Blocco di studio di natura psicologica
Salve ,
Sono uno studente del 3 anno di medicina e parto subito con lo spiegare la mia gravissima situazione : oramai è da più di un anno che non riesco a portare a termine alcun esame , ho ancora esami del primo anno da recuperare e del secondo anno non ne ho a libretto nessuno , oramai non riesco più a studiare né ad aprire i libri , studio giusto qualche ora al giorno ma dopo mi distraggo facilmente , sto arrancando notevolmente e sto seriamente pensando di abbandonare questa facoltà perché oramai ho perso la motivazione ....
Tutto iniziò un anno e mezzo fa , era il primo semestre del secondo anno , avevo da recuperare 4 esami del primo anno , vado a provare l'esame di istologia , ero poco preparato, il professore mi prende il libretto universitario , lo guarda , dà una occhiata ai pochi esami che avevo fatto e inizia a denigrarmi dicendomi che la mia carriera a medicina è finita , io a quel punto colpito nell'orgoglio cerco di difendermi e il prof mi manda a quel paese segnandomi un 18 . Per la vergogna da quel momento in poi ho frequentato poco l'università , rinunciando completamente a frequentare i corsi , poi è stato tutto un cammino in discesa ... Nel primo semestre del terzo anno non ho frequentato l'università , rimanendo a casa "tentando" di studiare ma di fatto non impegnandomi affatto , distraendomi e toccando sempre meno i libri , ora mi rendo conto di essere arrivato al terzo anno con ben due anni di ritardo , non dormo la notte , non esco di casa , il sabato sera esco con quei pochi amici che mi sono rimasti , essendomi allontanato completamente da quasi rapporto sociale nell'ultimo anno , nascondendo loro il fatto che non riesco a dare esami , sono stufo e stanco e non so più cosa fare , sto dando parecchie preoccupazioni alla mia famiglia e il mio inferno sta diventando anche il loro inferno , i miei genitori sono molto preoccupati ma non riescono ad aiutarmi perché sono impegnati con il lavoro , mia madre mi sta vicino quando può e cerca di comprendere le mie difficoltà con comprensione , sto frequentando il centro di counseling psicologico di ateneo ma riesce a malapena ad aiutarmi ,oramai mi sono disilluso e ogni giorno che passa la mia situazione è sempre più buia e ho paura di essere caduto in depressione .
Vorrei capire cosa potrei fare e come potrei andare avanti .
Sono uno studente del 3 anno di medicina e parto subito con lo spiegare la mia gravissima situazione : oramai è da più di un anno che non riesco a portare a termine alcun esame , ho ancora esami del primo anno da recuperare e del secondo anno non ne ho a libretto nessuno , oramai non riesco più a studiare né ad aprire i libri , studio giusto qualche ora al giorno ma dopo mi distraggo facilmente , sto arrancando notevolmente e sto seriamente pensando di abbandonare questa facoltà perché oramai ho perso la motivazione ....
Tutto iniziò un anno e mezzo fa , era il primo semestre del secondo anno , avevo da recuperare 4 esami del primo anno , vado a provare l'esame di istologia , ero poco preparato, il professore mi prende il libretto universitario , lo guarda , dà una occhiata ai pochi esami che avevo fatto e inizia a denigrarmi dicendomi che la mia carriera a medicina è finita , io a quel punto colpito nell'orgoglio cerco di difendermi e il prof mi manda a quel paese segnandomi un 18 . Per la vergogna da quel momento in poi ho frequentato poco l'università , rinunciando completamente a frequentare i corsi , poi è stato tutto un cammino in discesa ... Nel primo semestre del terzo anno non ho frequentato l'università , rimanendo a casa "tentando" di studiare ma di fatto non impegnandomi affatto , distraendomi e toccando sempre meno i libri , ora mi rendo conto di essere arrivato al terzo anno con ben due anni di ritardo , non dormo la notte , non esco di casa , il sabato sera esco con quei pochi amici che mi sono rimasti , essendomi allontanato completamente da quasi rapporto sociale nell'ultimo anno , nascondendo loro il fatto che non riesco a dare esami , sono stufo e stanco e non so più cosa fare , sto dando parecchie preoccupazioni alla mia famiglia e il mio inferno sta diventando anche il loro inferno , i miei genitori sono molto preoccupati ma non riescono ad aiutarmi perché sono impegnati con il lavoro , mia madre mi sta vicino quando può e cerca di comprendere le mie difficoltà con comprensione , sto frequentando il centro di counseling psicologico di ateneo ma riesce a malapena ad aiutarmi ,oramai mi sono disilluso e ogni giorno che passa la mia situazione è sempre più buia e ho paura di essere caduto in depressione .
