Ansia e bisogno di protezione
Qualche anno fa vi avevo scritto riguardo la mia situazione di insoddisfazione. Allora, dopo un lungo periodo di sofferenze e difficoltà avevo intrapreso un percorso di studi senza rendermi conto che stavo peggiorando ulteriormente la mia situazione.
Il mio problema, mai preso in considerazione fin da bambina, è stato la mia difficoltà nelle relazioni con gli altri, la mia forte insicurezza e la mia tendenza ad isolarmi, dovuta soprattutto ad un clima familiare svilente e in cui ricevevo poche attenzioni.
Crescendo ho imparato a mascherare questa debolezza che però è venuta fuori nel momento in cui ho dovuto prendere delle decisioni da sola e uscire dal contesto protetto (e forse anche repressivo) della mia famiglia.
Nel momento in cui ho fatto questa scelta universitaria, più di cinque anni fa, ero completamente depressa (ne sono consapevole solo ora però) e, pensando che non sarei riuscita a vivere molto a lungo (lo so che è brutto da dire ma a quel tempo non pensavo sarei arrivata fin qui), ho cercato qualcosa che riuscissi a gestire emotivamente e che mi permettesse di impegnare quel lato di me che era sempre stato in difficoltà. Ora ho completato gli studi, che fortunatamente mi hanno fatto vivere dei periodi positivi e mi hanno permesso di "sopravvivere". E non perché sia nata in me una grande passione per questo lavoro ma perché mi sono sentita un minimo risollevata dopo le delusioni degli anni precedenti in cui non riuscivo a portare a termine niente. Ora sono una maestra, per lo meno per il mio titolo di studio, ma sono terribilmente angosciata dall'idea di cominciare a lavorare. Pur di non dover mostrare la mia situazione ho deciso di continuare a vivere nella città in cui ho studiato (pur desiderando ardentemente tornare nella mia provincia) perché ho paura di avere una grossa crisi nel momento in cui comincerò a lavorare e preferisco essere in una città, una persona anonima tra tante, in modo che possa passare inosservata.
Vorrei che qualcuno si fosse preso cura di me e mi avesse protetta dalle mie scelte sbagliate ma sono sola, ho una famiglia lontana (per mia scelta, per i problemi che avevo avuto con loro in passato) con cui ho una relazione molto negativa e non ho altri rapporti significativi a cui appoggiarmi.
Ho paura di non farcela a gestire la situazione, non so più a cosa aggrapparmi.
Ormai ho 27 anni, non posso cambiare la mia situazione lavorativa e a cercare un altro tipo di lavoro ci ho già provato ma le uniche possibilità erano lavori ancor più deprimenti, per cui non ci voleva nessuna formazione.
Mi vergogno di me stessa, le scelte che ho fatto non mi appartengono. Sono una persona con grosse difficoltà di relazione e non so come fare a gestire una classe e non riesco a parlare di questo con nessuno, fingo che vada tutto bene.
Non riesco a trovare una soluzione e ho paura di rimanere sola, perché questa situazione mi fa venire voglia di isolarmi perché mi disprezzo e non posso mostrarlo perché so che allontanerei tutti.
Il mio problema, mai preso in considerazione fin da bambina, è stato la mia difficoltà nelle relazioni con gli altri, la mia forte insicurezza e la mia tendenza ad isolarmi, dovuta soprattutto ad un clima familiare svilente e in cui ricevevo poche attenzioni.
Crescendo ho imparato a mascherare questa debolezza che però è venuta fuori nel momento in cui ho dovuto prendere delle decisioni da sola e uscire dal contesto protetto (e forse anche repressivo) della mia famiglia.
