Crisi dei 40 anni
Spettabili dottori,
passo un brutto momento e non capisco se ho bisogno di aiuto professionale.
Ho 40 anni ed ho sempre immaginato questo momento della mia vita come un traguardo di stabilità, soprattutto dopo i problemi depressivi che ho avuto 10 anni fa, dai quali mi sono ripresa in modo molto soddisfacente (merito dei farmaci)
Invece no.
Più passa il tempo e più le incertezze lavorative ed economiche mi avvelenano.
Io e il mio compagno siamo sempre sul filo della disoccupazione. Ora si lavora in nero, ora non si lavora, ora si lavora in regola ma gli stipendi arrivano 8 mesi dopo, ora fai una prestazione libero professionale e non ti pagano proprio....
Lo so che non dico niente di nuovo, ma sono veramente logorata.
A tutto ciò aggiungiamo che il mio compagno ha dei problemi in famiglia veramente seri di cui non si intravede alcuna soluzione: ogni sera, mentre apro la porta di casa, domando a me stessa: "che cattiva notizia mi darà oggi?"
Il mio problema più grande è che faccio sforzi enormi per indossare una maschera serena da portare a casa, perchè vorrei che il mio compagno trovasse in me un momento di serenità e non un altro problema da risolvere, che ne ha già abbastanza.
Certamente lui sa quanto sia pesante anche per me il fardello della sua famiglia, ne parliamo spesso, ma non posso certo infierire.
Poi, in generale, questo atteggiamento ce l'ho con tutti, perchè io sono sempre stata quella, in tutti gli ambiti della vita, che "sta sempre bene", che non ha mai dato problemi, non intendo iniziare ora.
Se guardo alle mie fortune, sono veramente tante: i miei genitori sono ancora giovani ed in salute, la mia relazione di coppia più passano gli anni e più è solida, tutto sommato, malgrado l'incertezza per il futuro, fino ad oggi non mi è mai mancato nulla di materiale, ma mi viene il magone quando sento le persone parlare delle vacanze, non per la vacanza in sè, ma la loro leggerezza, che invidio da morire, la loro capacità di vivere il "qui e ora", mentre io in vacanza o in palestra non ci vado perchè penso sempre che quei soldi (che oggi ho) l'anno prossimo potrebbero servirmi per le bollette, visto che non so se e quando lavoreremo.
Mi sento una stupida anche a scrivere queste cose, c'è gente che sta peggio, c'è gente che va a mangiare alla caritas o che ha dei figli malati, quindi mi sento poco "in diritto" di reclamare un mio spazio.
Non mi piace la gente che frigna, e oggi frigno io perchè mi sento impotente, perchè io, che ho sempre affrontato i problemi e li ho sempre risolti da sola, ora mi trovo in situazioni senza soluzione, in cui non esiste un aiuto esterno da chiedere, siamo in balia degli eventi.
No, non passo un bel momento.
passo un brutto momento e non capisco se ho bisogno di aiuto professionale.
Ho 40 anni ed ho sempre immaginato questo momento della mia vita come un traguardo di stabilità, soprattutto dopo i problemi depressivi che ho avuto 10 anni fa, dai quali mi sono ripresa in modo molto soddisfacente (merito dei farmaci)
Invece no.
Più passa il tempo e più le incertezze lavorative ed economiche mi avvelenano.
Io e il mio compagno siamo sempre sul filo della disoccupazione. Ora si lavora in nero, ora non si lavora, ora si lavora in regola ma gli stipendi arrivano 8 mesi dopo, ora fai una prestazione libero professionale e non ti pagano proprio....
Lo so che non dico niente di nuovo, ma sono veramente logorata.
A tutto ciò aggiungiamo che il mio compagno ha dei problemi in famiglia veramente seri di cui non si intravede alcuna soluzione: ogni sera, mentre apro la porta di casa, domando a me stessa: "che cattiva notizia mi darà oggi?"
Il mio problema più grande è che faccio sforzi enormi per indossare una maschera serena da portare a casa, perchè vorrei che il mio compagno trovasse in me un momento di serenità e non un altro problema da risolvere, che ne ha già abbastanza.
