Ansia relazione
cari dottori
Circa 3 anni fa mi lasciò il mio primo amore, fu proprio lei ad ''iniziarmi'' all'ansia, negli ultimi tempi della nostra relazione sentivo che era cambiato qualcosa, ma non volevo ammetterlo a me stesso e lei non voleva ammetterlo a me, era come se l'ansia mi stesse avvisando (in modo ovviamente brusco) che lei non mi amava più.
Ora finalmente ne ho trovata un altra , (ora siamo insieme ufficialmente da 4 mesi) o meglio è stata lei a trovare me e a conquistarmi, una ragazza magnifica, solare, cui io mi sento molto ''sintonizzato'' e innamorato.
La prima crisi di ansia l'ho avuta quando ho conosciuto i suoi amici, ragazzi più piccoli di me con cui vorrei avere poco a che fare, un altro grosso problema è che con qualcuno di loro, quando lei era single ci ha fatto sesso; razionalmente pensavo tra me e me '' va bhè non aveva nessuno a cui rendere conto, alla fine anche io facevo così'' ma sentivo che comunque la cosa mi infastidiva non poco.
La seconda ''crisi'' è avvenuta dopo aver dormito da lei, la sera prima eravamo un po' alticci e ritornati a casa lei scoppia a piangere dicendomi cose come ''non ti voglio perdere, ho paura di perderti'' la cosa mi colpì molto tanto da far piangere anche me, dopo abbiamo fatto l'amore ed è stato intenso, ma la mattina dopo un inferno, ansia a mille alla pancia con tanto di nausea.
terza crisi di ansia: tornando a casa dopo essere stati a casa dei suoi amici, lei mi sente un po' distante e la cosa la fa sentire molto triste, io la rassicuro e le dico che quando mi annoio e non sto bene con la gente tendo un po' a chiudermi.
questo episodio mi ha fatto venire un altra volta l'ansia, continuavo a pensare ''metti che non la amo davvero più, io non voglio ferirla assolutamente'' insomma pensieri compulsavi, ne ho parlato con lei e mi ha detto che quando e se non l'amerò più non mi farò queste ''paturnie'' e che la lascerò e basta, ha anche aggiunto di fregarmene, la cosa mi rassicurò.
Quarta ed ultima crisi d'ansia nonché quella attuale: Eravamo ad una festa all'aperto e c'era un ragazzo che conosco con cui lei usciva ma che dopo 2/3 settimane si è conclusa la cosa, io ci parlavo facendo finta di niente, ma il fastidio interno non era poco, anche lei era molto infastidita da questo ragazzo, fine festa, ci parte l'affiatamento e andiamo a fare l'amore in macchina ed è stata la volta più bella sia da parte mia che da parte sua, si insomma c'è stato molto feeling. l'indomani mi sveglio con l'ansia che ormai dura da 3 giorni e non capisco perché, non capisco se è la gelosia o che, il fatto è che quando sto così voglio stare lontano da lei, sia per non rifletterle le mie ansie e sia perché ho paura che vedendola l'ansia aumenterebbe, inoltre in questo stato sono molto freddo e mi sembra di non essere più innamorato di lei, e qui ripartono i doc '' e se non l'amassi più, e se…'' .
Mi scuso per l'infinità del testo e vi ringrazio anticipatamente per le eventuali risposte.
Circa 3 anni fa mi lasciò il mio primo amore, fu proprio lei ad ''iniziarmi'' all'ansia, negli ultimi tempi della nostra relazione sentivo che era cambiato qualcosa, ma non volevo ammetterlo a me stesso e lei non voleva ammetterlo a me, era come se l'ansia mi stesse avvisando (in modo ovviamente brusco) che lei non mi amava più.
Ora finalmente ne ho trovata un altra , (ora siamo insieme ufficialmente da 4 mesi) o meglio è stata lei a trovare me e a conquistarmi, una ragazza magnifica, solare, cui io mi sento molto ''sintonizzato'' e innamorato.
La prima crisi di ansia l'ho avuta quando ho conosciuto i suoi amici, ragazzi più piccoli di me con cui vorrei avere poco a che fare, un altro grosso problema è che con qualcuno di loro, quando lei era single ci ha fatto sesso; razionalmente pensavo tra me e me '' va bhè non aveva nessuno a cui rendere conto, alla fine anche io facevo così'' ma sentivo che comunque la cosa mi infastidiva non poco.
