Io lui la ex e il coinquilino, rapporto masochista?

Salve,

Ho 30 anni e sto con un ragazzo di 33. Lui con un divorzio alle spalle, un matrimonio di convenienza per lei Brasiliana consumatosi in 5 anni. Io con una convivenza di 5, con un tradimento alle spalle nella relazione precedente.
Dopo i primi due mesi d'amore per noi la ex si ripresenta, gli porta la posta in ufficio, gli scrive messaggi, frequenta i locali che frequentiamo noi. Sono costretta dal mio ragazzo a comportarmi con disinvoltura per non darle importanza, sorridere, salutarla e parlarci. Lui insisteva per andare in quel locale per non darle la soddisfazione di rinunciarci per colpa sua. Mi ha sempre comparata a lei "le tue unghie sono fatte male, scusa ma sono abituato alla mia ex che se le faceva ogni giorno" "quando avrai 40 anni cerca di non metter su peso se no sarai poco attraente" discorsi assurdi per me che son sempre stata in forma e non ho mai avuto nessun complesso. Oltre alla ex l'altro problema e' il coinquilino. Suo caro amico da qualche anno, hanno condiviso la vita single per un anno circa dopo la sua separazione dalla ex prima che io arrivassi. Mi sono quindi andata ad incastrare in un nucleo gia' esistente, il loro, come se fossi io il terzo incomodo. Di conseguenza pur di stare col mio ragazzo accettavo questa totale condivisione dell'amico nella nostra vita, nelle uscite, nel vedere un film sul divano, nel commentare i miei malumori al mio ragazzo. Nonostante cio' sono andata a vivere con loro (causa perdita lavoro, e perche' in fondo davvero volevo viverci insieme, stanca di portarmi dietro mezza casa 5 volte a settimana). Il mio lui un po' restio alla fine ha accettato. Ora viviamo tutti e tre insieme, il coinquilino ha finalmente una ragazza con cui spende il weekend e io prendo aria da questo trio soffocante, per un periodo pensavo ci fosse un rapporto gay tra loro, ossessivo e esclusivo, cosa che io non ho con il mio lui...
Ora dopo un anno e due mesi di relazione si parla ancora della ex, il suo psicologo gli ha detto che forse non l'ha superata, ha problemi di intimita' con me dicendomi che non gli dico mai di no, non lo rifiuto e sa che son sempre li disponibile...ha bruciato le foto della ex ma ancora sbircia il suo profilo su facebook, e la controllo pure io, ormai e' un'ossessione. In piu' ha problemi di vulnerabilita' avendo un muro che non gli permette di amare o provare gioia o dispiacere nella vita...io sono l'opposto.Lui mi ha detto che a volte sente che io lo amo piu' di quanto mi ami lui.
Il coinquilino non sembra volersi trasferire dalla ragazza e il mio ragazzo mi ha detto che non si sente di affrontare questa conversazione con l'amico che e' venuto prima di me e con cui ha un contratto, in piu' litighiamo continuamente per cio' una ragione in piu' per non considerare di non vivere solo con me. Sono in ansia.
Sono stanca, vorrei eliminare questi due mostri, terzi incomodi. Mi sembra assurdo che la mia relazione debba dare precedenza ai bisogni degli altri. Come affrontare la situazione?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Utente,
sembra essersi infilata in una situazione un po'complicata.
Fra la ex, i paragoni, i rapporti con l'amico lei che posto ha?

Forse l'idea di convivere non è stata proprio brillante (anche se decisa per problemi contingenti), peggiorando una situazione già delicata con questa fantasma dell'ex così presente nel vostro rapporto. Un problema da risolvere.

Per quanto riguarda la condivisione dell'appartamento credo per il suo ragazzo non sia per niente facile e forse nemmeno corretto proporre al suo amico di trasferirsi. La questione dovrebbe comunque essere affrontata per trovare soluzioni opportune,.

<Sono in ansia.> Comprensibile dati gli intrecci descritti e come descrive la relazione con il suo compagno.
Sembra ci sia poco equilibrio nella vostra relazione, cosa la spingerebbe a continuare questo rapporto nel quale i suoi bisogni non sono soddisfatti?

<Mi sembra assurdo che la mia relazione debba dare precedenza ai bisogni degli altri. > Ma dipende anche da lei, non solo dall'altro, chiarisca e si confronti apertamente con il suo partner, La decisione di convivere non dovrebbe essere basata solo su necessità contingenti, pratiche, ma su un bisogno condiviso da entrambi. Cosa forse non chiarita a sufficienza tra voi...ipotizzo Sono necessari chiarimenti sui rispettivi bisogni, aspettative, sentimenti, possibili soluzioni.

Restiamo in ascolto


Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Utente
Utente
Grazie mille dottoressa.

