Sindrome da abbandono

Gentilissimi,
Sono un uomo di 44 anni, in ottima forma fisica, di bell'aspetto e buona posizione sociale.
Nel 2010 sono stato per la seconda volta abbandonato dalla mia compagna nonché madre di mia figlia (che ha ora 14 anni). Il dolore e la sofferenza che ne è seguita è stata mitigata dall'incontro con una ragazza più giovane di me di 13 anni che si è innamorata di me è per tre anni mi ha dato tutta sè stessa. In cambio io l'ho trattata male non ricambiandola come lei si aspettava e senza darle alcuna sicurezza sul nostro rapporto. Finché questa ragazza nel mese di febbraio mi lascia. La mia reazione è stata un crollo totale. Solo perdendola ho capito quanto fosse importante per me e tutti i tentativi fatti di conviverla a tornare con me sono stati inutili. Lei mi odia e mi ha dato del mostro, del manipolatore. Mi ha definito un cancro da estirpare dalla sua vita. Io sto malissimo. Ho perso interesse per tutto e più passa il tempo più sto peggio. Sto mettendo a rischio tutto (lavoro, relazioni umane etc). Di nuove occasioni ne ho ma ho in mente solo lei e non riesco e non voglio vivere senza di lei. Non ho mai vissuto una condizione di disagio psicologico così pesante. Non riesco a venirne fuori in alcun modo. Sono arrivato al limite.
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Psicologo attivo dal 2014 al 2024
Psicologo
Gentile signore,

Mi dispiace per la situazione che sta vivendo e posso immaginare quanto per lei sia difficile convivere con questi sentimenti di disperazione. Purtroppo la brevità di un consulto on-line non offre la possibilità di darle risposte precise e dettagliate. Capisco che lei in questo momento possa avere voglia di mettere tutto da parte, ma le suggerisco di non farlo e di sforzarsi di continuare a fare ciò che prima le dava piacere (lavorare, uscire, ecc...) in quanto più lei si ritira in se stesso, più lo stato di malessere rischia di aumentare. Sarebbe consigliabile che lei consultasse quanto prima uno psicologo di persona. La consulenza diretta potrebbe infatti aiutarla a trovare le modalità d'intervento più adeguate e fornirle le risposte che cerca.

Cordialità
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Utente,
per quali motivi la madre di sua figlia l'ha lasciata?
Come mai si è posto nella seconda relazione nel modo che ha descritto?

C'è secondo lei una sorta di fil rouge che lega le due storie e i due abbandoni?
Si è fatto un'idea in merito?
E quali le differenze?

<Il dolore e la sofferenza che ne è seguita è stata mitigata dall'incontro con una ragazza> Un rapporto nato sulle macerie di un altro finito male che ha tamponato la sofferenza, sul quale probabilmente ha investito emotivamente di più di quanto credesse.
Non ci dice poi come sia andato il procedere del rapporto con la sua ex compagna almeno per quanto riguarda la condivisione della genitorialità, se ha mai elaborato questa rottura, se alla fine si sia mai ripreso. Cosa ad esempio nascondeva il suo trattare male la seconda compagna e non darle sicurezza? Una costante del suo rapportarsi con le partner, paura di legarsi o cosa secondo lei?

Qui siamo davanti a due rotture importanti (e non si sa quanto elabrata e digerita la prima tra l'altro) la seconda ancora da elaborare; sarebbe opportuno si rivolgesse a un nostro collega direttamente per far fronte in modo efficace al consistente malessere attuale che sta inficiando la sua qualità di vita e anche per capire di più in merito a quanto accaduto, alle sue scelte sentimentali, al suo modo di stare nei rapporti.

