Disturbo d' ansia o omosessualità che sta emergendo
Buongiorno,
ho già scritto qualche tempo fa per un problema che mi sta mangiando energia e tempo prezioso.
Ho la paura di essere omosessuale, non ho più la certezze.
Sono stato sempre attratto da donne, ho 27 anni adesso e da quasi un anno e mezzo mi crogiolo il cervello a pensare di essere omosessuale.
La cosa nacque vedendo il pene di mio cugino, superdotato, secondo, da li senso di sconforto invidia, inferiorità . Ma precisamente le emozioni erano un mix di cose.
Dopo un secondo mi chiedo se fossi gay! Da li in poi inzia ad ossessionarmi, fare test, vedere uomini nudi e vedere l'effetto che faceva... Inizialmente non mi facevano nessun effetto, poi in seguito la cosa è come se iniziasse a piacermi.
Ho provato a masturbarmi pensando a uomini e anche li, inizialmente zero... una sera ho detto: ora mi masturbo così so veramente se sono gay... Mi sono sforzato a pensare immagini di sesso con uomini e alla fine ho eiaculato.
Da li ad allora, se penso alle stesse immagini di sesso con uomini mi eccito durante la masturbazione. E' come se avessi sfondato una porta che non avrei voluto sfondare.
Sono terrorizzato.
Ho avuto un passato difficile, perpetuo e burrascoso, anche con le donne, ma ora voglio crescere. Ma è come che se cresco ho il timore di scoprirmi omosessuale.
Sono in terapia ASL, la mia psicologa non mi parla di sessualità, mi parla di forte ansia e tono dell' umore variabile e un pò di pensiero ossessivo compulsivo.
Ho letto in qualche discussione qui, che nessun bambino nasce con la voglia di tabacco e wiskey ma se lo può far piacere.
Ecco io ho il timore di essermi fatto piacere il sesso con gli uomini, dato che se mi testo su loro, ne traggo piacere, credo.
Anche se l' idea di prendere un fallo in mano mi fa un pò ribrezzo.
Non so nulla. C'è chi dice che se si ha il dubbio che sia doc allora è doc ecc, e mille altri frasi fatte molto fighe, ma qua non se ricava nulla delle parole.
L' idea di farmi una famiglia con una donna al mio fianco, solo adesso sto capendo quanto sia importante , qualcuno a fianco complice.
ma tutto va a rotoli.
ho già scritto qualche tempo fa per un problema che mi sta mangiando energia e tempo prezioso.
Ho la paura di essere omosessuale, non ho più la certezze.
Sono stato sempre attratto da donne, ho 27 anni adesso e da quasi un anno e mezzo mi crogiolo il cervello a pensare di essere omosessuale.
La cosa nacque vedendo il pene di mio cugino, superdotato, secondo, da li senso di sconforto invidia, inferiorità . Ma precisamente le emozioni erano un mix di cose.
Dopo un secondo mi chiedo se fossi gay! Da li in poi inzia ad ossessionarmi, fare test, vedere uomini nudi e vedere l'effetto che faceva... Inizialmente non mi facevano nessun effetto, poi in seguito la cosa è come se iniziasse a piacermi.
Ho provato a masturbarmi pensando a uomini e anche li, inizialmente zero... una sera ho detto: ora mi masturbo così so veramente se sono gay... Mi sono sforzato a pensare immagini di sesso con uomini e alla fine ho eiaculato.
Da li ad allora, se penso alle stesse immagini di sesso con uomini mi eccito durante la masturbazione. E' come se avessi sfondato una porta che non avrei voluto sfondare.
Sono terrorizzato.
Ho avuto un passato difficile, perpetuo e burrascoso, anche con le donne, ma ora voglio crescere. Ma è come che se cresco ho il timore di scoprirmi omosessuale.
Sono in terapia ASL, la mia psicologa non mi parla di sessualità, mi parla di forte ansia e tono dell' umore variabile e un pò di pensiero ossessivo compulsivo.
Ho letto in qualche discussione qui, che nessun bambino nasce con la voglia di tabacco e wiskey ma se lo può far piacere.
