Si può fare qualcosa per questo problema?

Gentili Dottori volevo chiedervi se era possibile fare qualcosa per questo mio problema, in pratica per anni ho subito episodi di bullismo e in risposta a questo ho iniziato a pianificare tutto quello che facevo nei minimi dettagli in modo da non sbagliare le mie mosse e minimizzare il rischio di essere preso di mira, ho iniziato a informarmi su qualsiasi genere di argomento in modo da sapere gestire ogni situazioni ( e questa parte non mi dispiace in quanto ha aumentato di molto la mia cultura). Tuttavia circa quattro mesi fa la mia vita mi è sfuggita dal controllo, avevo già pianificato i mesi successivi e una serie di avvenimenti mi hanno costretto a rivedere i miei piani, l'ansia ha preso il sopravvento perchè non sapevo più come incastrare gli impegni e alla fine sono letteralmente crollato: sindrome ansiosa, attacchi di panico, ecc... i primi tempi nonostante tutto pensavo che riprendendo il controllo della mia vita avrei risolto il problema ma poi ho dovuto mollare, abbandonare gli impegni e mi sono isolato sperando che un po' di riposo mi aiutasse...niente da fare! Mi sono rivolto ad uno psichiatra e ho iniziato la cura con antidepressivo, sto attendendo i risultati! Volevo sapere se c'è qualcosa che si può fare per questa mia mania del controllo, spesso mi ha anche impedito di divertirmi, per esempio evitando situazioni in cui sapevo che sarei potuto esser stato messo in imbarazzo, evitando il consumo di alcool in quanto non potendo controllarmi mi metteva ansia, ecc... c'è qualcosa che si può fare per cambiare questo mio modo di pensare che è radicato nella mia mente da ormai molti anni? saluti
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

chi ha subito episodi di bullismo, come altre forme di maltrattamento e vessazione, può reagire esattamente come sta facendo lei, e cioè tentando di prevenire e prevedere qualsiasi situazione spiacevole mediante la pianificazione della sua vita.
Si genera quindi un comportamento volto a evitare tutto quello che può sfuggire dal controllo, ma questo obiettivo è decisamente illusorio e anche non sufficiente a risolvere il problema: come lei sta constatando, infatti, non appena si creano degli imprevisti l'ansia riemerge con forza e lo fa quanto più è stata trattenuta in precedenza. Da qui gli attacchi di panico che la stanno colpendo.

Da quanto è in cura con l'antidepressivo? Cosa sta assumendo?
Lo psichiatra non le ha suggerito di intraprendere una psicoterapia allo scopo di rielaborare quanto ha subito negli scorsi anni?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
Gentile Dottoressa, la mia paura è proprio quella che perdendo il controllo possa mettermi nuovamente in ridicolo o espormi a situazioni imbarazzanti per la mia persona, sono in cura con l'antidepressivo da circa 4 settimane ma solamente da una settimana alla dose minima consigliata, prima ero nella fase di aumento graduale, è quindi presto purtroppo per vedere i risultati o almeno così mi è stato detto. Sto assumendo cipralex, un SSRI. Lo psichiatra mi ha suggerito di intraprendere una psicoterapia presso csm e mi ha messo in lista d'attesa, tuttavia mi è stato detto che potrebbero volerci anche mesi per avere un posto e non ho le possibilità economiche di rivolgermi a un privato.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
E' quindi seguito dallo psichiatra del CSM?

Per quanto riguarda l'azione del farmaco occorrono alcune settimane, come le ha spiegato, per apprezzare degli effetti.

In ogni caso, dal momento che la sua è una problematica prettamente psicologica, il farmaco la aiuterà a contenere l'ansia ma non potrà essere risolutivo perchè non le consentirà di elaborare quello che le è successo o di modificare la sua visione di sè e il suo modo (comprensibilmente ansioso) di relazionarsi agli altri e alla vita.

