Improvvisa paura del matrimonio
Buongiorno, ho 27 anni e da quasi nove anni ho una relazione con un uomo, mio coetaneo.
Ci siamo conosciuti da ragazzi, oggi siamo diversi, ma abbiamo avuto la fortuna di cambiare insieme, di crescere insieme e il nostro amore si è rafforzato anno dopo anno, giorno dopo giorno.
A l'estate scorsa abbiamo deciso di andare a vivere insieme.
Dopo soli due mesi di convivenza, lo scorso Novembre, il mio compagno mi propone di passere al mare due giorni. La prima sera, dopo cena si inginocchia sul molo e mi chiede di sposarlo.
Io voglio sposarmi, lo volevo da tempo e lui lo sapeva, ma avevo proposto la convivenza per procedere per gradi, perché so che a lui, diversamente da me, l'idea di essere giovani rispetto alla media di coppie che oggi giorno si sposano, l'idea che io sia stato l'unico amore della sua vita genera insicurezza. La sua proposta quindi mi ha sorpresa e mi ha riempita di felicità.
Dal momento che io lavoro molto e fuori casa mentre lui lavora per lo più da casa e può gestire liberamente i suoi orari, si è occupato lui di tutte le pratiche burocratiche del matrimonio, ha partecipato ad ogni dettaglio dei preparativi ma, con il passare del tempo ho cominciato a notare che parlarne per lui diventava fonte di ansia, che diventava sempre meno propositivo. poi ha cominciato a dire che non si aspettava che ci saremmo sposati così presto, che avremmo lasciato passare del tempo prima di organizzare il matrimonio ecc...
Ora mancano due mesi, questa settimana firmeremo le pubblicazioni in comune. Ieri sera mi ha chiesto di parlarci e mi ha detto che sente un peso sul cuore che ha paura di non fare la cosa giusta a sposarmi. Mi ha detto che mi ama, che vuole stare con me,che io lo rendo felice, ma non vuole sposarmi. Ha presentato un numero incredibile di giustificazioni: dal fatto che nel matrimonio buddista l'unione di due persone è vista cone un ciclo e non come una promessa solenne che lega fino alla morte, al fatto che un pianista fricchettone divorziato che ha conosciuto la scorsa settimana l'ha messo in guardia sul matrimonio, ai luoghi comuni sul l'impossibilità di promettere "per sempre" in qualsiasi ambito ecc...
Mi ha chiesto del tempo per pensarci e gli ho accordato due giorni.
So che si tratta solo di paura e che non ci sono motivazioni profonde, ma non so come comportarmi. Per me l'insicurezza è un sentimento alieno, sono sempre stata una persona estremamente sicura di sè, decisa senza inflessioni, senza dubbi. Ho sempre avuto determinazione e sicurezza a sufficienza per me, per lui e per tutti gli altri ove ce ne fosse bisogno.
I problema è che proprio perchè non la conosco, non so come comportarmi: se avere pazienza o dargli un secco ultimatum da un lato rischierei di dare alle sue insicurezze più importanza di quanta ne abbiano, dall'altra di allontanarlo ancora di più. Ho provato a parlarne con lui con calma, gli ho proposto di andarcene un paio di giorni in vacanza per rilassarci...lui vuole stare stare solo.
Ci siamo conosciuti da ragazzi, oggi siamo diversi, ma abbiamo avuto la fortuna di cambiare insieme, di crescere insieme e il nostro amore si è rafforzato anno dopo anno, giorno dopo giorno.
A l'estate scorsa abbiamo deciso di andare a vivere insieme.
Dopo soli due mesi di convivenza, lo scorso Novembre, il mio compagno mi propone di passere al mare due giorni. La prima sera, dopo cena si inginocchia sul molo e mi chiede di sposarlo.
Io voglio sposarmi, lo volevo da tempo e lui lo sapeva, ma avevo proposto la convivenza per procedere per gradi, perché so che a lui, diversamente da me, l'idea di essere giovani rispetto alla media di coppie che oggi giorno si sposano, l'idea che io sia stato l'unico amore della sua vita genera insicurezza. La sua proposta quindi mi ha sorpresa e mi ha riempita di felicità.
Dal momento che io lavoro molto e fuori casa mentre lui lavora per lo più da casa e può gestire liberamente i suoi orari, si è occupato lui di tutte le pratiche burocratiche del matrimonio, ha partecipato ad ogni dettaglio dei preparativi ma, con il passare del tempo ho cominciato a notare che parlarne per lui diventava fonte di ansia, che diventava sempre meno propositivo. poi ha cominciato a dire che non si aspettava che ci saremmo sposati così presto, che avremmo lasciato passare del tempo prima di organizzare il matrimonio ecc...
Ora mancano due mesi, questa settimana firmeremo le pubblicazioni in comune. Ieri sera mi ha chiesto di parlarci e mi ha detto che sente un peso sul cuore che ha paura di non fare la cosa giusta a sposarmi. Mi ha detto che mi ama, che vuole stare con me,che io lo rendo felice, ma non vuole sposarmi. Ha presentato un numero incredibile di giustificazioni: dal fatto che nel matrimonio buddista l'unione di due persone è vista cone un ciclo e non come una promessa solenne che lega fino alla morte, al fatto che un pianista fricchettone divorziato che ha conosciuto la scorsa settimana l'ha messo in guardia sul matrimonio, ai luoghi comuni sul l'impossibilità di promettere "per sempre" in qualsiasi ambito ecc...
Mi ha chiesto del tempo per pensarci e gli ho accordato due giorni.