Ecco io ho il timore di essermi fatto piacere il sesso con gli uomini, dato che se mi testo su loro, ne traggo piacere, credo.
Anche se l' idea di prendere un fallo in mano mi fa un pò ribrezzo.
Non so nulla. C'è chi dice che se si ha il dubbio che sia doc allora è doc ecc, e mille altri frasi fatte molto fighe, ma qua non se ricava nulla delle parole.
L' idea di farmi una famiglia con una donna al mio fianco, solo adesso sto capendo quanto sia importante , qualcuno a fianco complice.
ma tutto va a rotoli.
[#1]
Psicologo
Gentile ragazzo,
La prima cosa da fare in questi casi è cercare di calmarsi e provare a ragionare a mente lucida. Come da lei riportato, sta seguendo un percorso terapeutico per il trattamento dell'ansia e, come saprà, l'ansia contribuisce a far apparire i problemi e le situazioni più grandi di come siano il realtà.
Lei scrive che i suoi dubbi si sono manifestati dopo aver visto i genitali di suo cugino i quali avevano maggiori dimensioni dei suoi. In seguito a tale episodio riferisce di aver sperimentato curiosità unita a sentimenti d'invidia. Queste reazioni possono essere normali, soprattutto per coloro che non hanno avuto precedenti occasioni di confronto durante la fase adolescenziale. La curiosità di osservare il pene degli altri e di "competere" per le dimensioni è tipica di molte specie e ha avuto, in ere passate, una forte funzione evoluzionistica. Le femmine delle varie specie tendevano infatti a scegliere il maschio più forte, dotato e con maggiori probabilità riproduttive. Fortunatamente l'evoluzione ha dotato gli esseri umani di altre virtù, ma tracce di questa competizione ancestrale sembrano permanere ancora nella nostra specie. Curiosità e invidia alla vista di un membro di grandi dimensioni possono dunque essere considerate normali nei maschi (soprattutto negli adolescenti) e non indicano necessariamente che lei sia omosessuale.
Tuttavia, essendo una persona molto ansiosa, è probabile che abbia iniziato a domandarsi la ragione dei suoi stati d'animo e darsi risposte "catastrofiche" che l'anno portata a domandarsi se è omosessuale o meno. Leggendo ciò che scrive sembra che ciò l'abbia spinta a mettersi alla prova per cercare di dimostrare a se stesso di non essere omosessuale. Così facendo però, anziché ridurre le sue preoccupazioni, sembra che abbia contribuito ad alimentarle ulteriormente, individuando nella sua curiosità verso il nudo maschile e nell'eiaculazione la conferma delle sue paure.
Tuttavia, l'eiaculazione è in parte un fatto meccanico che si verifica in presenza di una stimolazione adeguata. Se un uomo viene stimolato da un'altra persona, uomo o donna che sia, finisce per eiaculare a prescindere dal suo reale orientamento sessuale. Esistono uomini eterosessuali che in contesti particolari (per esempio nelle carceri) possono compiere rapporti omosessuali, per poi tornare all'eterosessualità una volta cambiato contesto. Ciò non indica che queste persone siano omosessuali, ma semplicemente che trovandosi in situazioni in cui gli unici partner sessuali erano del loro stesso sesso, abbiano deciso di sfogare i loro istinti nell'unico modo possibile. Dopotutto, potendo scegliere tra un piatto prelibato e del pane, la maggior parte delle persone sceglierebbe il piatto prelibato. Ma se lei ha fame è l'unico cibo disponibile è il pane, si deve accontentare. Quindi se lei continua a ricercare "stimoli" del suo stesso sesso è come se dicesse al cervello che ha solo uomini a disposizione, portandolo a farseli piacere.
L'omosessualità però non è qualcosa che si può acquisire (come accade con la dipendenza da tabacco o dall'acol), ma sembra essere legata prevalentemente a fattori di ordine biologico. Ciò significa che non si diventa omosessuali all'improvviso, ma lo si è dalla nascita.
