Rapporto di dipendenza da ex fidanzato
Buongiorno,
Il mio problema riguarda il rapporto con una persona che, per una parte della mia vita (un paio d'anni) è stato il mio fidanzato e che ora non lo è più, da circa due anni.
La nostra è stata una storia importante, molto vissuta ed intensa, ma al tempo stesso difficile per problemi di compatibilità caratteriale che alla fine ci hanno portato a lasciarci, più o meno di comune accordo.
Proprio il fatto della consapevolezza che non ci fosse un futuro come coppia, ci ha spinto a rimanere amici, molto amici.
Nel tempo che è trascorso dalla fine della nostra storia sino ad oggi, il nostro rapporto è rimasto estremamente intenso: siamo l'uno il confidente dell'altro, e credo di poter dire, un punto di riferimento per gran parte delle nostre vite.
Come capita in tutti i rapporti di amicizia, ci sentiamo, ci vediamo, e ci frequentiamo. Le nostre vite sono molto intrecciate, così come le amicizie comuni e i rapporti con le altre persone.
Con il tempo, però, anche se entrambi siamo consapevoli che un rapporto di coppia tra noi non fosse possibile, si è creata una dipendenza reciproca che ci impedisce di fare un passo successivo, ossia la naturale evoluzione verso una nuova storia, con un'altra persona.
In questo caso, quando alcuni passi verso nuove relazioni sono stati mossi da uno di noi due, sono scattate la paura di ferire, la gelosia, il senso di vuoto e di sgomento nel capire che qualcosa si potrebbe rompere.
C'è anche la consapevolezza, però, sia in me sia in lui, anche se non ne parliamo, che la situazione così come è ora è quella di una dipendenza l'uno dall'altro, che non porta bene a nessuno dei due.
Non che ci sia la voglia o la necessità di trovare per forza subito qualcun altro, ma trovo sia sbagliato anche impostare la propria vita per far sì che questo non accada, per paura di quello che potrebbe succedere.
Come è possibile gestire questa situazione? I soli scenari futuri che riesco a vedere sono la perdita del bel rapporto che ci lega (cosa che non vorrei), o l'infinita permanenza in un "limbo" artificioso in cui nessuno dei due "si permette" di muovere passi che possano ferire l'altro.
C'è un modo per preservare l'affetto costruendo una relazione più equilibrata?
Grazie.
Il mio problema riguarda il rapporto con una persona che, per una parte della mia vita (un paio d'anni) è stato il mio fidanzato e che ora non lo è più, da circa due anni.
La nostra è stata una storia importante, molto vissuta ed intensa, ma al tempo stesso difficile per problemi di compatibilità caratteriale che alla fine ci hanno portato a lasciarci, più o meno di comune accordo.
Proprio il fatto della consapevolezza che non ci fosse un futuro come coppia, ci ha spinto a rimanere amici, molto amici.
Nel tempo che è trascorso dalla fine della nostra storia sino ad oggi, il nostro rapporto è rimasto estremamente intenso: siamo l'uno il confidente dell'altro, e credo di poter dire, un punto di riferimento per gran parte delle nostre vite.
Come capita in tutti i rapporti di amicizia, ci sentiamo, ci vediamo, e ci frequentiamo. Le nostre vite sono molto intrecciate, così come le amicizie comuni e i rapporti con le altre persone.
Con il tempo, però, anche se entrambi siamo consapevoli che un rapporto di coppia tra noi non fosse possibile, si è creata una dipendenza reciproca che ci impedisce di fare un passo successivo, ossia la naturale evoluzione verso una nuova storia, con un'altra persona.
In questo caso, quando alcuni passi verso nuove relazioni sono stati mossi da uno di noi due, sono scattate la paura di ferire, la gelosia, il senso di vuoto e di sgomento nel capire che qualcosa si potrebbe rompere.
C'è anche la consapevolezza, però, sia in me sia in lui, anche se non ne parliamo, che la situazione così come è ora è quella di una dipendenza l'uno dall'altro, che non porta bene a nessuno dei due.