La seconda ''crisi'' è avvenuta dopo aver dormito da lei, la sera prima eravamo un po' alticci e ritornati a casa lei scoppia a piangere dicendomi cose come ''non ti voglio perdere, ho paura di perderti'' la cosa mi colpì molto tanto da far piangere anche me, dopo abbiamo fatto l'amore ed è stato intenso, ma la mattina dopo un inferno, ansia a mille alla pancia con tanto di nausea.
terza crisi di ansia: tornando a casa dopo essere stati a casa dei suoi amici, lei mi sente un po' distante e la cosa la fa sentire molto triste, io la rassicuro e le dico che quando mi annoio e non sto bene con la gente tendo un po' a chiudermi.
questo episodio mi ha fatto venire un altra volta l'ansia, continuavo a pensare ''metti che non la amo davvero più, io non voglio ferirla assolutamente'' insomma pensieri compulsavi, ne ho parlato con lei e mi ha detto che quando e se non l'amerò più non mi farò queste ''paturnie'' e che la lascerò e basta, ha anche aggiunto di fregarmene, la cosa mi rassicurò.
Quarta ed ultima crisi d'ansia nonché quella attuale: Eravamo ad una festa all'aperto e c'era un ragazzo che conosco con cui lei usciva ma che dopo 2/3 settimane si è conclusa la cosa, io ci parlavo facendo finta di niente, ma il fastidio interno non era poco, anche lei era molto infastidita da questo ragazzo, fine festa, ci parte l'affiatamento e andiamo a fare l'amore in macchina ed è stata la volta più bella sia da parte mia che da parte sua, si insomma c'è stato molto feeling. l'indomani mi sveglio con l'ansia che ormai dura da 3 giorni e non capisco perché, non capisco se è la gelosia o che, il fatto è che quando sto così voglio stare lontano da lei, sia per non rifletterle le mie ansie e sia perché ho paura che vedendola l'ansia aumenterebbe, inoltre in questo stato sono molto freddo e mi sembra di non essere più innamorato di lei, e qui ripartono i doc '' e se non l'amassi più, e se…'' .
Mi scuso per l'infinità del testo e vi ringrazio anticipatamente per le eventuali risposte.
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Visto che la sua ansia continua da diversi anni, magari a tempi alterni e si accentua in determinate situazioni, ma comunque andrebbe affrontata in un contesto di consulenza psicologica.
E' importante comprenderne le cause di questi stati ansiosi che potrebbero essere legate al timore della perdita o ad un eccessivo controllo da parte sua su determinate situazioni.
>>e qui ripartono i doc '' e se non l'amassi più, e se…'' <<
se si tratta di doc sarebbe il caso di fare una psicoterapia, previa valutazione.
E' importante comprenderne le cause di questi stati ansiosi che potrebbero essere legate al timore della perdita o ad un eccessivo controllo da parte sua su determinate situazioni.
>>e qui ripartono i doc '' e se non l'amassi più, e se…'' <<
se si tratta di doc sarebbe il caso di fare una psicoterapia, previa valutazione.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Gentile signore,
Perche' chiama ansia questi episodi?
Sembra che lei voglia connotare di patologia dei momenti di riflessione suoi..
Mi fa capire meglio?
Per non sentire 'ansia' come vorrebbe sentirsi??
Perche' chiama ansia questi episodi?
Sembra che lei voglia connotare di patologia dei momenti di riflessione suoi..
Mi fa capire meglio?
Per non sentire 'ansia' come vorrebbe sentirsi??
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Utente
Vi ringrazio per le risposte
Dottoressa Esposito
La chiamo ansia perchè mi sveglio (o meglio mi sveglia) con una morsa allo stomaco e con le palpitazioni, la cosa che mi preoccupa è che questo si riflette anche sul fisico visto che mangio davvero poco in questo stato. forse è un po' pretenzioso da parte mia darmi certe diagnosi come ''ansia e doc'', ciò non toglie che non sto affatto bene, sono davvero giù di morale in questo momento e ovviamente vorrei sentirmi sereno e vivere una relazione sana.