Purtroppo attraverso un consulto on-line non è possibile stabilire se lei sia omosessuale. Per poterle rispondere sarebbe infatti necessaria una conoscenza di lei e della sua vita che non si può ottenere tramite internet, ma che probabilmente la persona che la segue all'ASL avrà raggiunto. Se lo specialista che la sta seguendo le ha detto che le sue preoccupazioni sono legate soltanto alla sua ansia credo che dovrebbe dargli ascolto e cercare di tranquillizzarsi, piuttosto che fare esperimenti su se stesso o reperire informazioni che aumentano soltanto le sue paure.
Ne parli con lo psicologo che la segue, raccontando anche tutti i dettagli dei suoi esperimenti e vedrà che saprà darle una risposta adeguata.
Cordialità
La prima cosa da fare in questi casi è cercare di calmarsi e provare a ragionare a mente lucida. Come da lei riportato, sta seguendo un percorso terapeutico per il trattamento dell'ansia e, come saprà, l'ansia contribuisce a far apparire i problemi e le situazioni più grandi di come siano il realtà.
Lei scrive che i suoi dubbi si sono manifestati dopo aver visto i genitali di suo cugino i quali avevano maggiori dimensioni dei suoi. In seguito a tale episodio riferisce di aver sperimentato curiosità unita a sentimenti d'invidia. Queste reazioni possono essere normali, soprattutto per coloro che non hanno avuto precedenti occasioni di confronto durante la fase adolescenziale. La curiosità di osservare il pene degli altri e di "competere" per le dimensioni è tipica di molte specie e ha avuto, in ere passate, una forte funzione evoluzionistica. Le femmine delle varie specie tendevano infatti a scegliere il maschio più forte, dotato e con maggiori probabilità riproduttive. Fortunatamente l'evoluzione ha dotato gli esseri umani di altre virtù, ma tracce di questa competizione ancestrale sembrano permanere ancora nella nostra specie. Curiosità e invidia alla vista di un membro di grandi dimensioni possono dunque essere considerate normali nei maschi (soprattutto negli adolescenti) e non indicano necessariamente che lei sia omosessuale.
Tuttavia, essendo una persona molto ansiosa, è probabile che abbia iniziato a domandarsi la ragione dei suoi stati d'animo e darsi risposte "catastrofiche" che l'anno portata a domandarsi se è omosessuale o meno. Leggendo ciò che scrive sembra che ciò l'abbia spinta a mettersi alla prova per cercare di dimostrare a se stesso di non essere omosessuale. Così facendo però, anziché ridurre le sue preoccupazioni, sembra che abbia contribuito ad alimentarle ulteriormente, individuando nella sua curiosità verso il nudo maschile e nell'eiaculazione la conferma delle sue paure.
Tuttavia, l'eiaculazione è in parte un fatto meccanico che si verifica in presenza di una stimolazione adeguata. Se un uomo viene stimolato da un'altra persona, uomo o donna che sia, finisce per eiaculare a prescindere dal suo reale orientamento sessuale. Esistono uomini eterosessuali che in contesti particolari (per esempio nelle carceri) possono compiere rapporti omosessuali, per poi tornare all'eterosessualità una volta cambiato contesto. Ciò non indica che queste persone siano omosessuali, ma semplicemente che trovandosi in situazioni in cui gli unici partner sessuali erano del loro stesso sesso, abbiano deciso di sfogare i loro istinti nell'unico modo possibile. Dopotutto, potendo scegliere tra un piatto prelibato e del pane, la maggior parte delle persone sceglierebbe il piatto prelibato. Ma se lei ha fame è l'unico cibo disponibile è il pane, si deve accontentare. Quindi se lei continua a ricercare "stimoli" del suo stesso sesso è come se dicesse al cervello che ha solo uomini a disposizione, portandolo a farseli piacere.
L'omosessualità però non è qualcosa che si può acquisire (come accade con la dipendenza da tabacco o dall'acol), ma sembra essere legata prevalentemente a fattori di ordine biologico. Ciò significa che non si diventa omosessuali all'improvviso, ma lo si è dalla nascita.