Per questo motivo è necessario un trattamento psicologico e lo psichiatra ha correttamente provveduto a metterla in attesa per una terapia di questo tipo.
Può chiedere informazioni più precise riguardo ai tempi di attesa, dal momento che la risposta che ha avuto è stata un po' vaga, e può anche iniziare a rivolgersi al consultorio familiare per accedere a un ciclo di colloqui di sostegno se i tempi di attesa al CSM sono davvero così lunghi.
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Utente
Utente
Gentile Dottoressa, è esatto, sono seguito da psichiatra del CSM. Lo psichiatra mi aveva fatto intendere che col farmaco sarei stato meglio e in grado di riprendere a svolgere le mie solite attività poi con la psicoterapia avrei risolto il problema proprio alla radice elaborando i vari aspetti della mia vita, secondo Lei è possibile che questo avvenga? in base alla Sua esperienza nel campo. Mi sono rivolto anche al consultorio e ho avuto 5 incontri con una psicologa, purtroppo ora è in vacanza e quindi l'unica cosa che posso fare è aspettare che il farmaco faccia effetto e aspettare la chiamata dal csm. Con la psicologa avevamo trovato quali erano i problemi alla base dei miei disturbi d'ansia ma non avevamo fatto niente per risolverli quindi ora io convivo quotidianamente con l'ansia, la paura e un briciolo di speranza che il tutto si possa risolvere nel breve. Il problema è che a settembre dovrei tornare all'università e in queste condizioni ho paura di non farcela.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Avere individuato da dove nasce la sua ansia è un passo importante, che le permette di riconnettere il suo malessere attuale all'esperienza passata e di dare quindi un senso a quanto le sta succedendo.
Chiaramente è solo il primo passo verso la soluzione del problema, ma è imprescindibile.

Quanto le ha detto lo psichiatra sull'azione del farmaco e sugli effetti della psicoterapia è corretto perciò si può aspettare tranquillamente di stare meglio con la medicina e poi di risolvere con la psicoterapia.
Se ho capito bene sta assumendo la dose terapeutica (e non più quella minima) solo da una settimana: è così?
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Utente
Utente
Gentile Dottoressa, La ringrazio per la Sue parole che mi sono molto di supporto e mi fanno ben sperare nella guarigione. Per quanto riguarda il farmaco è esatto, sto assumendo la dose terapeutica da una sola settimana e mi è stato detto che per i miglioramenti potrebbero volerci anche 3-4 settimane, spero di tornare in forma per settembre e cioè per la ripresa dell'università. Non mi è tuttavia chiaro se il farmaco mi porterà a stare come stavo prima che si scatenasse l'ansia che ho ora e cioè che riuscivo a fare tutto anche se certe cose mi mettevano ansia/paura oppure se allevierà solo i sintomi ma forse questa domanda dovrei rivolgerla ad uno psichiatra, per Sua esperienza mi sa mica dire qualcosa in merito?
saluti
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Deve considerare che l'equilibrio che aveva prima di questo crollo non era un equilibrio saldo, ma precario e basato sull'ipercontrollo.
Di conseguenza l'obiettivo della terapia nel suo complesso non deve essere quello di riportarla a stare come prima, ma di modificare una serie di aspetti (legati presumibilmente al trauma della vittimizzazione ad opera dei bulli) che generano in lei ansia, rabbia, frustrazione, senso di impotenza, allo scopo di eliminare ciò che le causa queste emozioni e l'ansia che ne deriva.

Il farmaco la aiuterà a riprendere le sue normali attività agendo sull'equilibrio dei suoi neurotrasmettitori, consentendole di abbattere la quota di ansia che le rende difficile affrontare le giornate, e le permetterà quindi di riacquistare uno stato di calma sufficiente ad affrontare i suoi impegni e ad effettuare la psicoterapia.
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Utente
Utente
Grazie mille per la risposta gentile Dottoressa, con "stare come prima" intendevo quel benessere anche se come dice Lei forse era solo apparente tuttavia riuscivo a fare tutte le cose senza problemi quindi la mia domanda era proprio se sarei riuscito a tornare a studiare e uscire senza paura (cosa che ora non riesco a fare) ma mi ha anticipato rispondendomi nella replica 7. In pratica se ho ben capito il farmaco creerà uno stato di benessere provvisorio utile per riprendere a vivere normalmente ed effettuare la psicoterapia giusto? oppure intendeva dire che nonostante il farmaco i miei pensieri di paura potrebbero persistere ma potrei essere in grado comunque di fare le cose normalmente?
Cordiali saluti
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Non so dirle quale delle due alternative si realizzerà, anche perchè le specifiche reazioni sono individuali: potrebbe sentirsi più tranquillo e senza - o quasi - quei pensieri o nonostante quei pensieri, ma ciò che conta è che si sentirà sufficientemente calmo da riprendere a svolgere le sue normali attività.
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Utente
Utente
Gentile Dottoressa ancora grazie per le risposte, le chiedo solamente più alcune cose riguardo alla psicoterapia: con la psicoterapia i pensieri di paura andranno via del tutto e se in futuro dovessero ripresentarsi episodi del genere, sarei in grado di non crollare nuovamente ma gestire la situazione con lucidità? la seconda domanda è, essendo che ho anche problemi nel relazionarmi intimamente con le ragazze aiuterà anche in questo senso oppure per ogni problema servirà una terapia a parte?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Una psicoterapia sufficientemente approfondita le consentirà di modificare i presupposti che generano l'ansia e i pensieri correlati, permettendole di non esserne più colpito.