Vorrei capire cosa potrei fare e come potrei andare avanti .
[#1]
Gentile Utente,
Bisognerebbe approfondire il suo malessere o blocco che sia.
La facoltà é stata scelta da lei?
Senza interferenze alcune?
Ha subito qualche trauma con gli esami?
Ha avuto una delusione d' amore.
Una malattia?
Problematiche in famiglia?
Bisognerebbe approfondire il suo malessere o blocco che sia.
La facoltà é stata scelta da lei?
Senza interferenze alcune?
Ha subito qualche trauma con gli esami?
Ha avuto una delusione d' amore.
Una malattia?
Problematiche in famiglia?
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Caro ragazzo,
dato che sta usufruendo del centro di aiuto studentesco le consiglierei di attendere che faccia il suo corso e che si vedano i primi risultati. Per risultati intendo anche che lei si renda conto che, forse, medicina non fa per lei. Ma l'avverto: di professori insensibili, poco attenti e quant'altro si potrebbe dire ad uno come quello che le è capitato sulla strada, ne troverà in tutte le facoltà. Forse prima che pensare di non essere capace dovrebbe fortificare il suo Io consapevolizzando che, l'esistenza, è intrinsecamente faticosa e che non bisogna farsi buttare giù dal primo colpo di vento.
La saluto con un augurio che tutto si possa risolvere.
dato che sta usufruendo del centro di aiuto studentesco le consiglierei di attendere che faccia il suo corso e che si vedano i primi risultati. Per risultati intendo anche che lei si renda conto che, forse, medicina non fa per lei. Ma l'avverto: di professori insensibili, poco attenti e quant'altro si potrebbe dire ad uno come quello che le è capitato sulla strada, ne troverà in tutte le facoltà. Forse prima che pensare di non essere capace dovrebbe fortificare il suo Io consapevolizzando che, l'esistenza, è intrinsecamente faticosa e che non bisogna farsi buttare giù dal primo colpo di vento.
La saluto con un augurio che tutto si possa risolvere.
Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino
[#4]
Gentile Utente,
è significativo e dice qualcosa di Lei il fatto di aver incontrato sulla Sua strada una persona sgarbata e poco incoraggiante come il prof. all'esame.
Perchè Lei avrebbe potuto reagire in tanti altri modi, per esempio dimostrare che il prof non La conosce affatto e che Lei non è una persona che si lascia facilmente intimorire.
Invece è bastato quell'episodio per portare a galla problematiche che probabilmente già c'erano.
Che cosa ha significato per Lei sentirsi dire che la Sua carriera in facoltà è finita?
In che modo attualmente lo psicologo La sta aiutando?
Dice di essere rimasto indietro con gli studi da subito: quali difficoltà ha incontrato nel passaggio dalle superiori all'università?
Ritiene che questa facoltà sia davvero troppo difficile per Lei?
Oppure non è più motivato a diventare un medico?
è significativo e dice qualcosa di Lei il fatto di aver incontrato sulla Sua strada una persona sgarbata e poco incoraggiante come il prof. all'esame.
Perchè Lei avrebbe potuto reagire in tanti altri modi, per esempio dimostrare che il prof non La conosce affatto e che Lei non è una persona che si lascia facilmente intimorire.
Invece è bastato quell'episodio per portare a galla problematiche che probabilmente già c'erano.
Che cosa ha significato per Lei sentirsi dire che la Sua carriera in facoltà è finita?
In che modo attualmente lo psicologo La sta aiutando?
Dice di essere rimasto indietro con gli studi da subito: quali difficoltà ha incontrato nel passaggio dalle superiori all'università?
Ritiene che questa facoltà sia davvero troppo difficile per Lei?
Oppure non è più motivato a diventare un medico?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.9k visite dal 14/07/2014.
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