L ansia mi divora

Gentile signora, descrive un insieme di preoccupazioni generali, riguardanti molti aspetti della sua vita, a carattere prevalentemente anticipatorio.

In altre parole, non mi sembra che lei ci descriva la "paura di quello che accade", ma "di quello che penso che potrebbe accadere".

La nostra mente produce continuamente pensieri di tanti tipi. Una delle funzioni che si ipotizza possa avere tale flusso incessante di pensieri è anche quella di adattarci meglio alla realtà, ad esempio anticipando pericoli o risolvendo problemi. Quindi, sarebbe un meccanismo "fisiologico", che ci serve e ci è utile in tanti contesti.

Se invece cominciamo a scrutare il mondo in cerca di pericoli, a cercare di prevedere tutto quello che può accaderci, a scambiare la "possibilità" che ci accada qualcosa con la "probabilità" che accadrà, allora potrebbe essere utile effettuare una valutazione psicologica e, nel caso in cui fosse presente una problematica di carattere ansioso, eventualmente indirizzarla al tipo di intervento più indicato.

Aggiungo che eventuali disagi ansiosi possono avere più probabilità di manifestarsi in pericoli di forte stress.

Molti modelli di psicoterapia, come ad esempio quello cognitivo-comportamentale, hanno fornito solide prove di efficacia nel trattamento di problematiche ansiose in tempi ragionevoli.

Cordialmente

grazie per la risposta... dunque mi consiglia la psicoterapia?

In realtà, l'iter è un pò diverso. Non sono in grado di valutare online se per lei una psicoterapia sia indicata o no.

Per questo motivo, le suggerisco innanzitutto una valutazione psicologica accurata. Così, sarà possibile valutare se una psicoterapia è una strada percorribile o meno.

ma esiste un modo o degli esercizi per bloccare questi pensieri negativi ?

io ogni sera prima che rientri mio marito ( deve fare solo 5 km in auto) se fa ritardo anche di 5 minuti entro in ansia e immagino chissa' quali catastrofi..

razionalmente so che puo' trovare traffico o fermarsi dal tabaccaio... ma è più forte di me.

Come le ho scritto, è per me impossibile stabilire se si tratti di una difficoltà passeggera o di un vero e proprio disturbo.

Per questo motivo mi è davvero difficile proporle qualche forma di "esercizio scaccia pensieri".

Il problema non sono i pensieri; è quello che lei "se ne fa" di questi pensieri. Se lascia che arrivino e non se ne lascia sconvolgere, o se, quando le vengono in mente queste cose, comincia a cercare rassicurazioni (come ad esempio cominciare a tempestare suo marito di chiamate finchè non risponde, col rischio di deconcentrarlo mentre guida!).

Tutte queste cose vanno valutate nelle opportune sedi: le ribadisco dunque di lasciar stare l'idea di "qualche esercizio". Esistono degli esercizi che alcune forme di psicoterapia (come la cognitivo-comportamentale o la strategica) hanno sviluppato, per aiutare le persone a venire a capo dei loro problemi.

Ma non sono "ricette" valide per tutti: in genere, sono come i vestiti di sartoria, che vanno "aggiustati" su ogni singola persona.