Certamente lui sa quanto sia pesante anche per me il fardello della sua famiglia, ne parliamo spesso, ma non posso certo infierire.
Poi, in generale, questo atteggiamento ce l'ho con tutti, perchè io sono sempre stata quella, in tutti gli ambiti della vita, che "sta sempre bene", che non ha mai dato problemi, non intendo iniziare ora.
Se guardo alle mie fortune, sono veramente tante: i miei genitori sono ancora giovani ed in salute, la mia relazione di coppia più passano gli anni e più è solida, tutto sommato, malgrado l'incertezza per il futuro, fino ad oggi non mi è mai mancato nulla di materiale, ma mi viene il magone quando sento le persone parlare delle vacanze, non per la vacanza in sè, ma la loro leggerezza, che invidio da morire, la loro capacità di vivere il "qui e ora", mentre io in vacanza o in palestra non ci vado perchè penso sempre che quei soldi (che oggi ho) l'anno prossimo potrebbero servirmi per le bollette, visto che non so se e quando lavoreremo.
Mi sento una stupida anche a scrivere queste cose, c'è gente che sta peggio, c'è gente che va a mangiare alla caritas o che ha dei figli malati, quindi mi sento poco "in diritto" di reclamare un mio spazio.
Non mi piace la gente che frigna, e oggi frigno io perchè mi sento impotente, perchè io, che ho sempre affrontato i problemi e li ho sempre risolti da sola, ora mi trovo in situazioni senza soluzione, in cui non esiste un aiuto esterno da chiedere, siamo in balia degli eventi.
No, non passo un bel momento.
[#1]
Cara signora,
"oggi frigno io perchè mi sento impotente"
Sono felice che oggi lei si sia presa il diritto di frignare e che abbia scelto di farlo con noi. Questa sua sana manifestazione, però, comporta che probabilmente lo sta facendo con noi, e noi ci siamo per ascoltarla ci mancherebbe, perchè come lei dice
" sono sempre stata quella, in tutti gli ambiti della vita, che "sta sempre bene", che non ha mai dato problemi, non intendo iniziare ora"
Perchè pretende così tanto da sè stessa? la vita è intrinsecamente difficile per tutti: per il suo uomo, per la famiglia del suo uomo, per coloro che purtroppo non arrivano a fine mese e, vivaiddio esiste anche la "frigna" per scaricarsi! Già il fatto che lei la chiami così evidenzia che non le riconosce la dignità che merita. Probabilmente già da bimba qualcuno le ha messo dentro che non ci si lamenta, che lei è forte, che è quella che deve accudire gli altri insomma forse quella che non ha diritto di "frigna"? E lei, probabilmente, ci si è, in modo compiacente, adeguata. Ha indossato una maschera che l'ha portata a sfinirsi. Non bbia timore di mostrare la sua fragilità a chi la circonda. Vedrà con sorpresa che intorno a lei si potrebbero attivare delle solidarietà e forze che neanche pensava ci fossero.
La saluto e l'abbraccio.
"oggi frigno io perchè mi sento impotente"
Sono felice che oggi lei si sia presa il diritto di frignare e che abbia scelto di farlo con noi. Questa sua sana manifestazione, però, comporta che probabilmente lo sta facendo con noi, e noi ci siamo per ascoltarla ci mancherebbe, perchè come lei dice
" sono sempre stata quella, in tutti gli ambiti della vita, che "sta sempre bene", che non ha mai dato problemi, non intendo iniziare ora"
Perchè pretende così tanto da sè stessa? la vita è intrinsecamente difficile per tutti: per il suo uomo, per la famiglia del suo uomo, per coloro che purtroppo non arrivano a fine mese e, vivaiddio esiste anche la "frigna" per scaricarsi! Già il fatto che lei la chiami così evidenzia che non le riconosce la dignità che merita. Probabilmente già da bimba qualcuno le ha messo dentro che non ci si lamenta, che lei è forte, che è quella che deve accudire gli altri insomma forse quella che non ha diritto di "frigna"? E lei, probabilmente, ci si è, in modo compiacente, adeguata. Ha indossato una maschera che l'ha portata a sfinirsi. Non bbia timore di mostrare la sua fragilità a chi la circonda. Vedrà con sorpresa che intorno a lei si potrebbero attivare delle solidarietà e forze che neanche pensava ci fossero.
