Lutto e coppia in pausa
Ho 34 anni e da 3 anni sto con un uomo di 32.Abbiamo iniziato la nostra storia serenamente,con passione ed interesse reciproco,avevamo sempre voglia di vederci e di stare insieme e abbiamo sempre parlato di andare a vivere insieme e di costruirci una famiglia e una vita nostra;non abbiamo mai convissuto: io vivo con i miei e lui in una famiglia difficile:io ho conosciuto suo padre l'anno scorso a settembre,per caso,perchè lui vive con un'altra donna da 6 anni e torna a casa ogni 15 gg un paio d'ore;sua madre l'ho conosciuta subito ed ha problemi di alcolismo:dopo le 7 di sera è ubriaca e piange parlando dei cari scomparsi o dell'abbandono del marito;il mio ragazzo sta molto bene con la mia famiglia invece,si sente a suo agio e passiamo anche le serate con loro a casa,specie con mio padre.Nessuna litigata importante,i nostri spazi si sono fusi(fatte alcune eccezioni)e speravamo in una situazione lavorativa migliore per entrambi per poter dare inizio ai nostri progetti.Lo scorso ottobre suo padre muore per un tumore ai dotti biliari:lui,che in passato dice di aver sofferto d'ansia,pensa di avere un tumore anche per un mal di testa;sembra xò che reagisca in fretta. 2 mesi fa lui si trova un lavoro in un call center,ma sua madre muore per un ictus ischemico.Accusa un po' di + il colpo questa volta anche perchè lei era sempre in casa;in entrambi le situazioni lo invito a parlare con me,ma lo fa poco e mai spontaneamente.Da qualche giorno lamenta mal di pancia e di sentirsi male,e poi mi dice di volersi staccare da me.L'ho visto venerdì scorso e mi ha detto di non sapere cosa gli stia prendendo,sta male,che vuole pensare a risolvere i suoi problemi(debiti,nonna malata,fratello ai domiciliari)e che vuole stare di + con i suoi amici,ammettendo che io non gli ho mai negato questi spazi,che sente la mia mancanza ed attrazione x me.Da allora non l'ho + sentito,rispettando la sua decisione.Ho molta paura perchè non vorrei che il suo stato(comprensibile)di confusione lo porti a fare scelte avventate,ed io lo amo ancora e vorrei stargli vicino ed aiutarlo a capire e superare insieme quello che sta vivendo.è possibile che stia gestendo il lutto distruggendo le certezze che si è costruito?Oppure il lutto non è la causa del suo malessere?Abbiamo entrambi ammesso che il nostro rapporto si era ultimamente "seduto" e lui dice di non essere sicuro di accettare alcuni tratti della mia persona.Io sono convinta che questi problemi si possano risolvere insieme,ma lui dice di non sapere se lo vuole.Stiamo così da 10 gg,vorrei sentirlo ma ho paura che poi si senta oppresso da me.Vorrei che lui tornasse,ma ho paura,tanta paura,che non lo farà.Come si fa ad avere dubbi sui propri sentimenti in così poco tempo?è possibile che non basti il dialogo e la condivisione per mantenere salda una relazione?Non voglio stare senza di lui,ho vissuto bene in passato da sola,ma non posso vivere bene senza di lui,l'ho desiderato tutta la vita,lo amo da sempre.
Grazie in anticipo
Grazie in anticipo
[#1]
Gentile Utente,
disagi personali e problemi familiari pregressi per il suo compagno quali quelli che ci riferisce ai quali si sovrappongono due lutti consecutivi di persone significative affettivamente, quale padre e madre, hanno un peso sullla condizione del suo ragazzo e sul suo atteggiamento nei confronti del vostro rapporto.
Il lutto porta con sé movimenti depressivi e anche minore disponibilità affettiva; d'altra parte se il vostro rapporto si era un po' "seduto", gli eventi critici accaduti possono aver messo in maggior evidenza eventuali pecche agli occhi del suo partner .
Comprendo il suo sconforto e il suo desiderio di non perdere il suo compagno, ma rispetti i suoi bisogni, gli dia tempo, gli comunichi la sua affettuosa disponibilità e magari lo sensibilizzi con tatto a un aiuto psicologico, di più credo non possa fare.
Restiamo in ascolto
disagi personali e problemi familiari pregressi per il suo compagno quali quelli che ci riferisce ai quali si sovrappongono due lutti consecutivi di persone significative affettivamente, quale padre e madre, hanno un peso sullla condizione del suo ragazzo e sul suo atteggiamento nei confronti del vostro rapporto.
Il lutto porta con sé movimenti depressivi e anche minore disponibilità affettiva; d'altra parte se il vostro rapporto si era un po' "seduto", gli eventi critici accaduti possono aver messo in maggior evidenza eventuali pecche agli occhi del suo partner .
Comprendo il suo sconforto e il suo desiderio di non perdere il suo compagno, ma rispetti i suoi bisogni, gli dia tempo, gli comunichi la sua affettuosa disponibilità e magari lo sensibilizzi con tatto a un aiuto psicologico, di più credo non possa fare.
Restiamo in ascolto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Gentile utente,
le vicende della vita del suo ragazzo sono veramente molto complesse.
Lei aveva rappresentato per lui una boccata d'ossigeno nella fase dell'innamoramento. Il passaggio alla fase dell'amore (meno frizzate e più stabile) è un gradino da fare necessariamente, mentre accede invece che "ci si sieda" non rendendosi conto che la "sedia" è instabile. Il tutto è precipitato con i due lutti: perdere ambedue i genitori in un tempo breve sarebbe pesantissimo per chiunque e abbisogna di un tempo di elaborazione. Può darsi che ora si senta investito LUI del compito genitoriale.
Lei "ci sia", si faccia viva con regolarità, non lo appesantisca ulteriormente con domande o richieste; si dia però un tempo di attesa (qualche mese, non infinito), dopo di che visti gli sviluppi deciderà cosa fare.
le vicende della vita del suo ragazzo sono veramente molto complesse.
Lei aveva rappresentato per lui una boccata d'ossigeno nella fase dell'innamoramento. Il passaggio alla fase dell'amore (meno frizzate e più stabile) è un gradino da fare necessariamente, mentre accede invece che "ci si sieda" non rendendosi conto che la "sedia" è instabile. Il tutto è precipitato con i due lutti: perdere ambedue i genitori in un tempo breve sarebbe pesantissimo per chiunque e abbisogna di un tempo di elaborazione. Può darsi che ora si senta investito LUI del compito genitoriale.
Lei "ci sia", si faccia viva con regolarità, non lo appesantisca ulteriormente con domande o richieste; si dia però un tempo di attesa (qualche mese, non infinito), dopo di che visti gli sviluppi deciderà cosa fare.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.1k visite dal 03/07/2014.
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