Ansia e abbattimento.

Buongiorno, sono una ragazza di 21 anni. In questo ultimo periodo ho avuto gravi crisi d'ansia a causa dell'università dovute alla mia paura di non essere in grado di affrontare un percorso così impegnativo come quello di studiare medicina.
Non si tratta di un'ansia da esame, ma di un'ansia che mi fa mettere in dubbio ogni mia capacità e che mi fa rimuginare sempre sugli stessi pensieri fino a logorarmi.
Penso di essere passata attraverso stati di derealizzazione e depersonalizzazione. Non ho mai provato un'angoscia tale: piangevo ogni giorno in preda alla disperazione di non essere capace di affrontare l'università come gli altri.
Il mio rapporto con lo studio e la scuola è sempre stato caratterizzato da ansia e insicurezza, nonostante al liceo sia riuscita ad essere l'ultimo anno la più brava della classe. I primi anni di liceo, invece, ero nella media: studiavo, ma senza quell'agitazione che invece ha caratterizzato gli ultimi anni del liceo. Anche il percorso universitario è stato travagliato, ho iniziato una facoltà che ho lasciato dopo pochissimo tempo perché l'impatto con il nuovo ambiente e persone nuove mi ha destabilizzato al punto di decidere di non proseguire. Non facevo altro che confrontarmi con gli altri e in cuor mio mi sentivo superiore e con nulla in comune con gli altri.. Successivamente ho deciso di sostenere il test di medicina, l'ho passato ed ho iniziato a frequentare: dopo un paio di settimane di tranquillità, l'idea di affrontare gli esami ha fatto crescere dentro di me sempre più ansia, l'idea di non essere all'altezza non mi faceva neanche più andare all'Università tranquillamente.. Ci andavo con palpitazioni continue e conati di vomito.
Io non capisco, è come se non mi sentissi mai sullo stesso piano degli altri.. Ogni volta è come se dovessi etichettarmi come superiore o inferiore. E, soprattutto, è come se idealizzassi l'ambiente universitario e coloro che lo frequentano.. io non mi sento abbastanza "matura" per farvi parte.
In questo periodo non faccio che tormentarmi con gli stessi pensieri, mi sono resa conto di non essere mai stata una ragazza spensierata, ma di aver sempre subito il confronto con gli altri.. Non sono mai stata sicura di me stessa e, ad un certo punto, ho cercato di soffocare questo mio senso di inferiorità nello studio.
Ma adesso questo meccanismo non riesce più a funzionare, sono sfiduciata e mi sento come se fosse inevitabile che ad un certo punto la mia inettitudine venisse fuori. Non so se si tratti di un periodo di depressione o meno, oppure di una distimia che va avanti da troppi anni.. Il problema è che non ho mai combattuto contro il disagio che provavo, ma ho sempre pensato che fosse "normale" sentirmi così e che fosse una parte del mio carattere.
Grazie.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Ragazza,
sta continuando il percorso terapeutico come ci ha detto in un recente consulto?
Si trova bene con il suo curante?
Se si, come mai scrive qui?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Utente
Utente
Buongiorno. Sì, sto continuando il percorso terapeutico e mi trovo bene. È che ho così tante domande che mi tormentano che speravo qui di trovare un qualche altro parere.. Sicuramente sbaglio a voler cercare a tutti i costi una risposta definitiva sul perché mi senta così, ma è da parecchi mesi che vivo in questa condizione di ansia e tristezza.. E più va avanti, più mi mi metto in discussione, ma in maniera quasi distruttiva.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Ragazza,
le sovrapposizioni da qui a una terapia in corso sono del tutto inutili e soprattutto controproducenti.

Non sono altri pareri che la possano aiutare a risolvere i suoi disagi, si affidi con fiducia al suo terapeuta tanto più che si trova bene con lui, ponga ogni quesito (che fa parte del problema) a chi la sta seguendo,

Molti auguri

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