Purtroppo attraverso un consulto on-line non è possibile stabilire se lei sia omosessuale. Per poterle rispondere sarebbe infatti necessaria una conoscenza di lei e della sua vita che non si può ottenere tramite internet, ma che probabilmente la persona che la segue all'ASL avrà raggiunto. Se lo specialista che la sta seguendo le ha detto che le sue preoccupazioni sono legate soltanto alla sua ansia credo che dovrebbe dargli ascolto e cercare di tranquillizzarsi, piuttosto che fare esperimenti su se stesso o reperire informazioni che aumentano soltanto le sue paure.
Ne parli con lo psicologo che la segue, raccontando anche tutti i dettagli dei suoi esperimenti e vedrà che saprà darle una risposta adeguata.
Cordialità
[#2]
Utente
Non era la prima volta che vedevo un pene dal vivo, anzi tutt'altro.
Ho giocato a calcio fino all' età di 17 anni e quindi negli spogliatoi ero sempre sottoposto alla visione dei peni dei miei compagni, Ma mai la cosa ha suscitato curiosità ne tanto meno attrazione.
Solo un pò di senso d' inferiorità per le loro dimensioni, è una cosa che mi ha sempre accompagnato. Ricordo all' eta di 12, le prime masturbazioni con dei miei amici, e vedevo che io ero quello che c'è l aveva sempre piu piccolino rispetto agli altri e la cosa me la sono portata dietro. Alla visione del pene grande di mio cugino è scattato uno strano meccanismo, affrontavo un periodo di forte stress e crisi d' identità (senza lavoro, senza obbiettivi) e a avevo una relazione complicata con la mia ex ragazza.
Inoltre, proprio con quest' ultima, la vita sessuale era poco rosea.
Lei non riusciva ad avere orgasmi duranti i rapporti sessuali, ma se si masturbava da sola veniva. Questa cosa credo che un pò mi abbia influenzato.
Inoltre prima di conoscere lei, avevo perso un pò d' interesse sessuale verso le donne, ma senza volgere lo sguardo verso gli uomini. C'è stato un calo del desiderio secondo me dovuto ad uno stato depressivo e ad una insoddisfazione generale, anche con la mia partener, e la cosa mi faceva stare male ed ero a tutti costi alla ricerca di una risposta. la vicenda col cugino lo travestita da risposta secondo me. Il sesso negli ultimi anni lo usavo come compulsione per avere un pò di autostima.
Questa è la mia autoanalisi.
Se omosessuali si nasce io non credo di esserlo nato, ricordo le prime infatuazioni, dalla maestra alla compagna di banco. Nudi nella doccia coi miei compagni non manifestavo alcun interesse, al massimo invidia.
Ai tempi, ne ho parlato di questo con la mia ragazza di allora, e lei diceva che io mi ero costruito la "distrazione" ovvero il dubbio di essere gay, per dare risposta ad una vita sessuale poco appagante con lei e la mancata maturità per impegnarmi ad armi pari in una relazione adulta con lei, diretta interessata.
Adesso, so che vorrei impegnarmi in una relazione, coinvolgendo tutto me stesso sopratutto i sentimenti, dato che le relazioni passate nascevano da una forte pulsione sessuale nei confronti della donna in questione, ma relazione era pressochè consumistica.
Ho voglio di crescere e camminare con le mie gambe ma c' è sto pensiero che non mi molla.
Kierkegaard diceva che gli uomini cercano la libertà, ma al contempo la temono perchè non riescono a gestire la vertigine che genera.
E se fosse la paura del futuro, la paura di crescere, la paura della donna la causa di tutto ciò?
Ho giocato a calcio fino all' età di 17 anni e quindi negli spogliatoi ero sempre sottoposto alla visione dei peni dei miei compagni, Ma mai la cosa ha suscitato curiosità ne tanto meno attrazione.