Dal momento che è impossibile scindere i diversi problemi psicologici, soprattutto quando hanno una causa comune (l'ansia), il trattamento psicoterapeutico le servirà anche a modificare le modalità con le quali si relaziona alle ragazze.
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Utente
Utente
Grazie mille per la risposta, le chiedo un'ultimissima cosa, la durata della terapia per questo genere di problemi di quanto potrebbe essere? E se per caso in futuro, superato il problema con la psicoterapia, lo stesso si dovesse ripresentare per esempio se qualcuno se ne uscisse fuori raccontando storie legate a quel periodo, sarei in grado di gestire il fatto o rischierei di crollare nuovamente? saluti
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
La durata di una terapia non è mai determinabile a priori, ma dipende da tanti fattori.
Le segnalo questo articolo sull'argomento:
http://www.serviziodipsicologia.it/quanto-dura-una-psicoterapia-la-sua-durata-e-prevedibile/

Un lavoro ben condotto le consentirà di non avere ricadute e di non stare quindi di nuovo male in futuro.
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Utente
Utente
Gentile Dottoressa, la ringrazio per la risposta, ho dato una lettura e ho capito bene il concetto. Da un paio di giorni purtroppo ho perso ogni speranza, prima avevo poche forze ma cercavo la forza negli altri e la trovavo, in queste ultime ore ho perso tutta la speranza, sinceramente mi sembra che nulla possa migliorare e ormai sia tutto finito, non riesco più a vedere quella lucina in fondo al tunnel e ho perso anche la speranza nel farmaco, mi sembra un attesa infinita. Spero di reggere ancora fino all'inizio dell'efficacia del farmaco ma sono veramente sfinito, questi quattro mesi di malattia mi hanno totalmente devastato, vedo i miei coetanei in vacanza a divertirsi e io invece che sto sempre peggio, sembra un incubo senza fine, chissà se finirà! Comunque grazie mille per il supporto, spero che in futuro la psicoterapia possa aiutarmi! saluti
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Carissimo,

comprendo bene quello che sta passando e penso che purtroppo in questo momento possa solo sforzarsi di avere pazienza e cercare di tenersi occupato, evitando tutto ciò che le può provocare ulteriore ansia.

Se fra un po' di giorni si rendesse conto di non riuscire ancora a sentirsi sufficientemente calmo da svolgere le sue attività abituali potrà ricontattare lo psichiatra e chiedergli come regolarsi per quanto riguarda il dosaggio del farmaco, che - nel caso in cui non avesse effetto - potrebbe anche essere troppo basso.
Penso però che questa conclusione non possa essere raggiunta prima di 2-3 settimane di assunzione della dose terapeutica piena.
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Utente
Utente
Gentile Dottoressa. la ringrazio per il suo supporto, fortunatamente rispetto al giorno del consulto le cose sono leggermente migliorate, quel giorno ero abbattuto più del solito perchè due miei cari amici erano partiti per le vacanze e la cosa aveva aumentato la mia tristezza, ora sto tentando di tenermi occupato in casa nell'attesa del farmaco e per fortuna ci sto riuscendo anche se ogni tanto capitano quei momenti di disperazione perchè sembra non finire mai. Fra 3 settimane fortunatamente avrò l'incontro con lo psichiatra, attualmente sono in cura a dose terapeutica piena da 11 giorni, tra poco dovrei iniziare a godere dei benefici del farmaco incrociando le dita, se non fosse così l'appuntamento con lo specialista non è poi così lontano, posso resistere. Stavo anche valutando l'idea di rivolgermi a uno psicoterapeuta nel privato per non aspettare troppo col pubblico ma quelli che ho contattato mi hanno proposto cifre troppo elevate quindi ho dovuto lasciar perdere, cercherò nuovamente nei prossimi giorni. La cosa più fastidiosa del mio disturbo è forse dovuta al fatto che sono in continua ansia non solo per la mia salute ma pure per quella dei miei cari, penso sia sempre dovuto al mio ipercontrollo sulla vita, spero un giorno con la psicoterapia di poter imparare a far a meno di questo ipercontrollo e godermi di più la vita. Ancora grazie per il supporto. Cordiali saluti
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