispetto reciproco e sul desiderio di costruirci un futuro insieme , avevamo già progettato di sposarci e di acquistare una casa. I nostri problemi sono iniziati quando lui ha cambiato lavoro, sicuramente un lavoro non facile e abbastanza rischioso . Ho notato che con il tempo si distaccava , non mi dimostrava più l'affetto e la voglia di stare insieme ( anche sotto le coperte ) . la mia rabbia iniziava a crescere e scoppiava in litigi , ma anche con le sante parole lui i problemi più che risolverli preferiva nasconderli . Notavo che ogni suo discorso era improntato sul lavoro , i suoi pensieri erano rivolti costantemente alla giornata lavorativa passata, tanto che la notte si svegliava pensando che dovesse andare a lavorare ( anche quando era in ferie ) . Per lui è diventata un ossessione , tanto che ha oscurato tutto quello che c'è intorno , e soprattutto ha oscurato lo splendido rapporto che abbiamo costruito con tanti sacrifici . Ci siamo rivolti ad un psicologo e ad un sessuologo ( visto che ormai la passione era un lontano ricordo ) ma purtroppo nessuno di essi è riuscito a darci una mano.Adesso da 3 giorni non ci sentiamo perchè lui ha detto di aver bisogno di stare da solo e capire cosa prova realmente . Io volevo chiedervi come mi devo comportare . se ha bisogno di essere aiutato o devo lasciarlo andare per la sua strada e ingoiarmi questo boccone amaro.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
<<Ci siamo rivolti ad un psicologo e ad un sessuologo ( visto che ormai la passione era un lontano ricordo ) ma purtroppo nessuno di essi è riuscito a darci una mano.>>

Gentile Ragazza,
le pongo alcune domande per cercare di comprendere meglio.
Che tipo di intervento è stato effettuato?
Quanti colloqui avete sostenuto?
Quali obiettivi sono stati perseguiti? Nessuno di essi è stato raggiunto, nemmeno parzialmente?
Il professionista che Lei ha definito "sessuologo" era un medico o uno psicoterapeuta?
Il suo compagno ha accettato volentieri di accompagnarla, riconoscendo che c'è un problema?


Cordialmente,

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentile Dottoressa ,
lui ha accettato molto volentieri di farsi aiutare , perchè dopo mesi di litigi si è reso conto che effettivamente i problemi ci stavano portando alla rottura ,
lo psicologo , dopo che c ha rivolto domande sulla vita di coppia , l'unica cosa che è riuscita a dirci è purtroppo che non c'è una cura se il problema parte dalla sua testa e c ha indirizzato dal sessuologo .
Successivamente il mio "ragazzo " ha prenotato la visita con il sessuologo (medico ) io purtroppo non ho potuto assistere al colloquio per problemi di lavoro , l'unica cosa che so è che gli ha assicurato che non ci sono problemi fisici ( anche perchè a lui mancava proprio il desiderio ) e che il problema dipendeva da lui e dal troppo attaccamento al lavoro ( questo è quello che mi ha riferito il mio ragazzo ) non ha dato ne una cura e ne consigli per poter vivere tranquillamente la storia o se continuare con le sedute !!! Io non so più come comportarmi , sono ormai 3 giorni che abbiamo chiuso i contatti ma io non riesco a capire come un sentimento così forte possa svanire in pochissimi mesi !
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
In realtà, quindi, c'è stato un unico colloquio con lo psicologo e -se ho ben capito- una visita andrologica... Un po' pochino per attendersi dei cambiamenti o per prendere maggior consapevolezza della situazione e trarre le conseguenti decisioni.


<< l'unica cosa che è riuscita a dirci è purtroppo che non c'è una cura se il problema parte dalla sua testa>>

Dipende da cosa si intende per cura: non esiste certo una pillolina magica che faccia tornare il desiderio, ma se il problema parte dalla sua testa, lo psicologo dovrebbe essere proprio il professionista più adeguato a darvi una mano nel comprendere meglio cosa c'è che non va e se e come sia possibile affrontarlo.
Non ha preso in considerazione il fatto di tornarci da sola (rispettando la sua volontà di allontanarsi per un po') per analizzare più approfonditamente quello che vi sta accadendo e capire anche come comportarsi con lui?

Saluti.

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Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentile Dottoressa ,
io purtroppo non ho preso in considerazione di andarci sola per il semplice motivo che i problemi partono da lui , io in tutto questo periodo ho cercato di sistemare le cose a modo mio ma fallendo ogni volta, sentendomi rifiutata e sminuita allo stesso tempo . Lui dice di non sapere più se prova qualcosa o meno , e mi auguro con tutto il cuore che non sia la risposta a tutti i nostri problemi . Anche perchè lui ritiene più semplice allontanarsi e buttarsi sul lavoro che iniziare a riunire i cocci rotti . è giusto secondo lei accettare la "separazione" , devo lasciarlo riflettere o devo continuare a lottare per questa storia? la ringrazio
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
La risposta gliel'avevo già fornita sopra:

<<Non ha preso in considerazione il fatto di tornarci da sola (rispettando la sua volontà di allontanarsi per un po') per analizzare più approfonditamente quello che vi sta accadendo e capire anche come comportarsi con lui?>>

Sarebbe semplicistico e decisamente poco professionale dirle a distanza e con questi pochi elementi cosa fare. E in ogni caso, non è compito di uno psicologo decidere che fare al posto di un'altra persona, ma si può cercare di aiutare l'altra persona a capire cosa lei vuol fare.

Ammesso pure che i problemi partano da lui, coinvolgono comunque inevitabilmente anche Lei (se non altro per le loro possibili conseguenze) ed, essendo una coppia, probabilmente anche Lei in qualche percentuale ci mette del suo per "costruirli" o per non evitarli.

Mettersi in discussione, oltre che mettere in discussione il partner può essere per entrambi un buon punto di (ri)partenza.

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Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Infatti mi sono presa la responsabilità delle mie "colpe", colpe purtroppo dovute al suo totale cambiamento, ma neanche questo è bastato .
La ringrazio è stata gentilissima .