Non che ci sia la voglia o la necessità di trovare per forza subito qualcun altro, ma trovo sia sbagliato anche impostare la propria vita per far sì che questo non accada, per paura di quello che potrebbe succedere.
Come è possibile gestire questa situazione? I soli scenari futuri che riesco a vedere sono la perdita del bel rapporto che ci lega (cosa che non vorrei), o l'infinita permanenza in un "limbo" artificioso in cui nessuno dei due "si permette" di muovere passi che possano ferire l'altro.
C'è un modo per preservare l'affetto costruendo una relazione più equilibrata?
Grazie.
[#1]
Gentile Utente,
I metodi ci sono di sicuro, ma bisogna comprendere il perché delle vostre dinamiche, delle vostre scelte e delle vostre necessita psichiche e di coppia.
Bisogna comprendere inoltre perché come amici funzionate e come coppia no, quali problematiche pregresse...e quali paure di adesso....
Una coppia dovrebbe fondarsi sul piacere e non sul bisogno dell' altro, la classica mezza mela non funziona affatto, la soluzione sarebbe l' incontro tra due "identità , non due metà ...."
Un terapeuta di coppia potrebbe aiutarvi, nell' elaborare l' accaduto e perché no, nel risanare il legame, se lo desiderate ancora .
Le allego delle letture sull' argomento
http://www.valeriarandone.it/articoli/154-gli-amore-dipendenti-dipenden
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4078-l-amore-affamato-la-dipendenza-d-amore.html
I metodi ci sono di sicuro, ma bisogna comprendere il perché delle vostre dinamiche, delle vostre scelte e delle vostre necessita psichiche e di coppia.
Bisogna comprendere inoltre perché come amici funzionate e come coppia no, quali problematiche pregresse...e quali paure di adesso....
Una coppia dovrebbe fondarsi sul piacere e non sul bisogno dell' altro, la classica mezza mela non funziona affatto, la soluzione sarebbe l' incontro tra due "identità , non due metà ...."
Un terapeuta di coppia potrebbe aiutarvi, nell' elaborare l' accaduto e perché no, nel risanare il legame, se lo desiderate ancora .
Le allego delle letture sull' argomento
http://www.valeriarandone.it/articoli/154-gli-amore-dipendenti-dipenden
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4078-l-amore-affamato-la-dipendenza-d-amore.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Cara ragazzo,
sembra che alla base ci sia un legame molto forte che forse valeva la pena cercare di salvare in tutti i modi.
Avete pensato, prima di dare una risoluzione definitiva al vostro legame, di rivolgervi ad un consulente di coppia?
Nel caso pensiate che tutti i tentativi di salvare il rapporto siano stati fatti, allora ritengo che lei, adesso come adesso, debba spostare il focus su sè stesso e cercare di comprendere il motivo di questa dipendenza. Probabilmente qualche colloquio con un collega della sua città potrebbe esserle utile. In questo momento occorrerebbe che lei lasciasse un pò da parte il pensiero dell' ex partner per dedicarsi a sè stesso. Forse crearsi un "oasi" come quello dei colloqui con il collega, solo per sè, senza quindi mettere al corrente l'ex, potrebbe rappresentare il primo passo verso l'affrancamento.
Ci rifletta.
Le faccio tantissimi auguri
sembra che alla base ci sia un legame molto forte che forse valeva la pena cercare di salvare in tutti i modi.
Avete pensato, prima di dare una risoluzione definitiva al vostro legame, di rivolgervi ad un consulente di coppia?
Nel caso pensiate che tutti i tentativi di salvare il rapporto siano stati fatti, allora ritengo che lei, adesso come adesso, debba spostare il focus su sè stesso e cercare di comprendere il motivo di questa dipendenza. Probabilmente qualche colloquio con un collega della sua città potrebbe esserle utile. In questo momento occorrerebbe che lei lasciasse un pò da parte il pensiero dell' ex partner per dedicarsi a sè stesso. Forse crearsi un "oasi" come quello dei colloqui con il collega, solo per sè, senza quindi mettere al corrente l'ex, potrebbe rappresentare il primo passo verso l'affrancamento.
Ci rifletta.
Le faccio tantissimi auguri
Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 7.2k visite dal 14/07/2014.
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