Ad essere sincera vorrei che il mio compagno avesse la stessa voglia che ho io di vivere a pieno la relazione, di bastarci senza aver bisogno di presenze esterne, che pero' non sento in lui. Lui ha paura della routine, della noia, che non funzioni, che io cambi, paure infondate causate dalle relazioni precedenti. Negativita' cosmica, ma non posso insegnargli la gioia di vivere o di amarmi. E' sempre stato con delle donne con cui a suo dire non aveva un dialogo, nulla in comune e non puo' immaginare di stare con nessun'altra che con me.
Io ho paura di spostarmi di nuovo, per me l'andarmene di casa corrisponde a una ulteriore rottura, forse definitiva e quindi la rinuncia a questa storia, che sembra solo io desideri davvero. Non so se gli perdonerei il trauma che andarmene mi comporterebbe. Ma forse e' l'unico modo e vedremo se il motivo per spostarci insieme sara' il desiderio e l'amore?
Io vorrei una relazione, stabile, costruire piu' avanti una famiglia ma non mi sembra lui sia pronto e questo mettergli pressione per le mie esigenze sembra quasi egoistico.
Mi sento un po' senza potere, come se lui fosse l'unico a poter far si che le cose funzionino, lui e' quello con la ex, coi dubbi, che non ha fretta. Io vorrei un amore corrisposto e sullo stesso piano in cui entrambi abbiamo gli stessi obbiettivi. Facciamo continuamente conversazioni aperte e sincere in cui traspare chiaramente che l'unica a stare male in questa situazione sono io. Al coinquilino non disturbo e non si sente lui stesso in mezzo, al mio ragazzo la situazione va bene, la ex non saprei come eliminarla dai discorsi e dalla vita in generale... sbaglio a chiedere chiarimenti sul futuro e a "mettergli pressione"? Forse dovrei lasciar cadere per un po' l'argomento e vedere come va?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<Io vorrei un amore corrisposto e sullo stesso piano in cui entrambi abbiamo gli stessi obbiettivi. >

Probabilmente non andate alla stessa velocità, il suo partner sembrerebbe non pronto quanto lei a una convivenza, forse deve ancora elaborare la rottura precedente, la convivenza se non sentitamente voluta da entrambi non facilita le cose, così come fare pressioni non esita negli effetti sperati.

<Io ho paura di spostarmi di nuovo, per me l'andarmene di casa corrisponde a una ulteriore rottura, forse definitiva e quindi la rinuncia a questa storia,> Forse un'idea da rivedere, sulla quale riflettere un po', credo il suo partner abbia bisogno di più tempo per maturare le cose ed è chiaro che in una situazione di questo tipo in cui i reciproci bisogni immediati sembrano non coincidere il risultato è che lui sta bene e lei no.


Tra l'altro il suo ragazzo sta seguendo un percorso psicologico che lo aiuterà a risolvere le difficoltà per le quali ha deciso di affrontarlo.

<Io vorrei un amore corrisposto e sullo stesso piano> se pensa ne valga la pena mordere troppo il freno non serve, sempre ci siano i presupposti, sentimenti sinceri e la voglia di costruire insieme con il tempo.

Cari auguri

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Utente
Utente
Abbiamo parlato apertamente, mi ha chiesto una pausa.
Dice che tra noi c'e' amore e mi ama come non ha mai amato nessuna ma con me non c'e' quello che in inglese chiama "lust" desiderio sessuale, chimica.
Non c'e' mai stato da parte sua sin dall'inizio.
Sostiene che forse la causa e' stata la mancanza del corteggiamento iniziale, ci siamo conosciuti, abbiamo flirtato, siamo usciti dopo 5 giorni e siamo finiti a letto al primo appuntamento. Non sento di giustificarmi, provavo passione e un'intesa infinita mentalmente e fisicamente e tutt'ora lo amo e sono attratta da lui.
Ma lui non si spiega perche' pur essendo bellissima ai suoi occhi, non prova per me questa sensazione, dell'inesplorato...sono sempre disponibile...sono quasi scontata.Ma gia' dai primi mesi insieme...Sensazione di passione che ha sempre provato con qualsiasi donna avuta prima, superficiale, con le unghie sempre perfette ma con cui non aveva nessun tipo di legame mentale, comunicazione.
Ho paura che la chimica sia una questione di ormoni o c'e' o non c'e', non credo sia qualcosa che si possa costruire con l'assenza dell'altra persona o con dei no...
Questo problema e' alla base nel nostro rapporto ed e' presente dall'inizio. Facciamo sesso anche 4 volte a settimana ma non e' un fare l'amore per questo suo blocco.
Lo amo ma ho paura che sia una battaglia persa. Che fare?