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Utente
Utente
Ho conosciuto la madre di mia figlia al liceo e siamo cresciuti insieme. Quando è rimasta incinta dopo un anno a casa dei miei siamo andati a vivere da soli. Lei dice che non ero riuscito a staccarmi dalla mia famiglia di origine ma io
Penso sia un alibi. Semplicemente se ne è andata con un altro. Dopo 1 anno è tornata e io per rimettermi con lei ho lasciato una ragazza stupenda con la quale convivevo da qualche mese. Ma per me la famiglia, la mia compagna e mia figlia erano più importanti. Ma dopo 4 anni lei mi ha lasciato di nuovo per tornare con quello di prima!!! Allora conosco la ragazza che mi ha lasciato a febbraio. Da subito ho delle riserve sul suo aspetto fisico non corrispondente ai miei canoni. Un giudizio superficiale perché dopo averla trattata malissimo ed essere stato lasciato ho capito che quella ragazza era diventata il perno della mia esistenza. Sapevo che c'era e pensavo ci sarebbe stata per sempre. Era la mia più grande sicurezza. L'unica certezza. Quanto al rapporto con la madre di mia figlia dopo la separazione è stato pessimo. Non ho mai accettato la sua condotta e non ho più avuto stima per lei. Abbiamo cresciuto nostra figlia senza parlarci praticamente. In tutto questo un ruolo l'ha avuto anche mia madre che ha sempre cercato di condizionarmi con la quale ho un rapporto molto conflittuale. Devo aggiungere che, grazie anche al lavoro che faccio, parto spesso. Amo il mare e la vela e viaggio molto in barca. Non mi vedo una persona stanziale. Sono irrequieto e impulsivo. Ora vedo un'altra donna ma spero ancora in un ritorno della mia ex che considero improbabile perché sento che lei mi odia.
Sono 4 mesi che praticamente non vivo. Sono diventato un morto vivente. L'unica cosa positiva è che non ho più rancore verso la madre di mia figlia e ho ripreso ad avere un dialogo con lei (che intanto ha lasciato quell'uomo e ha una vita sentimentale disordinata almeno quanto la mia). Insomma il caos. Ma la donna che ho perso senza che lo sapessi era tutto il mio equilibrio. Ora sbando, soffro e i rimpianti mi divorano.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<. In tutto questo un ruolo l'ha avuto anche mia madre che ha sempre cercato di condizionarmi con la quale ho un rapporto molto conflittuale...dice che non ero riuscito a staccarmi dalla mia famiglia di origine ma io..Penso sia un alibi. > O forse c'era un po' di verità?

In ogni caso dato il tono del suo umore e le difficoltà che sta attraversando è davvero opportuno che si rivolga a un nostro collega per essere accompagnato ad affrontare questo difficile momento, riconquistare migliore benessere e qualità di vita oltre ai motivi che ho esposto nella replica precedente.

<Ma la donna che ho perso senza che lo sapessi era tutto il mio equilibrio> forse si è trascinato nel tempo problemi irrisolti (il rapporto con la prima compagna, quello con sua madre) o anche altro, ma il proprio equilibrio lo si dovrebbe trovare in se stessi, anche se una buona relazione di coppia è senz'altro importante e un valore aggiunto per il proprio benessere.

Molti auguri
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
Dal suo racconto emerge il suo bisogno/necessità di passare da una donna all' altra, dalla prima fidanzata bellissima, alla madre di sua figlia .....andando avanti ed indietro da donna a donna.

Anche oggi, che ha concluso un relazione, forse adoperata per dimenticare il dolore pregresso, fa di tutto per tornare in dietro sui suoi passi.

Immagino che questo suo comportamento con il femminile parta da lontano, dal rapporto con la figura materna, che da quanto dice, sembra essere parecchio "presente" nella sua vita.

Sostituire gli "agiti" , cioè il passaggio all' atto delle pulsioni è possibile.
La sua irrequietezza ed impulsività possono sempre essere sostituiti da un nuovo modus operandi...

Il cambiamento è possibile, ma diventa obbligatorio attraversare la sofferenza ed i meandri della sua psiche, con aiuti specialistici

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Ringrazio per le pronte e competenti risposte che da profano trovo convincenti in molte parti. Posso tuttavia affermare con assoluta certezza che il sentimento che provo per la ragazza (ora trentunenne) che mi ha lasciato con sofferenza a febbraio sia il più forte e profondo che io abbia nutrito nella mia vita. Lei mi ha chiesto per il suo bene di allontanarmi ed è quello che sto facendo. Spero possa convincersi della sincerità del mio cambiamento e delle mie intenzioni nei suoi confronti. Intanto cercherò come mi é stato consigliato di ritrovare un equilibrio e di dedicarmi al lavoro, a mia figlia e anche alla vela che é una mia grande passione. Se non dovessi farcela da solo non esiterei a chiedere un consulto ad un professionista della mia città. Grazie ancora.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
A volte attraversare il dolore, serve per ritrovare la rotta.....per navigazioni più programmate e fortemente volute, non sempre sotto costa.

Da quanto scrive, questo amore sembra essere abbastanza importante per lei, provi a proporre a questa donna una consulenza di coppia, luogo simbolico di accolto e di decodifica delle emozioni e sofferenze.