So che si tratta solo di paura e che non ci sono motivazioni profonde, ma non so come comportarmi. Per me l'insicurezza è un sentimento alieno, sono sempre stata una persona estremamente sicura di sè, decisa senza inflessioni, senza dubbi. Ho sempre avuto determinazione e sicurezza a sufficienza per me, per lui e per tutti gli altri ove ce ne fosse bisogno.
I problema è che proprio perchè non la conosco, non so come comportarmi: se avere pazienza o dargli un secco ultimatum da un lato rischierei di dare alle sue insicurezze più importanza di quanta ne abbiano, dall'altra di allontanarlo ancora di più. Ho provato a parlarne con lui con calma, gli ho proposto di andarcene un paio di giorni in vacanza per rilassarci...lui vuole stare stare solo.
[#1]
Gentile Utente,
il matrimonio rappresenta un grande cambiamento, un passaggio importante nel ciclo vitale e come tutte le svolte importanti nella vita può comportare stress e ansia.
Sembra che il suo partner, dapprima convinto, poi davanti ai compiti pratici da affrontare e alle preoccupazioni in merito non abbia retto e il suo proposito abbia cominciato a vacillare.
Gli aut aut non aiutano se il suo compagno sta in questo modo, ha bisogno di capire e riconquistare la propria serenità.
Comprendo il suo sentire e il suo stupore, i paragoni che lei fa tra lui e lei non servono per capire, né per risolvere, siete due individui unici ognuno con le proprie peculiarità.
Gli dia tempo, costringerlo potrebbe peggiorare la situazione.
Affrontare un matrimonio in queste condizioni non sarebbe il miglior modo per partire.
Un consulto psicologico, da solo o in coppia, potrebbe essere utile.
Restiamo in ascolto
il matrimonio rappresenta un grande cambiamento, un passaggio importante nel ciclo vitale e come tutte le svolte importanti nella vita può comportare stress e ansia.
Sembra che il suo partner, dapprima convinto, poi davanti ai compiti pratici da affrontare e alle preoccupazioni in merito non abbia retto e il suo proposito abbia cominciato a vacillare.
Gli aut aut non aiutano se il suo compagno sta in questo modo, ha bisogno di capire e riconquistare la propria serenità.
Comprendo il suo sentire e il suo stupore, i paragoni che lei fa tra lui e lei non servono per capire, né per risolvere, siete due individui unici ognuno con le proprie peculiarità.
Gli dia tempo, costringerlo potrebbe peggiorare la situazione.
Affrontare un matrimonio in queste condizioni non sarebbe il miglior modo per partire.
Un consulto psicologico, da solo o in coppia, potrebbe essere utile.
Restiamo in ascolto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#3]
Cara ragazza, lei è sicura , bene , ma quasi troppo, sicura per sè, per lui, per tutti.. forse la sua è anche una difesa o anche un modo per essere razionali sempre e andare avanti, secondo me una certa flessibilità è buona e indispensabile.. Quanto a lui, un secco ultimatum .. non mi sembra una buona idea , nè una buona partenza..i preparativi sono tanti e faticosi, forse vale la pena di fa qualcosa di meno ed essere più sereni..aspettate un pò.. serenamente se possibile..
Cosa ne pensa..restiamo in ascolto..
Cosa ne pensa..restiamo in ascolto..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#4]
Utente
abbiamo organizzato un matrimonio con pochi amici e famigliari intimi, faremo pranzo in una piccola locanda gestita da amici dove ho lavorato una stagione, con la burocrazia abbiamo praticamente finito...i preparativi, nel nostro caso non sono stati più impegnativi di quelli di una breve vacanza o di una festa di laurea. Non voglio dargli un ultimatum, non voglio respingerlo, ma contemporaneamente sento he se facessimo un passo indietro, interrompessimo i preparativi, rimandassimo il matrimonio non sarebbe più lo stesso.
Noi già viviamo assieme, abbiamo la nostra casa, le nostre abitudini. il matrimonio era semplicemente un rituale, un modo per esplicitare una promessa che in realtà ci siamo già fatti. Il mio timore è che decidere ora di fermasi e fare un passo indietro, sarebbe per noi un cambiamento più grande che non andare fino in fondo.
Noi già viviamo assieme, abbiamo la nostra casa, le nostre abitudini. il matrimonio era semplicemente un rituale, un modo per esplicitare una promessa che in realtà ci siamo già fatti. Il mio timore è che decidere ora di fermasi e fare un passo indietro, sarebbe per noi un cambiamento più grande che non andare fino in fondo.
[#5]
Gentile Utente,
Lei scrive: "Ha presentato un numero incredibile di giustificazioni..."
ha chiesto chiarimenti su queste giustificazioni?
Lei che idea ha dell'atteggiamento e dei timori del Suo compagno?
Lei scrive: "Ha presentato un numero incredibile di giustificazioni..."
ha chiesto chiarimenti su queste giustificazioni?
Lei che idea ha dell'atteggiamento e dei timori del Suo compagno?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#6]
Utente
La mia idea è che si vergogni di ammetter il fatto di essere semplicemente spaventato dall'idea di impegnarsi, come la maggior parte degli uomini di 27 anni e vada in cerca di alibi.
L'ho ascoltato a lungo e con pazienza, ma nessuna delle sue motivazioni è ragionevole se non, appunto, l'unica che ha omesso.
L'ho ascoltato a lungo e con pazienza, ma nessuna delle sue motivazioni è ragionevole se non, appunto, l'unica che ha omesso.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 7.3k visite dal 07/07/2014.
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