Solo un pò di senso d' inferiorità per le loro dimensioni, è una cosa che mi ha sempre accompagnato. Ricordo all' eta di 12, le prime masturbazioni con dei miei amici, e vedevo che io ero quello che c'è l aveva sempre piu piccolino rispetto agli altri e la cosa me la sono portata dietro. Alla visione del pene grande di mio cugino è scattato uno strano meccanismo, affrontavo un periodo di forte stress e crisi d' identità (senza lavoro, senza obbiettivi) e a avevo una relazione complicata con la mia ex ragazza.
Inoltre, proprio con quest' ultima, la vita sessuale era poco rosea.
Lei non riusciva ad avere orgasmi duranti i rapporti sessuali, ma se si masturbava da sola veniva. Questa cosa credo che un pò mi abbia influenzato.
Inoltre prima di conoscere lei, avevo perso un pò d' interesse sessuale verso le donne, ma senza volgere lo sguardo verso gli uomini. C'è stato un calo del desiderio secondo me dovuto ad uno stato depressivo e ad una insoddisfazione generale, anche con la mia partener, e la cosa mi faceva stare male ed ero a tutti costi alla ricerca di una risposta. la vicenda col cugino lo travestita da risposta secondo me. Il sesso negli ultimi anni lo usavo come compulsione per avere un pò di autostima.
Questa è la mia autoanalisi.
Se omosessuali si nasce io non credo di esserlo nato, ricordo le prime infatuazioni, dalla maestra alla compagna di banco. Nudi nella doccia coi miei compagni non manifestavo alcun interesse, al massimo invidia.
Ai tempi, ne ho parlato di questo con la mia ragazza di allora, e lei diceva che io mi ero costruito la "distrazione" ovvero il dubbio di essere gay, per dare risposta ad una vita sessuale poco appagante con lei e la mancata maturità per impegnarmi ad armi pari in una relazione adulta con lei, diretta interessata.
Adesso, so che vorrei impegnarmi in una relazione, coinvolgendo tutto me stesso sopratutto i sentimenti, dato che le relazioni passate nascevano da una forte pulsione sessuale nei confronti della donna in questione, ma relazione era pressochè consumistica.
Ho voglio di crescere e camminare con le mie gambe ma c' è sto pensiero che non mi molla.
Kierkegaard diceva che gli uomini cercano la libertà, ma al contempo la temono perchè non riescono a gestire la vertigine che genera.
E se fosse la paura del futuro, la paura di crescere, la paura della donna la causa di tutto ciò?
[#3]
Psicologo
Gentile ragazzo,
Lei stesso ha risposto alla sua domanda scrivendo:"Se omosessuali si nasce io non credo di esserlo nato, ricordo le prime infatuazioni, dalla maestra alla compagna di banco. Nudi nella doccia coi miei compagni non manifestavo alcun interesse". Ciò sembra indicare che le sue paure siano legate all'ansia, piuttosto che a un dubbio reale. Probabilmente la curiosità e l'invidia provata nei confronti di suo cugino è legata al disagio che prova in merito alla dimensione dei suoi genitali.
"E se fosse la paura del futuro, la paura di crescere, la paura della donna la causa di tutto ciò?" Può darsi, ma non è possibile risponderle con certezza attraverso un consulto on-line. Ne parli con lo psicologo che la segue e vedrà che troverete insieme una risposta.
Cordialità
Lei stesso ha risposto alla sua domanda scrivendo:"Se omosessuali si nasce io non credo di esserlo nato, ricordo le prime infatuazioni, dalla maestra alla compagna di banco. Nudi nella doccia coi miei compagni non manifestavo alcun interesse". Ciò sembra indicare che le sue paure siano legate all'ansia, piuttosto che a un dubbio reale. Probabilmente la curiosità e l'invidia provata nei confronti di suo cugino è legata al disagio che prova in merito alla dimensione dei suoi genitali.
"E se fosse la paura del futuro, la paura di crescere, la paura della donna la causa di tutto ciò?" Può darsi, ma non è possibile risponderle con certezza attraverso un consulto on-line. Ne parli con lo psicologo che la segue e vedrà che troverete insieme una risposta.
Cordialità
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 11.3k visite dal 11/07/2014.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.