Nel momento in cui ho fatto questa scelta universitaria, più di cinque anni fa, ero completamente depressa (ne sono consapevole solo ora però) e, pensando che non sarei riuscita a vivere molto a lungo (lo so che è brutto da dire ma a quel tempo non pensavo sarei arrivata fin qui), ho cercato qualcosa che riuscissi a gestire emotivamente e che mi permettesse di impegnare quel lato di me che era sempre stato in difficoltà. Ora ho completato gli studi, che fortunatamente mi hanno fatto vivere dei periodi positivi e mi hanno permesso di "sopravvivere". E non perché sia nata in me una grande passione per questo lavoro ma perché mi sono sentita un minimo risollevata dopo le delusioni degli anni precedenti in cui non riuscivo a portare a termine niente. Ora sono una maestra, per lo meno per il mio titolo di studio, ma sono terribilmente angosciata dall'idea di cominciare a lavorare. Pur di non dover mostrare la mia situazione ho deciso di continuare a vivere nella città in cui ho studiato (pur desiderando ardentemente tornare nella mia provincia) perché ho paura di avere una grossa crisi nel momento in cui comincerò a lavorare e preferisco essere in una città, una persona anonima tra tante, in modo che possa passare inosservata.
Vorrei che qualcuno si fosse preso cura di me e mi avesse protetta dalle mie scelte sbagliate ma sono sola, ho una famiglia lontana (per mia scelta, per i problemi che avevo avuto con loro in passato) con cui ho una relazione molto negativa e non ho altri rapporti significativi a cui appoggiarmi.
Ho paura di non farcela a gestire la situazione, non so più a cosa aggrapparmi.
Ormai ho 27 anni, non posso cambiare la mia situazione lavorativa e a cercare un altro tipo di lavoro ci ho già provato ma le uniche possibilità erano lavori ancor più deprimenti, per cui non ci voleva nessuna formazione.
Mi vergogno di me stessa, le scelte che ho fatto non mi appartengono. Sono una persona con grosse difficoltà di relazione e non so come fare a gestire una classe e non riesco a parlare di questo con nessuno, fingo che vada tutto bene.
Non riesco a trovare una soluzione e ho paura di rimanere sola, perché questa situazione mi fa venire voglia di isolarmi perché mi disprezzo e non posso mostrarlo perché so che allontanerei tutti.
[#1]
Gentile Utente,
Forse le sue insicurezze partono da lontano.
Dalla sua infanzia, da come è stata amata, protetta, accudita, non amata...
Nessuno puó badare a noi, se non noi stessi, anche all' interno di un legame d' amore e cura, la protezione che lei cerca (da se stessa e dalle sue scelte sbagliate) alla lunga tenderebbe a nuocere al legame.
Credo che dovrebbe lavorare sulle sue difficoltà relazionali, con l' aiuto di un nostro collega .
I rapporti di coppia longevi e sani, si fondano sul piacere, non sul bisogno
Forse le sue insicurezze partono da lontano.
Dalla sua infanzia, da come è stata amata, protetta, accudita, non amata...
Nessuno puó badare a noi, se non noi stessi, anche all' interno di un legame d' amore e cura, la protezione che lei cerca (da se stessa e dalle sue scelte sbagliate) alla lunga tenderebbe a nuocere al legame.
Credo che dovrebbe lavorare sulle sue difficoltà relazionali, con l' aiuto di un nostro collega .
I rapporti di coppia longevi e sani, si fondano sul piacere, non sul bisogno
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile Utente,
il passato non possiamo cambiarlo. Possiamo cercare di comprenderlo e, attraverso esso, di capire come noi funzioniamo.
Nelle relazioni con gli altri si può certamente cambiare, migliorando le criticità e lavorando sugli aspetti disfunzionali.
A me però pare ci sia un aspetto più importante che emerge dalla Sua richiesta: la bassa autostima. Il timore di iniziare a lavorare, di mettere finalmente a frutto i tanti anni di studio, di iniziare nuove relazioni sociali, di fare nuove esperienze, ecc... tradisce ansia ma anche una stima di sè che non è elevatissima.
E' vero che passare dalla condizione di studentessa a quella di lavoratrice è stressante (lo è anche cambiare lavoro o banalmente fare un trasloco) ma sarebbe davvero importante se Lei riuscisse a cambiare prospettiva e a vedere questo cambiamento anche in termini di curiosità, interesse, entusiasmo e...prova!
In ogni caso, ha mai pensato di approfondire tutto ciò con uno psicologo di persona?
il passato non possiamo cambiarlo. Possiamo cercare di comprenderlo e, attraverso esso, di capire come noi funzioniamo.
Nelle relazioni con gli altri si può certamente cambiare, migliorando le criticità e lavorando sugli aspetti disfunzionali.