La saluto e l'abbraccio.
Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino
[#2]
Gentile utente,
Non si senta "frignona" a parlare delle difficoltà che incontra nè in questa sede (che è quanto mai appropriata) nè con le persone care. È dimostrato da recenti studi che condividere i propri problemi con i nostri pari (con persone che vivono il nostro stesso momento di crescita) aiuta a non sentirsi soli, può essere fonti di soluzioni alternative e un modo importantissimo per trarre conforto e compassione. Sentirsi accolti anche quando non si riesce ad essere "quella che sta sempre bene" apporta degli effetti benefici notevoli alla salute sia fisica che mentale mettendo in moto il nostro sistema neurofisiologico di regolazione della calma piuttosto che quello della lotta e fuga (Gilbert, 2009). In un momento storico come questo, nel quale non ci sono certezze, l'unica cosa sulla quale non siamo impotenti è l'azione concreta volta a coltivare i nostri affetti e cercare di costruire una rete di solidarietà. Riguardo l'esempio della vacanza vorrei farla riflettere su un aspetto importante della sua vita: qual è l'ultima volta che si è premiata per tutti gli sforzi che sta facendo? Non sarà magari possibile allontanarsi molto o per tanti giorni ma penso che sia importante che oltre alla fatica ci siano delle ricompense alle quali pensare come piccoli traguardi perché se le merita! Capisco quanto sia difficile a volte decidere di farsi un regalo in questo periodo di crisi, ma penso che sia la migliore cura se fatto con criterio.
Ci tenga aggiornati sui suoi stati d'animo.
Cordiali saluti
Non si senta "frignona" a parlare delle difficoltà che incontra nè in questa sede (che è quanto mai appropriata) nè con le persone care. È dimostrato da recenti studi che condividere i propri problemi con i nostri pari (con persone che vivono il nostro stesso momento di crescita) aiuta a non sentirsi soli, può essere fonti di soluzioni alternative e un modo importantissimo per trarre conforto e compassione. Sentirsi accolti anche quando non si riesce ad essere "quella che sta sempre bene" apporta degli effetti benefici notevoli alla salute sia fisica che mentale mettendo in moto il nostro sistema neurofisiologico di regolazione della calma piuttosto che quello della lotta e fuga (Gilbert, 2009). In un momento storico come questo, nel quale non ci sono certezze, l'unica cosa sulla quale non siamo impotenti è l'azione concreta volta a coltivare i nostri affetti e cercare di costruire una rete di solidarietà. Riguardo l'esempio della vacanza vorrei farla riflettere su un aspetto importante della sua vita: qual è l'ultima volta che si è premiata per tutti gli sforzi che sta facendo? Non sarà magari possibile allontanarsi molto o per tanti giorni ma penso che sia importante che oltre alla fatica ci siano delle ricompense alle quali pensare come piccoli traguardi perché se le merita! Capisco quanto sia difficile a volte decidere di farsi un regalo in questo periodo di crisi, ma penso che sia la migliore cura se fatto con criterio.
Ci tenga aggiornati sui suoi stati d'animo.
Cordiali saluti
Dr.ssa Rosaria Buccafusca
[#3]
D'accordo con le colleghe anch'io la invito ad essere più buona con sè stessa, qualche volta essere fragili aiuta gli altri a dare un senso alla propria vita aiutandola, qualche concessione, ragionevole, le permette di ricaricare le batterie, cosa utile e strategica perchè sembra che lei , la sua salute, il suo equilibrio siano il suo patrimonio..l Al traguardo dei quarant'anni è arrivata, coraggiosa, positiva, in forma , sia contenta di sè. della ragazza intelligente che è stata e continua ad essere..
Molti auguri.. !!
Molti auguri.. !!
