Un vecchio amico

Gentili dottori,
Ho una domanda da porvi.
Io conosco un ragazzo della mia età, con un comportamento, a dir poco eccentrico. Da piccoli eravamo molto amici, anche se sin da piccolo era molto timido, piangeva molto facilmente anche per una piccola osservazione che lì si faceva (questo sopratutto nella sfera scolastica, con le maestre delle elementari), mi ricordo ancora dopo diversi anni un episodio avvenuto in classe, questo mio amico aveva urinato in classe di sua spontanea volontà, nel bel mezzo della lezione, mette era seduto nel suo banco, quando la classe e le maestre se n'è sono accorti, e lì hanno chiesto il motivo di questa cosa anziché dirli semplicemente, che doveva andare in bagno, lui si mise a piangere, come tutta risposta. Adesso ha ormai 18 anni, la mia età, ma nella sfera sociale si è sempre più chiuso, evita le persone che sono al di fuori della sfera famigliare, non ha amici, mentre in età infantile ci parlavo senza problemi, adesso da ormai 5-6 anni quando mi vede non mi saluta più, e non solo con me, ma con tutte le persone, una volta l'ho salutato, ha abbassato lo sguardo e se n'è andato, a volte quando delle persone lo guardano, cerca di evitare anche il contatto visivo, come se si sentisse accusato di qualcosa, le uniche persone con qui parla, e ha un dialogo normale, sono i suoi genitori, lo sò, perché i miei genitori conoscono i suoi.
(A mè mi è sempre piaciuta la psicologia, tanto che ho intenzione appena raggiunta la maturità, di iscrivermi alla facoltà di scienze psicologiche dell'università di Padova), comunque, questa era una parentesi, tornando al precedente argomento, morale gente si domanda perché questo ragazzo sia così, i miei genitori, e altra gente che conosco, dicono che è una persona molto introversa, ma secondo mè non si tratta semplicemente di questo, essere introversi significa essere più riservati, riflessivi e meno socievoli, ma la sua condizione sembra essere patologica, ho fatto alcune ricerche, mi sono interessato alla cosa, e sono arrivato a una conclusione, secondo mè questo ragazzo soffre del disturbo schizoide di personalità, ma io non sono un dottore e sò benissimo che il mio parere può essere sbagliato e sicuramente poco professionale. Io conosco questa persona dai tempi dell'asilo, e non sono mai riuscito a capite che cos'ha, vorrei il vostro parere, sò che non avendo la persona davanti, non potete dire con certezza che cos'ha, ma c'è una qualche possibilità che si tratti, di disturbo schizoide di personalità?
Io non ho intenzione di obbligare nessuno ad entrare in terapia, e non ho intenzione di gridare ai quattro vendi i problemi di questo ragazzo, vi ho fatto questa domanda solamente per una mia curiosità personale. Grazie in anticipo per le risposte,

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Dr.ssa Nunzia Spiezio Psicologo 531 20
Caro ragazzo,
non è la prima volta che ci scrive. Poi è riuscito a fare qualcosa per la sua amichetta poco autonoma e con i genitori separati?
Come lei stesso riconosce, per ovvi motivi, non siamo in grado di fare diagnosi senza conoscere il soggetto: è impedito dalla legge e dalle linee guida del sito così come è vietato fare consulti ai minorenni. Detto questo, oltre alla curiosità che questo ragazzo suscita nel vicinato, che lei sappia, qualche famiglia ha cercato di avvicinarsi alla sua per comprendere quali problemi abbia il ragazzo e se si sta facendo qualcosa?
Le auguro di riuscire a realizzare il suo desiderio e allora avrà modo di constatare una sorta di "sindrome alienativa" di alcune famiglie con al loro interno un soggetto psicotico(se di quello si tratta dato che, sembra, una diagnosi da uno specialista, se mai è stata fatta, lei non la conosce) cioè il non voler riconoscere tempestivamente il problema , l'abbandono delle e dalle istituzioni e, molto spesso, anche l'allontanamento dalla rete sociale.
Sarebbe lungo spiegarle ma accade che, le famiglie interessate, tendano a minimizzare, o addirittura ad ignorare il disagio del loro membro.
Se questo è il caso, la sua curiosità potrebbe essere un buon trampolino di lancio per avvicinare la famiglia e comprendere cosa si sta facendo per aiutare questo suo coetaneo.Allora potrebbe chiedere direttamente ai genitori cosa ha il suo vecchio amico e se può rendersi magari utile in qualcosa.
Ci aggiorni.

Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino

[#2]
Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Con la collega concordo nel consiglio di tentare un contatto coi genitori, che scapperanno, temo, questo ragazzo sembra anche a me non solo riservato , ma pieno di paura .. del contatto.. del giudizio degli altri, sembra avere problemi..
Mi congratulo per la sensibilità e l'animo gentile, ottimi prerequisiti per diventare una collega..strada lunga, ma affascinante, interessante.. e la motivazione e l'occhio.. sono molto importanti.. auguri..!

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#3]
Utente
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Grazie, delle risposte, se ci sono novità vi terrò aggiornate sicuramente
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