grazie ancora
Dottoressa Esposito
La chiamo ansia perchè mi sveglio (o meglio mi sveglia) con una morsa allo stomaco e con le palpitazioni, la cosa che mi preoccupa è che questo si riflette anche sul fisico visto che mangio davvero poco in questo stato. forse è un po' pretenzioso da parte mia darmi certe diagnosi come ''ansia e doc'', ciò non toglie che non sto affatto bene, sono davvero giù di morale in questo momento e ovviamente vorrei sentirmi sereno e vivere una relazione sana.
grazie ancora
[#5]
Utente
Dottoressa Esposito
Penso che possa andare bene il termine tensione però è abbastanza angosciante, sarà che sono un ragazzo molto emotivo e sensibile e probabilmente le cose che avverto sono ''protezioni'' inconsce che coscientemente non voglio avere, fatto sta che ogni volta reagisco dicendomi che non mi farò rovinare la vita e questa storia per brutte esperienze passate (sono conscio anche che le delusioni capitino a tutti). Però il minimo problema, esempio... un ragazzo che ci vuole provare con lei, o addirittura lei che sta male per i suoi problemi (che tra l'altro sono mooooolto simili ai miei). Mi fanno svegliare con questa angoscia che mi da terribilmente fastidio e che vorrei cercare di sviscerare dalla radice.
Penso che possa andare bene il termine tensione però è abbastanza angosciante, sarà che sono un ragazzo molto emotivo e sensibile e probabilmente le cose che avverto sono ''protezioni'' inconsce che coscientemente non voglio avere, fatto sta che ogni volta reagisco dicendomi che non mi farò rovinare la vita e questa storia per brutte esperienze passate (sono conscio anche che le delusioni capitino a tutti). Però il minimo problema, esempio... un ragazzo che ci vuole provare con lei, o addirittura lei che sta male per i suoi problemi (che tra l'altro sono mooooolto simili ai miei). Mi fanno svegliare con questa angoscia che mi da terribilmente fastidio e che vorrei cercare di sviscerare dalla radice.
[#6]
E' possibile che ci sia in lei una fragilità di base (tipica dei soggetti tendenzialmente ansiosi), ma i sintomi che riporta meritano un intervento specialistico.
>>..continuavo a pensare ''metti che non la amo davvero più, io non voglio ferirla assolutamente''..<<
>>'' e se non l'amassi più, e se…''<<
questi sembrerebbero dei pensieri ossessivi legati alla sua difficoltà nel gestire e comprendere la sua ansia (ossia i suoi stati emotivi). Se la diagnosi dovesse essere confermata un intervento utile potrebbe essere la psicoterapia, perché ossessioni e doc sono psicopatologie (disturbi d'ansia) e come tali andrebbero trattati.
>>..continuavo a pensare ''metti che non la amo davvero più, io non voglio ferirla assolutamente''..<<
>>'' e se non l'amassi più, e se…''<<
questi sembrerebbero dei pensieri ossessivi legati alla sua difficoltà nel gestire e comprendere la sua ansia (ossia i suoi stati emotivi). Se la diagnosi dovesse essere confermata un intervento utile potrebbe essere la psicoterapia, perché ossessioni e doc sono psicopatologie (disturbi d'ansia) e come tali andrebbero trattati.
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Senz'altro una consulenza specialistica potrebbe esserle utile... pero' mi permetta: nel suo scritto rilevo troppi vocaboli.che tendono a "psicologizzare": angoscia, conscio, inconsce, coscientemente..
Insomma non vorrei che lei producesse i sintomi per poi poterli osservare e classificare... e' una sensazione..
Insomma non vorrei che lei producesse i sintomi per poi poterli osservare e classificare... e' una sensazione..
[#9]
Utente
Dr. Esposito
Ha proprio ragione, la psicologia mi ha sempre affascinato e avendo letto qualche libricino a riguardo e soprattutto con l'avvento di questo benedetto e nello stesso tempo maledetto internet tendo (pretenziosamente) a darmi auto-diagnosi, però non penso di creare cose dal nulla per poterle osservare, sarebbe davvero il colmo.
Comunque qualche consulenza male di certo non farà.
Ha proprio ragione, la psicologia mi ha sempre affascinato e avendo letto qualche libricino a riguardo e soprattutto con l'avvento di questo benedetto e nello stesso tempo maledetto internet tendo (pretenziosamente) a darmi auto-diagnosi, però non penso di creare cose dal nulla per poterle osservare, sarebbe davvero il colmo.
Comunque qualche consulenza male di certo non farà.
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 2.2k visite dal 19/07/2014.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.