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#4]
Utente
Grazie per avermi risposto così numerose!
Dott. Spiezio, secondo me lei ha centrato il punto dicendo che sono stata educata ad essere quella che non si lamenta.
In effetti, sono stata una bambina ed una adolescente molto castrata, cresciuta con una disciplina ferrea che escludeva la manifestazione di qualsiasi entusiasmo e secondo la quale non esistevano meriti ma solo "hai fatto solo il tuo dovere, e di più sarebbe stato meglio"
Quando parlo di quegli anni penso che "avevo il cappello"; non so da dove viene questa immagine, ma rende bene l'idea di quanto mi sentissi ipercontrollata e costantemente sotto esame: se volevo uscire due ore la domenica dovevo essere ineccepibile (e possibilmente zitta) per tutta la settimana. E' stato faticoso.
Dott. Buccafusca: scrivendo ho fatto l'esempio delle vacanze perchè è l'argomento di queste settimane, ma non è strettamente di vacanza che ho bisogno, piuttosto della leggerezza mentale di spendere due soldi (che ho) per me e per qualcosa di prettamente voluttuario. Non lo faccio mai, mi sento in colpa.
Pensi che recentemente è stato il mio compleanno e il mio compagno mi ha chiesto che regalo desideravo. Ebbene, non desideravo niente. Non sono abituata a desiderare.
Dott. Fregonese, grazie per avermi chaimato "ragazza": è esattamente così che mi sento e che vorrò sentirmi sempre, non solo a 40, ma anche ad 80 anni.
Continuerò a riflettere su quello che mi avete scritto.
Grazie ancora
Dott. Spiezio, secondo me lei ha centrato il punto dicendo che sono stata educata ad essere quella che non si lamenta.
In effetti, sono stata una bambina ed una adolescente molto castrata, cresciuta con una disciplina ferrea che escludeva la manifestazione di qualsiasi entusiasmo e secondo la quale non esistevano meriti ma solo "hai fatto solo il tuo dovere, e di più sarebbe stato meglio"
Quando parlo di quegli anni penso che "avevo il cappello"; non so da dove viene questa immagine, ma rende bene l'idea di quanto mi sentissi ipercontrollata e costantemente sotto esame: se volevo uscire due ore la domenica dovevo essere ineccepibile (e possibilmente zitta) per tutta la settimana. E' stato faticoso.
Dott. Buccafusca: scrivendo ho fatto l'esempio delle vacanze perchè è l'argomento di queste settimane, ma non è strettamente di vacanza che ho bisogno, piuttosto della leggerezza mentale di spendere due soldi (che ho) per me e per qualcosa di prettamente voluttuario. Non lo faccio mai, mi sento in colpa.
Pensi che recentemente è stato il mio compleanno e il mio compagno mi ha chiesto che regalo desideravo. Ebbene, non desideravo niente. Non sono abituata a desiderare.
Dott. Fregonese, grazie per avermi chaimato "ragazza": è esattamente così che mi sento e che vorrò sentirmi sempre, non solo a 40, ma anche ad 80 anni.
Continuerò a riflettere su quello che mi avete scritto.
Grazie ancora
[#5]
Cara Ragazza,
liete, perchè credo di poter parlare a nche a nome delle mie colleghe, di averla in qualche modo confortata.
Deve imparare a prendersi di quella bimba alla quale veniva impedito tutto se non guadagnato a suon di sudore e di questa ragazza 40enne che continua a fare la stessissima cosa...probabilmente perchè non conosce altro.
Ci riscriva pure quando lo desidera. Noi ci siamo.
Passi un' ottima estate.
liete, perchè credo di poter parlare a nche a nome delle mie colleghe, di averla in qualche modo confortata.
Deve imparare a prendersi di quella bimba alla quale veniva impedito tutto se non guadagnato a suon di sudore e di questa ragazza 40enne che continua a fare la stessissima cosa...probabilmente perchè non conosce altro.
Ci riscriva pure quando lo desidera. Noi ci siamo.
Passi un' ottima estate.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 8.4k visite dal 15/07/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.