A me però pare ci sia un aspetto più importante che emerge dalla Sua richiesta: la bassa autostima. Il timore di iniziare a lavorare, di mettere finalmente a frutto i tanti anni di studio, di iniziare nuove relazioni sociali, di fare nuove esperienze, ecc... tradisce ansia ma anche una stima di sè che non è elevatissima.
E' vero che passare dalla condizione di studentessa a quella di lavoratrice è stressante (lo è anche cambiare lavoro o banalmente fare un trasloco) ma sarebbe davvero importante se Lei riuscisse a cambiare prospettiva e a vedere questo cambiamento anche in termini di curiosità, interesse, entusiasmo e...prova!
In ogni caso, ha mai pensato di approfondire tutto ciò con uno psicologo di persona?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Utente
Grazie per le risposte.
Credo abbiate entrambe ragione.
Si ci ho pensato tante volte ad intraprendere una terapia ma non me lo sono mai potuto permettere economicamente. Lo farò se avrò una continuità lavorativa perché mi rendo conto che nel mio caso è necessario, altrimenti non riuscirò mai ad affrontare quei problemi che ho lasciato a lungo irrisolti.
Mi sforzo di vivere i cambiamenti come un'opportunità ma mi sembra di fare sempre scelte sbagliate in cui cerco di fuggire da qualcosa piuttosto che perseguire qualcosa che desidero, non mi sento al comando della mia vita, mi sembra di non essere abbastanza forte e mi colpevolizzo perché ho la sensazione di essere "diventata" così, che sia colpa proprio delle decisioni che ho preso.
Non riesco a vedere i lati positivi ma nascono in me tantissime paure e ansie, sicuramente legate alle esperienze negative che ho vissuto e ai rapporti sbagliati che ho avuto. Temo di rivivere le conseguenze delle mie scelte sbagliate e di colpevolizzarmi a lungo per questo.
Guardo alle cose che avrei potuto e dovuto, mi sento insicura e sicuramente è un problema di autostima.
Spero di poter cambiare e che il mio passato non segni il mio futuro, è questo il mio timore più grande.
Credo abbiate entrambe ragione.
Si ci ho pensato tante volte ad intraprendere una terapia ma non me lo sono mai potuto permettere economicamente. Lo farò se avrò una continuità lavorativa perché mi rendo conto che nel mio caso è necessario, altrimenti non riuscirò mai ad affrontare quei problemi che ho lasciato a lungo irrisolti.
Mi sforzo di vivere i cambiamenti come un'opportunità ma mi sembra di fare sempre scelte sbagliate in cui cerco di fuggire da qualcosa piuttosto che perseguire qualcosa che desidero, non mi sento al comando della mia vita, mi sembra di non essere abbastanza forte e mi colpevolizzo perché ho la sensazione di essere "diventata" così, che sia colpa proprio delle decisioni che ho preso.
Non riesco a vedere i lati positivi ma nascono in me tantissime paure e ansie, sicuramente legate alle esperienze negative che ho vissuto e ai rapporti sbagliati che ho avuto. Temo di rivivere le conseguenze delle mie scelte sbagliate e di colpevolizzarmi a lungo per questo.
Guardo alle cose che avrei potuto e dovuto, mi sento insicura e sicuramente è un problema di autostima.
Spero di poter cambiare e che il mio passato non segni il mio futuro, è questo il mio timore più grande.
[#4]
Legga qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4335-la-psicoterapia-cognitivo-comportamentale-non-rimuove-le-cause-del-problema.html
Quando iniziamo a fare delle cose diverse da quelle che facevamo in passato, viene modificata l'idea che abbiamo di noi stessi, del modo di affrontare la vita, ecc...
Quindi non è scappando che si aggiustano e risolvono i problemi, quanto affrontandoli.
Cordiali saluti,
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4335-la-psicoterapia-cognitivo-comportamentale-non-rimuove-le-cause-del-problema.html
Quando iniziamo a fare delle cose diverse da quelle che facevamo in passato, viene modificata l'idea che abbiamo di noi stessi, del modo di affrontare la vita, ecc...
Quindi non è scappando che si aggiustano e risolvono i problemi, quanto affrontandoli.
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 6.8k visite dal 18/07/2014.
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