Doc da relazione?

Salve.. vi scrivo per avere un aiuto.. sono 8 anni che convivo con questo problema... in particolare mi è successo che un bel giorno, in cui ero felicissimo per la mia storia con una coetanea che sarebbe presto venuta al mare da me, mi si accese in testa una lampadina: ma la amo davvero??? non mi ero mai posto quella domanda, tutt'altro... e il solo fatto che me la fossi posta, mi gettò nella confusione completa.. crisi di pianto, depressione, apatia... lo psichiatra da cui mi portarono i miei (avevo 18 anni e loro erano comprensibilmente impauriti) disse che si trattava di disturbo ossessivo compulsivo e mi consigliò la psicoterapia...da quel momento sono stato da due psicologi, ma il problema non sembra regredire più di tanto, anche perchè entrambi non hanno davvero mai sembrato dar peso a quella diagnosi di doc... alterno momenti di relativa tranquillità a momenti di crisi tremenda... il problema si verifica soprattutto quando si tratta di partire per una vacanza, un viaggio o anche solo per qualche giorno (ricordo che il primo episodio si verificò proprio al mare).. infatti finchè rimaniamo nella nostra città, no problem.. ma quando si tratta di partire, io mi blocco, sono terrorizzato.. ho paura di andare via colla mia ragazza (sempre la stessa di 8 anni fa) perchè temo che, lontani da casa, soli io e lei, la mia mente possa tirarmi un brutto scherzo.. a volte è capitato, proprio al mare, e stavo malissimo (mi ponevo mille domande: l'amo non l'amo? è davvero quella giusta o no? e da li tentativi di risposte, mai definitive, ricerche di conferma e via dicendo)... a ciò si aggiunga il senso di colpa per il dispiacere che arrecavo alla mia povera ragazza alla quale, quando la situazione peggiorava, non potevo esimermi dal raccontare tutto.... risultato? non facciamo mai nulla insieme... io sono trattenuto, non riesco ad esprimere bene quello che provo, non propongo mai nulla per stare insieme e fare qualcosa di diverso...l'unica cosa che so fare è mantenere il rapporto in stand by... ho paura di provare la felicità (perchè mi dico che tanto poi dopo avrò una ricaduta) e anche di creare troppe aspettative nella mia ragazza (tanto, dico, sono così mentalmente instabile da non poterle offrire niente di solido)... ho pensato anche di lasciarla per non farle sopportare più questo stillicidio, ma poi se ci penso davvero scoppio a piangere..... so di volerle davvero bene, ma non riesco a viverla....vorrei quindi sapere se avete qualche consiglio, se pensate che debba essere supportato anche farmacologicamente (ricordo che il primo psicologo mi consigliò i fiori di bach e il secondo, naturalmente dietro prescrizione del medico curante, il tavor oro all'occorrenza).....vi ringrazio

PS se qualche professionista a cui interessa il mio caso ritiene che debba specificare qualche altra cosa, sono a disposizione
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Dr.ssa Nunzia Spiezio Psicologo 531 20
Caro ragazzo,
Come mai, dopo lo psichiatra, ha avuto due psicoterapeuti? è ancora in cura con qualcuno di questi tre? come mai ha interrotto la terapia? perchè, da quanto ci racconta, un percorso serio con un professionista del quale si fida e che non abbandona al primo ostacolo, sarebbe davvero opportuno.
Noi non possiamo formulare diagnosi e, di conseguenza, tantomeno dirle se è opportuno o meno affiancare una terapia farmacologica. Tutto ciò è prerogativa di un rapporto vis à vis. Comprendo il suo terrorre e disperazione ma, se non si ferma con uno specialista dal vivo, non verdà mai concretizzare dei risultati che la porteranno poi, in un circolo virtuoso, a volerne altri ed altri ancora.
Si affidi.
Se vuole, comunque, noi siamo qui. Se lo ritiene, ci aggiorni pure.
Auguri

Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"ma la amo davvero???"

