Depressione (?), università. alimentazione

Buonasera. Scrivo perché sto vivendo, da più di un anno ormai, una situazione di disagio, che non saprei bene come definire. Ho quasi 22 anni e sono una studentessa universitaria: sono (o meglio, dovrei essere) al terzo anno di giurisprudenza, ma dopo il primo anno andato davvero bene, mi sono bloccata e sono riuscita a dare solo un paio di esamini semplici, con voti alti ma con grande sforzo. Sono sempre andata bene a scuola, sono uscita dal liceo con 100 e lode, mai avute difficoltà e studiavo sempre con piacere. Poi è iniziata la tendenza rimandare, rimandare, rimandare, con il pensiero "comincia domani, di sicuro farai meglio, oggi non ti riesce proprio". E così ogni giorno. Mi sforzo di alzarmi presto la mattina, ma se non riesco subito a "ingranare" nello studio mi arrendo e passo la giornata a cercare un modo per passare arrivare a sera che non sia mettermi sui libri (passo perfino tempo ad annoiarmi a leggere biografie su wikipedia). Passo gran parte del tempo a pianificare nel dettaglio le mie giornate successive, salvo poi non rispettare i miei programmi. E questo mi crea una sensazione di frustrazione e molti sensi di colpa che mi impediscono di concentrarmi. Il tutto poi è peggiorato dal mio rapporto con il cibo: pur essendo normopeso, ho qualche chilo di troppo rispetto a qualche tempo fa e questo è dovuto al mio vizio di mangiare di nascosto (forse Binge Eating Disorder?) qualsiasi cosa mi capiti a tiro per noia/stress/ecc. fino a sentirmi, fisicamente e psicologicamente, male (questo mi succedeva, ma molto più raramente, già al liceo). Questo insieme di fattori ha aggravato la mie già notevoli difficoltà a socializzare, non ho amici e mi sento a disagio con persone che non conosco. Non so "attaccare bottone" e mi vergogno per come sono: per questo passo gran parte del mio tempo a casa. Ho abbandonato tutte le attività extra-studio che occupavano le mie giornate al liceo (lingue, pianoforte, ecc.). Sono insicura anche per le cose più insignificanti (ad esempio controllo compulsivamente di aver chiuso le finestre, di aver tolto le chiavi dalla porta, di aver chiuso il frigorifero, ecc. e da qualche mese non so come mai controllo tutto contando per tre e non so come smettere).
Ho provato a contattare una psicologa sotto consiglio di mia mamma, ma ho poi annullato l'appuntamento perché la dott.ssa non mi aveva fatto una buona impressione, visto che mi era sembrata scortese e poco "accogliente".

Mi chiedo: ho davvero bisogno di un aiuto o mi sto creando tutto da sola nella mia testa, rimuginando troppo su me stessa e immaginandomi come problemi situazioni che in realtà non lo sono?
La situazione sta diventando insostenibile.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
<<Ho provato a contattare una psicologa sotto consiglio di mia mamma, ma ho poi annullato l'appuntamento perché la dott.ssa non mi aveva fatto una buona impressione, visto che mi era sembrata scortese e poco "accogliente". >>

Gentile Ragazza,
penso che sua mamma le abbia dato un buon consiglio e che farebbe bene a seguirlo.
Non è detto che al primo tentativo si trovi la persona che fa per noi e in questo ambito è assolutamente indispensabile che ci sia un certo feeling tra paziente e professionista.
Provi ad informarsi e cercare ancora, in modo da trovare un/a Collega a cui
rivolgersi, in modo da affrontare una volta per tutte questa situazione oramai "insostenibile".


<<mi sto creando tutto da sola nella mia testa, rimuginando troppo su me stessa e immaginandomi come problemi situazioni che in realtà non lo sono?>>

Non è proprio questo ciò che la fa star male e non le consente di vivere con pienezza e spensieratezza la sua giovane età?


Cordialità.


Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
La ringrazio
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