Gentile Utente,

mi pare davvero un problema d'ansia/ossessivo e il DOC da relazione non esiste, ma cela una problematica ansiosa.
Che tipo di psicoterapia ha fatto un passato? Con quali obiettivi terapeutici?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
Utente
Utente
sono ancora in cura da uno psicoterapeuta.. la prima era cognitivo-comportamentale.. sono andato avanti per qualche anno (a fasi alterne), ma ad un certo punto sentivo che oltre quel punto non si sarebbe andati.. parlavo molto, ma non riuscivo mai ad avere risposte... ora, da circa un anno e mezzo sono presso un altro psicoterapeuta che credo sia rogeriano... tuttavia non posso dire di aver risolto il problema.. ogni tanto sto un po' meglio, ma si tratta di quei momenti in cui vivo nel mio guscio, nella quotidianità.. invece appeno provo a fare qualcosa di diverso, di nuovo, sono perduto... e, questo non può andare bene... amo la quotidianità, sono abitudinario e via discorrendo, ma ora tutto ciò sta diventando una gabbia...

Comunque per completezza, ho sempre sofferto d'ansia...sin dalla prima adolescenza... giocare a calcio mi metteva ansia, tutto mi dava ansia.. ricordo che a 14 anni, siccome soffrivo di mal di pancia continui associata a diarrea, i miei genitori mi fecero rivoltare come un calzino da vari specialisti... risultato.. colite nervosa... ma finchè c'era da andare in bagno ogni tanto la cosa si poteva anche tollerare... il problema è che la mia ansia fa continui salti di qualità... da semplici mal di pancia si è passati a vere ossessioni....e con quest'ultime non si riesce proprio a convivere
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

il trattamento psicoterapico per le ossessioni prevede di insegnare al pz. a gestire la propria ansia ( https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/406-il-trattamento-delle-ossessioni.html ) e la psicoterapia non deve fornire le risposte a quelle domande del pz che altro non sono che sintomi. Ciò non significa che probabilmente le terapie che Lei ha fatto purtroppo non Le sono state così utili a risolvere il Suo problema.

Le venivano date delle prescrizioni? Ha compreso il funzionamento della Sua ansia grazie alla psicoterapia?
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Utente
Utente
per quanto concerne le prescrizioni... mi è stato detto di ricominciare a fare quelle cose (cene fuori colla fidanzata, qualche scampagnata fuori ed altro) che ho smesso di fare perchè proprio in quelle occasioni si scatenava l'ansia.. una sorta di terapia d'urto... successivamente mi è stato detto che, nel momento in cui mi sale l'ansia e si affacciano le varie ossessioni, devo evitare di rispondere alle domande che la testa pone (ossia di compulsare) e, quindi, aspettare che la piena passi, magari cercando di concentrare l'attenzione su qualche ricordo piacevole, su qualche progetto che ho in programma e che mi mette di buon umore

per quanto riguarda il funzionamento della mia ansia, ben poco ho capito... so solo che le crisi mi assalgano nei momenti, per così dire, ludici, di svago.. in altre parole si tratta di quei momenti in cui la mente dovrebbe liberarsi delle varie pressioni quotidiane (studio soprattutto) e recuperare le energie in attesa di nuove fatiche.. a me invece accade, il contrario... nei momenti di oggettivo stress (vedi le giornate di studio), sto relativamente bene... nei giorni di riposo, invece, spesso e volentieri mi si scatena l'ansia...... sostanzialmente funziona così... mi sale un po' d'ansia e la mia mente va alla ricerca di tutte quelle ossessioni (che variano a seconda del contesto in cui mi trovo) utili per far salire il livello dell'ansia stessa... ora, finchè sono a casa o comunque nella mia città, riesco a gestirmi abbastanza bene (anche se, sinceramente, non ne posso più di "dovermi" gestire in ogni occasione, senza riuscire a prendere nulla alla leggera), mentre quando sono in un ambiente a me nuovo o comunque poco familiare è come se le mie difese, le mie capacità di gestione fossero nulle.

Il problema, però, è che a parte lo psichiatra che consultammo 8 anni fa e parlò di disturbo ossessivo compulsivo, i due psicoterapeuti con cui ho intrapreso un percorso non me ne hanno mai parlato esplicitamente in questo senso... più che altro secondo loro è ansia, molta ansia.... ma io posso giurare che fino ad un certo periodo della mia vita si è trattato solo di ansia pura e semplice con ricadute solo fisiche in termini di somatizzazione (vedi mal di pancia).. ora (o meglio da qualche anno) si è fatto il salto di qualità.. le somatizzazioni fisiche sono diventate sporadiche e al loro posto sono arrivate le ossessioni, i pensieri fissi....